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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: a.sf. 2012-2013 «prec succ»
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  Autore  Discussione: a.sf. 2012-2013  (letto 22478 volte)
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #150 data: 27 Giugno 2013, 19:46:13 »
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...e stasera inizio un nuovo romanzo...

...ed iniziare un nuovo romanzo è, per me, una cosa bellissima...

...un momento speciale.

Eccitante e rilassante nello stesso tempo. Una goduria.


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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #151 data: 28 Giugno 2013, 09:17:04 »
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Sto leggendo "Tre millimetri al giorno" di Richard Matheson (The Shrinking man, 1956)





Un inizio non folgorante, al momento non mi dice molto però si fa leggere e pure abbastanza velocemente ....
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #152 data: 01 Luglio 2013, 11:08:06 »
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Tre millimetri al giorno di Richard Matheson (The Shrinking man, 1956)





Che fatica !!!!!
Odio lasciare un libro a metà e quindi ho faticosamente portato a termine la lettura di questo "Tre millimetri al giorno".
L'ho trovato noioso, scontato nel finale, con lunghe parti inutili e "stancanti" soprattutto la dove per pagine e pagine leggi di fili di cotone ed aghi e canaline e listelle e cerchi di metallo e sabbia e spugne e scatoloni, gradini e bordi e briciole di crackers ... descrizioni lunghe e tediose di particolari della cantina e di gesti ripetuti capitolo dopo capitolo: arrampicati sul filo scendi dal filo, sali lo scalino scendi lo scalino, ragno non ragno, il cracker si bagna e l'acqua si rovescia.... bastaaaa!!!!!
I ripetuti flashback non li ho trovati per niente efficaci: non riescono ad essere poetici ed evocativi, personaggi e situazioni restano abbozzati e senza spessore assolutamente lontani dal potere dei "quadretti" del contemporaneo Sturgeon.
Ovviamente il mio è un giudizio assolutamente personale, ho visto che questo romanzo ha ricevuto solo e soltanto giudizi più che positivi dagli utenti di UM... ma che vi devo dire ?
Per quanto mi riguarda è una delle cose più noiose che abbia mai letto.

Voto: 4
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #153 data: 02 Luglio 2013, 12:54:22 »
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Sto leggendo "Non-A" di Alfred Elton Van Vogt (The world of Null-A, 1945)



  




"The world of Null-A" è apparso per la prima volta nel lontano 1945, in 3 puntate edite (che te lo dico a fare) da Astounding Science Fiction.
Nel 1948 le 3 parti sono state riunite in un unico volume uscito col titolo "The world of A".
In Italia è stato pubblicato anche con il titolo "Anno 2650".
L'edizione in volume unico presenta diverse differenze con la versione "Astounding" (quella in 4 puntate): diverse parti sono state eliminate ed altre sono state rivedute e modificate, cambiando in alcuni casi anche particolari importanti. Sembra che Van Vogt abbia apportato quelle modifiche per agevolare la continuazione della storia e dare il la ad un seguito.
E difatti "The world of null-A" trovera un seguito in "The Pla<x>yers of A"  uscito nel 1948 sulle pagine di Astounding diviso in 4 puntate e riunito poi, nel 1956, in volume unico con il titolo "The pawns of Null-A".
A distanza di più di 35 anni, nel 1985, esce il terzo volume: "Null-A Three" (o "Null A3").
Nel 1970 esce una versione riveduta dall'autore di "The world of A" e nel 1988 uscirà l'intera trilogia in volume unico.

