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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Figlie, Collane e Collanine satelliti di Urania | Discussione: I grandi assenti «prec succ»
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  Autore  Discussione: I grandi assenti  (letto 2474 volte)
Longfang

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I grandi assenti
« data: 18 Gennaio 2007, 22:25:04 »
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Questo 3d vuol essere lievemente polemico sulle scelte editoriali di casa mondadori. La sottocollana che si fregia del titolo "Urania Collezione", arrivata al numero 47 non ha ancora pubblicato nulla di Dick. Vi pare possibile? Insomma, è vero, abbiamo classici importantissimi, che nessuno si sognerebbe di rimuovere da una collana che si prefigge di pubblicare il meglio della fantascienza. Ma ci sono pur sempre 6 (e dico sei) volumi su 47 di Heinlein, 4 di Sturgeon e di Anderson, 3 di Van Vogt, ecc...
Niente contro questi autori, che anzi, adoro. Il punto è che hanno monopolizzato la collana a scapito di altri giganti, Dick su tutti. La cosa che però mi lascia ancora più interdetto non è la presenza esuberante dei 4 sopracitati, quando la comparsa fra i titoli di autori come Stuart, Piper e Aldani. Senza nulla togliere a questi ultimi (mi sento molto conciliante oggi), ma com'è possibile che in Urania COLLEZIONE compaia un solo titolo di Clarke, nessuno di Dick, nessuno di Dish, nessuno di Vance o di Ellison, ecc...
Insomma, non credete anche voi che la scelta dei titoli avrebbe potuto essere meglio bilanciata?
Al di là dei gusti personali, semplicemente per avere una copertura massima del genere fantascientifico, che si sà, è ampio e ricco di sfaccettature.
Che ne pensate?
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Re:I grandi assenti
« Rispondi #1 data: 18 Gennaio 2007, 22:56:20 »
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Beh credo che, per lo meno per quanto riguarda Dick, ci sia una questione di diritti d'autore, tant'è che la fanucci, che attualmente ha l'esclusiva, gli ha dedicato un'intera collana
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Re:I grandi assenti
« Rispondi #2 data: 21 Gennaio 2007, 14:02:56 »
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Effettivamente, più che per l'assenza di Dick, del quale la Fanucci detiene l'esclusiva per la pubblicazione in Italia, mi lamenterei per la scarsa attenzione riservata a A. C. Clarke, dal momento che proprio la Mondadori, se non vado errato, ha l'esclusiva su questo autore. Magari sarebbe ora che ripubblicassero qualche classico in versione integrale.
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Re:I grandi assenti
« Rispondi #3 data: 21 Gennaio 2007, 17:29:09 »
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Non ti preoccupare, se non te ne fossi accorto guardando l'anticipazione nelle ultime pagine del n°48, ti potrai rifare la bocca con la sconvolgente  :o  :o :o novità  :o  :o :o in uscita a febbraio con il 49° numero:
le grandi storie della fantascienza vol. 2!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Questo presagisce che sicuramente ci sarà una pubblicazione in esclusiva anche del 3° volume delle grandi storie della fantascienza. Magari come volume 50 per chiudere in bellezza gli urania collezione.


Se devo segnalare un volume che manca è Il Giorno dei Trifidi. Servirebbe proprio come riconoscimento all'opera meritoria di ... di ..., dunque ... si chiama ..., a si ...., no no, mi confondo, dunque è... Bah insomma avete capito, lui, proprio lui, solo che non mi ricordo proprio il nome, ...  o soprannome, no no...  il nick, o era il nome? Mah!


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Re:I grandi assenti
« Rispondi #4 data: 22 Gennaio 2007, 00:21:28 »
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Credo che i romanzi di UC siano tutti (con poche eccezioni, pochissime davvero) meritevoli di apparire in una collana che ha l'obiettivo non di essere la "vetrina definitiva" sulla fantascienza (neanche volendo, potrebbe farlo!), bensì quella di permettere ai lettori meno giovani (come il sottoscritto) di poter conoscere e apprezzare anche romanzi vecchi di 60-70 anni (gli Anni d'Oro).

Me ne sono accorto leggendo "Le grandi storie della fantascienza" edite dalla Rizzoli, con quella traduzione vecchia e superata che rallenta la lettura ed elimina completamente la freschezza di quei racconti ancora attuali.
Viva il classico "ammodernato", perciò!

Il limite di UC, a mio parere, risiede in questo: pochi autori e solo con nomi altisonanti (Heinlein, Sturgeon - che adoro, sia ben chiaro!); eppoi pochissima fantascienza "contemporanea" (e con tale termine non mi rifersco soltanto al cyberpunk...)

