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Discussione: Un Mondo fantastico (letto 3347 volte) |
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Re:Un Mondo fantastico « Rispondi #15 data: 26 Agosto 2010, 23:03:20 » |
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Apparve noto a la matrigna ingiusta poi l'aconito, e non rimase occulta la mandragora in terra, e non s'ascose il papaver, che sparge il grave succo.
MC III, 1038-1041
Le pozioni preparate dalle streghe. Nella Gerusalemme liberata il tema della magia torna di frequente, sebbene non in modo capriccioso e fantasioso come nell'Orlando furioso dell'Ariosto, ma cercando di “razionalizzare” il fenomeno (streghe e stregoni non sono in grado di fare qualsiasi cosa). In più, nella Gerusalemme i cultori della magia non sono necessariamente malvagi, dato che si schierano sia tra i cattivi sia tra i buoni. Nel Mondo creato i cenni all'argomento sono rari, e sempre molto realistici; qui l'unica capacità delle streghe è quella di sfruttare determinate proprietà delle piante: proprietà farmaceutiche, allucinogene ecc. Il che, peraltro, è la pura verità storica. Un altro fatto importante è che nel Mondo creato Tasso non arriva certo a prendere le difese delle streghe, come faceva quel sovversivo dell'Ariosto; però si limita a descriverle come megere, senza invocare nessuna “caccia” contro di loro. Quello di Tasso resta un atteggiamento molto equilibrato, se ricordiamo che la caccia alle streghe NON era un fenomeno medievale ma proprio del XVI secolo, ed era portata avanti con la stessa ferocia nelle nazioni cattoliche e in quelle protestanti. Il poeta non infierisce; del resto, anche lui – come le streghe – era un emarginato sociale.
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Re:Un Mondo fantastico « Rispondi #16 data: 27 Agosto 2010, 13:24:51 » |
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Né de l'aspra sentenzia il gran divieto de la terra impedia la copia ancora: ch'erano allor più antichi i vari frutti del peccar nostro e di vetusta colpa
MC III, 1141-1144
All'inizio – scrive Tasso – la Terra era rigogliosa ovunque, perché l'uomo, non essendo ancora stato cacciato dal paradiso terrestre, non aveva ancora cominciato a sfruttarla. Prima della comparsa dell'umanità, quando la vegetazione era “più antica” di noi, la Natura poteva svilupparsi in tutta la sua magnificenza. Poi invece...
Un'affermazione di una modernità incredibile, impensabile per quell'epoca: l'attività umana non promuove lo sviluppo naturale, anzi gli è nocivo. Tasso sembra il primo poeta (o il primo intellettuale? o il primo tout-court?) a porsi problemi legati all'ecosistema. Su questo argomento, si trova combattuto tra due punti di vista: da una parte, la fede gli dice che l'universo è stato creato da Dio, e che la Sua provvidenza conserva tutto ciò che ha prodotto; dall'altro, guardandosi attorno, Tasso si accorge che le cose non sembrano filare così lisce. I problemi ci sono, altroché. La Natura è tutt'altro che “al sicuro”. Torneremo più avanti su questo aspetto.
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Re:Un Mondo fantastico « Rispondi #17 data: 28 Agosto 2010, 07:58:58 » |
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E quella, che repente indi n'assalse, orrida e spaventosa e fiera Morte, che del Peccato è dolorosa figlia: del Peccato, ch'è prole e primo parto del superbo demonio a Dio rubello [ = ribelle]
MC IV, 96-100
Questi versi del Mondo creato sono quelli che hanno dato il contributo più importante alla storia della letteratura e dell'arte fantastica. Riepilogando velocemente: FASE I – Nel Nuovo Testamento compaiono affermazioni dottrinali, concettuali come: “Il demonio ha portato il peccato nel mondo” e “attraverso il peccato, la morte”; FASE III – Nel Paradiso perduto di Milton compaiono due personaggi demoniaci di nome Sin (Peccato) e Death (Morte), che non sono più semplici concetti ma mostri a tutti gli effetti: enormi, spaventosi, pericolosi. Sembrano usciti da un videogame fantasy-horror.
