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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: Italian SF writers do it worse! «prec succ»
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  Autore  Discussione: Italian SF writers do it worse!  (letto 3556 volte)
Cletus

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Italian SF writers do it worse!
« data: 14 Gennaio 2012, 10:10:01 »
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Ciao a tutti,

ho letto con interesse il post sugli autori italiani (di SF e non solo) e vorrei stimolare, se a qualcuno interessa, un dibattito un po’ più articolato: tempo fa lanciai su Facebook e Anobii questa piccola provocazione, che vorrei riproporre qui:

“Non leggo autori italiani!” (frase ricorrente di molti lettori di fantascienza). Teniamoci cari – frase e lettori – perché nel giallo, nel noir e nella fantasy proclami di questo tenore non se ne sentono. “Italian SF writers do it worse!”.

E’ un piccolo sasso gettato con garbo nello stagno: ovviamente il mio non è un intento polemico, vorrei solo capire.

Ciao e ancora Buon Anno da fine del mondo a tutti!

Cletus

P.S. Per la cronaca, sia su Facebook che si Anobii, si scatenò un dibattito serratissimo…
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Re:Italian SF writers do it worse!
« Rispondi #1 data: 14 Gennaio 2012, 10:23:55 »
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Sono luoghi comuni che però l'editoria italiana si affanna a confermare proponendo spesso cose illegibili scritte dagli amici degli amici degli amici.
Gli scrittori di razza ci sono, ma per uno due buoni ce ne sono tanti scarsi che vengono "pompati" e proposti come presunti geni letterari in antologie varie.
Epix (nomino la collana perchè nominare gli autori non è educazione) ha proposto una serie di esempi abbastanza discutibili (simpatico eufemismo per "ripugnanti"). La stessa collana Galassia (che per me rappresenta l'esempio classico di collana praticamente perfetta, il cui fallimento rappresenta una vergogna per l'editoria italiana) nelle poche situazioni in cui ha ceduto alle suggestioni degli autori nostrani ha pubblicato schifezze inconcepibili (qualcuno provi a leggere "Amore a quattro dimensioni" se ci riesce)
Anche Urania in qualche occasione ha proposto cose mediocri, ma ha avuto la capacità anche di scoprire Evangelisti e Tonani e di tentare il lancio in epoca non sospetta di Francesco Grasso, un nome che in molti hanno dimenticato ma che io continuo a considerare uno degli autori più interessanti proposti negli ultimi anni.

Insomma luci ed ombre, in cui le luci si spengono presto e le ombre sono accompagnate da una campagna di montatura che contribuisce ad alimentare l'irritazione dei lettori quando poi effettivamente si trovano davanti il testo. Ci tengo a precisare tuttavia che non sono certo il miglior giudice in causa non avendo mai letto nulla di Malaguti, Catani o Altomare, ma rimedierò...

A voi la palla.
« Ultima modifica: 14 Gennaio 2012, 10:24:13 di maxpullo » Loggato
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Re:Italian SF writers do it worse!
« Rispondi #2 data: 14 Gennaio 2012, 10:34:10 »
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Citazione da: maxpullo il 14 Gennaio 2012, 10:23:55

Anche Urania in qualche occasione ha proposto cose mediocri, ma ha avuto la capacità anche di scoprire Evangelisti e Tonani e di tentare il lancio in epoca non sospetta di Francesco Grasso, un nome che in molti hanno dimenticato ma che io continuo a considerare uno degli autori più interessanti proposti negli ultimi anni.


Così al volo mi sovvengono Aldani e Aresi, che a me piacciono molto...ho invece fatto fatica a leggere Miglieruolo...

Ma chi è Tonani?
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Re:Italian SF writers do it worse!
« Rispondi #3 data: 14 Gennaio 2012, 10:37:12 »
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A me sembra che "non leggo autori italiani", se riferito ad un singolo genere, è una frase che ha davvero poco senso. Perchè non ci puo essere un motivo oggettivo per cui gli italiani in un dato campo debbano avere grosse carenze.
Io gli Italiani li leggo...certo in proporzione sono pochissimi rispetto agli stranieri, pero' 2 italiani sono tra i miei preferiti in assoluto: Calvino e Pirandello.
Ora... capisco che parliamo di autori "diversi" ...
... capisco che essendo l'italia piccola, poche le case editrici, diverso il sistema dell'editoria nostrana... sono relativamente pochi gli autori che escono fuori ed è difficile trovare quelli che rispondono ai nostri gusti.
Tra 10.000 americani ne troveremo una cinquantina che ci piacciono (almeno), tra 100 italiani invece magari non ne troviamo nessuno.
Sono percentuali.

