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Discussione: UCZ 122 ... quello che mai avremmo voluto vedere... (letto 8428 volte) |
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Re:UCZ 122 ... quello che mai avremmo voluto vedere... « Rispondi #45 data: 11 Marzo 2013, 17:27:01 » |
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Citazione da: waferdi il 11 Marzo 2013, 17:01:33
Citazione da: And il 11 Marzo 2013, 16:47:27
e invece Lippi dice questo
Questa storia della presa in giro è degna veramente di miglior causa. Ma scusate, perché mai dovremmo volerlo fare? A parte che molti dei nostri cicli sono stati regolarmente conclusi (per quanto, a volte, in tempi dilatati che non dipendono dalla nostra volontà), in altri casi possiamo essere andati incontro a difficoltà di vario tipo. Ad esempio con i diritti: - l’editore o l’autore straniero ci chiedono, per i seguiti, cifre esorbitanti che non possiamo permetterci di pagare (è stato il caso, in tempi recenti, di Alastair Reynolds);oppure - I romanzi successivi hanno un numero di pagine altissimo, cosa che NON si poteva prevedere (come nel caso di Piers Anthony e la sua BIOGRAFIA DI UN TIRANNO); o ancora - L’autore stesso interrompe il ciclo, come è avvenuto con gli Chtorr di David Gerrold. Le nostre non sono scelte facili e qualche volta potranno essere impopolari, ma è certo che non vengono fatte per urtare la suscettibilità dei lettori. Per concludere, ancora una parola sulle copertine di Urania collezione: abbiamo preso atto dello scontento di alcuni affezionati collezionisti, ma è ora di andare avanti. La veste attuale di Urania è una delle migliori che abbiamo mai avuto, resistente, elegante e molto più maneggevole del tascabile che l’ha preceduta. Inoltre, aumentando di formato, ogni pagina di Urania collezione potrà contenere più battute e quindi più parole, una maggior quantità di buona narrativa fantascientifica.
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Caro Lippi hai toppato: questo che racconti è una presa per i fondelli.
| Ultimamente ho un certo rispetto per Lippi, ma, purtroppo, in questo caso si è decisamente arrampicato sugli specchi. Non parla dei cicli iniziati a partire da metà senza spiegazioni o quasi, e poi dei cicli che lui ha interrotto ce ne sono miriadi per i quali non credo valga la storia dei diritti, mentre sono sicurissimo che il problema di pagine non sia esistito se non in un numero limitatissimo di casi. Per non parlare del caso di Gerrold, che è assolutamente UNICO (e infatti nessuno si lamenta degli Chtorr credo). Caso lampante è poi la Compagnia del Tempo: OK, non è colpa sua se gli hanno imposto i cosiddettissimi "capolavori", però al posto di questa inutile ristampa si poteva proseguire il ciclo con uno dei romanzi o antologie inedite, no?
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« Ultima modifica: 11 Marzo 2013, 17:29:01 di Edmeo Piras » |
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Re:UCZ 122 ... quello che mai avremmo voluto vedere... « Rispondi #46 data: 13 Marzo 2013, 09:44:20 » |
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Ormai lo abbiamo capito tutti che queste scelte non dipendono da Lippi e dalla redazione ed è anche inutile continuare a sollecitare un ambiente che ha sin troppi problemi, però è un fatto che nel momento in cui il buon Giuseppe prese in mano la collana furono fatte una serie di mosse che, al di là dell'attuale momento di crisi, hanno disintegrato l'immagine della collana e provocato disaffezione. I pocket neri hanno cancellato l'idea stessa di Urania dalla mente di molti appassionati ed acquirenti; e così pure le collane iniziate per esperimento e poi chiuse ex abrupto (Grandi Saghe, Urania Horror, Epix), oppure la perseveranza nel proporre titoli visti e rivisti lasciando che la concorrenza si accaparrasse i diritti di autori che Urania stessa aveva lanciato sul mercato italiano (Ballard e Dick su tutti).
E poi c'è l'annosa questione dei cicli che non riguarda solo Lippi e che, ogni volta che viene posta, riceve una diversa risposta: dall'arrogante "non esistono cicli ma solo ottimi singoli", a quella odierna, forse più diplomatica, ma meno comprensibile perchè lascia fuori tutta una serie di casi di cicli interrotti che non rientrano nelle categorie di cui sopra. E non mi si venga a parlare della "qualità" degli scritti successivi perchè allora mi domando come siano rientrati nel giro libri come l'ultimo di Retief (che non mi pare abbia riscosso un grande successo).
Ma il problema con i cicli è evidente: o li si propone completi, magari a distanza di qualche anno, su una rivista dedicata (come ad esempio "Grandi saghe" o "Urania Biblioteca") oppure, se non sono opportunamente gestiti con riassunti e tracce che aiutino il lettore ad inquadrarli nella loro continuità, finiscono per generare caos in una collana periodica. A quel punto forse sarebbe quasi più opportuno evitare di proporre un titolo oppure almeno farlo senza dare al lettore informazioni false (come ad esempio è stato fatto per il ciclo di John Grimes all'epoca di F&L). Secondo me uno dei problemi più grandi della gestione Lippi è stato forse proprio il volersi confrontare con il pubblico senza avere l'umiltà di capire le altrui ragioni e riccorrendo talvolta a prese i posizione antipatiche (come ad es. avvenne con l'aumento di prezzo circostanza in cui ci furono frasi poco simpatiche nei confronti di quelli che protestavano che vennero definiti "pochi biliosi" o peggio). Intendiamoci, non è che il marziano della redazione fosse più comprensivo o gentile di modi, ma non ricordo una sola caduta di stile e soprattutto, essendo egli "impersonale", poteva permettersi un tono ironico e distaccato che il redattore capo non può probabilmente permettersi di mantenere senza perdere di credibilità. A mio avviso entrare in campo con il blog è stata una scelta coraggiosa, ma forse poco oculata perchè gestita maluccio.
