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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: a.sf. 2012-2013 «prec succ»
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  Autore  Discussione: a.sf. 2012-2013  (letto 22485 volte)
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #180 data: 09 Settembre 2013, 12:57:15 »
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WWW Trilogy  di Robert J. Sawyer


- WWW1: Risveglio (WWW: Wake, 2009)
- WWW2: In Guardia (WWW: Watch, 2010)
- WWW3: La Mente (WWW: Wonder, 2011)

    


3 volumi per un totale di 780 pagine .... lette in 5 giorni !!
Questi romanzi sono dei veri e propri "girapagina", lettura scorrevole, stile fresco, personaggi che "bucano la pagina", trama accattivante, tante idee e tanti spunti interessanti, dialoghi stimolanti (anche se a volte risultano poco verosimili) ... davvero difficile mettere in pausa la lettura !
La trama non è fine a se stessa ma pone interrogativi interessanti, offre momenti di riflessione su diversi temi cominciando dall'uomo e dalla sua natura per arrivare al World Wide Web. Il tutto è caratterizzato da un forte ottimismo.
Molto bello anche l'epilogo, una pagina e mezzo che apre orizzonti spaziali di forte impatto.
Non è un capolavoro ma è una gran bella esperienza di lettura.


Voto: 7,5


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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #181 data: 10 Settembre 2013, 19:49:34 »
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"Scacco al tempo" di Fritz Leiber  (The Sinful Ones, 1953)


  


Rieccomi alle prese con Fritz Leiber; dopo aver letto "Il grande Tempo" e "Novilunio" (che per quanto mi riguarda sono due romanzi splendidi che a distanza di tempo continuano a "parlarmi" ) e qualche storia di Fafhrd e del Gray Mouser eccomi alle prese col controverso "Scacco al tempo".

Uscito nel 1950 col titolo "You're all alone" e sotto forma di racconto (su Fantastic Adventures), è stato rimaneggiato varie volte (anche dietro pressione di editori) ed è uscito anche nella forma più estesa con il titolo "The Sinful Ones".
Una prefazione dell'autore (presente nell'edizione Urania ed UCZ) racconta proprio le vicissitudini di questo "sfortunato" romanzo.

Effettivamente alcuni passaggi del romanzo, soprattutto quelli che volevano occhieggiare al porno-soft dei primi anni '50 (condizione imposta a Leiber da un editore) sono un pò fuori luogo ed appesantiscono il romanzo.

Dopo le prime 20-30 pagine ho iniziato a chiedermi quando sarebbe arrivata una "rivelazione", quando sarebbe successa una certa cosa, quando il protagonista avrebbe appreso ciò che io credevo di aver già intuito.... ma niente di tutto questo. Non ci sono rivelazioni, ciò che si potrebbe intuire (fuorviati anche dal titolo italiano del romanzo) è assolutamente sbagliato ed il romanzo va avanti lasciando addosso un senso di "incompletezza", continuavo a pensare "mah! ...non ho capito...", ed è proprio qui che a mio avviso si manifesta la grandezza del romanzo.
Infatti se da un lato viene messa in scena una storia che prende spunto dal solipsismo e viene sviluppata in maniera davvero originale, dall'altro il lettore si immedesima in un protagonista che realmente "è solo", ciò che vede e che sente è tutto ciò che sa ed è tutto ciò che Leiber concede al lettore. Il lettore "tutto solo" procede nella lettura ed il senso di indefinito, indecifrabile, relativo, soggettivo ed ambiguo si impossessa fortemente di lui e lo accompagna fino alla fine. La grandezza di Leiber è proprio questa: non racconta emozioni ma ci fa vivere quelle emozioni, non racconta una storia ma ce la fa interpretare, non espone le sue idee ma ti mette in condizione di immedesimarti nel suo percorso logico e lascia a te tutto il resto.
Questo modus operandi è poi lo stesso utilizzato ne "Il grande Tempo" ed è il punto nevralgico di entrambi i romanzi, quello che rende questi 2 romanzi molto più belli delle storie che raccontano, che li rende grandi, che ti fa innamorare e che ti lascia qualcosa dentro.
Bellissimo.
Sorvoliamo poi sulla forza innovativa del romanzo, sul fatto che mette in scena l'orrore nella vita quotidiana e per le strade che percorriamo tutti i giorni (come avevano gia fatto Lovecraft e Bloch) e sui suoi originali personaggi.
Non siamo davanti ad un capolavoro, forse se Leiber ci avesse lavorato più a lungo ed in totale autonomia le cose sarebbero state diverse invece purtroppo il romanzo presenta diverse imperfezioni.
Ma sulle imperfezioni possiamo soprassedere se poi il romanzo riesce a darci qualcosa di prezioso, e personalmente posso dire che questo romanzo mi ha arricchito.


