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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: Un Mondo fantastico «prec succ»
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  Autore  Discussione: Un Mondo fantastico  (letto 3346 volte)
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Un Mondo fantastico
« data: 24 Luglio 2010, 16:52:14 »
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http://www.youtube.com/watch?v=ZKfH8Tvt-AY

Apro qui un thread, mettendo subito le mani avanti: non si tratterà a rigore, tranne in qualche caso, di SF in senso stretto ma di "letteratura fantastica", che comunque in Italia è sempre rimasta profondamente associata alla SF vera e propria.

L'opera da cui verranno tratti brani, spunti ecc. è Il mondo creato, l'ultimo grande poema scritto da Torquato Tasso, pubblicato postumo. E ingiustamente dimenticato, perché entra in concorrenza direttamente con la Divina Commedia.
Qualche considerazione generale. Anzitutto è un'opera modernissima nella sua concezione. Niente rime (endecasillabi sciolti). E poi è un testo "sporco", nel senso che non ha nessuna struttura, se non un generico inquadramento in 7 parti che corrispondono ai 7 giorni della creazione descritti dalla Genesi. Ma poi Tasso divaga, segue il proprio "flusso di coscienza" (Joyce), sviluppa argomenti collaterali, anticipa temi che dovrebbero venire dopo, racconta certi episodi a pezzi e bocconi, un po' qua un po' là, anziché in modo consequenziale... Anche lo stile è "sporco" come nella poesia contemporanea (l'ultimo Montale, Mario Luzi ecc.): a volte sono versi elevati, perfetti; altre volte, descrizioni didascaliche...

E qui viene il punto. Il mondo creato non è un capolavoro di fantascienza... ma di science fiction! In senso letterale: un'opera narrativa basata sulla scienza. Il testo - che è lungo come l'Inferno e il Purgatorio di Dante messi insieme - NON HA UN PROTAGONISTA. Caso strabiliante, forse unico in tutta la letteratura. L'unica vera protagonista è la Natura, e le scienze che studiano la Natura. Così, non c'è nessun eroe, nessun guerriero, nessun cavaliere, ma lunghissime descrizioni di galassie, laghi, comportamento delle piante, anatomia animale, etologia, metabolismo... Come un documentario tv che durasse una settimana di fila.

Questo approccio non-antropologico è la scelta più coraggiosa mai vista in un Poema Sacro (come lo definisce lui stesso).
« Ultima modifica: 24 Luglio 2010, 17:09:12 di dhr » Loggato
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Re:Un Mondo fantastico
« Rispondi #1 data: 24 Luglio 2010, 21:16:34 »
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(…)
e con Osiri e co 'l latrante Anubi
taccia i suoi mostri il tenebroso Egitto

MC I, 106-107

Il misterioso Egitto! Quanta letteratura e quanto cinema ha ispirato, inclusa la SF (Stargate)!
Ma è solo nel Rinascimento, con l'emergere di interessi esoterici - cfr. Pico della Mirandola ecc. - che l'Egitto diventa “quello che conosciamo noi”: piramidi, templi, astronomia & astrologia, testi sacri, geroglifici, divinità con la testa di animale...
Prima di allora, nel Medioevo, l'Egitto non aveva una fisionomia culturale: era semplicemente la terra da cui erano fuggiti gli ebrei della Bibbia, con un faraone cattivo e nulla più. Neppure i nomi dei faraoni erano noti; invece Tasso ad esempio cita “il grande Sesostri” (MC III, 372) che progettava opere di ingegneria idraulica.
Così, grazie al Rinascimento nella poesia entra l'ARCHEOLOGIA, anche se il boom dell'egittologia si avrà solo più avanti con le spedizioni napoleoniche.
Ancora oggi i riti egiziani, o presunti tali, sono utilizzati dalle sette massoniche... che a loro volta hanno fornito vari spunti alla letteratura e al cinema fantastici.
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Re:Un Mondo fantastico
« Rispondi #2 data: 25 Luglio 2010, 15:31:39 »
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Ma quello albergo in disusate tempre
per sua natura si trasmuta e cangia;
e nel suo variar già quasi algente
pur diverrebbe ottenebrata in parte,
e qual caduca e ruinosa mole
vacillar già potria; però s'appressa
e giunge a lui, che gli è sostegno, e 'l folce,
e tutto del suo amor l'illustra e 'nfiamma,
tal che non si dissolve (...)

