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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: Il Paradiso della Fantascienza «prec succ»
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  Autore  Discussione: Il Paradiso della Fantascienza  (letto 12141 volte)
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Il Paradiso della Fantascienza
« data: 14 Marzo 2010, 07:59:59 »
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A mo’ di flash, una raccolta delle tante suggestioni SF, fantasy, horror presenti nel poema Paradiso perduto di John Milton, in endecasillabi, realizzato tra il 1657 e il 1674.

In Italia, Milton è sempre stato appannaggio di gruppi ristretti di appassionati, ma nel mondo anglosassone è in assoluto l’autore più importante insieme a Shakespeare, quindi ha influito enormemente sulla letteratura e sull’immaginario collettivo.
Ad esempio anni fa, a una bancarella di libri, una signora chiese in quale brano della Bibbia venisse descritta “la battaglia tra Satana e Dio”. Non era la Bibbia, era il Paradiso perduto, libro VI: in Inghilterra viene insegnato ai bambini. In qualche modo, qualcosa è trapelato in modo confuso anche nella nostra cultura.

Dal punto di vista Uraniofilo, il poema di Milton è tanto più importante in quanto segna il passaggio dalla letteratura classica alla fantascienza. Non a caso, nonostante i romanzi di Jules Verne e il cinema di Méliès, la SF diventerà un genere prettamente anglosassone.
L’aspetto SF non riguarda solo i dettagli, che verranno indicati man mano. È l’intera struttura del poema ad avere un andamento fantascientifico. Nel Paradiso perduto infatti quasi scompaiono i concetti di “spiritualità” e “sacro” a cui siamo abituati (Dante, Manzoni…). Dio, gli angeli, i demoni, il Caos ecc. diventano grandi Entità cosmiche in lotta tra loro. Gli angeli ad esempio hanno una biologia, si nutrono, dormono, hanno un mestiere e un tempo libero: non sono “pura luce” bensì creature extraterrestri con una loro civiltà, in parte analoga a quella umana, in parte no. Milton propone perfino - nel Seicento! - una dottrina evoluzionista che conduce dall’uomo all’angelo. Cfr. Brian De Palma, Mission to Mars.
In mezzo a questo scacchiere galattico si trova presa l’umanità, destinata a soccombere (nel finale, Adamo ed Eva vengono cacciati dall’Eden per avere ceduto all’invasore alieno Satana; vedremo che chiamarlo “invasore alieno” non è una forzatura).


Nota: d’ora in poi, PL = Paradise Lost, Paradiso perduto
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Re:Il Paradiso della Fantascienza
« Rispondi #1 data: 14 Marzo 2010, 14:01:48 »
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Ho come il sospetto che "Il paradiso perduto" ti piaccia.
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Non sto invecchiando, sto diventando vintage.
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Re:Il Paradiso della Fantascienza
« Rispondi #2 data: 14 Marzo 2010, 14:30:49 »
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Citazione da: gretana il 14 Marzo 2010, 14:01:48

Ho come il sospetto che "Il paradiso perduto" ti piaccia.


Macché, lo odio, ma mi costringo a leggerlo per fare penitenza dei miei innumerevoli peccati.

Così come detesto le salsicce, ma se a mia moglie non vanno più e mi chiede di finirle... ah quanti sacrifici nella vita.

Ne approfitto per rasserenare il GT: un solo post al giorno su questo topic. C'è materiale per mesi, perché Milton è davvero il padre della fantascienza, per una volta non è la solita balla di quelle che racconto.
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luciana


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Re:Il Paradiso della Fantascienza
« Rispondi #3 data: 14 Marzo 2010, 18:26:59 »
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Citazione da: dhr il 14 Marzo 2010, 14:30:49




Macché, lo odio, ma mi costringo a leggerlo per fare penitenza dei miei innumerevoli peccati.