Voto: 7,5

...ma è un 7,5 che amo appassionatamente


http://cronachediunsolelontano.blogspot.it/2013/09/scacco-al-tempo-di-fritz-leiber.html



« Ultima modifica: 14 Settembre 2013, 12:49:27 di Arne Saknussemm » Loggato
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #182 data: 11 Settembre 2013, 19:35:27 »
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"Sarà un futuro d'inferno" di D.F.Jones (Bound in Time, 1981)





Era da tanto, tanto tempo che non mi capitava di fare fuori un romanzo tutto d'un fiato...dalla prima all'ultima pagina senza riuscire a staccarmi!
Non avevo mai letto nulla di Dennis Feltham Jones e quindi non posso dire se questo è un romanzo che gli è riuscito particolarmente bene o se, come sembra, è un autore dalle ottime doti con uno stile semplice e leggero che unito ad una storia molto ben costruita fa si che non ci si stanchi mai di leggere e si passi sempre voracemente alla pagina successiva per svelare le continue novità che via via va introducendo  e che rendono la narrazione serrata e la lettura appassionante.
Per di più in questo romanzo sono presenti elementi a me cari come i viaggi nel tempo ed il lontano futuro del nostro pianeta e dell'umanità.
Certo che la visione di Jones è davvero pessimista! Ma diciamo che se consideriamo la direzione che stanno prendendo le cose nel presente non si può che essere pessimisti e di conseguenza immaginare un futuro del genere.

Non sempre si può tornare indietro, non sempre è possibile aggiustare ciò che si è rotto...
Bellissimo il finale, che restituisce al caso la sua importanza tra le cose della vita.


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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #183 data: 11 Settembre 2013, 23:00:07 »
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Condivido. Per me Jones è un vero gigante: di lui ho letto tutto quello che Urania ha pubblicato e non mi ha mai deluso, anzi, tutti i suoi romanzi mi hanno sempre lasciato qualcosa.
"Sarà un futuro d'inferno" lo ritengo il suo capolavoro e da sempre si trova nella mia personale top-ten.
Appena un gradino sotto metterei "Xeno, l'abominio che ci aspetta", altro grande capolavoro della SF pessimistica, ricco di suspense e di mistero.
E poi ci sono i suoi due "catastrofici": "AT-1 non risponde" (che di SF ha ben poco ma che si legge tutto d'un fiato) e "Crociera nella catastrofe" (romanzo d'amore sullo sfondo di una catastrofe apocalittica), che meritano entrambi anche più di una lettura.
"Colossus" è l'unico della serie che non mi ha fatto proprio impazzire, ma direi che è comunque un discreto libro (anche se mancano i due seguiti, mai pubblicati in Italia).
Quello che mi ha sempre colpito di Jones è la sua capacità di riuscire sempre a porre l'uomo al centro della vicenda, presentandoci personaggi umani, credibili e pronti a lottare per i propri valori (dote che condivide con Bob Shaw).
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #184 data: 12 Settembre 2013, 09:33:21 »
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Citazione da: maxpullo il 11 Settembre 2013, 23:00:07