Nonostante "The World of Null-A" sia citato in molte delle liste "I migliori romanzi della SF" (da Dozois a Clute ...a Marben ), il romanzo resterà sempre associato al feroce assalto di un giovane (23 anni) Damon Knight, attraverso le pagine di una fanzine ciclostilata, che in un particolareggiato articolo "demoliva" il romanzo di Van Vogt e con esso l'intera opera dello scrittore di Winnipeg.
Famosissima la frase di Knight:"«Come scrittore, in realtà, Van Vogt non è affatto un gigante come si dice; è soltanto un pigmeo che usa una gigantesca macchina da scrivere".
In seguito si parlerà molto delle affermazioni di Knight, in molti lo appoggeranno ed altrettanti dissentiranno difendendo l'opera di uno scrittore che è considerato (con Heinlein ed Asimov) uno dei padri  della moderna SF ed uno dei grandissimi dell'età d'oro della SF.
Ai lettori l'ardua sentenza .....
« Ultima modifica: 09 Luglio 2013, 19:49:00 di Arne Saknussemm » Loggato
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #154 data: 04 Luglio 2013, 17:21:02 »
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  Dite quello che vi pare, per me la lettura di romanzi come questo Non-A è una gran goduria!!
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #155 data: 05 Luglio 2013, 09:19:07 »
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Citazione da: Arne Saknussemm il 04 Luglio 2013, 17:21:02

  Dite quello che vi pare, per me la lettura di romanzi come questo Non-A è una gran goduria!!



Effettivamente Non-A e' stato il romanzo che mi ha fatto appassionare al genere SF. Ricordo che lo comprai nella mitica edizione della Nord su consiglio di un amico, e da allora iniziai a leggere Nord, Libra etc.

Alla prima lettura ne fui veramente entusiasta, mi sembrava uno dei migliori libri mai letti. L'ho riletto varie volte, l'ultima e' stata nell'edizione UC.
Certo con gli anni il mio senso critico e i miei gusti sono cambiati, ma devo dire che il giudizio su Non-A rimane quello. E' proprio vero che se si parla di SF degli anni d'oro c'e' un motivo. Sono capolavori e basta.

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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #156 data: 08 Luglio 2013, 17:02:06 »
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Errata corrige: corretta la data di uscita di "The Pla<x>yers of A" e "The pawns of Null-A" nel post sul NON-A.
« Ultima modifica: 08 Luglio 2013, 17:32:40 di Arne Saknussemm » Loggato
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #157 data: 08 Luglio 2013, 17:31:57 »
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Sto leggendo "Le pedine del Non-A" di A.E. Van Vogt (The Pla<x>yers of A, 1948)



     

Questa è la cover della prima edizione in volume:





Questa è la cover del numero di Astounding che ospitava la seconda delle 4 parti di "The Pla<x>yers of A":



« Ultima modifica: 08 Luglio 2013, 17:33:55 di Arne Saknussemm » Loggato
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #158 data: 22 Luglio 2013, 10:48:28 »
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Sto leggendo "Stella doppia 61 Cygni" di Hal Clement (Mission of gravity, 1953)


  




Romanzo uscito a puntate su "Astounding" nel 1953, questo "Mission of gravity" è l'inizio del ciclo di Mesklin, pianeta appartenente al sistema della stella doppia 61 Cygni.
Dalla quarta di copertina di UCZ:"Il vero protagonista di questo celebre romanzo è Mesklin, il pianeta scoperto già nel 1942 dall’astronomo americano K.A. Strand: “Un mondo la cui atmosfera è prevalentemente composta d’idrogeno, metano e ammoniaca e dove la forza di attrazione gravitazionale all’equatore è circa tre volte quella della Terra, ma per l’enorme schiacciamento dei poli sale a quasi settecento volte nelle regioni polari; dove infuriano tempeste e cicloni apocalittici; e dove una spedizione di scienziati terrestri aiuta e si fa aiutare da un popolo di strane creature: bizzarri crostacei anfibi, intelligentissimi, incredibilmente forti e tenaci, che hanno la passione della meccanica e della matematica”

Il ciclo di Mesklin è poi composto da "Close to critical" del 1958 (tradotto su Galassia col titolo "Coesistenza pacifica") , da "Star light" del 1970 (uscito su urania col titolo "Luce di Stelle") ed il racconto lungo "Under" del 2000.

"Stella doppia 61 Cygni" è stata nominata per il 2004 Retro Hugo Award (vinto poi da Fahrenheit 451 di Bradbury) ed è stata votata al 16mo posto come "All-time best novel" (Locus Poll 1975), al 36mo posto come "All-time best SF novel" (Locus Poll 1987), al 37mo posto come "All-time best SF novel before 1990" (Locus Poll 1998).

