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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania «prec succ»
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  Autore  Discussione: L’angolo delle letture di UraniaMania  (letto 107080 volte)
capricorno52


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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #870 data: 14 Aprile 2024, 12:13:16 »
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Il ritorno della Demetra (Eversion) Urania Jumbo nro 54 Alastair Reynolds 2022

Alastair Reynolds ci propone un’ opera singolare , che in parte abbandona i classici canoni della Space Opera, ispirandosi per struttura , trama nonché linguaggio  sia ai grandi romanzi fantastici avventurosi , alla Jules Verne per intenderci , che agli horror  di Edgar Allan Poe e Lovercraft ereditando per lunghi tratti le atmosfere di “The Terror la scomparsa dell’ Erebus”  di Dan Simmons .
Il romanzo aumenta la tensione gradatamente e sicuramente confonde la mente: sarà difficile discernere la realtà dall'immaginazione fino quasi alla fine, in questo come il miglior Dick.
Alla fine si rivelerà cupo , ma anche dolce amaro, con uno spirito ottimista riguardo all'amicizia, all'etica, ai principi morali e alle scelte difficili, in coerenza con la ingegnosa la costruzione del protagonista, il dottor Coade, apparentemente fragile, ma dotato di una grande personalità che lotta contro l’autoillusione ed è   costretto a fare scelte che causano comunque dolore, non importa da quale punto di vista lo si osservi.
Una fantascienza fantastica che ti permette di viaggiare nel tempo e nello spazio, su navi  a vela, a vapore, dirigibili e astronavi. La trama è basata su un enigma ed una ricerca , la ripetitività aiuta il lettore esperto a capire cosa stia succedendo prima che venga svelato , ma niente è come sembra.

Alla fine del 1700, un veliero si schianta al largo delle coste norvegesi, a metà del 1800 una nave a vapore è travolta da una onda anomala in Patagonia , nel 1900, uno Zepellin esplora un canyon ghiacciato in Antartide, in  un lontano futuro, un'astronave è in volo alla ricerca di un manufatto alieno.

Ogni escursione è un insuccesso e si rivela estremamente pericolosa. E in ogni viaggio, il dottor Silas Coade è il medico di bordo , ma solo Silas, di tutto l’equipaggio  sembra rendersi conto che questi eventi continuano a ripetersi, e sta a lui capire perché e come e come evitare che tutto ciò accada di nuovo.

Eversion è una storia toccante con una grande rivelazione/sorpresa  finale che si sviluppa attraverso la narrazione di ricorrenti processi di negazione e accettazione del protagonista, magistrale nella sua realizzazione ed esecuzione, insomma una storia meravigliosa che mi ha catturato dall'inizio alla fine.
Voto 8,5
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #871 data: 21 Aprile 2024, 15:10:52 »
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Se per Leo il romanzo Il ritorno della Demetra è da 8,5 significa che è certamente un libro da leggere senza se e senza ma.
In realtà lo avrei letto comunque ma come orami è chiaro a chiunque legga questa rubrica arrivo sempre dopo il mio amico


Il ritorno della Demetra, 04/2024
di Alastair Reynolds
Collana Urania Jumbo, n.54
Mondadori

