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Discussione: Non solo Thole e Brambilla (letto 8927 volte) |
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Non solo Thole e Brambilla « data: 15 Gennaio 2010, 09:37:30 » |
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Come esistono scrittori che hanno scritto ottima fantascienza, pur non essendo scrittori DI fantascienza, così ci sono artisti che hanno realizzato magnifiche opere di SF anche se poi sono stati classificati all'interno di altri generi. Tra gli artisti del XX secolo merita un posto particolare l'olandese Maurits Cornelis Escher (1898-1972), diventato famoso per le suddivisioni geometriche del piano (pesci alternati a uccelli, ecc.), per gli oggetti tridimensionali impossibili ecc. Già questo ha qualcosa di SF: una rigorosa conoscenza scientifica, matematica, ma con applicazioni che oltrepassano la nostra esperienza. In ogni caso, si potrebbero utilizzare come poster o copertine di SF almeno le seguenti opere.
__Incontro (1944): dalla stessa superficie si distaccano due figure umane contrapposte, che alla fine si stringono la mano. Avevo chiesto a Robert Sawyer se questa immagine gli avesse ispirato la trilogia dei Neanderthal; ha risposto di no, però ne è rimasto molto colpito. __Altro mondo (1947): visione simultanea del cielo dal basso, all'altezza della superficie lunare, in volo sopra la Luna. __Planetoide doppio (1949): nello stesso universo sono com-presenti l'era dei dinosauri e quella tecnologica. __Riempimento del piano I (1951): in basso a sinistra compare una specie di gill-man, il “Mostro della Laguna Nera”, insieme ad altre creature più o meno fantastiche. Vedi anche Riempimento del piano II (1957). __Casa di scale (1951): una creatura bio-meccanica si aggira all'interno di uno spazio geometricamente solido ma impossibile. __Profondità (1955): pesci / macchine volanti, un po' Bosch, un po' Robida. __Divisione (1956): in apparenza, la “solita” suddivisione del piano in figure uguali, in questo caso rettili o salamandre. In realtà nei corpi degli animali si notano varie “disfunzioni genetiche”. __Vincolo di unione (1956): sullo sfondo esplodono almeno 4 Big Bang in simultanea. Multiverso. __Pesce (1959): pesciolini high-tech che somigliano a circuiti elettronici. __Platelminti (1959): architetture aliene. __Cascata (1961): violazione del secondo principio della termodinamica.
“Solo quelli che provano a raggiungere l'assurdo otterranno l'impossibile.” (M.C. Escher)
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Re:Non solo Thole e Brambilla « Rispondi #3 data: 15 Gennaio 2010, 10:10:09 » |
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Escher! Il mio grande amore assieme a Thole e De Chirico! Ecco alcuni dei suoi lavori che mi piacciono di più... Belvedere: notare il famoso "cubo impossibile" che il personaggio in basso a sinistra tiene in mano e che poi costituisce la base della folle struttura architettonica rappresentata. Waterfall: notare il flusso dell'acqua che sembra proseguire all'infinito per il raffinato inganno prospettico. Relatività. Ma ce ne sono moltissime altre...
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Un tempo questo forum era tutta campagna... |
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Re:Non solo Thole e Brambilla « Rispondi #4 data: 15 Gennaio 2010, 10:31:36 » |
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Il capolavoro della FANTABIOLOGIA illustrata, a mio parere, sono i “Quadri di Divina Commedia” del pittore Beppe Madaudo, Milano Libri Edizioni, 1982. L'opera è rinvenibile su eBay o nelle librerie di antiquariato e dell'usato.
Fin dalla copertina, il centauro - oltre a essere mezzo uomo e mezzo cavallo - ha una forma serpentina. Poco più avanti, Minosse ha una testa di toro, con bargigli da gallo; se non altro, perché è il padre del Minotauro. La figura di Minosse rielabora un diavolo dipinto nientemeno che da Poussin; inoltre la sua bocca spalancata “cita” le famose tigri di Antonio Ligabue. Quanto al Minotauro, non è un uomo con testa di toro ma, più esattamente, un orrendo toro con faccia umana. Il vertice dell'horror lo si tocca nella bolgia dei ladri, tra Caco (centauro con la groppa piena di vipere, e un drago sulle spalle) e la metamorfosi di Agnèl Brunelleschi, che diventa un mix tra il fossile di un Velociraptor e la Cosa di John Carpenter, film che uscì proprio nell'82. La fantabiologia non risparmia neanche il Purgatorio: qui l'angelo portinaio ha la forma di un mutante rivestito di scaglie, proto-penne e penne.
Il libro ha numerosi altri meriti. Ad esempio, la love story tra Paolo e Francesca non è una romanticheria con sottofondo di tendaggi barocchi, ma una scena soft-core. Da non perdere inoltre il conte Ugolino che fa pranzo con le cervella dell'arcivescovo Ruggieri, e in generale l'intero episodio, con il sogno premonitore, la morte dei figli ecc. Dettaglio curioso: in una delle immagini della torre in cui è rinchiuso il conte Ugolino, Madaudo mette una scala copiata dalla “Casa di scale” di Escher (vedi sopra).
