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Discussione: Quello che Urania Collezione avrebbe dovuto essere (letto 1347 volte) |
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Quello che Urania Collezione avrebbe dovuto essere « data: 09 Maggio 2009, 20:45:46 » |
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http://en.wikipedia.org/wiki/SF_Masterworks http://www.orionbooks.co.uk/Masterworks-SF-list.aspx Questa è la collana che a mio avviso, al netto dei titoli mancanti causa diritti in possesso di altri, Urania Collezione avrebbe dovuto essere e che purtroppo non è stata o non è riuscita ad essere (anzi, per essere onesti, che è riuscita ad essere solo per i primi 32 numeri). Ritengo che, per chi sa l'inglese, l'accaparramento sia obbligatorio: costano poco (sono tascabili a 7-8 sterline inglesi l'uno) e si possono ordinare (per esempio) da www.bol.it che li mette in vendita a 10 euro circa l'uno. Così siamo sicuri di leggere l'opera autentica e non qualche versione italiana imbastardita da tagli idioti e traduzioni poco serie.
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Re:Quello che Urania Collezione avrebbe dovuto essere « Rispondi #1 data: 09 Maggio 2009, 22:06:14 » |
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SUPER DUPER DICK!! Beh, che il 20% di TUTTA la SF sia rappresentata da lui... SSS Freesmo
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Felice chi è diverso essendo egli diverso, ma guai a chi è diverso essendo egli comune. (Sandro Penna) |
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Re:Quello che Urania Collezione avrebbe dovuto essere « Rispondi #2 data: 10 Maggio 2009, 09:22:54 » |
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Ho detto " al netto dei titoli mancanti causa diritti in possesso di altri". Sicuramente Gibson, Sterling e Lem non ci sono perché pubblicati da altri. Probabilmente anche Asimov. Inoltre, devi considerare che in questa collana ci sono solo titoli che sono veramente fantascienza (non come è capitato spesso in Italia, dove nelle collane sf si sono spesso iniettate robuste dosi di fantasy e horror). Per il fantasy esiste una collana gemella parallela - http://en.wikipedia.org/wiki/Fantasy_Masterworks - nella quale compaiono opere che in Italia sono apparse in collane di fantascienza. Mi permetto una piccola nota polemica, infine (sennò non sarei io, vero? ). Non è colpa nostra né di Philip Dick se oggi la gran parte della fantascienza pubblicata negli USA prima del 1960 risulta talmente datata da essere considerata agli occhi degli editori anglosassoni semplicemente impubblicabile. Questo vale anche per gli editori italiani, i quali negli ultimi anni hanno applicato tale principio alla fantascienza in toto, decidendo di mimetizzare il pochissimo che pubblicano sotto altre specie editoriali, come per esempio Rizzoli, che pubblica Neal Stephenson e Michael Chabon; Fazi, che pubblica Silverberg; Bollati Boringhieri, che pubblica Stanislaw Lem. Secondo me la colpa di ciò in gran parte è da attribuirsi agli appassionati italiani, soprattutto quelli per i quali la fantascienza coincide in maniera spasmodica con Urania, che pare abbiano un amore sviscerato per la muffa da solaio e la carta ingiallita: altrimenti non si spiegherebbero queste richieste spasmodiche di ripubblicazione o queste lodi sperticate per opere che nel mondo anglosassone sono (a ragione) dimenticate e fuori catalogo da molti anni, anche di autori che in questo forum e altrove in Italia vengono osannati e considerati dei maestri del genere. Tutto questo a fronte del fatto che, basta mettersi a fare una ricerca per rendersene conto, il catalogo dei titoli di fantascienza in commercio degli editori anglosassoni è, in paragone al mercato italiano, semplicemente sterminato. Concludo scusandomi con chi, altrove, mi ha accusato di essere ingeneroso verso Ugo Malaguti, che tanto avrebbe fatto nel bene per la fantascienza in Italia. Hai ragione, mi devo correggere. Infatti Malaguti è un vero filantropo, un uomo che fa del bene: se non ci fosse lui e la sua casa editrice la vedova di Van Vogt ed Edwin Tubb sarebbero già morti di fame!
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Re:Quello che Urania Collezione avrebbe dovuto essere « Rispondi #3 data: 10 Maggio 2009, 10:18:33 » |
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Citazione da: lolinhozzo il 10 Maggio 2009, 09:22:54 [...] Secondo me la colpa di ciò in gran parte è da attribuirsi agli appassionati italiani, soprattutto quelli per i quali la fantascienza coincide in maniera spasmodica con Urania, che pare abbiano un amore sviscerato per la muffa da solaio e la carta ingiallita [...]
