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Discussione: a.sf. 2012-2013 (letto 22453 volte) |
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Re:a.sf. 2012-2013 « Rispondi #90 data: 01 Aprile 2013, 19:26:25 » |
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La quinta testa di Cerbero di Gene Wolfe ( The fifth head of Cerberus, 1972) Grande delusione. Questo romanzo è formato dall'unione di 3 racconti ed il primo dei 3 ha pure vinto il premio Hugo. Non mi è piaciuta la storia, non mi ha convinto lo stile di Wolfe (magari è colpa della traduzione...non saprei...) e non vedevo l'ora di terminare la lettura per archiviare il romanzo e passare ad altro. Voto: 4,5
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Re:a.sf. 2012-2013 « Rispondi #91 data: 01 Aprile 2013, 22:13:22 » |
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Sto leggendo " Brivido crudele" di Robert Silverberg ( Thorns, 1967)
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Re:a.sf. 2012-2013 « Rispondi #92 data: 08 Aprile 2013, 09:03:35 » |
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Sto leggendo " Galassie come granelli di sabbia" di Brian W.Aldiss ( Galaxies Like Grains of Sand, 1960)
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Re:a.sf. 2012-2013 « Rispondi #94 data: 08 Aprile 2013, 19:15:05 » |
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Brivido crudele di Robert Silverberg ( Thorns, 1967) Se siete abituati a leggere SF, probabilmente leggendo "Brivido crudele" vi dimenticherete di avere sotto gli occhi un romanzo di SF e vi immergerete in quello che è a tutti gli effetti un dramma dell'anima e delle emozioni. Durante la lettura mi è capitato di pensare ad un bellissimo film: "Qui dove batte il cuore" con Natalie Portman, ve lo ricordate ? Ecco: "Brivido crudele" potrebbe essere una sorta di "Qui dove batte il cuore" ambientato in un futuro non meglio definito. La fantascienza non è altro che uno sfondo oltre che una leva (quella che dà a Minner Buris la sua "diversità"). Capiamoci bene: le intuizioni di Silverberg sono eccezionali e tutti i particolari fantascientifici sono di forte impatto e studiati molto bene; c'è addirittura un piccolo tour del sistema solare....molto bello. Ma quello che ti prende, il fulcro centrale della vicenda, non è altro che un dramma umano. E certamente nel '67, quando uscì questo romanzo, questa non era una SF che la faceva da padrona, anzi tutt'altro: era qualcosa di assolutamente nuovo e profondamente diverso da "Morgan Chane il lupo dei cieli", tanto per fare un titolo. Bel romanzo, lettura certamente piacevole. Voto: 6,5
(ma forse visto sotto una prospettiva storica meriterebbe qualcosina in più....)
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Re:a.sf. 2012-2013 « Rispondi #95 data: 09 Aprile 2013, 11:38:16 » |
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Citazione da: MILES VORKOSIGAN il 08 Aprile 2013, 18:42:02 Come scrive Aldiss???? ultimamente ho comprato - MARTE, PIANETA LIBERO - La trama mi sembra buona.
| Guarda Miles, ho iniziato a leggere questo "Galassie come granelli..." sulla scia dell'entusiasmante lettura de "Il lungo meriggio della Terra". La scrittura di Aldiss è molto scorrevole, piacevole, conciso nelle descrizioni ma comunque efficace, ed infatti sembra che prediliga il racconto al romanzo; difatti sia "Il lungo meriggio..." che "Galassie..." sono romanzi atipici, sono la somma di diversi racconti (un pò alla "City" di Simak per intenderci). Io te lo consiglio. Indubbiamente. Oltre ai 2 titoli che ho gia letto, mi incuriosiscono particolarmente anche "Helliconia" e "Sciame stellare".
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Re:a.sf. 2012-2013 « Rispondi #96 data: 09 Aprile 2013, 12:03:27 » |
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Caro Arne, su Aldiss abbiamo giudizi contrastanti. L'unico suo scritto che è stato in grado di entusiasmarmi sinora è stato "Il lungo meriggio della Terra" ma solo grazie ad una enorme sospensione di credulità che lo rende digeribile nella sua scarsa verosimiglianza (alla Verne direi, ma con il difetto che Aldiss ha scritto negli anni '60 e non alla fine dell'800). "Galassie come granelli di sabbia" lo ricordo, invece, come un romanzo non proprio accio, ma per lunghi tratti molto noioso e piuttosto disomogeneo nelle sue parti. Pessimo invece il mio giudizio sia su "La lampada dell'amore" che sulla raccolta "A.I. Intelligenza Artificiale", entrambi al limite del ridicolo per trama, sviluppo e stile narrativo. La cosa che proprio non mi va giù di Aldiss è stata sinora proprio la sua prosa che ho trovato faticosa e difficile da seguire, con periodi spezzettati e frasette autoconclusive sul tipo di quello che ti suggeriscono di fare a scuola quando non riesci a scrivere periodi troppo lunghi. Riguardo le tematiche invece gli attribuisco una sfrenata fantasia (un po' alla Van Vogt) che diventa accettabile solo se si approccia ai suoi scritti come a favole che vanno prese così come sono, senza pretesa di verosimiglianza. Diciamo che da quanto letto sinora non lo considero tra i miei autori preferiti anche se il mio giudizio su di lui è notevolmente migliorato proprio con le letture de "Il lungo meriggio della Terra" e "Galassie come granelli di sabbia".