Condivido. Per me Jones è un vero gigante: di lui ho letto tutto quello che Urania ha pubblicato e non mi ha mai deluso, anzi, tutti i suoi romanzi mi hanno sempre lasciato qualcosa.
"Sarà un futuro d'inferno" lo ritengo il suo capolavoro e da sempre si trova nella mia personale top-ten.
Appena un gradino sotto metterei "Xeno, l'abominio che ci aspetta", altro grande capolavoro della SF pessimistica, ricco di suspense e di mistero.
E poi ci sono i suoi due "catastrofici": "AT-1 non risponde" (che di SF ha ben poco ma che si legge tutto d'un fiato) e "Crociera nella catastrofe" (romanzo d'amore sullo sfondo di una catastrofe apocalittica), che meritano entrambi anche più di una lettura.
"Colossus" è l'unico della serie che non mi ha fatto proprio impazzire, ma direi che è comunque un discreto libro (anche se mancano i due seguiti, mai pubblicati in Italia).
Quello che mi ha sempre colpito di Jones è la sua capacità di riuscire sempre a porre l'uomo al centro della vicenda, presentandoci personaggi umani, credibili e pronti a lottare per i propri valori (dote che condivide con Bob Shaw).



Approfondirò la conoscenza, grazie Max.
Ed inizierò proprio da "Xeno".  

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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #185 data: 12 Settembre 2013, 12:53:38 »
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Sto leggendo "Storie Marziane" di Leigh Brackett (The Coming of the Terrans, 1967)




"The Coming of the Terrans" è una antologia uscita nel 1967 che raccoglie 5 storie uscite tra il 1949 ed il 1963, tutte appartenenti al famoso "ciclo Marziano" della Brackett.
Dire che questa antologia fa il paio con l'antologia "I Canali di Marte" (che contiene i 2 romanzi brevi "The Secret of Sinharat" e "People of the Talisman", entrambi del '64) uscita sui Classici Urania e su Libra-Slan col titolo "La strada per Sinharat", non è proprio corretto.
Non è corretto per 2 motivi:
1) Il ciclo Marziano della Brackett include molti altri romanzi
2) I due volumi in questione appartengono si al ciclo marziano, ma fanno parte di 2 sotto-cicli diversi; mentre "The coming of the Terrans" appartiene al sotto-ciclo "Marte", i 2 romanzi de "I canali di Marte" appartengono al sotto-ciclo "Eric John Stark" (il ciclo EJS è a sua volta formato dal sotto-ciclo EJS del ciclo marziano e dal sotto-ciclo "Skaith" che invece NON appartiene al ciclo marziano ... che casino !!)

Passo alla lettura .....


  
« Ultima modifica: 12 Settembre 2013, 17:05:50 di Arne Saknussemm » Loggato
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #186 data: 12 Settembre 2013, 18:20:56 »
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"I crocevia del tempo" di Spider Robinson (Callahan's crosstime saloon, 1977)




Questo romanzo si legge molto velocemente e più che un romanzo è un insieme di 8-9 raccontini.
Ambientato in un bar, ogni racconto narra di un particolare avventore e della sua storia.
Gli avventori sono tutti particolari: alieni, alienati, mutanti e viaggiatori del tempo.
Bè...le premesse sarebbero buone, la narrazione è fluida e simpatica e tutti i racconti sono narrati in prima persona da un cliente fisso del bar di Callahan, espediente che permette al lettore di entrare ben bene nel clima del locale di Callahan....
...però nessun racconto decolla.
Nonostante ogni storia parta da uno spunto di riflessione interessante e sia narrata in maniera gradevole, non si arriva mai da nessuna parte ed arriva sempre una soluzione (se così vogliamo chiamarla) messa in atto dalla straordinaria clientela fissa di Callahan.... che è la cosa più fantascientifica dell'intero romanzo: credo che mai al mondo riuscirò a trovare una compagnia di persone così empatiche, altruistiche e caritatevoli...davvero poco o per niente credibile.
Il romanzo è anche venato di una sottile ironia che può anche piacere ma che per quanto mi riguarda fa troppo "guida galattica" ovvero non fa per me.