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Ho iniziato a leggere questo romanzo ieri sera.... e l'ho quasi finito, mi restano le ultime 30 pagine.
Lettura piacevolissima e scorrevole.
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #159 data: 22 Luglio 2013, 19:25:32 »
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"Non-A" e "Le pedine del Non-A" di  Alfred Elton Van Vogt

"The world of Null-A" è apparso per la prima volta nel lontano 1945, in 3 puntate edite da Astounding Science Fiction.
Nel 1948 le 3 parti sono state riunite in un unico volume uscito col titolo "The world of  Ā".
In Italia è stato pubblicato anche con il titolo "Anno 2650".

Alcune copertine delle edizioni italiane di "The World of Null-A":




  



Piccola curiosità: La prima edizione italiana di "The World of Null-A" uscì su Urania nel 1953 col titolo "Anno 2650". Il volume fu ristampato, sempre col titolo "Anno 2650", nel 1964.
In realtà "The world of Null-A" è ambientato nel 2560 e non nel 2650. La data del 2650 appare erroneamente solo nella quarta di copertina della edizione in volume del 1948, un errore di stampa che in Italia è stato addirittura amplificato proprio perché riportato nel titolo italiano del romanzo.


Prima edizione in volume unico di "The World of Null-A", uscito col titolo "The World of  Ā":




Edizione in volume unico di "The world of Null-A", Ed. Ace (1964)





L'edizione in volume unico presenta diverse differenze con la versione "Astounding" (quella in 4 puntate): diverse parti sono state eliminate ed altre sono state rivedute e modificate, cambiando in alcuni casi anche particolari importanti. Sembra che Van Vogt abbia apportato quelle modifiche per agevolare la continuazione della storia e dare il la ad un seguito.
E difatti "The world of null-A" trovera un seguito in "The Pla<x>yers of  Ā"  uscito nel 1948 sulle pagine di Astounding diviso in 4 puntate e riunito poi, nel 1956, in volume unico con il titolo "The pawns of Null-A".


Alcune copertine delle edizioni italiane di "The Pla<x>yer of  Ā":

  


  

Cover della prima edizione in volume di "The pla<x>yers of  Ā", uscito col titolo "The Pawns of Null-A":





Cover del numero di Astounding che ospitava la seconda delle 4 parti di "The Pla<x>yers of  Ā":





A distanza di più di 35 anni, nel 1985, esce il terzo volume: "Null-A Three" (o "Null A3").
Nel 1970 esce una versione riveduta dall'autore di "The world of A" e nel 1988 uscirà l'intera trilogia in volume unico.

Nonostante "The World of Null-A" sia citato in molte delle liste "I migliori romanzi della SF" (da Dozois a Clute ...a Marben

), il romanzo resterà sempre associato al feroce assalto di un giovane (23 anni) Damon Knight, attraverso le pagine di una fanzine ciclostilata, che in un particolareggiato articolo "demoliva" il romanzo di Van Vogt e con esso l'intera opera dello scrittore di Winnipeg.
Famosissima la frase di Knight:"«Come scrittore, in realtà, Van Vogt non è affatto un gigante come si dice; è soltanto un pigmeo che usa una gigantesca macchina da scrivere".
In seguito si parlerà molto delle affermazioni di Knight, in molti lo appoggeranno ed altrettanti dissentiranno difendendo l'opera di uno scrittore che è considerato (con Heinlein ed Asimov) uno dei padri  della moderna SF ed uno dei grandissimi dell'età d'oro della SF.
Ai lettori l'ardua sentenza .....

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Per quanto mi riguarda questi 2 romanzi di Van Vogt vanno annoverati tra le sue cose migliori nonché tra i capolavori della SF (o se preferite tra i capolavori dell'età d'oro della SF).