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Re:a.sf. 2012-2013 « Rispondi #98 data: 10 Aprile 2013, 09:06:32 » |
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Citazione da: maxpullo il 09 Aprile 2013, 12:03:27
Caro Arne, su Aldiss abbiamo giudizi contrastanti. L'unico suo scritto che è stato in grado di entusiasmarmi sinora è stato "Il lungo meriggio della Terra" ma solo grazie ad una enorme sospensione di credulità che lo rende digeribile nella sua scarsa verosimiglianza (alla Verne direi, ma con il difetto che Aldiss ha scritto negli anni '60 e non alla fine dell'800). "Galassie come granelli di sabbia" lo ricordo, invece, come un romanzo non proprio accio, ma per lunghi tratti molto noioso e piuttosto disomogeneo nelle sue parti. Pessimo invece il mio giudizio sia su "La lampada dell'amore" che sulla raccolta "A.I. Intelligenza Artificiale", entrambi al limite del ridicolo per trama, sviluppo e stile narrativo. La cosa che proprio non mi va giù di Aldiss è stata sinora proprio la sua prosa che ho trovato faticosa e difficile da seguire, con periodi spezzettati e frasette autoconclusive sul tipo di quello che ti suggeriscono di fare a scuola quando non riesci a scrivere periodi troppo lunghi. Riguardo le tematiche invece gli attribuisco una sfrenata fantasia (un po' alla Van Vogt) che diventa accettabile solo se si approccia ai suoi scritti come a favole che vanno prese così come sono, senza pretesa di verosimiglianza. Diciamo che da quanto letto sinora non lo considero tra i miei autori preferiti anche se il mio giudizio su di lui è notevolmente migliorato proprio con le letture de "Il lungo meriggio della Terra" e "Galassie come granelli di sabbia".
| Max, ovviamente non posso dire nemmeno io che Aldiss sta in cima alle mie preferenze, non fosse altro che per il fatto che ho letto appena un romanzo e mezzo (mi accingo a completare "Galassie come granelli.."). Ed il mio giudizio è certamente distorto dal fatto di aver cominciato proprio con i 2 romanzi che, anche a detta tua, rappresentano (forse) il meglio di questo scrittore. Detto questo non posso non notare il fatto che la lettura di questi 2 romanzi mi ha preso particolarmente, "Galassie..." mi sta piacendo molto" e ripensando a "Il lungo meriggio..." mi viene spesso voglia di tornare ai commenti ed aggiungere almeno mezzo punto in più a quanto gli diedi dopo la lettura, perchè le immagini di quel romanzo restano indelebili in me anche a distanza di tempo e rappresentano visioni davvero belle...a volte mi trovo a contemplare quelle visioni (la terra e la luna avvolte da ragnatele, la Terra sommersa dalla vegetazione e l'uomo attaccato alla liana che lotta per la sua (in)utile vita, la bocca, le spiagge...). E non posso non notare le similitudini che tu hai trovato con 2 autori più datati: Verne e Van Vogt.... ...toh! Proprio 2 tra gli scrittori che più ho amato. E non sarà certo un caso, quindi. Probabilmente ho una naturale propensione verso le " favole che vanno prese così come sono, senza pretesa di verosimiglianza". Naturalmente ne riparleremo dopo che avrò letto altre sue opere. Quasi come successe per Ian Watson: una specie di amore "a primo romanzo" che crescerà o morirà nella continuazione di questa love story. P.S. Purtoppo non ho "Cittadino del tramonto", ma ho visto che è uscito col titolo "Barbagrigia" (fedele al titolo originale) per quelli di Sellerio nel '95, quindi forse si riesce ancora a trovare.
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Re:a.sf. 2012-2013 « Rispondi #99 data: 10 Aprile 2013, 09:13:19 » |
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Citazione da: maxpullo il 09 Aprile 2013, 12:03:27
Caro Arne, su Aldiss abbiamo giudizi contrastanti. L'unico suo scritto che è stato in grado di entusiasmarmi sinora è stato "Il lungo meriggio della Terra" ma solo grazie ad una enorme sospensione di credulità che lo rende digeribile nella sua scarsa verosimiglianza (alla Verne direi, ma con il difetto che Aldiss ha scritto negli anni '60 e non alla fine dell'800). "Galassie come granelli di sabbia" lo ricordo, invece, come un romanzo non proprio accio, ma per lunghi tratti molto noioso e piuttosto disomogeneo nelle sue parti. Pessimo invece il mio giudizio sia su "La lampada dell'amore" che sulla raccolta "A.I. Intelligenza Artificiale", entrambi al limite del ridicolo per trama, sviluppo e stile narrativo. La cosa che proprio non mi va giù di Aldiss è stata sinora proprio la sua prosa che ho trovato faticosa e difficile da seguire, con periodi spezzettati e frasette autoconclusive sul tipo di quello che ti suggeriscono di fare a scuola quando non riesci a scrivere periodi troppo lunghi. Riguardo le tematiche invece gli attribuisco una sfrenata fantasia (un po' alla Van Vogt) che diventa accettabile solo se si approccia ai suoi scritti come a favole che vanno prese così come sono, senza pretesa di verosimiglianza. Diciamo che da quanto letto sinora non lo considero tra i miei autori preferiti anche se il mio giudizio su di lui è notevolmente migliorato proprio con le letture de "Il lungo meriggio della Terra" e "Galassie come granelli di sabbia".
| Personalmente non sono mai riuscito neanche a terminare un suo romanzo. Forse dipende dalla prosa come argutamente segnalato da Max, forse da qualcos'altro; resta il fatto che BWA mi è totalmente indigesto e, conseguentemente, non te lo consiglio.
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