MC I, 142ss

Qui il linguaggio poetico - scientifico - teologico di Tasso è un po' contorto, ma in buona sostanza viene a dire: l'universo (quello albergo), instabile com'è, sarebbe destinato a raffreddarsi (algente diverrebbe), a spegnersi e a dissolversi in fretta, se non intervenisse un principio aggiunto (giunge a lui) a sostenerlo (folce) e controbilanciarlo.

Sono le due dinamiche che oggi vengono definite entropia e neghentropia; la prima è ammessa da tutti gli scienziati, la seconda no. Secondo Tasso, il “principio neghentropico” è Dio; una posizione condivisa da alcuni astrofisici ancora oggi.
In ogni caso, anche qui si tratta di un problema scientifico nuovo, che nella Divina Commedia non c'era.
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Re:Un Mondo fantastico
« Rispondi #3 data: 26 Luglio 2010, 07:13:29 »
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(Dio)
e mille mondi e l'infinito eccede.

MC I, 256

Tasso tocca un tema particolarmente sensibile all'epoca: quello dell'infinito, dei mille mondi, degli infiniti mondi. Ci tornerà anche più avanti (II, 84-86):
Ned infiniti sono i mondi e i cieli
(com'altri afferma), che d'opposta parte
il furor letterato adduce in guerra.

Chi sono questi “altri” del “partito opposto”, che affermano l'esistenza di “infiniti mondi”? Lo studioso Bruno Basile, curatore dell'edizione italiana del Mondo creato per Salerno Editrice, cita in nota Democrito, Epicuro, Lucrezio, Diogene Laerzio, ma mi pare evidente che Tasso sta pensando non ad autori morti e sepolti ma a un famosissimo personaggio suo contemporaneo: Giordano Bruno. Ancora oggi, il suo pensiero costituisce uno dei più importanti link tra filosofia e fantascienza. E quel “furor letterato” sembra proprio un richiamo esplicito agli “eroici furori” del filosofo di Nola.

Secondo Tasso, Dio avrebbe potuto benissimo creare infiniti mondi, ma non lo ha fatto. Di qui l'attacco contro Giordano Bruno. Ancora peggio se ricordiamo che Tasso dedica il Mondo creato a papa Clemente VIII, sotto il cui pontificato Bruno venne arrestato e condannato a morte.
Però, piano con le accuse di connivenza: esaminiamo le date. Giordano Bruno venne arrestato a Venezia nel 1592, e tradotto in carcere a Roma nel 1593, cioè quando Tasso ormai aveva finito, o quasi, di scrivere il poema sacro. E il rogo in Campo dei Fiori avvenne nel 1600, quando il poeta era già morto da cinque anni, di stenti e di malattia.
Quindi, quella contro Giordano Bruno, nel Mondo creato, è una polemica accademica tra intellettuali, senza sottintesi violenti. Per tutta la vita Torquato Tasso fece del suo meglio per passare per bigotto, senza riuscirci. I “cattivi” della Gerusalemme liberata – Argante e Solimano – ispirarono addirittura il nobile, eroico Satana di John Milton.

Last but not least, “mille mondi” è un'espressione che ha lasciato il segno nella SF
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Re:Un Mondo fantastico
« Rispondi #4 data: 27 Luglio 2010, 07:10:24 »
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E questa a' sensi esposta adorna mole [ = l'universo]
visibil lume, è sol di luce imago;
imago, che s'adorna al primo esempio

MC I, 493-495

Riecco uno dei miei temi preferiti: la luce. Se n'era parlato nel thread “Il Paradiso della Fantascienza”, a proposito del concetto di luce che si aveva nel Medioevo e poi nel Seicento nell'opera di Milton.
Tasso conferma quell'impostazione, affermando sia una continuità sia una discontinuità tra luce spirituale (luce divina, luce angelica, luce intellettuale) e quella fisica (sole, stelle). Discontinuità, perché tra le due c'è una differenza di grado. Continuità, in quanto i due tipi di luce sono legati, derivano l'uno dall'altro. Mettendo in prosa i 3 versi qui sopra, si ha: “L'universo che percepiamo con i sensi è luce visibile, che è soltanto immagine della vera luce; un'immagine che riceve la sua sostanza e la sua bellezza dal Modello divino”. In un altro punto del poema, Tasso dirà che il rapporto tra luce spirituale e luce materiale è lo stesso che intercorre tra anima e corpo.