Ma... dobbiamo fare penitenza pure noi?
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"Ci vuole molto più della consapevolezza di Dio per creare la pace. Bisogna decidere in che modo utilizzare questa informazione." (Il mondo di Spock - di Diane Douane)
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Re:Il Paradiso della Fantascienza
« Rispondi #4 data: 14 Marzo 2010, 18:38:48 »
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Citazione da: luciana il 14 Marzo 2010, 18:26:59

Ma... dobbiamo fare penitenza pure noi?


Basta negligere ( = non leggere).


Apropò, va da sé che la trama di Avatar, nelle grandi linee, è presa da Paradise Lost:

Un pianeta incontaminato, su cui gli indigeni [Adamo ed Eva] vivono in profonda armonia con la Natura. A un certo punto, vengono assaliti da un invasore dallo spazio [Satana] che intende sfruttare e rovinare il loro pianeta. L'invasore comunica con loro tramite un avatar [il serpente, che Satana fa muovere in base alle proprie direttive]. Al primo scontro, gli indigeni se la cavano grazie all'aiuto di grandi creature alate [gli angeli].

................... E la seconda volta? L'invasore trionfa, e l'ecosistema viene totalmente sconvolto.
Auguriamo ai Na'vi che in Avatar 2 Cameron non voglia seguire il modello miltoniano fino in fondo.

Questo, non per accusare il regista di plagio, ma solo a ulteriore dimostrazione che nella SF anglosassone Milton è come il prezzemolo.
« Ultima modifica: 14 Marzo 2010, 18:40:23 di dhr » Loggato
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Re:Il Paradiso della Fantascienza
« Rispondi #5 data: 15 Marzo 2010, 07:18:07 »
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Oscurità visibile (I, v. 62)

L’universo di Milton è paradossale, contraddittorio, inquietante, popolato di esseri di cui spesso non ci vengono chiariti tutti i risvolti. Gli eventi narrati sono come punti di luce all’interno di vaste zone d’ombra. Barlumi sfuggenti come la luce ai margini dei buchi neri, secondo le teorie di Stephen Hawking.




Con la testa alta sopra le onde, e gli occhi
Che lampeggiavano; il resto del corpo
Prono là in mezzo ai flutti, largo e lungo
Galleggiava per metri
(I, vv. 193-196)

La descrizione di Satana precipitato nel fiume di fiamme dell’inferno anticipa la piovra gigante avvistata dall’equipaggio del Pequod poco prima dello scontro con Moby Dick. Infatti il secondo uomo a bordo, Starbuck, interpreta la visione della piovra come cattivo auspicio (diabolico).
La massa enorme di Satana là in mezzo ai flutti, con occhi luminosi, probabilmente può anche avere ispirato Lovecraft per l’aspetto fisico di Cthulhu.
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Re:Il Paradiso della Fantascienza
« Rispondi #6 data: 16 Marzo 2010, 07:21:07 »
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[… come] una nube nera
Di cavallette viranti a scirocco…
Così, infiniti, gli angeli malvagi
(I, vv. 340ss)

Il paragone tra i demoni e la massa fluttuante di insetti sembra evocare i dipinti visionari fiamminghi del Cinquecento, in particolare Hieronymus Bosch.




Moloch, orrido re sozzo di sangue (I, v. 392)

Il demone Moloch riecheggia “Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia” di Dante. Anche Minosse era un re.




Gli Spiriti possono
Avere un sesso o l’altro, oppure entrambi:
Sostanze pure, malleabili, semplici,
Libere da giunture, senza gli arti,
Non sostenute da fragili scheletri
Come la nostra carne
(I, vv. 423-428)

Xenobiologia. Angeli e demoni, in Milton, smettono di essere “entità spirituali” come in Dante e diventano “entità biologiche extraterrestri”, con una vita fisica, bisogno di nutrimento, abitudini sociali, progetti militari, limiti psicologici, dubbi, desideri ecc. In ogni caso hanno potenzialità superiori a quelle umane, come in quasi tutti i romanzi di SF.
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Re:Il Paradiso della Fantascienza
« Rispondi #7 data: 17 Marzo 2010, 07:25:35 »
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Dagon, mostro marino; sopra, uomo
E sotto, pesce
(I, vv. 462-463)

Due versi di PL che sicuramente hanno influito su Lovecraft. Il “vero” dio / demone Dagon, infatti, non era affatto mezzo uomo e mezzo pesce, ma lo scrittore di Providence lo descrive così, evidentemente suggestionato da Milton.


