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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: a.sf. 2012-2013 «prec succ»
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  Autore  Discussione: a.sf. 2012-2013  (letto 22480 volte)
Fedmahn Kassad69


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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #135 data: 29 Maggio 2013, 12:48:20 »
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Citazione da: Arne Saknussemm il 29 Maggio 2013, 12:32:59


Citazione da: Fedmahn Kassad69 il 29 Maggio 2013, 10:25:02


Citazione da: Arne Saknussemm il 29 Maggio 2013, 10:20:13

Sto leggendo "Il mondo di Nehwon - Libro primo: Spade e diavolerie" di Fritz Leiber (Swords and deviltry, 1970)





Molto bello, è il tuo primo fantasy?


Se non contiamo "Il signore degli anelli" ed "Il silmarillion" letti almeno 15 anni fa.... si !!!

Beh, rispetto ai "monumenti" Tolkeniani il genere è assolutamente diverso, ad ogni modo che possa essere il primo (o magari il terzo) libro fantasy di una lunga serie.
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #136 data: 29 Maggio 2013, 12:55:12 »
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« Rispondi #137 data: 29 Maggio 2013, 14:55:21 »
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Citazione da: Arne Saknussemm il 27 Maggio 2013, 12:34:47

Sto leggendo "Creature" di Alfred Elton Van Vogt  (Monsters, 1965)  



Ho visto che ti è piaciuto, e beh Van Vogt è sempre lui, ogni volta che ho la mente sgombra e voglio farmi un giro sull'ottovolante me ne sparo uno !

Domanda: ho questi volumi in edizione Newton fantastico economico, quindi praticamente illeggibili, visto che sei un estimatore di VV ne hai letto qlcn e mi puoi dire se vale la pena?

L'occhio dell'infinito
Il Libro di Ptath
Crociera nell'infinito  (letto)
I ribelli dei 50 soli
L'impero dell'atomo
I polimorfi    
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #138 data: 29 Maggio 2013, 17:40:34 »
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Citazione da: And il 29 Maggio 2013, 14:55:21


Ho visto che ti è piaciuto, e beh Van Vogt è sempre lui, ogni volta che ho la mente sgombra e voglio farmi un giro sull'ottovolante me ne sparo uno !

Domanda: ho questi volumi in edizione Newton fantastico economico, quindi praticamente illeggibili, visto che sei un estimatore di VV ne hai letto qlcn e mi puoi dire se vale la pena?

L'occhio dell'infinito
Il Libro di Ptath
Crociera nell'infinito  (letto)
I ribelli dei 50 soli
L'impero dell'atomo
I polimorfi    


I romanzi che hai citato li ho anch'io nell'edizione Newton Fantastico Economico.
Diciamo che mi piace collezionare Van Vogt quindi prendo TUTTE le edizioni che trovo in giro (di "Crociera nell'infinito" ho tutte le edizioni italiane...me ne manca solo una ).

"I ribelli dei 50 soli" è stata la prima cosa che ho letto di VV, e proprio nell'edizione FENewton... che bel ricordo!
Ovviamente è un romanzo che ti consiglio. Merita.

"L'impero dell'atomo" e "Lo stregone di Linn" sono parte di un ciclo, il ciclo di Linn, e tutti e 2 meritano la lettura essendo tra le migliori cose di Van Vogt.

"Crociera nell'infinito" l'hai gia letto, purtroppo nell' edizione FEN. Peccato perchè per goderselo a pieno andrebbe letto nella versione della Futuro - Fanucci (Traduzione di Fusco e note al testo dello stesso Van Vogt)



Inutile dirti quanto sia bello (sempre secondo il mio modesto parere).

"L'occhio nell'infinito", "Il libro di Ptath" ed i "Polimorfi" non li ho ancora letti (anche io centellino VV, ogni tanto, quando serve...quando ne sento il bisogno, ne tiro fuori uno) ma da quello che ho sentito meritano, e rientrano nel suo periodo buono (cose prodotte nei '70 ed '80 sono di qualità piu bassa, non paragonoabili ai precedenti lavori...si dice alcuni non siano nemmeno stati scritti da VV !!!).