In questo modo, Torquato Tasso si riaggancia alla grande tradizione cosmologica, filosofica, teologica del Medioevo e del Rinascimento. In più, rispetto agli altri poemi (Divina Commedia, Paradiso perduto), cerca di definire in modo più dettagliato i rapporti tra le diverse qualità di luce. In ogni caso, grazie alla luce l'intero universo si trova unito in una “catena d'oro”, a tutti i livelli.

Sul piano scientifico, nel XX secolo la Teoria della relatività non ha affatto... relativizzato la luce, rendendola anzi il parametro di base per capire il cosmo. “La cosa più incomprensibile, dell'universo, è il fatto che sia comprensibile” (Albert Einstein).
« Ultima modifica: 27 Luglio 2010, 07:22:41 di dhr » Loggato
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Re:Un Mondo fantastico
« Rispondi #5 data: 28 Luglio 2010, 07:52:48 »
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(…) i tanti Principi celesti,
le Dignitati e le Virtù sublimi,
tante armate là su d'oro e d'elettro,
gloriose, immortali, elette schiere,
tanti esserciti Suoi (…)

MC I, 506-510

Il primo prodotto della luce sono gli angeli.
Da tutti i punti di vista, Il mondo creato fa da ponte tra Dante e Milton, e di lì alla fantascienza. Se per Dante gli angeli erano esseri luminosi, di forma umana e alati, in Tasso – e poi in Milton – assumono una connotazione più militare. E diventano fisicamente giganteschi.

Soprattutto, emerge sempre di più il concetto che gli angeli sono la versione evoluta degli esseri umani, o viceversa gli esseri umani sono solo il “bruco” destinato a diventare una “farfalla angelica”. In Dante quest'idea è soprattutto allusa in forma indiretta. In Tasso diventa più esplicita. In Milton il tema viene sviluppato in lungo e in largo, trasformando gli angeli in entità biologiche extraterrestri. Poi ancora, il filosofo e visionario del XVIII secolo Emanuel Swedenborg costruirà la sua intera concezione dell'aldilà e dell'aldiquà sull'evoluzione uomo-angelo. In William Blake, polemico seguace di Milton e di Swedenborg, in effetti gli angeli spariranno, lasciando il posto a grandi entità cosmiche. Satana ad esempio viene scorporato in diversi “Zoa”: Urizen (il Dio dell'Antico Testamento, per semplificare), lo Spettro di Los (l'entità che “possiede” lo stesso Blake), lo Spettro di Luvah (entità maschile), Vala (entità femminile che governa la Natura, e moglie di Luvah)... Siamo in piena New Age; non a caso Blake dedicherà il suo poema Milton ai “giovani della Nuova Era”.

Per tornare alla SF, gli angeli guerrieri del Rinascimento ispireranno – alla lontana – i grandi robot spaziali dei cartoni animati giapponesi, da Mazinga in poi.
« Ultima modifica: 28 Luglio 2010, 07:56:04 di dhr » Loggato
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Re:Un Mondo fantastico
« Rispondi #6 data: 29 Luglio 2010, 07:55:04 »
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E col denso di lui [ = del firmamento] l'acque distinse
vaghe, rare, sottili e preste e snelle
o di ondeggiante o di gelata e salda
natura in sé raccolta.

MC II, 53-56

Siamo al secondo giorno della creazione, quando Dio – secondo la Genesi – inserisce una cortina solida, il firmamento, tra le acque inferiori e le acque superiori, cioè tra l'acqua della Terra e una misteriosa acqua cosmica.
Si tratta di un'ingenua immagine antica per spiegare l'origine della pioggia (“si aprono le cateratte del cielo”), ma Tasso è un uomo del Rinascimento e non può accettare una spiegazione così goffa; d'altra parte, però, non se la sente di dare torto alla Bibbia.
Quindi inventa un ingegnoso compromesso, e immagina che le due “acque” siano due realtà fisiche molto diverse tra loro. Da una parte, sulla Terra, c'è la normale H2O che conosciamo, corrente (ondeggiante) oppure sotto forma di ghiaccio (gelata e salda). Dall'altra parte, al di sopra del firmamento, negli spazi celesti, si troverebbero acque “vaghe, rare, sottili e preste e snelle”... che sembra una buona descrizione del plasma cosmico. Che ha davvero qualcosa in comune con l'acqua, in quanto composto per buona parte da atomi di idrogeno privi di elettroni.
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Re:Un Mondo fantastico
« Rispondi #7 data: 30 Luglio 2010, 07:39:49 »
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(…) verso il Polo opposto a l'Orse,
presso il torto viaggio è il fiero mostro
a cui fu ignuda esposta in riva a l'acque
Andromeda legata al duro scoglio.
E par che 'n cielo ancora di lei ricerchi
già lontana, sicura in parti eccelse,
ricoverata d'Aquilone e l'aure.