Senza dubbio questi romanzi appaiono datati, ma d'altra parte stiamo parlando di 2 romanzi che hanno sulle spalle rispettivamente la bellezza di 66 e 69 anni (1945 e 1948) e non capita spesso di leggere romanzi così "vecchi". Molte delle opere di Heinlein, Clarke, Asimov... insomma dei grandi contemporanei di Van Vogt sono posteriori a tali date.
Emblematico il titolo della postfazione di Valla all'Urania Collezione che ospita "Le pedine del Non-A", ovvero "Una galassia griffata anni '40"; difatti la tecnologia immaginata da Van Vogt rispecchia le più recenti scoperte tecnologiche (e prodotti) degli anni in cui i romanzi furono scritti.
Nella stessa postfazione Valla esprime il seguente concetto: la SF scritta dopo il 1950 è stata importante perché ha anticipato il futuro (sia da un punto di vista tecnologico che sociologico) ed ha analizzato la società in evoluzione, non si può dire lo stesso della SF del periodo d'oro (1930-1950). La SF del periodo d'oro ha invece avuto un altro, importantissimo, ruolo...quello di ampliare l'immaginario, rinfoltire l'arsenale dell'immaginazione.
Verissimo!
Ed è ancora più vero se proviamo ad applicare questo concetto ai 2 romanzi in questione.
"Non-A" e "Pedine del Non-A" contiene tante idee nuove, tanti spunti; in nuce c'è tanta (tantissima) della SF che sarà. La space opera dei 10-15 anni seguenti è già la e tante opere del periodo 1950-1965 mostrano elementi "creati" da Van Vogt.
Tante idee della serie e dei film di Star Trek sono già in "Non-A": quando leggevo di Gosseyn che si similarizza o usa i distorter mi ritrovavo a pensare, in un angolino della mia mente, "Energia Scotty!". L'idea di una federazione dei pianeti del sistema solare, Lega dei mondi esterni, governi interstellari, imperi galattici aggressivi, militaristi e con tanta voglia di conquista,con sovrani dissidenti (Klingon... ), astronavi che si spostano a velocità inconcepibili, che scompaiono per riapparire "in corsa" poco prima di arrivare alla meta (anche queste scene mi fanno pensare a diverse immagini di Star Trek), macchinari poderosi dai poteri misteriosi, complotti e spie ....
... gran parte dell'immaginario che ha dato vita a Star Trek, Spazio 1999, Star Wars e tante altre serie e film affondano le radici in Non-A.
E possiamo dire lo stesso per la SF scritta.
Una delle grandi trovate di Van Vogt fu ripresa qualche anno dopo da Alfred Bester nel capolavoro "La Tigre della notte", nel quale Gully Folly riesce a viaggiare istantaneamente nello spazio senza l'ausilio di macchinari...in pratica la similarizzazione di Gilbert Gosseyn.
Ma in Non-A non c'è solo tecnologia e space opera, Van Vogt tocca anche tasti più intimi, riesce ad essere introspettivo pur senza appesantire il testo che comunque resta una "grandiosa avventura".
Il protagonista di Van Vogt è un uomo comune, o per lo meno crede di esserlo, che si ritrova improvvisamente in possesso di straordinari e misteriosi poteri. Non conosce l'origine di tali poteri ne sa fin dove può spingersi...cosa può e cosa non può fare; si ritrova "senza memoria", non è nemmeno tanto sicuro del suo corpo...non conosce la sua identità. L'avventura e l'azione si legano al "viaggio" di Gosseyn alla ricerca di se stesso, una costante presa di coscienza, conoscenza di se stesso; Gosseyn si interroga su cosa sia in realtà a rendere unico ed identificabile un essere umano, possiamo provare a conoscere noi stessi senza il ricordo di quella che è stata la nostra vita? Siamo solo "adesso"? O il nostro essere si estende in una dimensione diversa, in uno spazio-tempo lungo una vita, nella quale ogni singolo momento non può essere in alcun modo scollegato dagli altri.
Ma poi... è possibile conoscere se stessi ? Ed allo stesso modo, è possibile capire il mondo che ci circonda?
E qui entra in gioco la filosofia "non Aristotelica", strettamente legata alla semantica generale di Korzybski, di cui Van Vogt fu tra i principali sostenitori (semplificando: l'essenza del lavoro di Korzybski fu l'affermare che gli esseri umani sono limitati nelle loro conoscenze dalla struttura del loro sistema nervoso, e dalla struttura dei loro linguaggi. Gli esseri umani non possono sperimentare il mondo direttamente, ma solo attraverso le loro astrazioni, impressioni non verbali, che derivano dal sistema nervoso, e indicatori verbali derivati ed espressi dalla lingua. Allo stesso modo, diversi usi del verbo essere sono fallaci ed impropri ed il rimedio consiste nel rifiutare l'identità. -da wikipedia-).
P.K.Dick conosceva bene il lavoro di Van Vogt e lo apprezzava, di "Non-A" apprezzava proprio questa visione caotica delle cose espressa attraverso una narrazione sconnessa, non lineare e facilmente seguibile.
E Gilbert Gosseyn ricorda molto certi personaggi di Dick: uomini comuni-mediocri che ricevono strani poteri e che si muovono su sfondi caotici entrando ed uscendo dalla realtà in luoghi dove lo spazio ed il tempo diventano dimensioni relative.
Così come "i profeti" di Non-A anticipano di parecchio i precog di Dick (ed i vari personaggi dickiani che riescono in vari modi a predire o vedere parti del futuro).