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Re:Non solo Thole e Brambilla « Rispondi #6 data: 21 Gennaio 2010, 18:59:17 » |
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A costo di essere accusato di ceseiocefaismo, propongo come illustratore di SF anche Dino Buzzati. Di per sé la sua arte, sia letteraria che pittorica, riguarda soprattutto altri settori: il fantasy, il surrealismo, l'horror, l'eros. Tuttavia qualche spunto fantascientifico c'è, a partire dai mostri biomeccanici che anticipano Alien. Con "fantascienza" si intendeva, in senso classico, una descrizione avveniristica della tecnologia. Poi però il genere si è ampliato fino a comprendere una reinterpretazione alternativa di qualunque settore della nostra esperienza: fanta-sociologia, fanta-psicologia, fanta-erotismo, perfino fanta-dipendenza (cfr. il film "Liquid Sky")... Bene, tra gli anni Trenta e Quaranta, Buzzati insieme al cognato Eppe Ramazzotti hanno realizzato un "Libro delle pipe" (introvabile in commercio) che si potrebbe definire fanta-etnologia. Il volume fa finta di descrivere i diversi modelli di pipa, le loro origini, il loro uso ecc., in realtà per il 90% sono tutte cose inventate di sana pianta. Si vedono disegni dettagliati, anche in sezione, di oggetti che però non sono mai esistiti. Si vedono paesaggi, città, personaggi, che dovrebbero servire da documentazione, e non lo sono. Ci vengono riferiti avvenimenti, usanze, miti locali, tradizioni, che invece Buzzati e Ramazzotti si sono divertiti a creare nel tempo libero. Per di più, il tutto è raccontato in un linguaggio da fine Ottocento che aggiunge una falsa patina di "autorità". Un pizzico di ucronia, insomma. Sono tecniche sfruttate con intelligenza e humour ancora adesso. Ad esempio, questo uso del "falso storico" tramite le immagini, anche pescando nei temi della SF, viene portato avanti in modo sistematico dal fotografo catalano Joan Fontcuberta, vedi il suo sito http://www.amillionyearsoflight.com/site2/index.htmlCosì come "Il libro dei mostri. Guida alla Criptozoologia" di Rory Storm, ed. Gremese 2008, mostra illustrazioni marroncine a matita che sembrano - ma non sono - schizzi fatti sul campo da qualche antico esploratore.
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Re:Non solo Thole e Brambilla « Rispondi #7 data: 23 Gennaio 2010, 13:22:13 » |
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Grandissimo Escher: sono d'accordissimo. La sua arte matematica ha sicuramente un seme fantascientifico di immenso valore evocativo. In anni passati, ho passato il mio tempo a fare puzzle dei sui quadri tipo "Belvedere" e "Concavo e Convesso" (mai finito...). La cifra della sua arte è quella di dipingere l'impossibile per svelare l'assurdità dei nostri sensi: la realtà non esiste ma è frutto solamente delle nostre percezioni? P.S. Adoro altresì Buzzati che insieme a Calvino costituiscono uno dei patrimoni più grandi del nostro 900 letterario. Razzomissile.
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Re:Non solo Thole e Brambilla « Rispondi #8 data: 23 Gennaio 2010, 13:51:30 » |
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Re:Non solo Thole e Brambilla « Rispondi #9 data: 24 Gennaio 2010, 19:23:41 » |
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Avanti il prossimo! Salvador Dalí.
Ovviamente il Surrealismo ha preso / ha dato molto alla SF. Nel caso di Dalí, anni fa, con una nutrita serie di volumi, possedevo TUTTE le sue opere: pittura, illustrazione, scenografia, scultura, oreficeria ecc. ecc. Solo che adesso quella collezione è stata smembrata, quindi qui di seguito compariranno alcune "suggestioni" ma purtroppo abbastanza vaghe perché di varie opere non sono più in grado di indicare neppure il titolo, sigh.
Tra le opere giovanili, un "omaggio a Vermeer" (ma non è il titolo esatto) in cui è presente una creatura scura, dalla testa allungata, che un po' anticipa Alien. E soprattutto, in un quadro del "periodo americano" compare un oggetto allungato, ripiegato, che ha una mano nella parte superiore e un piede in quella inferiore: Hans-Ruedi Giger se l'è ricicciato per la sua serie dedicata ai segni dello Zodiaco. Inoltre nelle illustrazioni daliniane per "Don Chisciotte" il protagonista, stilizzato, geometrico, completamente metallico, ha spesso un aspetto da cyborg. Un gruppo di alieni compare esplicitamente nel quadro "Ritratto di mio fratello".
Riguarda più il fantasy che la SF, comunque Dalí ha raffigurato delle centaure femmine incinte. Dev'essere un unicum nella storia dell'arte.
Due citazioni da Escher, con esempi di geometrie impossibili, si trovano in "La pesca del tonno" e "La battaglia di Tetuan". Inoltre in "Corpus Hypercubus" la croce di Cristo è lo sviluppo tridimensionale di un cubo quadridimensionale. I suoi famosi "Orologi molli" trasmettono una concezione fluida del tempo. Alcuni quadri del 1950, p.es. "Nascita di una divinità", sono basati sull'idea di un filosofo spagnolo, Pujol, secondo cui lo spazio è costituito da "sostanza colloidale". Infine nel Museo-mausoleo Dalí di Figueras sono esposti ologrammi dipinti A MANO da lui.
Inventò anche numerosi oggetti, tra cui un "ovocipede": una bicicletta chiusa, a forma di uovo.
Lui stesso, per conservarsi in eterno e poter essere riportato in vita quando la scienza fosse più progredita, tentò di mummificarsi con un metodo di sua invenzione. Non funzionò manco per niente.
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« Ultima modifica: 24 Gennaio 2010, 19:31:03 di dhr » |
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