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Discussione: Il piacere di leggere (letto 1918 volte) |
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Re:Il piacere di leggere « Rispondi #15 data: 11 Maggio 2007, 15:18:14 » |
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Citazione da: Lupo dei Cieli (VinMar) il 11 Maggio 2007, 12:54:37 Come ho precedentemente detto il commento su Infect@ lo darò dopo averlo letto e ben ponderato. Finora ho discusso in generale. vin
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E' quello che sto facendo dopo un primo approccio frettoloso, fra le pause da lavoro. Inoltre sono lieto di avere avuto la disponibilità di Dario Tonani per una discussione aperta su Fondazione. Quindi a presto... Vorrei aggiungere però un'ultima nel rispetto delle libere opinioni. Credo che sarebbe corretto, dato che non si è entrati nel contenuti, che almeno si facessero delle osservazioni circostanziate con precisi riferimenti. Quelli che ho letto mi sembrano troppo vaghi e generalisti. (non mi sto riferendo a VinMar seppur citato nella mia risposta al post.) saluti Doc :)
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« Ultima modifica: 11 Maggio 2007, 15:38:54 di Doc Moebius » |
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Re:Il piacere di leggere « Rispondi #16 data: 11 Maggio 2007, 16:07:20 » |
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Citazione da: Noctua il 11 Maggio 2007, 10:43:55 ... Qualche considerazione: a quanto pare il nostro amico è un critico severissimo , ché in un commento scrisse: Citazione:p.p.s.: voto positivo solo perché altrimenti dovrei dare 2 al 99,99% di tutti i libri catalogati qui |
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Ma mi chiedo. Se ritieni che il 99,99% dei libri catalogati meriterebbo un due, perchè giustificarti! Dai un 2. Io comunque non la vedo così ;D Doc
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Re:Il piacere di leggere « Rispondi #17 data: 11 Maggio 2007, 16:27:25 » |
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Citazione da: Free Will il 11 Maggio 2007, 12:08:05 Mi dispiace, ma non sono affatto d'accordo con Noctua, Darkyo e THX; sono molto più in sintonia con lollinhozzo: è ovvio che la cosa più importante è il contenuto di un romanzo, cioè il fatto che debba interessare, appassionare, coinvolgere, ecc., ma non si può prescindere da una corretta impostazione della lingua. In altre parole, la grammatica, la sintassi ed il lessico perfetti sono la condizioni necessarie, anzi indispensabili affinché un libro meriti di essere letto. Non vale la giustificazione bizzarra data da voi, che un libro di fantascienza è particolare e si possono ammettere anche forme espressive non corrette: uno scrittore di fantascienza è prima di tutto uno scrittore e poi lo è di un genere letterario particolare.
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La verità, come al solito, è nel mezzo. La linqua è lo strumento, il solo strumento che abbiamo per descrivere, raccontare, emozionare. C'erto, anche se scrivessi cosi mi capirebbi uguale... ma, naturalmente, non si può prescindere da una correttezza formale della lingua. Il problema dell'intervento in questione su Infect@, a mio parere, è l'aver voluto relazionare lo stile (americaneggiante, chiamatelo come diavolo volete!) con quelle che sono le regole sintattico-grammaticali della lingua italiana. Il primo è personale e personalissimo, le seconde sono fisse (e devono essere rispettate in maniera attenta e precisa). Ebbene, non mi sembra che Infect@ soffra di errori, tantomeno errori così disgustosi da celare quanto di buono e originalissimo la storia contiene (e ne contiene...). Si può (e si deve) giudicare su tutto. A lolinhozzo non piacciono le frasi brevi, a me invece, in quel contesto, mi sembravano azzeccate. Sono due visioni legittime e personali. Il commento limitato allo stile (e all'estinzione del punto e virgola...) mi pare troppo enfatico e comunque troppo sterile per decretare la bocciatura (o la celebrazione) di un romanzo.
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Sto leggendo Epix su Urania.
