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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Figlie, Collane e Collanine satelliti di Urania | Discussione: L'acqua polverosa della Rambelli. «prec succ»
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  Autore  Discussione: L'acqua polverosa della Rambelli.  (letto 2552 volte)
doralys


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L'acqua polverosa della Rambelli.
« data: 29 Aprile 2007, 08:14:56 »
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QUASI SPOILER

L'acqua polverosa della Rambelli.

"Una fontanella dalla quale sgorgava acqua polverosa era sistemata in un angolo..." e polveroso è questo I creatori di mostri della Roberta Rambelli ultimo equilibrismo della Mondadori per Urania Collezione dal quale ho tratto una "perla" tra le tante. O preferite il brindisi alla russa dove i sette boccali vuoti vanno ad infrangersi sulle paratie in segno di buona fortuna? Brindisi effettuato su una astronave, sia pur lunga un chilometro e con ippodromo e purosangue (!) per soli 120 esseri umani e 500 robot.
La trama a grandi linee sarebbe convincente, c'è una spedizione mista militari/scienziati che esplorando la 'seconda galassia' si imbatte in tracce di un misterioso e temibile 'nemico' e cerca di scoprire chi è e dove è, quello che non convince è la filosofia della Rambelli che, sia pur col beneficio dell'epoca nella quale il romanzo è stato scritto, risulta estramente 'politicalmente scorretta' ad un lettore di oggi.
I caratteri dei personaggi sono tagliati con l'accetta, luci ed ombre nettissime, dialoghi da sceneggiato Anni '60; la Rambelli suggerisce una società nella quale pur esistendo una gerarchia tutto è deciso dalla maggioranza, nella quale anche i militari devono ascoltare il parere dei loro sottoposti e agire di conseguenza. Per contro esalta il coraggio individuale - coraggio che io definirei piuttosto smargiasseria e incoscienza - e gli atti di 'eroismo' compiuti senza una vera necessità.
Passiamo agli alieni. Ovviamente tutte le razze che la Spedizione Kappa incontra nel suo girovagare per la seconda galassia sono di sub-umani o non-umani. L'incontro con la razza non-umana di pseudo-felini filosofi mi ha ricordato una altro romanzo "I reietti dello spazio (1964)" di Godwin dove, anche lì c'è un contatto con esseri simili a leoni, filosofeggianti e telepatici. Altri alieni che incontrano sono sub-umani, a volte di forme proprio scimmiesche e dotate di una minima autocoscienza, altre volte umani regrediti ad esseri primitivi e con minima intelligenza, insomma solo noi terrestri, per la Rambelli, siamo la razza dominante nell'universo.
Altra chicca nella filosofia rambelliana è la 'difesa preventiva' cioè attaccare e distruggere quello che secondo i nostri eroi 'potrebbe' essere una minaccia alla loro incolumità; niente dialogo, niente verifiche, di fronte a quella che pensano sia una minaccia solo una soluzione: la distruzione. I nemici, quelli che che la spedizione sta cercando dall'inizio del romanzo si rivelano dei meri bruti senza un minimo di senso estetico, senza nulla che non sia rozzamente funzionale ai loro scopi, esseri che vivono solo per perseguire fini malvagi.
Romanzo 'vecchio' e discutibile quindi, da leggere solo come esempio di 'archeologia' della fantascienza italiana.
« Ultima modifica: 04 Maggio 2007, 13:33:35 di doralys » Loggato
lolinhozzo


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Re:L'acqua polverosa della Rambelli.
« Rispondi #1 data: 29 Aprile 2007, 13:06:27 »
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Ok, non c'è dubbio che sia un pezzo d'archeologia. Il "busillis" è: è un brutto pezzo di archeologia, o è un bel pezzo di archeologia?  Propenderei per la prima ipotesi...

Comunque, se questo è politicamente scorretto, allora "Fanteria dello spazio" cos'è?
(io non ho dubbi su cosa sia, ma non mi esprimo perché non vorrei offendere nessuno, in particolar modo coloro che ne hanno postato qui e altrove i panegirici)  :-X
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Re:L'acqua polverosa della Rambelli.
« Rispondi #2 data: 29 Aprile 2007, 15:31:50 »
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Citazione da: lolinhozzo il 29 Aprile 2007, 13:06:27

Ok, non c'è dubbio che sia un pezzo d'archeologia. Il "busillis" è: è un brutto pezzo di archeologia, o è un bel pezzo di archeologia?  Propenderei per la prima ipotesi...