Cos'è successo in mezzo, FASE II ? È successo appunto che Milton ha letto il Tasso e ha trovato i versi riportati qui sopra. Se li traduciamo in inglese (dove Peccato diventa femminile e Morte diventa maschile), avremo un riassunto preciso delle scene descritte nel Paradiso perduto. Sin viene “partorita” da Satana, cioè esce dalla sua testa, appena il demonio dà inizio alla ribellione. Poi Satana e Sin hanno rapporti fisici da cui nasce in modo “doloroso” l'“orrido e spaventoso e fiero” Death.
L'episodio di Satana, Sin e Death è uno dei più suggestivi e dei più rappresentati nell'arte fantastica, dal Seicento in poi: J.B. De Medina, Francesco Bartolozzi, Henry Fuseli, William Blake, William Hogarth... Tutto merito del nostro Torquato. Milton sapeva leggere l'italiano, e quasi sicuramente conobbe il poema Il mondo creato nel 1638-39 durante il suo soggiorno a Napoli, tramite il nobile Giovanni Battista Manso che era stato amico e biografo del Tasso.
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Re:Un Mondo fantastico « Rispondi #18 data: 29 Agosto 2010, 07:35:47 » |
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(Il polmone è) spongioso e raro e trasparente, in guisa di specchio, o d'altro che riceve imago e la ritorna; e si ristringe ed apre, quasi mantice o folle, e 'l rezzo e l'aura spirando e respirando accoglie e rende, e ventilando è refrigerio al core, che di purpureo sangue è caldo fonte. E con l'istesso spirto, onde rinfresca l'interna arsura, anco si forma e finge in vari detti la sonora voce.
MC V, 125ss
Uno dei casi più eclatanti di science fiction (in senso letterale) di Tasso: la descrizione accurata – per quell'epoca – dell'aspetto fisico, del funzionamento e delle diverse funzioni dei polmoni. Da notare una considerazione che è valida ancora oggi dal punto di vista scientifico: l'articolazione della voce, che è uno dei caratteri distintivi dell'umanità e ha dato origine alla cultura, è “solo” un effetto secondario del modo in cui sono strutturati i nostri organi della respirazione.
Qui la Poesia diventa pura e semplice Fisiologia messa in versi. L'essere umano non è più, ad esempio, un personaggio tragico come il conte Ugolino di Dante, o innamorato pazzo come l'Orlando di Ariosto; è semplicemente un esemplare anatomico, da descrivere nelle sue componenti e nel suo metabolismo. La cosa è tanto più sorprendente se si pensa che, nella Gerusalemme liberata, Tasso aveva dimostrato una acutissima capacità di narrare la psicologia umana. Nel Mondo creato invece “riduce” (riconduce) la psicologia a biologia. Anticipando così il dibattito, ancora oggi vivissimo, se il nostro comportamento derivi dall'educazione ecc., oppure dai cromosomi.
Il primo in assoluto, nella letteratura italiana, a trasformare la biologia in poesia era stato Dante nel canto 25 del Purgatorio. Tasso erige a sistema quell'episodio.
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Re:Un Mondo fantastico « Rispondi #20 data: 01 Settembre 2010, 07:53:11 » |
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(I pesci) hanno in guisa di seca i bianchi denti [hanno i denti seghettati] in due fila ristretti; e quindi e quinci vario e distinto è il cibo.
MC V, 325-327
Altro ramo della scienza in cui Tasso si rifà, sì, ad autori antichi, ma precede di secoli le tendenze moderne. Qui è l'Anatomia comparata, una disciplina che assurgerà alla gloria universale solo dalla fine del Settecento in poi, con studiosi geniali del calibro di Georges Cuvier e Richard Owen. Cuvier era ammiratissimo per la sua capacità di “ricostruire un intero organismo a partire dalla forma dei suoi denti”, appunto. L'animale era definito “una bocca sviluppata all'indietro” perché la dentatura condiziona l'alimentazione, e l'alimentazione condiziona la struttura corporea (zampe per inseguire la preda ecc.). Tra l'altro furono questi stessi autori, Cuvier, Owen, a portare in auge i dinosauri. In quel periodo tra '700 e '800 anche la filosofia – tempi beati! – si nutriva di scienze biologiche, come si vede nelle opere di Leibniz, Goethe, Hegel, Schopenhauer. Ancora una volta, il povero Torquato ha dimostrato di essere pazzo... ma mica scemo.