Speriamo che dal numero 51 le cose cambino... comunque, se cambiano dal n°50, io di certo non mi lamento!  :D
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Re:I grandi assenti
« Rispondi #5 data: 14 Marzo 2007, 15:00:27 »
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l'assenza di Dick, Clarke, dei trifidi, ma anche di Ballard sono una dura realtà da accettare, mi piacerebbe avere ubik in edizione UC oppure 2001 odissea nello spazio, oppure il condominio...

maledetti diritti d'autore  >:(
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lolinhozzo


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Re:I grandi assenti
« Rispondi #6 data: 11 Aprile 2007, 16:40:57 »
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Scusate l'intervento un po' tardivo e anche un po' polemico... chiedo scusa in anticipo.
Ma, da modesto estimatore quale io sono di Dick e di Ballard, non riesco a non pensare che per fortuna i diritti delle loro opere NON li abbia più Mondadori (comunque, a parte Dr. Bloodmoney, Flow my tears e Divina invasione, le altre opere di Dick apparse in Urania sono decisamente tra le sue cose minori). Così, per fortuna, qualcuno ha ritradotto i romanzi e - anche e soprattutto - ripristinato i titoli autentici!
Urania sarà stata anche una collana che ha fatto epoca, ma se si prova a confrontare le traduzioni con gli originali... c'è veramente da piangere. Per non parlare dei tagli e dei titoli delle opere farlocchi e fuorvianti.

Solar Lottery --> Il disco di Fiamma (!)
Time out of Joint --> L'uomo dei giochi a premio (!!!!)
The Man Who Japed --> Redenzione Immorale
The Drowned World --> Deserto d'acqua
(il più grottesco e imbattibile resta per me, comunque, Foundation and Empire --> Il crollo della galassia centrale !!!)

Non credo comunque che si sarebbero scomodati a pubblicare in UC tutto Dick: infatti di Asimov ci sono solo 2 titoli. Meglio piazzarli negli Oscar Stesso discorso per Bradbury e Douglas Adams.

P.s.: comunque, non vorrei dire una stupidata, ma mi sembra che le opere di Clarke siano pubblicate da Rizzoli, ora.
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Re:I grandi assenti
« Rispondi #7 data: 11 Aprile 2007, 21:35:36 »
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E invece io dissento. I "titoli" della Vecchia Urania, per quanto fantasiosamente distinti da quelli originali, erano, appunto, davvero evocativi. Spesso, molto meglio degli originali!! Vogliamo mettere la schietta, lapidaria enigmaticità di "Redenzione immorale" con l'originale "L'Uomo che fece uno scherzetto"? Credo occorra che ricordare che le lingue italiana e inglese sono alquanto differenti (cosa di cui, con tutti i loro difetti, Fruttero e Lucentini erano genialmente al corrente). Un esempio: "Tempo fuor di sesto" fa davvero SCHIFO!!!! Ma dai!!!  ???
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Re:I grandi assenti
« Rispondi #8 data: 12 Aprile 2007, 09:43:31 »
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Flow my tears, the policeman said --> Episodio temporale
Counter-clock world --> Redivivi S.p.A.
The man in the high castle --> La svastica sul sole

non è una questione se fa schifo o è più evocativo. La questione è che un autore merita RISPETTO. Queste sono traduzioni che fuorviano il senso del significato dell'opera.

Cosa mi diresti se "Alla ricerca del tempo perduto" di Proust diventasse "L'uomo che inzuppava il biscottino"?  :-\
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Re:I grandi assenti
« Rispondi #9 data: 12 Aprile 2007, 13:16:42 »
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concordo con lolinhozzo...

anche io odio totalmente le traduzioni "fantasiose" ai titoli originali, che siano libri o films il discorso non cambia... purtroppo abbiamo assistito a questi stravolgimenti in continuazione negli ultimi anni, e credo che qualche editore o distributore dovrebbe pensare che il titolo dato dagli autori non dovrebbe mai e poi mai essere modificato, o lo traduci letteralmente oppure lo lasci così com'è in inglese.

non ne posso più di queste ca...te

farvi qualche esempio?

Blade Runner - è rimasto Blade Runner com'era giusto che fosse
e se l'avessero reintitolato "Caccia al replicante" ?!? o qualche stronzata simile come è consono fare alle super menti eccelse che abbiamo in questo paese?