Iniziamo dicendo che recensire questo romanzo senza al contempo rivelare troppo e di conseguenza rovinare la lettura a chi si appresta a leggerlo non è assolutamente compito facile ma proviamoci.
Il ritorno della Demetra è un Stand Alone cosa di per se rarissima tra gli scritti di Reynolds, ed è anche un romanzo che all'apparenza si discosta molto per struttura e tematiche da quanto precedentemente scritto dall'autore.
All'apparenza e solo in parte ma sicuro per il primo terzo della storia, tanto diverso e talmente senza fantascienza che mi sono più volte chiesto cosa stessi leggendo o se fosse tutto un errore di stampa, del tipo di sostituzione di romanzo.
La storia inizia su una nave a vela nel 1700. Il narratore è il dottor Silas Coade e l'eterogeneo equipaggio della nave è in cerca di una struttura misteriosa, di un passaggio tra i ghiacci. Le atmosfere sono quelle lovecraftiane e la struttura quella del romanzo avventuroso, con un linguaggio consono ai tempi in cui è ambientato. Niente di più lontano da ciò che amo leggere abitualmente ma proseguendo nella lettura, quasi impercettibilmente, ci si rende conto che le cose non sono solo quel che sembrano e si comincia a interrogarsi sulla natura della realtà che stiamo vivendo per interposta persona. La situazione precipita e Silas con gli altri personaggi principali si ritrova ad affrontare gli stessi problemi appena affrontati in scenari diversi ma simili, una nave a vapore, un dirigibile, un astronave in una storia che sembra uscire dall'era pulp degli anni '30 o '40, completa di personaggi e dialoghi assolutamente assurdi e esileranti.
Insomma la faccenda si fa intricata e curiosa, la Fantascienza c'è eccome.
Reynolds gioca su diverse linee temporali e se ciò non è certo originale, il modo in cui lo fa, rende la lettura piacevole e appagante. L'uso del solo linguaggio d'epoca adatto ad ogni periodo descritto è magistrale e rende anco più verosimile la percezione del racconto.
Mentre le iterazioni iniziano a dissolversi l'una nell'altra Silas si rende conto che qualcosa non funziona nella sua percezione della realtà. Ada l'altro personaggio principale, quello stonato sin dalle prime pagine, tenta disperatamente di convincerlo della devastante verità, qualcosa che lui si rifiuta ostinatamente di accettare, di vedere ma con la quale alla fine dovrà scendere a patti.
Lo svolgimento stratificato, la costruzione a rompicapo di questo tipo di romanzi porta spesso a delle conclusioni deludenti, soluzioni che il lettore esperto già intravede dopo poche pagine. Reynolds in Il ritorno della Demetra smentisce questo assunto e ci regala un finale così bello, così triste e così perfetto da rasentare la perfezione e da riscattare anche i piccoli difetti di ripetitività e lentezza riscontrabili nella prima parte del romanzo.
Ero io che mi sbagliavo, Il ritorno della Demetra è un racconto di Fantascienza, di quella alta, che l'autore usa da par suo, come sfondo per raccontare una storia toccante sulla perdita, la morte, l'amicizia e cosa significa o dovrebbe significare essere umani.
Voto: 8
« Ultima modifica: 21 Aprile 2024, 15:32:20 di bibliotecario » Loggato
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #872 data: 25 Aprile 2024, 15:54:38 »
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Nuovo autore in casa Zona42 e nuovo romanzo in libreria, Cronache dalla Deriva.
Titolo e immagine di copertina suggestivi che ha fatto balzare immediatamente il libro in cima alla mia coda di lettura ed è stato un bene, perchè la lettura si è rivelata splendida, una storia che mi rimarrà dentro a lungo.


Cronache dalla Deriva, 04/2024
di Carlo Rosellini
Collana I libri dell'Iguana, N.43
Zona 42

Cronache dalla Deriva è il debutto letterario di Carlo Rosellini regista teatrale, attore e musicista.
Un romanzo sorprendente e riuscitissimo. Un romanzo a più voci, scientemente costruito con tanti piccoli racconti come pennellate di un quadro impressionista. Tanti tasselli, con i quali il lettore pian piano dovrà costruire il mosaico della personale visione dell'autore del futuro prossimo venturo. Futuro tragico che attende tutti noi al varco ma che non è privo di una sottile vena di speranza.
Un futuro inevitabile e definitivo verso il quale già oggi corriamo a capo fitto, un futuro di cui l'autore non ci  mostra le coordinate generali, il contesto.
Non sono chiariti i perchè epocali degli eventi mondiali, i motivi che avviano l'apocalisse finale. Collasso ecologico, esaurimento delle risorse, conseguenti guerre fratricide, il lettore potrà solo intuire questi avvenimenti lasciati in sottofondo dall'autore, tutto concentrato nel presentarci i suoi piccoli, grandi personaggi, a partire da Marta, che dovrà scendere a patti con la futilità dell'arte umana, da Mario che perderà tutto il suo arrogante potere, da Prospero che anche se non capisce crederà, da Diego che anche non comprendendo combatterà dalla parte giusta, fino ad Anna che si interrogherà sulla necessità della memoria.
Dodici racconti, dodici gemme suddivise in due parti, Deriva. Età della Cenere, la prima e Principio. Età della Madre, la seconda. Dodici voci da cui trasudano sentimenti universali ed emozioni intime, l'ineluttabilità della morte e la forza dell'amore nonostante tutto. Dodici racconti che ci faranno vivere la via crucis dell'annichilimento auto indotto dell'umanità ma che ci sveleranno anche la via di una possibile resurrezione, di un nuovo ciclo che potrà comunque iniziare, come una fenice risorgere dalle proprie ceneri, anche se senza l'uomo per come lo conosciamo.
Questo libro si fa leggere con una semplicità rara in un opera prima. L'ambientazione nel meridione italiano, assurto a simbolo di ogni sud del mondo e le singole voci dialettali dei personaggi sono quel tocco in più che arricchiscano l'esperienza della lettura. Ogni racconto tira l'altro senza permettere al lettore di staccarsi dalle pagine, la lettura è quindi rapida ma pregna di emozione e spalanca le porte della riflessione interiore, restando a lungo impressa nella memoria del lettore.
Voto: 8
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Re:L’angolo delle letture di UraniaMania
« Rispondi #873 data: 01 Maggio 2024, 15:51:28 »
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Romanzo su cui riponevo molte aspettative, vincitore del premio Arthur C. Clarke, 2011, con una copertina originalissima a sua volta vincitrice del premio BSFA come miglior illustrazione, finalmente portato in Italia da Fanucci e consigliato dall'amico Davy