MC II, 421-427

Il “torto viaggio” (seconda riga) è lo Zodiaco. Siamo sempre nell'ambito della creazione del firmamento, e Tasso descrive a una a una le costellazioni. Qui parla della costellazione del Drago, che identifica con la mitica “orca” che minacciava di divorare Andromeda; scena che poi l'Ariosto trasformò in quella di Ruggero e Angelica. Si tratta di uno dei temi preferiti in assoluto nella letteratura, e soprattutto nell'arte, di genere fantastico.
Tasso rievoca l'episodio con poche pennellate magistrali, aggiungendo poi un dettaglio ancora più evocativo: sembra che la costellazione del Drago ancora oggi tenti, inutilmente, di raggiungere la nebulosa di Andromeda, che però è ormai a distanza di sicurezza.

Poco prima (vv. 395-398) aveva descritto così Perseo, il salvatore di Andromeda:
(…) a Cassiopea la destra ei tende,
e i piedi alati vincitore al cielo
porta, quasi di terra alzato a volo,
polveroso e repente (…)

Si noti una caratteristica costante del Mondo creato: la frammentazione e la dis-locazione degli episodi. In questo caso, Tasso prima accenna a Perseo “vincitore” e, più avanti, racconta la scena di Andromeda, ma senza mettere i due fatti in collegamento tra loro, lasciando al lettore il compito di ricomporre mentalmente il puzzle. È una tecnica che adotta regolarmente in questo poema, diversamente dalla Gerusalemme liberata che è – quasi sempre – molto compatta e consequenziale.
Chissà. Forse il poeta vuole insinuare che la presunta “coerenza” dell'universo è solo una costruzione mentale; e che in realtà l'universo è un miscuglio di schegge impazzite. Se è così, Tasso diventa un precursore di Schopenhauer e di Nietzsche... e del Grande Casino Galattico.
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Re:Un Mondo fantastico
« Rispondi #8 data: 31 Luglio 2010, 07:40:56 »
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Il Pesce, ch'adorò ne' propi alberghi,
sì come proprio dio, l'antica gente
di Siria abitatrice

MC II, 448-450

Continuando a passare in rassegna le costellazioni, Tasso arriva a quella del Pesce Meridionale; da non confondere con il segno dei Pesci. E fa una “sorprendente” identificazione tra il Pesce e il dio anticamente adorato dai Filistei (“Siria” era un nome generico per indicare il Medio Oriente). Un dio che gli appassionati di Lovecraft conoscono molto bene: Dagon.

Ora, Dagon nella Bibbia viene esecrato ma non viene mai descritto. Nel Mondo creato invece compare chiaramente come un dio-pesce, come in effetti era (una specie di tritone, busto umano con coda da animale marino). Nell'antichità non aveva nulla di demoniaco; in seguito però John Milton, che aveva un'ottima cultura classica e aveva anche letto Tasso, descrisse Dagon “mezzo uomo e mezzo pesce” come un demone; e di qui il demone-pesce passerà direttamente nei racconti di Lovecraft. Anzi, ritengo che abbia influenzato anche il gillman, il classico mostro della Laguna nera, adesso riportato in auge da Striscia la notizia.

Il curatore del volume, Bruno Basile, ci informa che l'identificazione del dio filisteo Dagon con la costellazione del Pesce Meridionale deriva a Tasso dall'Astronomia di un misterioso autore romano del II-III secolo d.C., Igino. Così, di autore in autore, si è progressivamente formato quel Dagon semi-umano, malvagio, verde, viscido e squamoso a cui siamo affezionati. “Cosa sarebbe il mondo senza Capitan Uncino?” (Dustin Hoffman in Hook di Steven Spielberg)
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Re:Un Mondo fantastico
« Rispondi #9 data: 01 Agosto 2010, 07:22:04 »
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Sono città (…)
che dal nascer del giorno al sol cadente,
e talor anco insin che gira intorno
la fredda notte il suo stellato carro,
empion di turba lieta e di [turba] festante
piazze, campi, teatri adorni e logge,
ove a' diletti vari intende e passa
l'ore del dì fugaci e le notturne
(…) Altri carole e balli
lieto rimira, e d'impudica donna,
che 'n varie guise, e quasi in varie forme
le pieghevoli membra e muove e cangia,
mira i lascivi salti e i modi e l'arti
lusinghieri e vezzosi (…)