"Dio è ciò che la mente diviene quando arriva al di là della nostra comprensione." Freeman Dyson |
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Re:Il piacere di leggere « Rispondi #20 data: 11 Maggio 2007, 17:13:17 » |
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Citazione da: Lupo dei Cieli (VinMar) il 11 Maggio 2007, 12:18:47 Scusate m'era sfuggito di mente, ma voi collezionate o leggete Gli Urania ?? Vi ricordate del Marziano in Cattedra e delle lezioni su come tradurre un romanzo ?? Consiglierei una rilettura, è un ottimo spunto sull'argomento interessante non tedioso e non da cattedra.
E voglio il parere del GT. vostro Vin (scusate la pedanteria)
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Durante i miei anni giovanili, sic, ho fatto per tre mesi circa il correttore di bozze per una piccola casa editrice (chiamiamola stamperia). La maggior parte degli errori di allora erano dovuti a refusi di stampa, le virgole scappavano, i punti non si trovavano, il tipografo aveva fatto al massimo le elementari, ecc. ecc., ma ad un certo punto mi sono trovato senza lavoro perchè costavo denaro ed incrementavo il costo della produzione senza incrementare gli introiti. E così molti lavori sono usciti con gli errori che io avevo segnato in rosso. Fine delle rimembranze. Ho sempre pensato che un libro dovesse avere idee, poi essere scritto bene, poi avere una traduzione all'altezza (erano ancora i tempi dei libri d'oltr'Alpi, oltre Manica, oltre oceano), per gli errori di punteggiatura mi arrangiavo facendomi IO ME MEDESIMO le virgole, i punti e quant'altro necessario ad una scorrevole lettura, punto e a capo, ragazzi quanto ho scritto. Poi il parere del GT te lo scordi almeno fino alla prossima vittoria altisonante dell'Inter (sono due giorni che lo aspetto al varco per sfrondargli le ramaglie, ma ha sempre fatto una toccata e fuga nel timore di essere sonato ;) w.
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******************************************** Traduttore di: 'Fratello della Nave' di Aliette De Bodard; 'Veritas' di Robert Reed; 'La Stanza delle Anime Perdute' della Rusch. Co-traduttore di 'Santiago' di Resnick; di 'Oggi sono Paul' di Shoemaker pubblicato su Quasar, e di 'Base di Settore: Venice' della Rusch. Nel 2020 di M.D.Rivera 'Nel Buio tra le stelle' e 'Il velo delle stelle'. |
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Re:Il piacere di leggere « Rispondi #22 data: 11 Maggio 2007, 17:48:29 » |
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Citazione da: Lupo dei Cieli (VinMar) il 11 Maggio 2007, 17:39:19 Vi chiedo quindi di tener separati i due post altrimenti non ci riusciamo a comprendere e rischiamo di offendere l'autore mentre (è il mio caso) si parla d'altro. Vi prego quindi se si vuole parlare di Infect@ facciamolo sul post adatto se invece vogliamo parlare del piacere del leggere facciamolo qui
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Io non mi offendo! ;D Ma sottoscrivo la tua proposta. ;) Ciao Cletus
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Re:Il piacere di leggere « Rispondi #23 data: 11 Maggio 2007, 23:19:39 » |
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Ok, ci ho riflettuto sopra... e vorrei fare le mie scuse all'autore. :'(
Sarà forse perché in generale effettivamente sono un po' troppo arrogante per quanto riguarda le mie presunte capacità di giudizio critico alla "ci capisco solo io", sarà per via del fatto che sono un po' troppo istintivo, sarà per via del fatto che la sinteticità alla quale induce questo mezzo di comunicazione porta necessariamente a far sembrare sempre molto brutale e categorico ciò che si scrive... ad ogni modo sono stato decisamente troppo drastico e, appunto, troppo categorico.
Comunque, mi permetto sempre di far notare un paio di cose all'autore su Infect@.
- il lessico, poco vario (occhio alle ripetizioni nell'arco di poche righe di distanza della medesima parola) e di basso livello - il linguaggio "basso" adoperato dai personaggi sembra un po' "forzato": sembra quasi dare un significato parodico aggiuntivo al tutto. Oppure questo aspetto è voluto? - continuo a pensare che l'aggiunta di un po' più di congiunzioni o avverbi avrebbe arricchito il testo senza peraltro appesantirlo.