Ma , ripeto... che c'entra il genere ??
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Re:Italian SF writers do it worse!
« Rispondi #4 data: 14 Gennaio 2012, 11:18:48 »
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"Non leggo autori italiani" è un non senso punto e basta.
Un non senso in generale e un non senso nello specifico del genere fantascienza o "fantastico" in senso lato.
In generale non stò neanche a parlarne, Arne ha fatto due nomi di grandi autori italiani, moltissimi altri se ne potrebbe fare, da quando ancora si scriveva in latino sino ad oggi.
Per quanto invece riguarda il nostro piccolo mondo, attualmente ci sono validissimi scrittori che certo non pubblicano perchè sono amici degli amici.
Parlo di Prosperi, Aresi, Masali, Fabriani, Altomare, Evangelisti, Catani, Curtoni, Stocco, Cola, Vallorani, Tonani e ne dimentico al momento sicuramenti molti altri.
Non parlando di numeri assoluti ma di percentuali sui testi pubblicati posso onestamente affermare che nella mia storia di lettore FS sono incappato in meno "schifezze" italiane che straniere.
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Re:Italian SF writers do it worse!
« Rispondi #5 data: 14 Gennaio 2012, 11:24:44 »
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Citazione da: Arne Saknussemm il 14 Gennaio 2012, 10:37:12

Ma , ripeto... che c'entra il genere ??


Scusa, ma il punto è proprio questo: il genere c'entra eccome. Certe diffidenze (se non vogliamo invece chiamarle con il termine forse più opportuno di "pregiudizi") sono tipiche della fantascienza. Nel giallo, nel noir, nel romanzo storico, nella fantasy ben pochi lettori si sognerebbero mai di dire che gli autori italiani non sono all'altezza dei loro colleghi stranieri...

E' una prerogativa tutta interna alla SF quella di avere lettori così smaccatamente esterofili. E questo mi è stato confermato a chiare lettere da molti interventi sia su FB che su Anobii. E' proprio un problema di genere (di lettori e di autori, intendendo così distribuire - in buona fede - le responsabilità fifty fifty).

Vorrei capire perché, tutto qui.

Ciao
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Re:Italian SF writers do it worse!
« Rispondi #6 data: 14 Gennaio 2012, 11:27:10 »
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Citazione da: Arne Saknussemm il 14 Gennaio 2012, 10:37:12

Perchè non ci puo essere un motivo oggettivo per cui gli italiani in un dato campo debbano avere grosse carenze.




E invece c'è e si chiama "emulazione coatta" o anche "sudditanza".
Se uno scrittore imita Ballard ma non è Ballard finirà per scrivere cose che sono solo efferrate o confuse; se imita Dick e non è Dick finirà per perdere lui stesso contatto con la realtà scrivendo fesserie che tanto varrebbe leggersi pagine a caso di cinque o sei libri diversi...
Gli autori che ho citato prima (Evangelisti, Tonani, Grasso), ciascuno a modo suo, hanno sviluppato uno stile narrativo autonomo risultando ben riconoscibili anche se talvolta gli capita di trattare argomenti "affini" ad autori esteri (sia "Cherudek" di Evangelisti che "Ai due lati del muro" di Grasso trattano tematiche in qualche modo Dickiane, ma non diresti mai che sono libri di Dick).

In altri campi, diversi dalla fantascienza, c'è certamente meno sudditanza psicologica verso i maestri del genere ed ecco allora che l'Italia prende il suo giusto posto nella narrativa tirando fuori veri e propri "giganti" come Pirandello.  
« Ultima modifica: 14 Gennaio 2012, 11:28:48 di maxpullo » Loggato
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Re:Italian SF writers do it worse!
« Rispondi #7 data: 14 Gennaio 2012, 11:41:05 »
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Citazione da: maxpullo il 14 Gennaio 2012, 11:27:10


Citazione da: Arne Saknussemm il 14 Gennaio 2012, 10:37:12

Perchè non ci puo essere un motivo oggettivo per cui gli italiani in un dato campo debbano avere grosse carenze.