MC III, 1-28

Inno alla città moderna.
Inno in negativo, nel senso che – da bravo moralista – Tasso brontola: “Questa gioventù che schifo, ormai non ci sono più orari, ci si diverte di giorno e di notte, e le discoteche, e cubiste nude, e porcherie...” e tuttavia nessun altro poeta epico ci ha lasciato un ritratto così vivace delle strade che brulicano di attività non-stop a qualunque ora. Non lo ha fatto Dante, ai cui tempi la città moderna cominciava appena a formarsi. Non lo ha fatto neppure Ariosto, nonostante la modernità della sua concezione del mondo. E tantomeno Milton, che delle grandi città ricorda solo il rumore e le fognature... Quanto all'ultimo autore italiano di poemi, Giovanni Pascoli, si sa che amava la quiete della campagna.
Insomma, senza farlo apposta, Tasso profetizza il Manifesto del Futurismo: “La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa (…). Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa; (…) canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali (...); le stazioni ingorde...”

In tutto il Mondo creato serpeggia un senso di novità, affascinante e allo stesso tempo inquietante. La Natura, la scienza, la società, il pensiero, anche volendo, non possono più rimanere quelli di prima. In particolare, a distanza di un secolo esatto dall'impresa di Cristoforo Colombo, comincia a trapelare in modo più preciso nella cultura europea la Novità delle Novità: la scoperta dell'America, con tutti gli interrogativi connessi (vedi dopo).
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Re:Un Mondo fantastico
« Rispondi #10 data: 02 Agosto 2010, 07:29:15 »
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Ha 'l regno di Norvegia il propio lago,
che 'n vece di prodigio in sen si nutre
orrido, spaventoso, empio serpente.

MC III, 508-510

Un settore del Fantastico che, fin da ragazzino, mi ha sempre attratto in modo irresistibile: la Criptozoologia, la ricerca di animali misteriosi, sui quali circolano mille leggende e nessuna certezza. Al liceo, RPT al liceo, mica alle elementari o alle medie, presi perfino un brutto voto in un tema perché mi misi a raccontare del mostro di Loch Ness... (se l'amico Sergio G. leggerà questo post: hai presente la Colombero?)
Bene, qui Tasso ci informa che di rettile acquatico ne circolava uno anche in un lago nella Norvegia; il lago di Moos, stando alla nota del curatore.

L'unico sito “ufficiale” rimasto, dedicato alla criptozoologia, è il canadese http://bcscc.ca/blog specializzato in creature acquatiche.
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Re:Un Mondo fantastico
« Rispondi #11 data: 03 Agosto 2010, 07:16:50 »
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(…) e ne l'aversa parte
del mondo, dove il sole asciuga ed arde
la terra, sono ancor nel suolo adusto
di mirabil virtù paludi e stagni
a cui di mar non fu negato il nome.

MC III, 536-540

Allusione al lago Enriquillo nell'attuale Repubblica Dominicana; gli spagnoli però lo avevano battezzato “Mar Caspio”!
Tasso prende la notizia dal rapporto Navigazioni e viaggi del geografo rinascimentale Giovanni Battista Ramusio. E a questo punto diventa interessante notare come “sia cambiata l'America” nei poemi dei secoli XIV-XVII.
Divina Commedia: l'America non c'è (maddài??!!), però è anche vero che, dopo la scoperta del Nuovo Mondo, venne interpretato in chiave “colombiana” il viaggio di Ulisse, Inferno 26
Orlando furioso: esaltazione delle imprese dei Conquistadores; vabbeh che Ariosto voleva ingraziarsi l'imperatore Carlo V, ma quei brani filo-colonialisti, riletti oggi, fanno rizzare i capelli
Gerusalemme liberata, Mondo creato: l'America smette di essere in luogo mitologico, cominciano a diffondersi notizie più precise sulla sua geografia, usi e costumi delle popolazioni locali ecc.
Paradiso perduto: prime condanne del massacro degli indios.

Riguardo ai nativo-americani, Tasso scrive che i missionari fanno bene a convertirli al cristianesimo, e questo è il lato che oggi ci appare più discutibile. Però, in positivo, dimostra di avere a cuore le sorti dell'anima degli indios, e questo non era scontato perché molti occidentali consideravano gli indios come bestie. Lo si è visto anche nel film Mission.
Nota a margine: le discussioni dei teologi riguardavano l'anima dei “selvaggi”, non quella delle donne, come afferma una diceria ancora oggi abbastanza in voga. In ogni caso, un episodio poco simpatico nella storia della Chiesa.