Grazie a questo romanzo però ho capito come mai ci sorbettiamo Berlusconi da 20 anni, perché gli USA fanno guerra a tutto ciò che si muove senza loro ordine, perché ogni anno mia figlia prende almeno 3-4 volte l'influenza, perché non accantoniamo la benzina e non adottiamo forme di energia ecosostenibili, perché nel 21simo secolo c'è ancora gente che muore di fame, perché abbiamo adottato l'euro, perché va ancora in onda x factor, perchè i One Direction possono campare canticchiando .... dannati Krundai !!!


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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #187 data: 12 Settembre 2013, 21:46:03 »
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Citazione da: Arne Saknussemm il 12 Settembre 2013, 18:20:56

"I crocevia del tempo" di Spider Robinson (Callahan's crosstime saloon, 1977)




Questo romanzo si legge molto velocemente e più che un romanzo è un insieme di 8-9 raccontini.
Ambientato in un bar, ogni racconto narra di un particolare avventore e della sua storia.
Gli avventori sono tutti particolari: alieni, alienati, mutanti e viaggiatori del tempo.
Bè...le premesse sarebbero buone, la narrazione è fluida e simpatica e tutti i racconti sono narrati in prima persona da un cliente fisso del bar di Callahan, espediente che permette al lettore di entrare ben bene nel clima del locale di Callahan....
...però nessun racconto decolla.
Nonostante ogni storia parta da uno spunto di riflessione interessante e sia narrata in maniera gradevole, non si arriva mai da nessuna parte ed arriva sempre una soluzione (se così vogliamo chiamarla) messa in atto dalla straordinaria clientela fissa di Callahan.... che è la cosa più fantascientifica dell'intero romanzo: credo che mai al mondo riuscirò a trovare una compagnia di persone così empatiche, altruistiche e caritatevoli...davvero poco o per niente credibile.
Il romanzo è anche venato di una sottile ironia che può anche piacere ma che per quanto mi riguarda fa troppo "guida galattica" ovvero non fa per me.

Grazie a questo romanzo però ho capito come mai ci sorbettiamo Berlusconi da 20 anni, perché gli USA fanno guerra a tutto ciò che si muove senza loro ordine, perché ogni anno mia figlia prende almeno 3-4 volte l'influenza, perché non accantoniamo la benzina e non adottiamo forme di energia ecosostenibili, perché nel 21simo secolo c'è ancora gente che muore di fame, perché abbiamo adottato l'euro, perché va ancora in onda x factor, perchè i One Direction possono campare canticchiando .... dannati Krundai !!!


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Io il para-romanzo di Robinson l'ho trovato abbastanza godibile. Mi hai invece veramente colto in fallo con ''Starbright'': ho sempre trovato deliziosamente ironica la copertina di Thole, ma faccio proprio parte di quelli che non hanno mai avuto il coraggio di leggere il romanzo! Chissà se un giorno...
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« Rispondi #188 data: 13 Settembre 2013, 08:47:00 »
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Citazione da: Edmeo Piras il 12 Settembre 2013, 21:46:03


Mi hai invece veramente colto in fallo con ''Starbright'': ho sempre trovato deliziosamente ironica la copertina di Thole, ma faccio proprio parte di quelli che non hanno mai avuto il coraggio di leggere il romanzo! Chissà se un giorno...


Perdonami, quale sarebbe "Starbright" ?  
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« Rispondi #189 data: 13 Settembre 2013, 08:49:31 »
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Citazione da: Arne Saknussemm il 13 Settembre 2013, 08:47:00


Citazione da: Edmeo Piras il 12 Settembre 2013, 21:46:03


Mi hai invece veramente colto in fallo con ''Starbright'': ho sempre trovato deliziosamente ironica la copertina di Thole, ma faccio proprio parte di quelli che non hanno mai avuto il coraggio di leggere il romanzo! Chissà se un giorno...


Perdonami, quale sarebbe "Starbright" ?  




Ho capito e mi rispondo da solo: ti riferisci al romanzo di Berry. Non avevo colto perchè non lo ho mai letto, è tra le letture di Maxpullo

Ciao Attilios !


« Ultima modifica: 13 Settembre 2013, 08:50:16 di Arne Saknussemm » Loggato
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #190 data: 14 Settembre 2013, 12:44:22 »
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