Insomma, anche se inevitabilmente mostrano segni di invecchiamento e dimostrano i loro quasi 70 anni, questi 2 romanzi del Non-A sono piacevolissimi, stimolanti e divertenti oltre che seminali e fondamentali per la SF.
2 classici e 2 capolavori della SF.

Voto: 8,5  


P.S. Un grazie particolare a Robdimo per avermi fornito il carattere " Ā"     

« Ultima modifica: 24 Luglio 2013, 17:00:52 di Arne Saknussemm » Loggato
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« Rispondi #160 data: 24 Luglio 2013, 11:56:08 »
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Stella doppia 61 Cygni di Hal Clement (Mission of gravity, 1953)


  




Romanzo uscito a puntate su "Astounding" nel 1953, questo "Mission of gravity" è l'inizio del ciclo di Mesklin, pianeta appartenente al sistema della stella doppia 61 Cygni.
Dalla quarta di copertina di UCZ:"Il vero protagonista di questo celebre romanzo è Mesklin, il pianeta scoperto già nel 1942 dall’astronomo americano K.A. Strand: “Un mondo la cui atmosfera è prevalentemente composta d’idrogeno, metano e ammoniaca e dove la forza di attrazione gravitazionale all’equatore è circa tre volte quella della Terra, ma per l’enorme schiacciamento dei poli sale a quasi settecento volte nelle regioni polari; dove infuriano tempeste e cicloni apocalittici; e dove una spedizione di scienziati terrestri aiuta e si fa aiutare da un popolo di strane creature: bizzarri crostacei anfibi, intelligentissimi, incredibilmente forti e tenaci, che hanno la passione della meccanica e della matematica”

Il ciclo di Mesklin è poi composto da "Close to critical" del 1958 (tradotto su Galassia col titolo "Coesistenza pacifica") , da "Star light" del 1970 (uscito su urania col titolo "Luce di Stelle") ed il racconto lungo "Under" del 2000.

"Stella doppia 61 Cygni" è stata nominata per il 2004 Retro Hugo Award (vinto poi da Fahrenheit 451 di Bradbury) ed è stata votata al 16mo posto come "All-time best novel" (Locus Poll 1975), al 36mo posto come "All-time best SF novel" (Locus Poll 1987), al 37mo posto come "All-time best SF novel before 1990" (Locus Poll 1998).

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Lettura molto piacevole. Ben scritto e con un'idea di fondo originale e ben sviluppata...con qualche limite: dopotutto è stato scritto nel '53 e non è facile ricreare, o meglio inventare la psicologia di un alieno, i suoi automatismi ed una logica tutta sua, infatti i Meskliniti hanno una psicologia troppo simile a quella umana; invece è bellissima la descrizione del pianeta Mesklin con la sua gravità che va da 3G a 700G (e tutto ciò che questo comporta), dove le temperature sono tali che gli oceani sono formati da metano e l'ammoniaca sostituisce la nostra neve, l'ossigeno nell'atmosfera è presente solo in tracce e l'idrogeno la fa da padrone.
Clement gestisce bene l'aspetto chimico-fisico della storia e crea una geografia tutta particolare del pianeta. In mezzo a tutto questo si muove l'equipaggio mesklinita della nave "Bree" accompagnato per un tratto da un umano.