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Re:UCZ 122 ... quello che mai avremmo voluto vedere... « Rispondi #47 data: 13 Marzo 2013, 13:30:41 » |
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Citazione da: maxpullo il 13 Marzo 2013, 09:44:20 Ormai lo abbiamo capito tutti che queste scelte non dipendono da Lippi e dalla redazione ed è anche inutile continuare a sollecitare un ambiente che ha sin troppi problemi, però è un fatto che nel momento in cui il buon Giuseppe prese in mano la collana furono fatte una serie di mosse che, al di là dell'attuale momento di crisi, hanno disintegrato l'immagine della collana e provocato disaffezione. I pocket neri hanno cancellato l'idea stessa di Urania dalla mente di molti appassionati ed acquirenti; e così pure le collane iniziate per esperimento e poi chiuse ex abrupto (Grandi Saghe, Urania Horror, Epix), oppure la perseveranza nel proporre titoli visti e rivisti lasciando che la concorrenza si accaparrasse i diritti di autori che Urania stessa aveva lanciato sul mercato italiano (Ballard e Dick su tutti).
E poi c'è l'annosa questione dei cicli che non riguarda solo Lippi e che, ogni volta che viene posta, riceve una diversa risposta: dall'arrogante "non esistono cicli ma solo ottimi singoli", a quella odierna, forse più diplomatica, ma meno comprensibile perchè lascia fuori tutta una serie di casi di cicli interrotti che non rientrano nelle categorie di cui sopra. E non mi si venga a parlare della "qualità" degli scritti successivi perchè allora mi domando come siano rientrati nel giro libri come l'ultimo di Retief (che non mi pare abbia riscosso un grande successo).
Ma il problema con i cicli è evidente: o li si propone completi, magari a distanza di qualche anno, su una rivista dedicata (come ad esempio "Grandi saghe" o "Urania Biblioteca") oppure, se non sono opportunamente gestiti con riassunti e tracce che aiutino il lettore ad inquadrarli nella loro continuità, finiscono per generare caos in una collana periodica. A quel punto forse sarebbe quasi più opportuno evitare di proporre un titolo oppure almeno farlo senza dare al lettore informazioni false (come ad esempio è stato fatto per il ciclo di John Grimes all'epoca di F&L). Secondo me uno dei problemi più grandi della gestione Lippi è stato forse proprio il volersi confrontare con il pubblico senza avere l'umiltà di capire le altrui ragioni e riccorrendo talvolta a prese i posizione antipatiche (come ad es. avvenne con l'aumento di prezzo circostanza in cui ci furono frasi poco simpatiche nei confronti di quelli che protestavano che vennero definiti "pochi biliosi" o peggio). Intendiamoci, non è che il marziano della redazione fosse più comprensivo o gentile di modi, ma non ricordo una sola caduta di stile e soprattutto, essendo egli "impersonale", poteva permettersi un tono ironico e distaccato che il redattore capo non può probabilmente permettersi di mantenere senza perdere di credibilità. A mio avviso entrare in campo con il blog è stata una scelta coraggiosa, ma forse poco oculata perchè gestita maluccio.
| Max per fortuna ci sei tu. Mi eviti di sforzarmi a dire le stesse cose che, se non fossi pigro, mi ci vorrebbe una giornata per metterle assieme. A difesa del povero Lippi, che di nefandezze volontarie o meno ne ha commesse, dico che per pubblicare e terminare tutti i cicli nella mia collana virtuale ho dovuto fare letteralmente i salti mortali; figurarci lui con i mezzi sempre più limitati che la Mondadori gli mette a disposizione (ma dico anche che una gestione più "vincente" e meno scalcagnata avrebbe forse - e dico forse - tamponato un po' meglio la perdita fisiologica di lettori, per non parlare di figuracce a dir poco dilettantesche tipo Epix, in cui comunque Lippi non ha avuto parte). Per fare un paragone calcistico su cui, di certo, sarete pienamente d'accordo a metà il caso di Urania è quello di una squadra che perde quasi sempre da vent'anni (tipo Inter pre-Murigno) ma l'allenatore non cambia mai.
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« Ultima modifica: 13 Marzo 2013, 13:32:41 di Edmeo Piras » |
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Re:UCZ 122 ... quello che mai avremmo voluto vedere... « Rispondi #52 data: 10 Aprile 2013, 12:15:11 » |
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Smettere di collezionare una collana non è facile. E' un pò come smettere di fumare: serve uno sforzo attivo e se ci riesci non puoi essere sicuro di non ricascarci, devi restare focalizzato sull'obbiettivo perchè ci puoi ricadere da un momento all'altro. Così la mia decisione di smettere di collezionare UCZ (determinata da diverse concause come la nuova, pessima, copertina, l'euro in più che devo pagare per un prodotto identico ad Urania madre e ciliegina sulla torta l'annuncio dell'uscita di "Le fontane del paradiso", romanzo che non mi è piaciuto per niente di un autore gia fortemente presente su UCZ), scelta maturata un mese fa. Adesso, a distanza di un mese ci avrei "quasi" ripensato, decidendo alla fine di lasciar decidere il destino di UCZ alla stessa UCZ perciò se per maggio si annuncia un bel titolo continuo, se si annuncia un'altra cosa a me non gradita allora chiudo. Ditemi: si sa già cosa è previsto sull'UCZ di Maggio ???
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Re:UCZ 122 ... quello che mai avremmo voluto vedere... « Rispondi #54 data: 10 Aprile 2013, 12:36:41 » |
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