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URANIA MANIA - Urania Mondadori e altre collane - Collezionisti di Urania, Fantascienza, Fantasy, Gialli e Fumetti
Hokusai (1760 - 1849) è stato, non proprio l'inventore, ma il più famoso autore giapponese di Manga, parola che in origine significa “bozzetti”. In pratica, gli antesignani delle attuali raccolte di icone e disegni schematici già pronti da scaricare sul computer. Fu un autore prolificissimo, con migliaia di opere tra disegni, stampe, dipinti... in Occidente, l'unico che gli tiene testa per numero di opere realizzate è Pablo Picasso. Scoperto dagli europei alla fine dell'Ottocento, Hokusai influenzò profondamente la pittura impressionista; non tanto a livello di esecuzione (lui aveva uno stile molto curato nei dettagli, tutt'altro che impressionista) ma di atmosfere: paesaggi come sospesi, vuoto, silenzio. Tra i mille soggetti da lui immortalati - paesaggi, vita quotidiana, animali, piante, eros, eroi, mitologia, poesia, tecnologia - non potevano mancare gli equivalenti giapponesi di fantascienza, horror, fantasy. Vedremo qualche esempio tra i più significativi.
Intanto, per inquadrare il personaggio, ecco la sua opera che è diventata in assoluto la più famosa in Occidente.
Qui sotto: entrando nel vivo della SF di Hokusai, una scena che prelude alla Guerra dei mondi, con circa 65 anni di anticipo sul romanzo di Wells.
H_wells.jpg « Ultima modifica: 14 Marzo 2010, 11:41:10 di dhr »
Questo dipinto raffigura La cascata di Amida. Il Buddha-Amida (o della Terra Pura) è una delle varie forme che ha assunto il buddismo in Oriente. Hokusai fa in modo che le acque della cascata alludano a una misteriosa presenza divina... ma... guarda! Il presunto “Amida”, alto decine di metri, ha una testa sferica attraversata da flussi di energia, un corpo mezzo umanoide, filiforme... Secondo me, una delle più belle figure aliene nella storia dell'illustrazione di tutti i tempi.
Hokusai era particolarmente bravo a disegnare fantasmi. In questo manga, un monaco tenta di placare lo spirito di una donna morta tragicamente. Prestava servizio come domestica; per un futile motivo (aver rotto un piatto) è stata uccisa dal padrone di casa. È uno dei rari casi in cui l'ottimista Hokusai raffigura il lato oscuro della vita, violenze domestiche, faide, stupri --- l'horror dei TG.
Un oculista presenta, a un mostro umanoide con 3 occhi, degli occhiali realizzati su misura per lui.
Piccola digressione sul cinema SF giapponese. Lì gli effetti speciali sono ben visibili, e sempre abbastanza ridicoli, per dabbenaggine, per carenza di budget... o perché devono essere così, si deve capire che sono solo giocattoloni? I mass media occidentali infatti si sforzano di “ingannare” l'occhio; nella mentalità orientale, invece, lo scopo è educare l'occhio a “non ingannarsi”.
Versione femminile del super-eroe elastico dei Fantastici Quattro. Con, in più, un notevole effetto di reduplicazione: dal collo diventato lunghissimo spunta un altro braccio, che si va ad aggiungere alle braccia “normali” della donna. Quasi una bio-gemmazione.
Un demone-corvo. A rendere molto moderna questa immagine è il fatto che i caratteri umani e animali non si limitano ad assommarsi per singoli pezzi (arpia = uccello con testa femminile, centauro = mezzo uomo e mezzo cavallo, sirena = donna con coda di pesce) ma si fondono organicamente, in modo genetico. Cfr. L'isola del Dottor Moreau, La mosca / versione del 1986, ecc.
Forse ho le traveggole, ma in questo disegno vedo un elemento SF. Di per sé il tema è una coltivazione di banane --- a Hokusai piaceva inventare scene esotiche. Però mi sembra di notare qualcosa di strano negli scogli giallastri in primo piano, in particolare quello a destra. È una specie di blob, e sembra che stia tentando di scavalcare il muretto di recinzione per entrare...
La cosa non è impossibile, perché vari manga sono dedicati a scogli dalla forma umana o animale. Forse scherzi della natura; più probabilmente, scherzi di Hokusai.
Sempre a proposito di "luoghi dell'immaginario", un ponte con un design da drago.
Il drago in Oriente è simbolo positivo, di energie vitali benefiche; e Hokusai lo associa spesso al mare. Nel dipinto "La grande onda" che si vede nel primo post, le onde hanno appunto la forma di zampe di drago (affilate, a 3 dita, come lui le disegnava sempre). Non stanno minacciando l'imbarcazione, la stanno abbracciando; sullo sfondo compare l'immagine rassicurante, divina, del monte Fuji. L'ultima opera di Hokusai, realizzata poco prima della morte, raffigurerà una tigre delle nevi - simbolo del pittore stesso, indomito fino alla fine - che si lancia in un mezzo agli alberi; le foglie coperte di neve hanno anch'esse la forma di zampe di drago. È l'ultima grande tappa dell'esistenza, verso la Vita, verso il Nulla, che poi sono la stessa cosa.
Su Pandora gli animali hanno 6 zampe. Qui invece, un maschio e una femmina sono così uniti tra loro... da essere uniti tra loro. Notare le code che, insieme, formano un cuoricino. Valentine Card extraterrestre.
Un batiscafo ante litteram, con un antesignano di Jacques Cousteau --- o magari di James Cameron, che tra Titanic e Avatar si è dedicato ai documentari marini, e si nota.
..., Hokusai influenzò profondamente la pittura impressionista; non tanto a livello di esecuzione (lui aveva uno stile molto curato nei dettagli, tutt'altro che impressionista) ma di atmosfere: paesaggi come sospesi, vuoto, silenzio. Tra i mille soggetti da lui immortalati - paesaggi, vita quotidiana, animali, piante, eros, eroi, mitologia, poesia, tecnologia - non potevano mancare gli equivalenti giapponesi di fantascienza, horror, fantasy. Vedremo qualche esempio tra i più significativi.
Intanto, per inquadrare il personaggio, ecco la sua opera che è diventata in assoluto la più famosa in Occidente.
Qui sotto: entrando nel vivo della SF di Hokusai, una scena che prelude alla Guerra dei mondi, con circa 65 anni di anticipo sul romanzo di Wells.
Non per niente Antonio Serra e Mario Alberti (rispettivamente sceneggiatore e disegnatore di Nathan Never) hanno voluto rendere omaggio al grande Hokusai con la copertina dell'Albo Gigante n° 2 del novembre 1996.
« Ultima modifica: 18 Marzo 2010, 14:24:09 di marco.kapp »
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