Mi sono immedesimato nell'equipaggio della "Bree" ed ho viaggiato con loro alla scoperta del pianeta Mesklin.
Bellissimo viaggio.
Peccato che poi tutto finisce li, non c'è una bella storia dietro ed il finale è un pò tirato via.
Resta comunque un classico, un'avventura divertente che si legge in poche ore.
Bello.

Voto:  7,5
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« Rispondi #161 data: 24 Luglio 2013, 12:45:42 »
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Sto leggendo "Mondo alla rovescia" di Christopher Priest  (Inverted World, 1974)


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« Rispondi #162 data: 02 Agosto 2013, 17:45:57 »
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Sto leggendo "L'uomo che cadde sulla Terra" di Walter Tevis (The man who fell to Earth, 1963)


  





  
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« Rispondi #163 data: 02 Agosto 2013, 19:45:14 »
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"Mondo alla rovescia" di Christopher Priest  (Inverted World, 1974)





Copertina originale della prima edizione in volume unico, datata 1974:




Romanzo uscito nel 1974, diviso in 4 parti, sulle pagine di "Galaxy" e vincitore del British SF Award nel 1974, nominato per il premio Hugo '75 (vinto dalla Le Guin con "The Dispossessed") e classificatosi sesto al Lucus Poll Award nel 1975 come best SF novel (dietro a "The Dispossessed", The Mote in god's eye, Flow my tears the policeman said, The Godwhale e The Unsleeping eye).
Come spesso mi accade con i romanzi scritti da autori Inglesi, sono stato risucchiato dal mio e-reader e mi sono ritrovato sul "mondo alla rovescia", questo mondo impossibile, incredibile, dove le leggi della fisica sono tutte stravolte ed è quasi impossibile credere ai propri sensi, fidarsi delle proprie percezioni.
Mi sono subito ritrovato nei panni di Helward Mann ed insieme a lui mi sono ritrovato a contestare un sistema corporativo conservatore, insieme a lui ho preso coscienza di cosa c'era davvero intorno a me, di come era "realmente" fatto il pianeta sul quale mi trovavo, insieme a lui ho cambiato idea, ho capito ciò che prima non capivo e combattevo, ho dubitato, ho imparato a conoscere le persone che avevo intorno...ed ho vissuto un'avventura pazzesca dentro la grandiosa "visione" di Priest, davvero originale ed intrigante.
Bellissimo anche il finale, nel quale dopo la "presa di coscienza" entra in gioco anche la "presa di posizione"; si perché sulle ultime frasi il lettore deve assolutamente scegliere una interpretazione mettendo così in gioco se stesso.

Christopher Priest con "Inverted world" crea davvero qualcosa di unico, un'esperienza grandiosa.
Imperdibile !!

Voto: 9
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« Rispondi #164 data: 08 Agosto 2013, 12:43:23 »
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L'uomo che cadde sulla Terra" di Walter Tevis (The man who fell to Earth, 1963)


  





  Il pregio di questo romanzo, a mio avviso, è quello di mostrare l'alieno in maniera assolutamente originale, riuscendo a parlare anche della solitudine, della condizione di alienato, alieno tra i propri simili.
La parte introspettiva è il punto forte di questo romanzo che riesce ad essere triste ed amaro in un quadro di avventura e mistero; una lettura piacevole e scorrevole.
Bello anche lo sfondo, tipico per romanzi di quel periodo, di una umanità in piena guerra fredda e sospesa sull'orlo del disastro nucleare, dell'annientamento totale.
Peccato che l'ultimo terzo del romanzo le cose cominciano a diventare assolutamente improbabili e forse addirittura improvvisate, davvero ridicola la parte relativa all'arresto/interrogatorio/rilascio e (purtroppo) un po troppo tirata via la parte relativa alla "conversione" (diciamo così...per non spoilerare) del protagonista.
Carino, lettura gradevole e veloce ma assolutamente lontano dal capolavoro ed a mio avviso sopravalutato.




Voto: 6,5


p.s. Non ho mai visto il film... lo farò quanto prima !
« Ultima modifica: 08 Agosto 2013, 18:01:16 di Arne Saknussemm » Loggato
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