Questo dipende dai gusti


Citazione:
Comunque, se questo è politicamente scorretto, allora "Fanteria dello spazio" cos'è?
(io non ho dubbi su cosa sia, ma non mi esprimo perché non vorrei offendere nessuno, in particolar modo coloro che ne hanno postato qui e altrove i panegirici)  :-X



esprimiti pure, siamo qui per questo!

Ma chiarisci, parli del film (che non ho visto) oppure del romanzo (che ho letto e riletto, anche se non recentemente)?

Fanteria dello spazio che come ben sai è uno dei 'juvenilia' cioè dei romanzi destinati ad un pubblico giovane, di adolescenti, non è militarista anche se ad una lettura superficiale potrebbe sembrarlo. È il percorso interiore di un ragazzo spensierato che diventa un uomo responsabile.

In Fanteria le scene di battaglia sono soltanto due e la guerra è in corso da svariato tempo contro nemici alieni che attaccano la Federazione della quale fa parte la Terra.

Nel romanzo della Rambelli non c'è una guerra in corso, la spedizione Kappa è esplorativa/scientifica ma finalizzata alla colonizzazione di una seconda galassia e quando incontra altre razze si comporta da invasore e conquistatore, anche se a volte benevolo.

Nel suo romanzo Heinlein dà spazio a parecchie pagine di lezioni di etica, attuali anche oggi, i sessi godono delle stesse opportunità, la tecnologia, se pur appena accennata, è convincente.

La Rambelli fa filosofeggiare un alieno, di una razza sommamente individualista e decadente,  descrive un'astronave improbabile, evita accuratamente i  personaggi femminili.

Beh io non vedo elementi di paragone tra Heinlein e la Rambelli. Ribadisco che non trovo nulla di 'fastidioso' in Fanteria, a parte forse le punizioni corporali che però sono congrue al racconto, considerato l'anno di uscita, mentre ho rilevato in Creatori di mostri delle tesi 'politiche' che non mi trovano affatto d'accordo.


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Re:L'acqua polverosa della Rambelli.
« Rispondi #3 data: 29 Aprile 2007, 21:34:31 »
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Devo ammettere che la politica del romanzo della Rambelli mi è passata inosservata, essendo durante la lettura più interessato, come traspare anche dal mio commento sulla scheda, allo stile e al modo di (de)scrivere (forse un pò barocco, ma ci sta) dell'autrice.

Per quanto riguarda le esagerazioni, le avevo notate (l'astronave con l'ippodromo è il top!), ma ero passato oltre credendo che fossero frutto di una certa ingenuità dell'appassionato. Secondo me la Rambelli, a furia di tradurre fantascienza americana a palate, si èlasciata contagiare da questa, finendo per scrivere un romanzo americano all'italiana...  ::)
Le situazioni sono già lette, la trama appare scontata e banale anche per chi come me ha fatto poche letture "classiche" del genere. Però c'è un qualcosa che mi ha trascinato per tutte le pagine del romanzo e che mi ha fatto chiudere il libro soddisfatto e divertito.

Infine, circa l'assenza dei personaggi femminili, ho una mia teoria personale. Io non ci vedo nulla di strano, né di negativo... anzi, credo che la cosa possa essere interpretata positivamente.
Basti pensare al fatto che la Rambelli dovette firmare sia il romanzo che il racconto con un nome maschile e americanizzato per capire che tipo di anni fossero quelli (per la fs intendo...).
Certo, da una"pioniera" ci si aspetterebbe una protagonista femminile/femminista,e donne forti più degli uomini, ma qui le donne mancano completamente. Troppo strano e, secondo me, voluto. Mancano le donne "con le palle"... ma mancano anche le pin up svestite-stupide-e-disinibite che riempivano i romanzi d'oltreoceano che la Rambelli traduceva... Pur di non inserire lo stereotipo femminile dell'epoca, lei preferì non inserire personaggi femminili.  :)
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Re:L'acqua polverosa della Rambelli.
« Rispondi #4 data: 30 Aprile 2007, 07:56:20 »
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Citazione da: Darkyo il 29 Aprile 2007, 21:34:31