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Se mi passi la battuta non posso mancare di notare che questa è una strana affermazione da farsi in un sito di collezionisti che si chiama "Uraniamania" In ogni caso non vedo polemica in ciò che dici perchè ognuno ha diritto alla sua opinione e la tua mi sembra validissima almeno quanto quella di altri appassionati. Ad essere sincero a me Urania Collezione non dispiace affatto e la trovo una collana molto "equilibrata" nella scelta dei titoli. Certo mi sarei risparmiato le ultime due uscite che mi sono sembrate un po' inutili: Hubbard perchè se proprio volevano mettere un titolo suo ci sono opere migliori de "Il tenente" (La trama tra le nubi, ad esempio) e Haldeman perchè è la ristampa di un volume già edito pochi anni fa (e certamente perchè significa che ristamperanno a ruota tutti gli altri romanzi del ciclo tanto per riempire un po' di numeri e prendere fiato)... ma a parte questo trovo che la collana stia centrando il suo obiettivo e se ogni tanto esce qualche titolo sgradito è naturale. A me piacerebbe molto, ad esempio, che in UC uscisse finalmente la serie dei " 2001 Odissea nello spazio" o che ripubblicassero in una veste editoriale decente " Il giorno dei trifidi" e magari qualche titolo di Ballard che non sia " Vento dal nulla" (che magari senza tagli e omissioni potrebbe anche essere decente, chissà), ma personalmente ritengo che una collana che ha pubblicato Asimov, Simak, Lem, Farmer, Sturgeon, Heinlein, Brown, Leiber e Sheckley sia assai più interessante di un'altra che ogni 9/10 numeri ne ficca dentro uno di P.K. Dick (con tutto il rispetto per Dick e i "Dickiani")... Poi, ripeto, è questione di gusti anche perchè UC, differentemente dalla collana principale non ha bisogno di "novità" o di "FS d'avanguardia", ma deve limitarsi a scegliere il meglio del passato ed a proporlo... se nel 2009 sta un po' fallendo, pazienza... in fondo già lo sapevamo che c'era la crisi, no? Vorrà dire che se entro la fine dell'anno non cambia rotta, a Natale venderemo le nostre collezioni ad un prezzo esorbitante e vivremo di rendita fregandocene allegramente di quello che fa Lippi!
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« Ultima modifica: 10 Maggio 2009, 10:20:33 di maxpullo » |
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Un tempo questo forum era tutta campagna... |
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Re:Quello che Urania Collezione avrebbe dovuto essere « Rispondi #7 data: 10 Maggio 2009, 18:44:07 » |
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Quello che dicevo io: nuove pubblicazioni ed autori in inglese a non finire, e qui a chiedere a gran voce le ristampe di questo e di quello per i giovani che non hanno mai letto le antiche glorie con nuova traduzione (avendo io detto che si potevano comperare i libretti in e-bay, mercatini vari e fiere del libro). Avevo sollevato la questione in forum ma, se tanto mi da tanto, penso che cambi di rotta non ce ne saranno fino al 2030 (e dopo non me ne potrà più fregare di meno). Mi ricordo che ho provato a confrontare (in italiano) un romanzo della Mondadori UC ed uno della Cosmo Ponzoni, vecchio di decine d'anni. A parte il cambio di qualche parola ormai diventata obsoleta nell'italiano moderno e di qualche aggiustamento di fraseologia, mica ho trovato differenze sostanziali nella traduzione, cosa avrebbero aggiornato? E poi cosa vorrebbe dire moderno? Sarebbe quello della gioventù di oggi? Ma per piacere! Se cominciassero a scrivere come parlano i nostri nipotini allora sì che noi potremmo smettere di leggere, mentre loro non leggono affatto. Sarebbe poi da considerare che potrebbero sì ristampare cose vecchie ma non allo stesso ritmo di quelle nuove, sembra che ci rimarrà solo Urania e UC: fifty-fifty. E come disse l'Immortale: "Non ne resta che uno", provate a indovinare cosa? w.
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******************************************** Traduttore di: 'Fratello della Nave' di Aliette De Bodard; 'Veritas' di Robert Reed; 'La Stanza delle Anime Perdute' della Rusch. Co-traduttore di 'Santiago' di Resnick; di 'Oggi sono Paul' di Shoemaker pubblicato su Quasar, e di 'Base di Settore: Venice' della Rusch. Nel 2020 di M.D.Rivera 'Nel Buio tra le stelle' e 'Il velo delle stelle'. |
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