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Re:Un Mondo fantastico « Rispondi #21 data: 02 Settembre 2010, 07:21:55 » |
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Ma le navi da' pesci in mar sommerse, anzi da un pesce solo il fero assalto fatto a mille superbe armate navi, favola non fu già, né scherzo o gioco.
MC V, 590-593
Dopo aver citato qualche mostro leggendario, Tasso parla di un caso vero: il capodoglio, in grado di affondare le navi con la sua forza di assalto. In quattro righe, già riassume la trama di Moby Dick.
Un dato curioso. Il poeta del '500 definisce erroneamente “pesce” il pericoloso cetaceo, ed è un errore comprensibile per l'epoca. Ma a metà dell'800 Melville insisterà caparbiamente a dire che le balene sono pesci, non mammiferi, contro tutta l'evidenza. (Del resto, Melville voleva perfino “dimostrare” che è impossibile che la caccia indiscriminata porti all'estinzione delle balene. Anche i Grandi hanno le loro fisime).
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Re:Un Mondo fantastico « Rispondi #22 data: 03 Settembre 2010, 07:26:41 » |
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Sono a' pesci sembianti i vaghi augelli, e tra 'l notante e 'l volatore alato è quasi parentado
MC V, 754-756
Anatomia comparata, con un barlume implicito di evoluzionismo. Non si tratta di un caso: già nella Gerusalemme liberata c'era un episodio in cui alcuni esseri umani vengono trasformati in pesci da una nuova Circe (la maga Armida). Nella fase della trasformazione, Tasso dimostra di sapere che la struttura anatomica umana e quella ittica si corrispondono. Anzi varie volte nel Mondo creato viene ripetuta la frase: “Uomo, tu sei pesce”, con valore simbolico, ma con un'involontaria profezia delle teorie darwiniste.
Il brano (vv. 762ss) prosegue: Son diversi però, ch'a' pesci il cibo ministra l'onda instabile e vagante, a gli augelli la ferma e stabil terra. (…) Però [ = perciò] al notante necessari i piedi non son, come al volante; e quinci aviene che questo n'è fornito, e quel n'è privo.
Quindi: pesci e uccelli hanno una struttura di base che è simile, ma a renderli diversi è l'adattamento a diverse fonti di nutrimento. Altra idea decisamente precorritrice della scienza moderna.
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« Ultima modifica: 03 Settembre 2010, 07:52:53 di dhr » |
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Re:Un Mondo fantastico « Rispondi #24 data: 04 Settembre 2010, 09:24:16 » |
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E come ei solo infra gli augei volanti adopri i denti, e in quattro piè si fermi (…) Sovra due tanti [ = soltanto] egli il leggiero appoggia, e l’ali sue quasi di cuoio dispiega; e come penda l’un da l’altro avinto (…)
MC V, 1219ss
Il pipistrello. Probabilmente per la prima volta nella storia della poesia italiana, questo animale smette di apparire come un orrido mostriciattolo demoniaco e diventa un interessante caso di anatomia comparata (vedi sopra), con una sua vita sociale (gli stormi di pipistrelli appesi al soffitto delle caverne). Anzi, non soltanto non figura più come un rappresentante del demonio, ma qui diventa addirittura un simbolo della carità fraterna che lega gli uni agli altri: “e ’n questa guisa pur, Natura, insegni / di scambievole amore i fermi nodi”.
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Re:Un Mondo fantastico « Rispondi #25 data: 04 Settembre 2010, 12:17:35 » |
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Or a te mi rivolgo, e tu supremo fra gli altri onore avrai ne gli alti carmi, immortal, rinascente, unico augello ……………………………………………………..
MC V, 1278-1591
Tasso dedica all’araba fenice più di 300 versi di seguito, pari a due Canti della Divina Commedia: un poema nel poema. Il motivo principale è teologico, in quanto la fenice simboleggia Cristo morto e risorto; ma il poeta si allarga nelle descrizioni delle azioni e dei paesaggi con un gusto decisamente fantasy.