E invece c'è e si chiama "emulazione coatta" o anche "sudditanza".
Se uno scrittore imita Ballard ma non è Ballard finirà per scrivere cose che sono solo efferrate o confuse; se imita Dick e non è Dick finirà per perdere lui stesso contatto con la realtà scrivendo fesserie che tanto varrebbe leggersi pagine a caso di cinque o sei libri diversi...
Gli autori che ho citato prima (Evangelisti, Tonani, Grasso), ciascuno a modo suo, hanno sviluppato uno stile narrativo autonomo risultando ben riconoscibili anche se talvolta gli capita di trattare argomenti "affini" ad autori esteri (sia "Cherudek" di Evangelisti che "Ai due lati del muro" di Grasso trattano tematiche in qualche modo Dickiane, ma non diresti mai che sono libri di Dick).

In altri campi, diversi dalla fantascienza, c'è certamente meno sudditanza psicologica verso i maestri del genere ed ecco allora che l'Italia prende il suo giusto posto nella narrativa tirando fuori veri e propri "giganti" come Pirandello.  


"Emulazione coatta", "sudditanza psicologica": ok, è un punto di vista, anzi due... Opinabile forse, ma era quello che volevo per cercare di capire. Sta di fatto, che in altri generi, mi stai dicendo Maxpullo, che questo atteggiamento pregiudizievole da parte di chi scrive non c'è...

O non c'è o i lettori non se ne lamentano come accade nel nostro piccolo mondo fantascientifico. Allora butto lì un'altra raffica di domande: non è che il lettore di SF ha aspettative che i lettori di altri generi non hanno? O che la presunta "emulazione" (non la chiamerei però coatta) altrove non disturba o disturba meno? O che, per esempio, nel mare magnum della produzione noir non si fa discendere certe conclusioni dalla nazionalità dell'autore?

Ci siamo, la discussione è molto illuminante. Grazie!  
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Re:Italian SF writers do it worse!
« Rispondi #8 data: 14 Gennaio 2012, 12:09:47 »
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come spesso accade uno gioca quadri e ti rispondono picche......ma che centra pirandello?? Allora citiamo Dante Alighieri e chiudiamo la partita "Italia vs resto del mondo" (magari prima scommettiamo qualcosina sull'italia )

Pensate un pò alle vostre di affermazioni sensa senso...io non leggo autori italiani perchè mi piacciono i classici...i libri che hanno fatto la storia della sf e che quasi sicuramente mi lasceranno qualcosa  o cmq almeno non saranno da buttar via...ed in questa categoria di italiano non c'è nessuno. Se volessi leggere romanzetti derivati potrei prendere inconsiderazione la cosa.
Insomma il tempo è poco, la vita è breve, ed io non voglio sprecarlo con autori di serie b.....in questo modo mi perdo 1 o 2 libri validi? pazienza! il gioco non vale la candela se per qualche buon libro  me ne devo subire decine di mediocri.

Come già brillantemente illustrato dal Webmaster, gli italiani (tranne i pochi davvero di successo come evangelisti) scopiazzano a destra e a manca e la cosa peggiore, aggiungerei io, è la totale mancanza di umiltà per cui uno pubblica il suo primo romanzetto di 200-300 pagine e si sente arrivato.

Il motivo per cui L'italia non può eccellere in questo genere è che non appartiene al nostro background culturale (è come dire che il reggea italiano è competitivo con il giamaicano)....è inevitabile rifarsi agli stranieri...cosi come gli stranieri si rifanno a noi per tante altre cose che ci appartengono (vedi sopratutto nel cinema il genere commedia,horror, wester e poliziesco)

Ribadisco che qualche eccezione non può risollevare un'intera scena dalla mediocrità.....(anche perchè autori come evangelisti sono da considerarsi più degli outsiders che degli scrittori di sf)

...e Non ci si può sempre difendere il "nostro" solo perchè siamo italiani.