Lo sapete che spesso le differenze enormi nell'afflusso di pubblico e nel successo dei films sono dovute proprio alla "rititolazione" che spesso porta completamente fuori strada il pubblico? E io credo che questo accada anche per i libri, ricordiamoci che la prima cosa che risveglia l'interesse in una persona, il primo impatto lo hai dal titolo o dalla copertina, e spesso un titolo cretino ti fa pensare subito "passiamo ad altro"...

e in Italia soprattutto nei films si tende a dare dei Titoli veramente cretini, qualche esempio?

Eternal sunshine on a spotless mind ----> Se mi lasci ti cancello
The break up ----> Ti odio, ti lascio, ti....
The constant gardener ----> La cospirazione
Click ----> Cambia la tua vita con un click
home alone ----> Mamma ho perso l'aereo
Unbreakable ----> Il predestinato

La trilogia di Die Hard: Die Hard, Die Harder e Die Hard: With a Vengeance;
in Italia, misteriosamente, i primi due sono diventati Trappola di Cristallo e 58 Minuti per Morire, mentre il terzo è diventato Die Hard: Duri a Morire.

Blue Streak ----> Da Ladro a Poliziotto
Dude: Where's My Car? ----> Fatti, Strafatti e Strafighe
Here on Earth ----> Per una Sola Estate
The Thomas Crown Affair ----> Gioco a Due
Bird on a Wire ----> Due nel Mirino
The Crying Game ----> La Moglie del Soldato
Wayne's World ----> Fusi di Testa
One Night at McCool's ----> Un Corpo da Reato
3000 Miles to Graceland ----> La Rapina
The Shawshank Redemption ----> Le Ali della Libertà
North by Northwest ----> Intrigo Internazionale
Fallen ----> Il Tocco del Male
Double Indemnity ----> La Fiamma del Peccato
Reindeer Games ----> Trappola Criminale
The Princess Bride ----> La Storia Fantastica
As Good As It Gets ----> Qualcosa è Cambiato

e possiamo continuare così all'infinito perchè il cambio del titolo in Italia è la regola, a meno che non vi siano delle restrizioni degli autori, per esempio Kubrik era solito controllare scrupolosamente che i suoi titoli non venissero modificati.

senza contare poi che spesso si cambiano i titoli per farli assomigliare a films di successo in modo da attirare l'attenzione del pubblico.

- Loser (da noi American School), con Mena Suvari (American Beauty) e Jason Biggs (American Pie). Capite perchè l'hanno chiamato così?

- Only You (da noi Weekend Senza il Morto). Chiamato così perchè il protagonista era Andrew McCarthy, lo stesso di Weekend con il Morto.

e spesso le traduzioni stravolgono il senso del titolo ritraducendolo in maniera errata:

For Love of the Game ----> Gioco d'amore
("Gioco d'Amore" è totalmente diverso da "Per amore del gioco")

oppure peggio ancora... si cambia il titolo in Inglese con un altro in inglese !!! Questo è proprio il massimo della deficienza

Wild Things ----> Sex Crimes
Loser ----> American School
Hush ----> Obsession

le abitudini cretine di questo tipo sono dure a morire e purtroppo sono molto simili sia nel cinema che nella letteratura.

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E quando ci domanderanno cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: "Noi ricordiamo".
(Ray Bradbury, gli Uomini-Libro in Fahrenheit 451)
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Re:I grandi assenti
« Rispondi #10 data: 12 Aprile 2007, 14:35:04 »
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e qualche volta lo stesso romanzo che esce in due distinte collane con titolo differente....
w.
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Traduttore di: 'Fratello della Nave' di Aliette De Bodard; 'Veritas' di Robert Reed; 'La Stanza delle Anime Perdute' della Rusch. Co-traduttore di 'Santiago' di Resnick; di 'Oggi sono Paul' di Shoemaker pubblicato su Quasar, e di 'Base di Settore: Venice' della Rusch. Nel 2020 di M.D.Rivera 'Nel Buio tra le stelle' e 'Il velo delle stelle'.
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Re:I grandi assenti
« Rispondi #11 data: 12 Aprile 2007, 21:07:10 »
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Citazione da: maxnaldo il 12 Aprile 2007, 13:16:42

oppure peggio ancora... si cambia il titolo in Inglese con un altro in inglese !!! Questo è proprio il massimo della deficienza

Wild Things ----> Sex Crimes
Loser ----> American School
Hush ----> Obsession

le abitudini cretine di questo tipo sono dure a morire e purtroppo sono molto simili sia nel cinema che nella letteratura.




