He could endure the sight for only a few seconds; then
he was forced to close his eyes again. It was not the glare
that was intolerable - he could grow accustomed to that -
but the awesome spectable of Rama, now seen for the first
time in its entirety.

Arthur C. Clarke: Rendezvous with Rama


Terrific!!! passaggio stupendo di un romanzo stupendo

Ostrega, il messaggio sopra mi è rimasto in canna oggi pomeriggio, lo avevo scritto alle 15 ma mi è rimasto nel computer.
Suggerivo massimo 5 preferenze cadauno ma come vedete non ho fatto in tempo!
Cletus, sei recidivo a proporre queste iniziative, lo sai che sono pericolose no?E tu insisti...

GT Precog

Citazione da: Cletus il 17 Settembre 2010, 20:23:50

Citazione da: ansible il 17 Settembre 2010, 18:30:19 Bellissima idea questa, brava Luciana! Luciana è bravissima lo stesso, ma l'idea è mia, Ansible. Cletus

Oops, mille scuse, bellissima idea.
Un saluto da ansible

E bravi!
Ho dovuto andare alla ricerca di quello che mi aveva molto colpito nelle mie prime letture in lingua originale, brani dei quali, qui ed in questo momento, voglio farvi partecipi.
Per quelli che non conoscono l'inglese... ca..i loro

Di questo romanzo era l'anticipazione:
"She was clothed in the kirtle of clinging white, cut low upon her bosom, and bound in at the waist with the barbaric doble-headed snake, and her rippling hair fell in heavy masses almost to her feet. But it was her face that caught my eye, and held me as in a vice. The beauty was stll there, but the agony, the blind passion, and the awful vindictiveness displayed upon those quivering features, and in the tortured look of the upturned eyes, were such as surpass my powers of desc<x>ription. For a moment She stood still, her hands raised high above her head, and as She stood the white robe slipped from her down her golden girdle, baring the blinding loveliness of her form. She stood there, her fingers clenched, while the awful look of malevolence gathered and deepened on her face."
H. Rider Haggard - She. (1887)

Di questo invece era la parte finale:
"In the universe the night was falling; the shadows were lengthening towards an east that would not know another down. But elsewhere the stars were still young and the light of morning lingered; and along the path he once had followed, Man would one day go again."
Arthur C. Clarke - The City and The Stars. (1956)

Scusate la lunghezza, ma per la verità... non me ne importa tanto.

Ecco il mio piccolo contributo in 6 pillole.

Basta con la filosofia. Prendiamo il mondo così com'è e godiamo la nostra parte. Io ho trovato la mia Porta che da sull'Estate e non viaggerei più nel tempo, per tutto l'oro del mondo, nel timore di scendere alla stazione sbagliata.
Mi contento di quello che ho, e l'unico dispiacere è che Pete sta invecchiando ed ingrassando. Temo che fra non molto dovrà soggiacere al vero Sonno, il Sonno Eterno. Gli auguro con tutto il cuore che la sua piccola anima coraggiosa trovi nel paradiso dei felini la porta sull'estate, dove ci sono prati pieni d'erba e topolini in quantità, dove ci sono mani carezzevoli e braccia pronte ad accoglierlo, e morbidi cuscini, e non ci sono piedi che diano calci.

Morì. E aspettò.

Ripensando al passato, spesso mi sembra incredibile che questa storia sia veramente accaduta, che una simile impresa abbia avuto come protagonisti principali una strega dai capelli rossi, un licantropo dalla coda mozza e un altezzoso micione nero.
Poi, però, ricordo subito che è l'Avversario a non possedere il senso dell'umorismo, mentre sono sicuro che a Dio piace ridere.

Blake si fermò con una scivolata accanto al letto e subito si chiese perchè si fosse messo a correre, perchè mai la vestaglia dell'ospedale fosse a terra, e perchè lui fosse nudo. In quel momento sentì uno scatto nel cranio, come se nella testa gli si fosse rotto qualcosa. E seppe tutto del tunnel, della paura, e degli altri due che erano una sola persona con lui.

Io sono vivo. Voi siete morti.

- Chi siete? - balbettai.
La donna indietreggiò, sebbene non la vedessi muovere le gambe, e raggiunse la finestra.
E il fiato se n'era andato di nuovo... bloccato con un gemito di terrore. Mi accorsi di premere contro lo schienale, con gli occhi dilatati, le labbra tremanti. Perchè, attraverso la donna, potevo vedere il lampione della strada.

E per la categoria "immagini" ecco i miei due tasselli

  

In realtà "L'ospite del senatore Horton" è una vera miniera di piccoli capolavori sparsi qua e là, donatici da un Simak davvero sopra le righe, ma non potevo mica metter qui tutto il romanzo, no?

Quinto e ultimo inserto: un magnifico caso di "fantascienza involontaria". Questa scultura si trova a Bagheria presso il Museo Renato Guttuso.

Citazione da: waferdi il 19 Settembre 2010, 21:17:29

Siccome ne ho dati due in lingua, almeno uno in italiano. Anticipazione del prossimo romanzo di Urania di alcuni anni fa: "Se un pianeta è il pianeta di un sole situato al di fuori della Via Lattea, quali stelle illumineranno la notte?" E questo era l'inizio: "Dio stava sorgendo a occidente, e ormai il sole era tramontato. Alcune nubi rosseggiavano ancora sopra le cime degli alberi a oriente, sullo sfondo violaceo del crepuscolo, ma, col passare delle ore, quella luce era svanita, fino a lasciare solo una pallida luminescenza sul Lago del Silenzio: cosicchè, la pallida gloria di Dio spiccava nitida per essere adorata." Sapete il titolo e di chi era il romanzo? Forza ragazzi, e se non lo avete letto prendetelo come un consiglio per la lettura. Il vostro waferotto.

Mi pare sia "Mondo senza stelle" di Poul Anderson.
Un saluto da ansible