(il problema maggiore, è sempre quello, dopotutto: il fatto di essere costretti per forza di cose a rubare tempo ad altro per poter scrivere).
Ribadisco le mie scuse e, davvero, non intendevo affatto essere offensivo (ma mi rendo conto che leggendo il, l'impressione era proprio quella) :P
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Re:Il piacere di leggere « Rispondi #24 data: 13 Maggio 2007, 12:16:34 » |
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No problem, scuse accettate. ;D ;D ;D Dissento, però, dal tuo giudizio. 8) Il bello dei forum è proprio questo; incontrare persone che la pensano diversamente... ;) ;) ;)
Ciao Cletus
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Re:Il piacere di leggere « Rispondi #28 data: 13 Maggio 2007, 16:27:22 » |
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Confesso che questo thread mi era sfuggito, cosa volete, la vecchiaia... ma rimedio adesso. Dico subito che non intendo fare alcuna critica a "Infect@" e a chi lo ha scritto. Credo che il nostro Vinmar non abbia tutti i torti quando sottolinea che si sta parlando di due cose diverse: l'espressione del parere su un libro con i relativi giudizi e la dissertazione sui canoni fondamentali che ciascun autore deve osservare quando scrive. Parliamo naturalmente di scrittori italiani, poiché se un americano scrive nella sua lingua come l'equivalente di un Manzoni e poi il traduttore scrive con i piedi o ci mette troppo del suo, questo è tutt'altro discorso... Io credo che di errori, nello scrivere, ne facciamo tutti, ma per un "addetto ai lavori", ovverosia per uno alle prese con una pubblicazione letteraria, il discorso cambia. La buona, o meglio, l'ottima conoscenza della lingua italiana è necessaria; poi lo stile, asciutto o retorico, può essere discutibile, ma la forma certamente no. Devo dire che concordavo spesso con Ernesto quando qui su UM dava la caccia ad errori ed accenti mal posti. Credo di averlo detto in altre occasioni: a me piace leggere chi fa uso di periodi complessi, articolati, costruiti, ben strutturati; periodi che oltre a saperli scrivere è necessario anche, dall'altra parte, saperli leggere. Mi rendo conto che a motivo della fretta che impera ai giorni nostri, scrivere così diventa sempre più desueto e raro. Il congiuntivo, modo dell'incertezza, diventa sempre più un optional... Si tende a dire "credo che dice il vero" anziché "credo che dica il vero" e oramai nessuno più fa caso quando si scrive "adesso gli dico che possono andare" anziché "adesso dico loro che possono andare". I tempi, e non soltanto quelli dei verbi, cambiano e con essi anche le lingue, che hanno una vita propria, dunque che si trasformano e che muoiono, anche. Concordo con Cletus quando dice: "Giudicatemi anche su altri parametri e non soltanto sulla punteggiatura". Giustissimo. Ma io questo non lo posso fare per due ordini di motivi e spero vivamente che lo facciano altri e in modo positivo. Spiego il perché. Non ricordo più chi dicesse: la regola principale relativa alla punteggiatura è che non ci sono regole, nel senso che si può parlare soltanto di norme e scelte che attengono allo stile, dunque soggettive. Il secondo motivo, e spero che Cletus per questo non me ne voglia, deriva dal fatto che ho letto il libro, ma sino a pagina 40 e non so se andrò avanti. Errori di forma non credo di averne notati. Devo dire anche che ho apprezzato l'atmosfera cupa e piovosa che pervade tutto, alla Blade Runner. Purtroppo la meticolosa descrizione dei luoghi, il tono iniziale lento e vagamente indeciso tra fanta-giallo-spy, la scontata, dilungata caratterizzazione dei personaggi non mi hanno consentito di andare oltre; ma per un motivo semplicissimo: non è il genere di fantascienza che prediligo. Per quanto mi riguarda, e sino a pag. 40, aspetto e spero che Cletus ci riprovi. Cordialità, Den Heb
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La distinzione fra passato, presente e futuro è solo un'illusione, anche se ostinata. Albert Einstein |
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