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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: Il filosofo che amava la SF «prec succ»
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  Autore  Discussione: Il filosofo che amava la SF  (letto 1986 volte)
dhr


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Il filosofo che amava la SF
« data: 24 Gennaio 2010, 20:07:22 »
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Gottfried Wilhelm Leibniz (o Leibnitz), “Monadologia”, scritta nel 1714.
Vi si trovano le seguenti idee:

__Gli universi sono infiniti, uno dentro l'altro: un organismo è composto di cellule, ogni cellula a sua volta è un mondo, e così via.
__Gli universi sono infiniti anche perché ogni particella (monade) contiene l'intero universo “da una determinata prospettiva”. Quindi l'universo si moltiplica come in un gioco di specchi. Cfr. ologrammi.
__Le monadi sono definite “automi incorporei”, in pratica flussi di informazione, con le proprie regole interne di sviluppo.
__Il movimento non è spiegabile come semplice somma di forze meccaniche. Esiste una concordanza cosmica tra i movimenti (cibernetica).
__Le forme viventi si evolvono.
__Non siamo noi ad avere il DNA, è il DNA ad “avere” noi, nel senso che il vero organismo è quello spermatico, che poi si accresce diventando un animale. N.B. all'epoca il DNA non era ancora stato “scoperto” ma Leibniz già lo teorizzava.
__La morte non esiste. I diversi componenti (monadi) che ci costituiscono si riassemblano in modo diverso, ma nessuno di essi scompare nel nulla. A essere fortunati, anzi meritevoli, ci si ritrova a vivere in una forma più perfetta in un mondo migliore. N.B. non in paradiso nell'aldilà, ma in un aldiquà più evoluto.
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Re:Il filosofo che amava la SF
« Rispondi #1 data: 24 Gennaio 2010, 20:31:40 »
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(Perdono DHR, chiedo perdono preventivo ma la tentazione è troppo forte...poi non dire che nessuno mai ti risponde e poi
non potevo far finta di nulla, era questione di minuti e qualche altro veneto sarebbe passato di qui....)

Spiace dirlo ma il filosofo Leibniz ha sprecato la sua vita a rincorrere inutilmente le monadi quando era molto più divertente e gratificante fermarsi alla forma meno evoluta...ah, se solo fosse nato a Mestre anzichè a Lipsia

Qui da noi in Veneto la "mona" è più che una una istituzione, è una filosofia di vita, un mantra cosmico, un oggetto di culto per milioni di persone che ad essa sacrificano la loro esistenza con perseveranza e attaccamento senza eguali.
Dal primo vagito all'ultimo rantolo la "mona" accompagna ogni istante della vita veneta, chiodo fisso e fonte di ispirazione anche artistica (cfr. So mato par la mona, Pitura Freska, 1991)



Honda, Kawasaki
Harley Davison, enduro
Ramba, Ciciolina, la Moana me 'o fa duro

machine, motori, che ghe sboro me ne frego
rosse, bionde more stago mal se no le vedo.
Fast food, discoteche, no me togo crecolete
no me vanta l'house, preferisso cui e tete
no ste dirme ancora che digo sempre quelo
chiunque co la ghe manca va fora col sarveo.
So mato par la mona
che no la vedo mai
me la insogno anca de note
ma no la me casca mai.

Insomma, nulla da eccepire sugli studi di Leibizn, ma se sostituisci a "monade" la taumaturgica parola "mona" guarda che significato ben più pregno di umana concretezza assume tutta la sua filosofia...


__Gli universi sono infiniti anche perché ogni MONA contiene l'intero universo “da una determinata prospettiva”. Quindi l'universo si moltiplica come in un gioco di specchi. Cfr. ologrammi.
__Le MONE sono definite “automi incorporei”, in pratica flussi di informazione, con le proprie regole interne di sviluppo.
__Il movimento (MONA) non è spiegabile come semplice somma di forze meccaniche. Esiste una concordanza cosmica tra i movimenti (cibernetica).
__Le forme viventi si evolvono.
__Non siamo noi ad avere la MONA, è La MONA ad “avere” noi, ...N.B. all'epoca la MONA non era ancora stato “scoperta” ma Leibniz già la teorizzava.
- I diversi componenti (MONE) che ci costituiscono si riassemblano in modo diverso, ma nessuno di essi scompare nel nulla. A essere fortunati, anzi meritevoli, ci si ritrova a vivere in una forma di MONA più perfetta in un mondo migliore.
N.B. non in paradiso nell'aldilà, ma in un aldiquà più evoluto.



W LA MONA!



PERDONO PERDONO....

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« Ultima modifica: 24 Gennaio 2010, 20:36:26 di TRIFIDE-GT » Loggato
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Re:Il filosofo che amava la SF
« Rispondi #2 data: 24 Gennaio 2010, 20:42:01 »
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Ma spiega che esiste anche il senso Triveneto di Mona:

Te si mona...
Ma quanto mona sito...
Varda che mona....
No sta a dir monade...
Colpo de mona...
ecc...ecc...
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Non sto invecchiando, sto diventando vintage.
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Re:Il filosofo che amava la SF
« Rispondi #3 data: 24 Gennaio 2010, 21:12:31 »
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Ma quando invecchia, diventa Mona Lisa??
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Re:Il filosofo che amava la SF
« Rispondi #4 data: 24 Gennaio 2010, 21:59:42 »
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Citazione da: TRIFIDE-GT il 24 Gennaio 2010, 20:31:40

(Perdono DHR, chiedo perdono preventivo ma la tentazione è troppo forte...