Ma ti consiglierei caaaaldamente alcune cose che NON hai messo in lista a partire dal ciclo dei Fabbricanti di armi per arrivare ai racconti, molti dei quali li trovi nei volumi "the golden age of SF" (Asimov/Greenberg).

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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #139 data: 03 Giugno 2013, 12:45:44 »
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Sto leggendo "Solo il mimo canta al limitar del bosco" di Walter Tevis (Mockingbird, 1980)


  


Conosciuto anche col titolo "Fututo in trance".
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #140 data: 03 Giugno 2013, 12:51:36 »
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Un grande capolavoro! Probabilmente fra i primi 10 in assoluto.
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« Rispondi #141 data: 03 Giugno 2013, 16:47:03 »
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Citazione da: Free Will il 03 Giugno 2013, 12:51:36


Un grande capolavoro! Probabilmente fra i primi 10 in assoluto.


Mi ha attirato la tematica intorno alla quale sembra ruotare il romanzo... ho grandi aspettative !  
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #142 data: 03 Giugno 2013, 18:08:10 »
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Citazione da: Arne Saknussemm il 29 Maggio 2013, 17:40:34


I romanzi che hai citato li ho anch'io nell'edizione Newton Fantastico Economico.
Diciamo che mi piace collezionare Van Vogt quindi prendo TUTTE le edizioni che trovo in giro (di "Crociera nell'infinito" ho tutte le edizioni italiane...me ne manca solo una ).

"I ribelli dei 50 soli" è stata la prima cosa che ho letto di VV, e proprio nell'edizione FENewton... che bel ricordo!
Ovviamente è un romanzo che ti consiglio. Merita.

"L'impero dell'atomo" e "Lo stregone di Linn" sono parte di un ciclo, il ciclo di Linn, e tutti e 2 meritano la lettura essendo tra le migliori cose di Van Vogt.

"Crociera nell'infinito" l'hai gia letto, purtroppo nell' edizione FEN. Peccato perchè per goderselo a pieno andrebbe letto nella versione della Futuro - Fanucci (Traduzione di Fusco e note al testo dello stesso Van Vogt)

Inutile dirti quanto sia bello (sempre secondo il mio modesto parere).

"L'occhio nell'infinito", "Il libro di Ptath" ed i "Polimorfi" non li ho ancora letti (anche io centellino VV, ogni tanto, quando serve...quando ne sento il bisogno, ne tiro fuori uno) ma da quello che ho sentito meritano, e rientrano nel suo periodo buono (cose prodotte nei '70 ed '80 sono di qualità piu bassa, non paragonoabili ai precedenti lavori...si dice alcuni non siano nemmeno stati scritti da VV !!!).

Ma ti consiglierei caaaaldamente alcune cose che NON hai messo in lista a partire dal ciclo dei Fabbricanti di armi per arrivare ai racconti, molti dei quali li trovi nei volumi "the golden age of SF" (Asimov/Greenberg).






Grazie delle dritte
p.s. Quello di Tevis è un capolavoro
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #143 data: 10 Giugno 2013, 19:24:14 »
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Sto leggendo "La mente di Schar" di Iain Banks (Consider Phlebas, 1987)





Questo è un anno funesto, che sta portando via (forse tra le stelle...) diversi grandi autori di SF. E' recente la scomparsa di Vance ed oggi è scomparso Iain Banks.
Non ho mai letto nulla di suo, colgo l'occasione per colmare la lacuna.
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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #144 data: 13 Giugno 2013, 12:27:53 »
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Solo il mimo canta al limitar del bosco" di Walter Tevis (Mockingbird, 1980)


  


Conosciuto anche col titolo "Fututo in trance".