Per quanto riguarda le esagerazioni, le avevo notate (l'astronave con l'ippodromo è il top!), ma ero passato oltre credendo che fossero frutto di una certa ingenuità dell'appassionato. Secondo me la Rambelli, a furia di tradurre fantascienza americana a palate, si èlasciata contagiare da questa, finendo per scrivere un romanzo americano all'italiana...  ::)



La Rambelli pubblica nel 1959, ti faccio una lista a memoria di titoli  che riletti oggi sanno ancora di 'fresco':

L'uomo disintegrato (1953) Bester
Il segreto degli Slan (1946) Van Vogt
Cristalli sognanti (1950) T. Sturgeon
City (1952) Simak
La legge dei Vardda (1953) Bracket
Universo (1963) Heinlein (solo 4 anni dopo!)
Fanteria dello spazio (1959) Heinlein
Cittadino della Galassia (1957) Heinlein
Il pianeta proibito (1957) W. Stuart

e potrei continuare per righe e righe. Non ha scritto un romanzo 'americano' all'italiana, ha scritto un romanzo di fantascienza 'all'italiana'. Certo anche i romanzi d'oltre oceano non erano tutti capolavori, la maggior parte opere popolari di mediocre
abilità, parecchie di qualità infima che non potrebbero mai superare il vaglio di un editore per una ristampa eventuale, ma nemmeno la fantascienza italiana di quegli anni ha prodotto capolavori assoluti.
Citatemene uno, uno soltanto, degli anni precedenti a Evangelisti che sia stato stampato e ristampato e tradotto all'estero.
Nel caso farò publica ammenda.

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Re:L'acqua polverosa della Rambelli.
« Rispondi #5 data: 30 Aprile 2007, 09:07:16 »
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Citazione da: doralys il 30 Aprile 2007, 07:56:20

Non ha scritto un romanzo 'americano' all'italiana, ha scritto un romanzo di fantascienza 'all'italiana'.


Azz, io volevo scrivere infatti "romanzo americano di fantascienza  all'italiana"... ieri notte ero assonnato e mi è sfuggito...

Ad ogni modo io credo che la Rambelli sia stata influenzata da quello che leggeva e da quello che traduceva, materiale che proveniva dagli USA e in minima parte dall'Inghilterra, naturalmente.
Tuttavia, l'andamento quasi episodico de "I creatori di mostri" mi fa pensare ad una genesi sotto forma di racconti, nati in maniera autonoma e poi legati e omogeneizzati così da formare un romanzo (basti pensare all'episodio degli alieni leonini che si regge da sé ed è alquanto inutili ai fini della storia generale). Quindi probabilmente l'ispirazione non proviene da romanzi, ma piuttosto da racconti... e se si parla di racconti americani di sf anteriori al 59, la lista diviene infinita... :P
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Re:L'acqua polverosa della Rambelli.
« Rispondi #6 data: 30 Aprile 2007, 13:16:23 »
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Citazione:

Citazione da: doralys il 30 Aprile 2007, 07:56:20




...
Citatemene uno, uno soltanto, degli anni precedenti a Evangelisti che sia stato stampato e ristampato e tradotto all'estero.
Nel caso farò publica ammenda.





Emilio Salgari?

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Re:L'acqua polverosa della Rambelli.
« Rispondi #7 data: 30 Aprile 2007, 13:19:58 »
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precisare prego.
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Re:L'acqua polverosa della Rambelli.
« Rispondi #8 data: 30 Aprile 2007, 16:06:09 »
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Citazione da: doralys il 30 Aprile 2007, 13:19:58

precisare prego.


Lino Aldani:
1. del 1973: http://www.isfdb.org/cgi-bin/pl.cgi?VWFRRSHR781973 [antologia di racconti; compare insieme a Lem]
2. del 1981: http://www.isfdb.org/cgi-bin/pl.cgi?TRRSPNSFD11981 [I migliori ... europei di SF!]
3. del 1986: http://www.isfdb.org/cgi-bin/pl.cgi?PWOSF1986 [World Omnibus di SF]
4. del 1986: http://www.isfdb.org/cgi-bin/pl.cgi?TLSFTPE1986 [Antologia a cura di F. Pohl!]


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Re:L'acqua polverosa della Rambelli.
« Rispondi #9 data: 30 Aprile 2007, 16:27:32 »
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bene chiedo scusa.