Comunque, non siamo finiti O.T. (incubo di questo sito...) perché una volta qualcuno chiese a Leibniz: "Ma non sarà che quello che hai scritto, lo hai scritto per scherzo?".
E lui, sorridendo: "Già, chissà"...

Del resto anche E. A. Poe rispondendo a una lettera, ammise: "Forse tutto quello che ho scritto, l'ho scritto per scherzo".
Per QUESTO erano dei Grandi.
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Re:Il filosofo che amava la SF
« Rispondi #5 data: 24 Gennaio 2010, 23:24:02 »
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    C'avrei giurato che i veneti intervenissero... Mah, chissà, l'etimologia dice che "monade" deriva dal tardo latino "monas", solo, unico. Sarebbe interessante conoscere l'etimologia del detto veneto. Ad ogni buon conto per tornare in tema, il rapporto filosofia fantascienza esiste, non si può negare. Ma c'è stato qualcuno che in passato ha pagato caro mescolare scienza e fantascienza. Tanto per fare un esempio, il domenicano Giordano Bruno fu bruciato vivo a Roma in Campo dei fiori per aver sostenuto la "pluralità" di altri mondi possibili... Fate un po' voi...
    Cordialità... monastiche,
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« Ultima modifica: 24 Gennaio 2010, 23:29:31 di Den Heb » Loggato
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Re:Il filosofo che amava la SF
« Rispondi #6 data: 25 Gennaio 2010, 20:07:44 »
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Ghe mando sempre el veciazzo in mona, ma mai na volta chel me diga chel ghe se n'dà

El centro del mondo e de l'universo se trova...in mona!

La mona è la parte principale del bipede chiamato donna e la prima cosa che vede un uomo quando nasce, la mona resta impressa nella sua mente per tutta la vita e per alcuni diventa uno scopo di vita. (Da Wikipedia)
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Re:Il filosofo che amava la SF
« Rispondi #7 data: 25 Gennaio 2010, 20:21:20 »
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Anche la mia di tentazione è troppo forte, sappiatemi perdonare... spoilero la frase perchè è presa da un Urania celebre:


Platone diceva che il mondo è illusione.
E Leibniz che siamo monadi;
Non è che non fossero brave persone,
Ma non gli funzionavano le gonadi.



Indovinate quale Urania è?
« Ultima modifica: 25 Gennaio 2010, 20:22:28 di maxpullo » Loggato
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Re:Il filosofo che amava la SF
« Rispondi #8 data: 25 Gennaio 2010, 21:29:52 »
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Re:Il filosofo che amava la SF
« Rispondi #9 data: 25 Gennaio 2010, 23:19:11 »
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Troppo spesso la goliardia e il fascino di una battuta ci fanno deviare dall'argomento di un post e stavolta mi spiace in modo particolare perchè lo spunto è davvero eccezionale.
Alcune delle frasi riportate, infatti, mi fanno tornare in mente alcuni spunti presenti in romanzi che mi hanno appassionato, magari alcune sono un po' forzate, ma è una mia semplice associazione di idee e nulla di più.


Citazione da: dhr il 24 Gennaio 2010, 20:07:22

__Gli universi sono infiniti, uno dentro l'altro: un organismo è composto di cellule, ogni cellula a sua volta è un mondo, e così via.

Ci vedo tanto di "Tre millimetri al giorno" di Matheson, il finale in particolare.


Citazione da: dhr il 24 Gennaio 2010, 20:07:22

__Gli universi sono infiniti anche perché ogni particella (monade) contiene l'intero universo “da una determinata prospettiva”. Quindi l'universo si moltiplica come in un gioco di specchi. Cfr. ologrammi.

Qui ci vedo un pelino appena del GCG di Adams: non siamo a mio avviso troppo lontani dalla geniale esegesi della realtà multidimensionale che egli da in "Praticamente innocuo".


Citazione da: dhr il 24 Gennaio 2010, 20:07:22

__Le monadi sono definite “automi incorporei”, in pratica flussi di informazione, con le proprie regole interne di sviluppo.

Mi fa tanto pensare agli "psioni" di Valerio Evangelisti, protagonisti di "Nicolas Eymerich, inquisitore" e "Picatrix: la scala per l'inferno"


Citazione da: dhr il 24 Gennaio 2010, 20:07:22

__Il movimento non è spiegabile come semplice somma di forze meccaniche. Esiste una concordanza cosmica tra i movimenti (cibernetica).

Ancora Evangelisti: mi pare quasi un corollario della legge di risonanza morfica descritta da Marcus Frullifer ne "La luce di Orione"
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Re:Il filosofo che amava la SF
« Rispondi #10 data: 26 Gennaio 2010, 08:02:01 »
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Citazione da: maxpullo il 25 Gennaio 2010, 23:19:11

Troppo spesso la goliardia e il fascino di una battuta ci fanno deviare dall'argomento di un post e stavolta mi spiace in modo particolare perchè lo spunto è davvero eccezionale.


Ti ringrazio. Però è anche vero che sono il primo a divertirmi, e - ne sono quasi sicuro - anche Leibniz nell'alto dei cieli, o in fondo all'inferno, o a mezz'asta in purgatorio, o altrove nel multiverso, o dove fischia è finito.

Il triste, secondo me, è che la SF volontariamente o involontariamente ha accolto gli spunti di Leibniz, ma la filosofia no. Ecco perché è diventata noiosa e inconcludente.
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