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Un romanzo davvero toccante, una scrittura semplice, leggera ed una sottile poetica. Durante la lettura, a tratti, mi ha ricordato alcuni passaggi di Simak.
Alcune scene sono davvero splendide.
L'argomento trattato, poi, è davvero attuale e forse oggi lo è ancora di più di quando il romanzo fu scritto, dunque è facile entrare nella storia e provare le belle e le brutte sensazioni evocate dal testo.
- Spoilero poco poco-
In un futuro non ben definito (siamo circa nel 2400, ma essendo stato abolito il calandario intorno al 2150, non esistendo più giorni, mesi ed anni ma generici "gialli", "Rossi" e "blu", non si può stabilire esattamente una data) l'umanità è quasi estinta: gli esseri umani sono pochi e non si possono riprodurre, vivono in uno stato di trance indotto dalle droghe e dall'addestramento praticato all'interno dei Centri del Sonno. Gli umani non praticano più nessuna attività produttiva, siamo alla morte della curiosità intelletuale, e tutto è delegato ai Robot (che per lo più sono robot "idioti" cioè programmati e senza capacità cognitive, potere decisionale, capacità di adattarsi eccetera) dalla gestione della politica alla amministrazione delle città ed all'addestramento degli umani.
Gli umani non interagiscono più tra loro; sono addestrati alla serenità (alienazione), all'esercitazione della privacy e della cortesia obbligatoria, drogati con i "sopor" ed educati ad "abbandonarsi allo schermo" (TV e simili), nessun contatto se non per motivi sessuali e solo ed esclusivamente sesso veloce perchè "il sesso in fretta è meglio", non hanno nulla da fare perchè sono serviti dai robot (ma "i robot dicono servire come se fosse comandare"), l'addestramento porta all'individualismo assoluto ed ad una "perfezione mentale" guidata chimicamente. Vanno avanti per inerzia e senza entusiasmo: il tasso di suicidi è elevatissimo.
Non si studia più. Ancora peggio: nessuno più è in grado di leggere ("La lettura è la partecipazione totale e sottile di idee e sentimenti con mezzi subdoli. E' una grave violazione della privacy e della costituzione della terza, quarta e quinta era.")