CORREZIONE SUCCESSIVA: Dagon invece era mezzo uomo e mezzo pesce. Ma non demoniaco: quindi su Lovecraft hanno pesato la letteratura cristiana antica, che bollava come demoni tutti gli dèi pagani, e sicuramente il Paradiso perduto.


Iside, Osiride, Orus e gli altri,
Mostri che indussero con la magia
L’Egitto superstizioso e i suoi preti
Ad adorare dèi in veste di bestia
E non umani
(I, vv. 478-481)

Un “must” della letteratura SF e fantasy: il misterioso Egitto, le cui divinità qui vengono presentate come potenze demoniache. Più di recente si preferisce mostrarli come invasori alieni, ma cambia poco.
Più sotto, Milton include tra gli esseri demoniaci e/o invasori alieni anche gli dèi greci. Un’idea simile sarà sviluppata da Go Nagai nella sua rielaborazione del robot Z-Mazinger (dove Z diventa l’iniziale di Zeus!).
Più sotto ancora, immancabili, le divinità celtiche.
« Ultima modifica: 29 Luglio 2010, 21:33:55 di dhr » Loggato
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Re:Il Paradiso della Fantascienza
« Rispondi #8 data: 18 Marzo 2010, 07:35:26 »
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In marcia al suono di flauti che invogliano
I duri passi sul suolo bruciato
(I, vv. 561-562)

Una blasfema processione sotterranea al suono cadenzato dei flauti, in puro stile Lovecraft – viceversa, anzi.




Milioni di spade di fuoco, estratte
Dai cherubini; il bagliore improvviso
Illuminò l’inferno
(I, vv. 664-666)

Ed ecco, non uno, ma addirittura una schiera di Darth Vader, con tanto di spada luminosa. Per “cherubini” qui si intendono gli ex cherubini, trasformati in neri demoni.
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Re:Il Paradiso della Fantascienza
« Rispondi #9 data: 19 Marzo 2010, 08:16:18 »
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Gli elfi,
I cui giochi notturni presso un bosco
O fonte vede il pastore disperso,
O se li sogna, e là in alto la luna
Fa da “arbitressa”
(I, vv. 781-785)

Una delle rare incursioni di Milton nel fantasy.
Questi versi di PL sono piuttosto famosi per essere stati illustrati dal pittore Heinrich Füssli, svizzero, poi naturalizzato inglese come Henry Fuseli.



n.b. Il quadro è molto scuro perché Fuseli, per ottenere suggestive iridescenze, spalmava la superficie con bitume. Con il risultato che, passato qualche anno...
UMini! Per rendere più suggestive le copertine dei vostri Urania, spennellatele di pece!
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Re:Il Paradiso della Fantascienza
« Rispondi #10 data: 20 Marzo 2010, 07:06:08 »
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O trasformati, più adatti all’ambiente
Variando metabolismo
(II, vv. 217-218)

I demoni si radunano in assemblea. Che fare, dopo essere stati sbattuti all’inferno? Belial propone una soluzione darwinista: adattarsi gradualmente a quel nuovo habitat (to the place conformed / In temper and in nature).
Questi versi di PL rispondono anche a una tipica domanda del genere SF catastrofista: quali forme di vita sopravvivrebbero a condizioni estreme, termonucleari ecc.? È stato scientificamente dimostrato che la risposta “gli scarafaggi” è sbagliata. Secondo Milton, in un ambiente devastato, infernale, sopravvivrebbero i demoni.