Ps nel fantasy non so come funziona ma mi fido poco del giudizio di gente che legge fantasy anzichè sf!
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Re:Italian SF writers do it worse!
« Rispondi #9 data: 14 Gennaio 2012, 12:12:03 »
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Ho letto 3 soli romanzi di autori italiani e mi sono piaciuti tutti:

Autocrisi di Prosperi
Korolev di Aresi
e
Nicolas Eymerich, inquisitore di Evangelisti

non mi faccio problemi di nazionalità, mi sembra stupido, la fantascienza parla di viaggi nell'universo, visite aliene, distopie etc ... che mi sembra veramente stupido mettersi dei paraocchi inutili.

PS: ehm sono in difetto su un altro autore italiano, ehm però mi deve arrivare infect@ a breve e poi LE farò sapere
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Re:Italian SF writers do it worse!
« Rispondi #10 data: 14 Gennaio 2012, 12:52:19 »
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Che i reggae italiano non sarà mai come il giamaicano va da se...
e chiaramente entra in gioco il discorso fatto da Max sull'emulazione.

Ma imitare gli americani, in SF, non è prerogativa italiana...ma mondiale (togliamo gli inglesi ??? mmmhhh !!!).
Percio' sarebbe meglio dire la SF "non americana" (e inglese) è poco valida... e non la SF "italiana".
(sarebbe meglio dire...)

Poi... ci sono francesi molto interessanti...come italiani... come israeliani ... indiani ...
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Re:Italian SF writers do it worse!
« Rispondi #11 data: 14 Gennaio 2012, 13:06:51 »
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Citazione da: Cletus il 14 Gennaio 2012, 11:41:05

"Emulazione coatta", "sudditanza psicologica": ok, è un punto di vista, anzi due... Opinabile forse, ma era quello che volevo per cercare di capire. Sta di fatto, che in altri generi, mi stai dicendo Maxpullo, che questo atteggiamento pregiudizievole da parte di chi scrive non c'è...

O non c'è o i lettori non se ne lamentano come accade nel nostro piccolo mondo fantascientifico. Allora butto lì un'altra raffica di domande: non è che il lettore di SF ha aspettative che i lettori di altri generi non hanno? O che la presunta "emulazione" (non la chiamerei però coatta) altrove non disturba o disturba meno? O che, per esempio, nel mare magnum della produzione noir non si fa discendere certe conclusioni dalla nazionalità dell'autore?

Ci siamo, la discussione è molto illuminante. Grazie!  



Beh, Dario, dalla tua risposta mi sono venute altre riflessioni e potrei anche arrivare ad ammettere che la stessa "sudditanza" che ho lamentato negli autori nostrani molto probabilmente c'è anche per i lettori.
Nel senso che un libro di Simak o di Clarke avrà probabilmente a "prescindere" molte più attrattive di un romanzo di Verso o di uno di Altomare tanto per citare nomi a caso.
Forse l'unico autore italiano che, al momento, è quasi alla pari con autori stranieri a livello di fama è Valerio Evangelisti.
L'altro aspetto che mi viene in mente, al di là dei facili pregiudizi di cui abbiamo ampiamente discusso sinora, per "giustificare" (o meglio spiegare) da un punto di vista più "oggettivo" questa presunta inferiorità degli autori italiani è anche l'ambiente culturale in cui la fs nostrana si sviluppa.
Gli States dagli anni '30 agli anni '50, con la loro voglia di rinascita, con la loro tendenza ad assurgere alla supremazia in ogni campo dell'umano sapere e con la loro voglia di buttarsi alle spalle l'orrore della guerra mondiale, furono un terreno fertilissimo per il nascere di nuove idee, di nuove teorie e per una voglia di evasione che solo la fantascienza poteva conciliare.
E la selezione tra chi pretendeva di voler fare lo scrittore per vivere fu dura e per molti versi crudele.
Leggetevi un po' "Asimov's story" oppure le lettere che Lovecraft scriveva ai suoi amici e capirete che questa gente ha vissuto un periodo nero (spesso sono morti senza veder mai pubblicato nulla dei loro scritti), campando di stenti e spesso morendo senza aver cavato un ragno dal buco, ma dimostrando una coerenza ed una tenacia senza pari.
Per questo motivo la SF d'oltreoceano ha acquisito sin dagli esordi una supremazia innegabile che ancora oggi dura nel tempo ed è per questo che è immensamente più difficile per uno scrittore italiano (ma direi anche francese, tedesco o olandese), "nuovo" o "vecchio" che sia, inserirsi nel "giro" senza sacrificare un poco del suo stile e talento personali.
« Ultima modifica: 14 Gennaio 2012, 13:34:01 di maxpullo » Loggato
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Re:Italian SF writers do it worse!
« Rispondi #12 data: 14 Gennaio 2012, 13:30:22 »
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Citazione da: maxpullo il 14 Gennaio 2012, 13:06:51