E proprio da qui parte il percorso di crescita, anzi di rinascita, dei 2 protagonisti umani del romanzo: Bentley e Mary Lou.
Bentley, grazie a fortuite coincidenze, impara a leggere e viene in possesso di vecchi libri e film muti sottotitolati. Conosce Mary Lou ed insegna tutto anche a lei.
I 2 sono accompagnati da Spofforth, un robot di serie Nove, la più evoluta, il cui cervello è la clonazione di un cervello umano privato dei ricordi.
-Fine spoilerino-
Non riveliamo altro della trama...ho già spoilerato abbastanza.
Il romanzo è pervaso da un senso di tristezza ed abbandono che ricopre tutto: le città semi-abbandonate e decadenti, gli uomini e gli stessi robot.
Bentley seguirà un percorso che lo porterà (e ci porterà) a scoprire le cose bella della vita, le bellezze del creato ("..scenderò e guarderò il sole che sorge sull'oceano. Mio dio come può essere bello il mondo!") e le principali prerogative dell'essere umano, prerogative che gli erano state tolte, rubate insieme alla voglia di vivere: l'amore, la condivisione, la curiosità, il libero arbitrio; ma anche, non meno importanti, il senso della famiglia, l'amicizia, la rabbia, il piacere del cibo e la bellezza di un corpo sano.
Qualcuno dice che questo romanzo è una distopia piuttosto pessimistica, ho sentito parlare addirittura di "inno al suicidio"...
...personalmente, nonostante la tristezza che attraversa le pagine del romanzo, lo trovo fortemente ottimistico, un "inno alla vita". Durante la lettura riusciamo a mettere da parte e dimenticare la tristezza perchè si fanno strada quei valori fondamentali del nostro essere "umani".
Tevis attraverso questa distopia estremizza i mali e le pessime abitudini dell'uomo del ventesimo secolo (ancora più estreme in questo inizio del ventunesimo...) e l'effetto che questi hanno sulla società, evidenziando come certi cambiamenti radicali vengono posti in essere da piccole abitudini e modi di fare che subdolamente e spesso in punta di piedi entrano nella nostra vita, diventano parte della quotidianeità per poi evolvere verso forme diverse più estreme e fortemente invasive, la cui "azione" è agevolata dal fatto che sono già presenti nella nostra vita (agiscono dall'interno) e che quindi non trovano nessun tipo di difesa da parte nostra; siamo pressochè inermi e spesso inconsapevoli, lasciando andare ciò che dall'alba dei tempi ha caratterizzato, definito, plasmato, rinforzato il nostro essere e che ha permesso l'evoluzione e la continuazione della nostra specie per "abbracciare" valori frivoli, falsi dei, gioie illusorie, spesso isolandoci, chiudendoci in noi stessi e prestando ascolto solo ai nostri bisogni, quei bisogni che spesso non vengono da noi ma da quell'addestramento che quotidianamente subiamo quando la "curiosità intellettuale" va spegnendosi e (seppure non confinati in un Centro del Sonno) un certo stato di trance si impossessa di noi e, ancora più fortemente, dei nostri figli...del nostro futuro.
Forse in alcuni momenti siamo ancora in grado di vedere che tutto ciò che ci circonda, sempre più spesso dice "servire" come se fosse comandare".
Tevis ci mostra la bellezza e l'importanza di valori che dopo aver dato per scontato abbiamo quasi accantonato (e che a volte perdiamo) ma che riusciamo ancora a sentire nostri. E viene voglia di riappropiarsene, dovremmo lottare per riappropiarcene, e se da soli non riusciamo a farlo allora dobbiamo rivolgerci a chi può insegnarci qualcosa, metterci in contatto con i morti.
"Qualunque cosa possa accadermi grazie a Dio so leggere, e sono veramente entrato in contatto con le menti di altri uomini.
Vorrei poter scrivere queste parole anzichè dettarle. Perchè deve essere stato il fatto di scrivere, non meno che leggere, a darmi questo senso fortissimo della mia nuova personalità....
Tutti quei libri, anche quelli noiosi e quasi incomprensibili, mi hanno fatto capire più chiaramente che cosa significa essere umano. E ho imparato dal senso di soggezione che provo a volte quando mi sento in contatto con la mente di un'altra persona morta da molto tempo e so di non essere solo su questa Terra. Ci sono stati altri che hanno provato ciò che io provo e, a volte, sono riusciti a dire l'indicibile. "Solo il Mimo canta al limitar del bosco". "Io sono la via e la verità e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà". "La mia vita è leggera ed attende il vento della morte, come una piuma sul dorso della mia mano".


Romanzo sublime !

Voto: 8,5 - 9
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« Rispondi #145 data: 16 Giugno 2013, 08:10:10 »
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IIL IL MIO PRIMO POST DA CELLULARE  AH! LA FANTASCIENZA!!!!
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« Rispondi #146 data: 16 Giugno 2013, 11:38:07 »
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Citazione da: Arne Saknussemm il 16 Giugno 2013, 08:10:10


IIL IL MIO PRIMO POST DA CELLULARE  AH! LA FANTASCIENZA!!!!


Ciao, Arne,deve essere veramente comodo per scrivere cosi tanto!
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« Rispondi #147 data: 17 Giugno 2013, 09:02:04 »
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Citazione da: AgenteD il 16 Giugno 2013, 11:38:07


Citazione da: Arne Saknussemm il 16 Giugno 2013, 08:10:10


IIL IL MIO PRIMO POST DA CELLULARE  AH! LA FANTASCIENZA!!!!


Ciao, Arne,deve essere veramente comodo per scrivere cosi tanto!


Già, puoi immaginare !!
E' abbastanza comodo per leggere i post, è utile per consultare mancoliste ed altre info quando sei dal bancarellaro e sei indeciso sull'acquisto di alcuni volumi, e in generale per consultare il db.
Per postare...assolutamente NO !

Per me è una cosa fantascientifica!
E non tanto per la tecnologia che c'è dietro ma quanto perchè è una tecnologia ormai diffusissima, alla portata di tutti...anzi per dirla tutta è alla portata anche di chi non la vuole o non ne ha bisogno.
A me non serve assolutamente internet sul cellulare e fino ad ora non l'ho mai cercato/voluto.
Adesso costretto a dover scegliere una nuova tariffa ed andando a scegliere quella più adatta per le mie esigenze (ed anche la più economica, visto che il cell lo uso pochissimo) mi sono ritrovato nel pacchetto 1 Gb di internet ed ad libitum, gratis, a bassa velocità una volta superato il Giga.