Ah ah ah mi ero dimenticato di queste perle!
Comunque concordo, i titoli andrebbero lasciati così come sono -secondo me non andrebbero neanche tradotti, almeno quelli in inglese, ma dato che in Italia l'inglese non lo sa nessuno c'è poco da fare...-.
Che poi il titolo originale faccia schifo o meno è un altro discorso -anche perchè di solito dopo la traduzione e "l'adattamento" salta fuori un titolo ancora più schifoso...-, però mi vien da pensare che se l'autore ha dato un certo titolo a una sua opera, magari pensandoci per mesi e mesi, aveva probabilmente un valido motivo.

Del resto, nessuno cambia i titoli alle canzoni -ci sarebbe da ridere-, quindi non capisco perchè film e libri debbano fare eccezione. L'unico caso di cambio di titolo che mi viene in mente è una scena del film Top Gun, nella quale cantavano Great Balls of Fire, e nella versione italiana era stata resa come Lampi in Cielo e Palle di Fuoco...credo di essermi veramente pisciato addosso dal ridere quando l'ho sentita.
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Re:I grandi assenti
« Rispondi #12 data: 12 Aprile 2007, 22:25:55 »
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A proposito del commento di Waferdi...

mi viene in mente che la Trilogia asimoviana è in catalogo negli Oscar (ristampe recenti, quindi) sia con i nomi "uraniani" dati da Fruttero & Lucentini che con quelli "restituiti" con i quali ai tempi è uscita nei Classici Urania - e mi è capitato di vedere, giuro, in diverse librerie di Milano (Feltrinelli, Libraccio) fianco a fianco nella medesima fila dello scaffale entrambi le edizioni. Non escluderei che a qualche non appassionato sia potuto capitare di commettere un errore d'acquisto :) Notare che la traduzione è sempre quella...
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Re:I grandi assenti
« Rispondi #13 data: 12 Aprile 2007, 22:49:29 »
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E' vero che i titoli andrebbero preservati il più possibile ma ciò andrebbe fatto sempre con un occhio di riguardo alle differenze linguistiche. Anche le traduzioni letterali possono essere a volte davvero ridicole.

Per quanto riguarda i diritti di Dick non sono proprio sicurissimo che sia una fortuna che li abbia Fanucci. Non mi sembra il massimo riproporre lo stesso romanzo con tre o quattro titoli diversi sperando di infinocchiare il fan poco accorto. Il rispetto va si all'autore ma anche ai lettori. Si parlasse di Einaudi allora tanto di cappello ma Fanucci...

Personalmente avrò invece sempre gratitudine per Mondadori che, pur con tutti i limiti ben noti, ha giocato un ruolo determinante nell'introduzione della SF nel nostro paese. Oggi che la SF è finalmente un genere "quasi" rispettato è facile sparare a zero ma, negli anni '50 e primissimi '60, quando Urania già pubblicava gli autori che oggi sono considerati maestri, chi cavolo li conosceva in Italia? Quale altro editore avrebbe dato retta a Monicelli o a F&L? A quei tempi ben poco o niente a parte Mondadori e le straordinarie antologie di Solmi e Fruttero pubblicate da Einaudi.

Oggi invece sono tutti diventati grandi esperti e Fanucci ripubblica Ubik con prefazione affidata a Cofferati (che c'azzecca?), il quale sembra si sia poi lasciato sfuggire di non aver letto mai niente di Dick.

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Re:I grandi assenti
« Rispondi #14 data: 15 Aprile 2007, 04:25:34 »
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Citazione da: Gort il 12 Aprile 2007, 22:49:29

Oggi invece sono tutti diventati grandi esperti e Fanucci ripubblica Ubik con prefazione affidata a Cofferati (che c'azzecca?), il quale sembra si sia poi lasciato sfuggire di non aver letto mai niente di Dick.


Per quanto ne so io Cofferati dovrebbe essere un grande appassionato di Dick, tant'è che sono anni ormai che ogni tanto vedo sue prefazioni alle opere del nostro Philip.

Tornando alle traduzioni dei titoli, io presi più copie di Fondazione e Impero.. tradito proprio dal Crollo della Galassia Centrale.

Però per quanto riguarda i film alcune traduzioni non mi dispiacciono. Adesso che molti non vengono tradotti, cominciano a sembrare tutti uguali.
Capisco per alcuni, ma "The Illusionist" non si poteva chiamarlo "L'Illusionista"?? Perdeva forse qualcosa? E' uguale!
L'importante è non cadere nel ridicolo.
Ad esempio The Mask.... perchè diamine hanno dovuto aggiungere "da zero a mito"?!
Sembra una canzone degli 883.....
Che tristezza...

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