Poco più avanti (MC III, vv. 555 e seguenti) Tasso cita una leggenda relativa al lago Temistitan, su cui sorgeva la capitale di Montezuma. Riguardo alle religioni precolombiane, si accenna (vv. 877-883) al fatto che Aztechi e Incas adoravano il Sole, senza dettagli truculenti sui sacrifici umani, ma definendo comunque “rozza e sciocca” quell'usanza.
Al di là delle affermazioni politicamente scorrette, la cosa interessante è la comparsa di scenari del Nuovo Mondo nella poesia europea. L'allargamento geografico corrisponde anche a un allargamento mentale; Tasso fa notare con ironia che i viaggi di esplorazione hanno reso ridicole le teorie dei filosofi greci sull'abitabilità della Terra. L'intero pianeta infatti brulica di popolazioni umane, dalle zone più torride a quelle ghiacciate, da un Continente all'altro. Il mondo scopre i suoi lati nascosti, fa sorgere nuove domande. E, come vedremo, questa visione planetaria metterà Tasso di fronte al problema ECOLOGICO.
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Re:Un Mondo fantastico
« Rispondi #12 data: 03 Agosto 2010, 19:08:45 »
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Citazione:

Il testo NON HA UN PROTAGONISTA. Caso strabiliante, forse unico in tutta la letteratura.


bisognerà attendere il XX secolo per avere un film "senza sceneggiatura, senza protagonisti": L'uomo con la macchina da presa del regista russo Dziga Vertov (1929)

vedi poi Koyaanisqatsi di Godfrey Reggio (1987), vicino alle atmosfere di Tasso per le immagini naturalistiche
« Ultima modifica: 03 Agosto 2010, 19:19:28 di dhr » Loggato
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Re:Un Mondo fantastico
« Rispondi #13 data: 04 Agosto 2010, 07:32:03 »
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Ma dove, Italia bella, omai tralascio
i laghi tuoi, descritti in mille carte
e chiarissimi ancora di fama e d'onde?
Chi tace il Trassimeno?

MC III, 567-570

Un piccolo OT. Dopo aver parlato dei laghi d'America, si passa a quelli italiani; e il primo non è il Garda o il Maggiore ma il Trasimeno. Iogy, un angolo di Umbria in questo poema cosmico. Ed è anche l'unico angolo di Umbria, perché Tasso – a differenza di Dante – non cita mai Assisi, Perugia ecc.


- - - - - - - - - - - - - - - - -


[Per avere un'immagine completa della Terra non bastano i viaggi...]
Ma sol il peregrino ed alto ingegno,
ch'ascende al cielo, e gli stellanti chiostri
di spera in spera alfin trapassa, e varca
i confini del mondo e i spazi angusti
(…)
Il medesimo ingegno i letti e 'l fondo
cerca de' mari ondosi, e va sotterra
spiando le più occulte e interne parti
che ne' secreti suoi Natura asconde

MC III, 624ss

Tasso descrive un'esperienza mistica, ma usa una terminologia che precorre l'invenzione dei satelliti artificiali, che ricavano dati di ogni genere relativi al suolo e al sottosuolo. La prima navigazione con Google Maps.
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Re:Un Mondo fantastico
« Rispondi #14 data: 05 Agosto 2010, 07:29:27 »
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perché ne la radice o pur nel fondo
quasi è virtù di seme

MC III, 929-930

Giornata complessa, la terza della creazione: dopo il formarsi di mari, laghi e fiumi, ecco spuntare la vegetazione.
Tasso accenna al fatto che molte piante non si producono dal seme, ma basta mettere in terra un rametto e si genera un esemplare adulto. In ogni frammento della pianta è contenuto l'intero. Si tratta un'osservazione che il poeta riprende da naturalisti antichi, i prevedibili Aristotele, Plinio il Vecchio ecc. Ma è l'ennesimo esempio del fatto che “i grandi del passato guardano al futuro”, perché questo genere di considerazioni sulla struttura e sullo sviluppo del regno vegetale torneranno in auge solo alla fine del Settecento con gli studi di Goethe (il quale, oltre a essere il sommo poeta tedesco, era uno scienziato straordinario, autore di scoperte-chiave).

< la rubrica riprenderà nell'ultima settimana di agosto; intanto, un saluto e un ringraziamento agli affezionati lettori >
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