Sono quelle tecnologie "invasive" che si insinuano a forza nel nostro quotidiano...e magari tra qualche anno non potrò fare a meno di avere un cell con connessione internet, un nuovo falso bisogno della nostra società dei consumi.

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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #148 data: 25 Giugno 2013, 12:00:52 »
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Per quel che mi ricordo è iniziata con Martin H. Greenberg a metà del 2011, continuata con Vittorio Curtoni, sul finire del 2011.

Poi il 2012: Ray Bradbury, Neil Armstrong, Moebius, John Christopher, Harry Harrison, Gore Vidal, Carlo Fruttero, Boris Strougatsky.

Ed il 2013: James Herbert, Jack Vance, Iain M.Banks, Antonio Caronia ed oggi Richard Matheson.

E forse ho pure dimenticato qualcuno ....

La mia lista di lettura ultimamente è "pilotata" dai lutti .

Tra i "grandi vecchi" chi è ancora tra noi ?

Mi vengono in mente FrederiK Pohl, Robert Silverberg e Larry Niven.


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Re:a.sf. 2012-2013
« Rispondi #149 data: 27 Giugno 2013, 19:04:32 »
Cita

La mente di Schar di Iain Banks (Consider Phlebas, 1987)








E' il primo romanzo di Banks che leggo, ed è il primo romanzo del famoso ciclo della Cultura.
Sono perplesso... è sicuramente una lettura piacevole, della buona space opera con spruzzi di Hard SF; ben scritto.
E' un romanzo molto evocativo, lascia immaginare molto più di quanto in realtà dice ed alcune descrizioni sono davvero potenti. Alcune immagini sono cosi' grandiose che è davvero difficile riuscire a ricreare l'immagine nella propria mente: provate un po' a "visualizzare" il VSG "Fine delle Invenzioni" e la rocambolesca fuga del "Fulmine a ciel sereno" al suo interno !
Bei personaggi, bella l'azione, dialoghi mai scontati e senza lungaggini inutili, tante buone idee ed un finale per niente scontato....
...direte: "che altro vuoi per un buon libro di SF?".
Bè a mio avviso in questo romanzo manca una solida trama.
Gli avvenimenti iniziali sono solo un pretesto per giustificare il percorso del protagonista da A a B; negli infiniti punti tra A e B succede di tutto; se Banks avesse diviso il romanzo in 3-4 racconti distinti (tutti con lo stesso team di protagonisti) il risultato non sarebbe stato molto diverso (un pò quello che faceva Poul Anderson con i suoi racconti lunghi del ciclo della Lega Polesotecnica) ma forse il lettore avrebbe potuto inquadrare meglio il tipo di lettura nella quale si stava immergendo. Ed avrebbe evitato di chiedersi ogni tot pagine: "Ma la Mente ? Il mondo di Schar ? Cosa c'entrano?".
Avete presente la trilogia de "Il lupo dei cieli" di Ed Hamilton ? Ecco, se Hamilton avesse inserito un'altra sottotrama in apertura lasciandola in sospeso per poi concluderla nelle ultime pagine della trilogia (trasformando così di fatto la "trilogia" in un unico, lungo, romanzo) avrebbe ottenuto qualcosa di molto simile a "La mente di Schar".
Insomma, tirando le somme questo è a mio avviso un bel romanzo di fantascienza senza troppe pretese se non quella di divertire, stupire ed intrattenere restando sempre fedele allo spirito della Space Opera con spruzzi di Hard SF.
Proseguirò con la lettura dei romanzi del ciclo della Cultura e magari potrò inquadrare questo romanzo in un contesto più ampio.

Voto: 7,5   
« Ultima modifica: 28 Giugno 2013, 11:58:18 di Arne Saknussemm » Loggato
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