Nel senso che un libro di Simak o di Clarke avrà probabilmente a "prescindere" molte più attrattive di un romanzo di Verso o di uno di Altomare tanto per citare nomi a caso.
Forse l'unico autore italiano che, al momento, è quasi alla pari con autori stranieri a livello di fama è Valerio Evangelisti.


Ma perche? chi la detto?
A me Clarke annoia molto più di Altomare e allora ? il mio giudizio non vale come quello del più bravo dei critici letterrari? e anche se non fosse a me che importa?
I gusti son gusti e ognuno legge ciò che gli piace.
Personalmente i cosidetti Classici della FS li trovo nella quasi totalita sorpassati e noiosi, rispetto a qu, si che preferisco qualsiasi autore italiano di fs vivente.
Ogni autore italiano e non è poi influenzato da chi ha scritto prima di lui, non ci vedo tutta sudditanza psicologica, è semplicemente cosa normale che succede sia in letteratura sia in moltissimi altri campi, vedi per fare un esempio nell'arte cinematografica.
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Re:Italian SF writers do it worse!
« Rispondi #13 data: 14 Gennaio 2012, 14:03:19 »
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Citazione da: bibliotecario il 14 Gennaio 2012, 13:30:22


Ma perche? chi la detto?
A me Clarke annoia molto più di Altomare e allora ? il mio giudizio non vale come quello del più bravo dei critici letterrari? e anche se non fosse a me che importa?
I gusti son gusti e ognuno legge ciò che gli piace.
Personalmente i cosidetti Classici della FS li trovo nella quasi totalita sorpassati e noiosi, rispetto a qu, si che preferisco qualsiasi autore italiano di fs vivente.
Ogni autore italiano e non è poi influenzato da chi ha scritto prima di lui, non ci vedo tutta sudditanza psicologica, è semplicemente cosa normale che succede sia in letteratura sia in moltissimi altri campi, vedi per fare un esempio nell'arte cinematografica.



Lo dice il mercato. Quello globale ovviamente.
I libri di Clarke sono tradotti in tutte le lingue del mondo, quelli di Altomare li conoscono pochi lettori italiani.
Il tuo parere è prezioso al pari di quello di tutti gli altri, ma la discussione qui non è quello che piace o quello che non piace quanto un provare a capire se è vero che la SF italiana tira meno di quella estera ed eventualmente perchè.
Io da lettore onnivoro ho provato a dire la mia, ma non sono certo di esser riuscito a spiegarmi... forse perchè anche io sono un "italian writer"?
« Ultima modifica: 14 Gennaio 2012, 14:15:21 di maxpullo » Loggato
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Re:Italian SF writers do it worse!
« Rispondi #14 data: 14 Gennaio 2012, 15:32:17 »
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E' una discussione in cui mi ero imposto di non entrare per vari motivi... ma almeno due cose voglio dirle. E poi, promesso, non intervengo piu'.

1)  Provate anche a vedere cosa ne pensano all'estero. Puo' essere interessante (mi scuso per citare una mia pagina, ma li' trovate i link).
http://www.edizionidellavigna.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=213
(ah, Cletus, ci sei anche tu :-)

2)

Citazione da: maxpullo il 14 Gennaio 2012, 14:03:19

I libri di Clarke sono tradotti in tutte le lingue del mondo, quelli di Altomare li conoscono pochi lettori italiani.


Su questo mi permetto di dissentire. Certo, Altomare non e' Clarke. Ma e' stato tradotto in oltre dieci lingue, e all'estero ha venduto decine di migliaia di copie (soprattutto nell'Europa dell'Est). E' poco? Sicuramente si' in termini relativi, ma non lo conoscono solo pochi lettori italiani...

Torno a lurkare.

Ciao ciao a tutti

Il Carciofo    
« Ultima modifica: 14 Gennaio 2012, 15:33:05 di articioc67 » Loggato
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