La terra originaria della fenice, nel lontano Oriente, riprende le tipiche descrizioni medievali del paradiso terrestre, ad es. nel Purgatorio di Dante. Però, anche in questo caso, emergono suggestioni molto particolari. Ad esempio i vv. 1358-1360: “Poscia a volo s’inalza, e siede in cima / de l’arbore frondosa, e quinci intorno / la selva tutta signoreggia e mira” fornirono probabilmente lo spunto a Milton per la scena di Satana che, appena entrato in Eden, sotto forma di cormorano si appollaia sull’Albero della vita per scrutare il luogo alla ricerca di Adamo ed Eva. Oppure ancora, ai vv. 1388-1391 la fenice “passare a volo i nembi / poteva e le sonore atre procelle, / per rinovar la stanca vita, e ’l tempo / chiuso e ristretto pur da spazi angusti”, anticipando così i voli spirituali del gabbiano Jonathan Livingston.
Il poemetto della fenice contiene inoltre qualche notevole suggestione scientifica (… continua…)
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Re:Un Mondo fantastico « Rispondi #26 data: 04 Settembre 2010, 15:26:29 » |
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Il poemetto della fenice contiene qualche notevole suggestione scientifica. Ai vv. 1571-1572 si dice che “la vecchiezza i mari e’ monti / cangiato ha quasi e variato il mondo”. Questa, secondo me, è un’autentica RIVOLUZIONE. Di fronte a un concetto creazionista, fissista, immobilista delle condizioni del nostro pianeta, come era normale all’epoca, Tasso presenta invece un volto della Terra che cambia di continuo, in maniera anche radicale. Va ricordato che a sconvolgere le idee bibliche sulla creazione non fu Darwin, come si dice spesso, ma prima di lui la Geologia, con autori come il già citato Georges Cuvier: fu con lui che si cominciò a pensare alla Terra come antica di milioni di anni, soggetta a mutazioni e catastrofi. Anche stavolta, il “poeta pazzo” lo aveva intuito con secoli di anticipo. Poco sotto (vv. 1595-1597) Tasso si chiede se sia giusto affermare che gli uccelli appartengono al regno dell’aria, oppure “non più tosto / son de la terra, onde hanno il cibo e ’l volo”. Sono quindi presentati come animali originariamente terrestri, legati al suolo sia per il sostentamento che per il volo. Ed è questa oggi l’ipotesi più accreditata per spiegare l’ipotesi dell’ evoluzione degli uccelli dai dinosauri bipedi.
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Re:Un Mondo fantastico « Rispondi #28 data: 05 Settembre 2010, 07:39:20 » |
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Interi sensi, e ne’ presenti oggetti acuti sono, e del passato impressi alti vestigi, e non dubbiose o ’ncerte son le memorie; e lor virtù non langue. E con la voce non oscura i segni sogliono dar di loro interni affetti. E quinci in lieto o ’n suon dolente e mesto l’allegrezza si mostra, o ’l duolo appare, o di cibo il desio di fuor si scopre, o rimbomba l’amor ch’entro gl’infiamma
MC VI, 168-177
Descrizione modernissima della vita animale, come dotata di sensazione, memoria, linguaggio diversificato. Al v. 795 dirà che il cane “sembra dotato di ragione”. Tutte cose che a noi suonano ovvie, ma che nel pensiero occidentale hanno faticato enormemente ad affermarsi.
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Re:Un Mondo fantastico « Rispondi #29 data: 05 Settembre 2010, 11:43:45 » |
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E quel che rapto, imaginando, al cielo fu, come scrisse ne’ toscani carmi, indi pur vide, o di veder gli parve, la Terra che ci fa tanto feroci quasi una bassa aiuola in vil sembianza, ma pur in giro ei la circonda e forma.
MC VI, 294-299
Il problema qui discusso è: che forma ha il pianeta Terra? Sferica, cilindrica, piatta? Per risolvere la questione, Tasso chiama in causa Dante, che vide la Terra dall’alto durante il suo mistico volo in Paradiso. Due gli elementi gustosi: 1) Tasso qui non si limita a citare qualche verso di Dante, ma cita lo stesso Dante come personaggio; 2) e lo presenta non come l’autore di Paolo e Francesca, del conte Ugolino, Ulisse… ma come un trasvolatore cosmico. A rimanere affascinato dalle questioni scientifiche dantesche, di lì a un po’, sarà anche Galileo Galilei.
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