Ho avuto difficoltà ad aprire i collegamenti quindi non so di cosa stai parlando, però mi sembra di capire che sono racconti e non romanzi, ti sarei grato se mi citassi i titoli, e già che ci sei se mettessi un commento su questi racconti.

Tanto per polemizzare, Rammstein, e con tutto il rispetto che ho per Aldani, nel mio intervento precedente io affermavo: " nemmeno la fantascienza italiana di quegli anni ha prodotto capolavori assoluti.".
Tu mi citi dei racconti tradotti ed apparsi in antologie che pubblicano "il meglio" della fantascienza europea o antologie ma non romanzi tradotti all'estero perché considerati quel che c'era di meglio in assoluto nel panorama mondiale. Certo c'è stato, e c'è lo strapotere degli Statunitensi, c'è il nostro 'complesso di inferiorità' nei confronti della fs anglosassone che gioca a nostro sfavore ma tu vedi qualche scrittore italiano che possa competere con Asimov, Sheckley, Bradbury, Clarke, Simak, Ballard, Heinlein, Dick... e qui mi fermo, anche con un solo romanzo? E ricorda che stiamo parlando sempre di un periodo precedente a Evangelisti che con il suo primo romanzo è riuscito a risollevare la fantascienza italiana e darle nuova linfa.

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Re:L'acqua polverosa della Rambelli.
« Rispondi #10 data: 30 Aprile 2007, 16:42:45 »
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Sono perfettamente d'accordo con Doralys, anzi di più: la fantascienza italiana semplicemente non esiste.
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Re:L'acqua polverosa della Rambelli.
« Rispondi #11 data: 30 Aprile 2007, 18:02:03 »
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Citazione da: Free Will il 30 Aprile 2007, 16:42:45

Sono perfettamente d'accordo con Doralys, anzi di più: la fantascienza italiana semplicemente non esiste.
FW


Sono semplicemente senza parole!
La prendo come una provocazione, e l'accetto solo nella misura in cui esiste la fantascienza indipendentemente da altro. Se non è così... allora buone letture.
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Re:L'acqua polverosa della Rambelli.
« Rispondi #12 data: 30 Aprile 2007, 18:16:01 »
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Doc, non te la cavi così, alle provocazioni si risponde. Ed io non chiedo di meglio che ascoltare pareri diversi dai miei.
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Re:L'acqua polverosa della Rambelli.
« Rispondi #13 data: 30 Aprile 2007, 18:59:55 »
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Citazione da: doralys il 30 Aprile 2007, 18:16:01

Doc, non te la cavi così, alle provocazioni si risponde. Ed io non chiedo di meglio che ascoltare pareri diversi dai miei.


Cara Dory, la mia era rivolta più che altro alla lapidaria provocazione"semplicemente la fantascienza italiana non esiste". Non direttamente al tuo post.
Tornando alla fantascienza italiana, se proprio vogliamo fare questi distinguo, ritengo che di opere di autori italiani ve ne sono diverse. Ram ne ha già citato alcuni se non erro, ed altri ve ne sono fra i più recenti (basta consultare i Catalogo). Ed altri ancora, come Stocco, Quattrini, Novelli, Motta, Grifoni, Campanile, Bertinetti etc, per la prima parte del secolo scorso. Forse la questione l'ho interpretata male, è probabile... , ma se intendiamo con quella frase che non vi è una scuola italiana possiamo discutere (pur non essendo pienamente daccordo)...

Resto sintonizzato ;)
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Re:L'acqua polverosa della Rambelli.
« Rispondi #14 data: 30 Aprile 2007, 20:28:19 »
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Per chi non conoscesse in dettaglio la storia della fantascienza in Italia consiglio questa lettura, sperando che il link questa volta funzioni:

http://www.delos.fantascienza.com/indice/storia.html

Proprio non si salva nulla?

Basta poi andare a cercarsi le opere citate nel link precedente per vedere se almeno una è stata tradotta prima della comparsa di Evangelisti.

Non posso competere comunque con le conoscenze di molti di voi, ma non sarei così radicale nel buttare a mare la fantascienza italiana.
Chi ha tradotto le opere straniere tanto famose e apprezzate, ha, in alcuni casi, cercato di scrivere anche qualcosa, ma è forse stato stritolato dal confronto. Questo non significa che anche da noi non siano state scritte buone opere. Probabilmente, come al solito, non riusciamo ad apprezzare ciò che in Italia viene prodotto.


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