Zoo City, 03/2024
di Lauren Beukes
Collana Narrativa
Fanucci

Zoo City dell'autrice Sudafricana Lauren Beukes, è un romanzo estremamente originale, una commistione di generi, con tematiche attuali, affronta una serie di questioni che vanno dall'inevitabilità del passato, ai pregiudizi e alle discriminazione sociali e razziali. La scrittura è serrata e si muove a un ritmo sincopato, con momenti brillanti e altrettanti tragici e pulp.
C'è molta carne al fuoco ma non tutto fila liscio, non tutto funziona come avrebbe dovuto.
La storia è ambientata in Sudafrica, precisamente a Hillbrow, ex sobborgo glamour di Johannesburg, trasformato in Ghetto, lo Zoo City del titolo.
Qui facciamo conoscenza con la giovane Zinzi December, ex reporter diventata dipendente dalle droghe e colpevole o almeno coinvolta accidentalmente nella morte violenta del fratello che dopo tre anni di riabilitazione in carcere, prova a ricostruirsi una vita con l'aiuto del suo bradipo e del suo potere psichico che gli permette di ritrovare gli oggetti smarriti dalle persone.
Bradipo e potere psichico, perchè nella commistione di generi, non manca quello Urban Fantasy, trattato in modo originale, contestualizzato in un presente e un passato prossimo rivisitato e quindi alternativo al nostro.
Chi è coinvolto o compie omicidi o atti violenti viene "animato", cioè viene gioco forza legato ad un animale totem che non lo abbandonerà più per il resto della vita.
L'autrice da sostanza e retrospettiva a questo importante aspetto del romanzo inserendo tra i capitoli dei veri e propri articoli scientifici e non che provano a dare un senso, una spiegazione logica a questi eventi sovrannaturali.
Quando Zinzi riceve l'incarico di ritrovare una persona, invece di un oggetto, prende il via un racconto Noir poliziesco, con scene crude, brutali e violente ma anche ricco di momenti commoventi, brillanti ed ironici ma come detto all'inizio, non tutto funziona come dovrebbe. La trama procede in modo sfilacciato, confuso, con cambi di direzione che lasciano spiazzato il lettore. Non è certo di aiuto per la comprensione del testo l'immersione a noi esotica nella cultura sudafricana e nello slang parlato dai protagonisti, anche se a questo si è cercato di porre rimedio, in fase di traduzione, aggiungendo un glossario al termine di ogni capitolo.
Ho trovato poi il potenziale legato agli animali e alla magia non sfruttato come avrebbe potuto, così come il finale troppo affrettato ed in fondo inconcludente, limitandosi ad un esplosione di violenza con un elevato fattore di disgusto, non giustificato dal pur brutale ambiente in cui Zinzi è costretta a vivere.
In conclusione Lauren Beukes ci dona una storia dai toni fantasy e noir, molto fantasiosa, estremamente avvincente, ambientata in un Sudafrica moderno e a noi alieno, e lo fa con una scrittura e uno stile letterario esclusivo pregno di cultura pop Afrikaner ma anche di tanti chiari scuri che inficiano la piacevolezza della lettura.
VOTO: 6  

P.S: il romanzo in edizione italiana avrebbe meritato almeno un punto in meno per aver sostituito con una banale scopiazzatura l'immagine originale della cover di Joey Hi-Fi, semplicemente splendida e evocativa, giustamente premiata come miglior illustrazione dell'anno. Questo è costato alla Fanucci almeno la vendita di un libro, quello che avrei acquistato io che invece ho ripiegato sul solo ebook.




    
« Ultima modifica: 01 Maggio 2024, 16:27:44 di bibliotecario » Loggato
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