Una provocazione: è stato Milton ad anticipare Darwin, oppure è stato Darwin a elaborare la teoria evoluzionista perché aveva letto Milton?

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Re:Il Paradiso della Fantascienza
« Rispondi #11 data: 20 Marzo 2010, 12:32:22 »
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carissimo dhr,
il tuo prossimo thread sarà sulla fantascienza ne "le metamorfosi" di ovidio?! ahahah

slan
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Re:Il Paradiso della Fantascienza
« Rispondi #12 data: 20 Marzo 2010, 12:50:15 »
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Citazione da: slan il 20 Marzo 2010, 12:32:22

carissimo dhr,
il tuo prossimo thread sarà sulla fantascienza ne "le metamorfosi" di ovidio?! ahahah



no, perché sarebbe troppo ovvio.
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Re:Il Paradiso della Fantascienza
« Rispondi #13 data: 21 Marzo 2010, 08:30:16 »
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Un altro mondo, dove lieta
Vive una nuova specie, l’Uomo
… (II, vv. 346-347)

Belzebù avanza una proposta diversa rispetto a Belial: inviare una spedizione esplorativa su un pianeta, la Terra, in cui - in base alle informazioni disponibili - è da poco apparsa l’umanità. La prima spedizione in stile Star Trek, perché in PL l'inferno non si trova sottoterra ma oltre lo spazio esterno. Con una interessante conseguenza: i veri alieni siamo noi.





Devastiamo la Terra, distruggendoci;
Come se - ed ecco un motivo di pace -
I nemici infernali non bastassero!
(II, vv. 502-503)

Milton dice che, se l’umanità fosse consapevole dell’esistenza di terribili invasori dallo spazio, non faremmo più la guerra gli uni contro gli altri ma ci coalizzeremmo contro il nemico comune. La stessa tesi del classico film La Terra contro i dischi volanti di Fred Sears, 1956.
« Ultima modifica: 21 Marzo 2010, 08:33:30 di dhr » Loggato
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Re:Il Paradiso della Fantascienza
« Rispondi #14 data: 22 Marzo 2010, 07:23:40 »
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Infine allarga le ampie
vele delle ali
… (II, vv. 927ss)

Satana si è offerto volontario. È in partenza dall’inferno, che non è una fossa scavata al centro della Terra, come in Dante, ma un ecosistema situato oltre i confini del nostro universo (quasi un universo parallelo).
Il suo sarà un viaggio più “allucinante” di quello descritto da Asimov. Il principe dei demoni dovrà infatti superare l’immenso Caos prima di poter toccare i confini del nostro universo, e poi attraversare l’intero universo.
Una spedizione spaziale senza precedenti e senza paragoni: non da Giove verso l’infinito, ma un tragitto verso il cosmo a partire dall’esterno del cosmo, da ciò che viene prima della luce, prima della materia. Cioè quel segmento di realtà che - per definizione - resterà per sempre al di fuori della portata dei nostri strumenti ottici. Milton descrive ciò che nessun telescopio sarà mai in grado di farci vedere.
Satana attraverserà il vuoto cosmico senza l’ausilio di veicoli. Un guerriero volante dalla struttura umana ma enorme, orrendo; come i mostri e/o i robot dei cartoon giapponesi. La sua missione: trovare il modo di sfruttare o, in caso contrario, distruggere un pianeta ancora “vergine”, dalla natura lussureggiante e bellissima, pieno di risorse.
Non è Pandora; è la Terra.


La personalità del Satana di Milton è così ricca, la sua psicologia è approfondita in modo così acuto, e i suoi sentimenti sono così condivisibili, che il lettore si trova “costretto” a fare il tifo per Satana… anche quando sta venendo a rovinarci. Un colpo di genio narrativo che ha consacrato per sempre Milton nell’olimpo dei Grandi.
Satana non è più il ridicolo diavoletto delle pitture medievali; è il potente re Vega in fuga dal suo mondo inquinato.
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