Un giovane filantropo, nobile e ricco, è ucciso con un taglio alla gola nella camera del quartiere popolare in cui, per scelta, vive. Manca il movente, il suicidio è escluso, e soprattutto nessuno avrebbe potuto penetrare nella stanza con mezzi naturali, e commettere il delitto. Israel Zangwill, l'inventore, non era un esperto del settore, come spesso accade nelle innovazioni rivoluzionarie. Scriveva tutt'altro, celebri romanzi d'impegno, saggi, commedie. E il modo in cui arrivò alla sua scoperta segue uno schema che confermerebbe le moderne filosofie della scoperta e della invenzione. Sognò un delitto misterioso e la sua esecuzione. E quando un giornale gli chiese di scrivere qualcosa di eccitante, iniziò a raccontarlo, scartando puntata per puntata le soluzioni che i lettori che corrispondevano con lui escogitavano nel frattempo.
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