Salve! E' un po' di tempo che non si discute di traduzioni tagliate, e forse passerò per il solito rompicoglioni. Comunque dico la mia. Ieri stavo finendo di leggere le
44 microstorie di fantascienza, in particolare il bellissimo
Lontano da casa di Tevis. Il problema è che all'inizio del racconto c'era un evidente refuso: in una frase iniziale appare
La morte di re Artù, senza nessun nesso con la storia. Insomma, ho detto a me stesso: ora me lo rileggo nella versione apparsa su
Urania 1162, in una traduzione più aggiornata (nell
44 microstorie Spada usa ancora il fastidioso "voi") e così vediamo se è un errore come immagino. Insomma, ho preso il fascicolo e infatti ho scoperto che il refuso non appare. Il
grosso problema, è che
non appaiono anche numerose parole o addirittura intere frasi presenti invece nella traduzione più antica. Esempi (chi ha entrambi i fascicoli, può verificare): "tra le più interne dell'entroterra" non appare, così come le "sconfinate", le alghe non sono più "rossicce", il brivido o fremito non è piùà "impercettibile", etc. E non sono andato oltre la prima pagina. Insomma, la classica, vile asciugatura: il colpevole è tale Antonio Cecchi, per fortuna non più presente nel
roster dei traduttori uranici.
La rabbia si fa ancora più grande perché l'antologia
Lontano da casa è da anni una delle mie preferite, e ora trovo a domandarmi: cosa ho letto? L'opera mi piacerebbe ancora se un elemento stilistico come gli aggettivi fosse presente come nell'originale e non barbaricamente, immotivatamente eliminato?
Il tutto solo per dire che l'infausta pratica dei tagliuzzi qua e là è
addirittura peggiorata nella gestione Lippi (non ho riscontri su Montanari) rispetto alla tanto vituperata coppia F&L e la redattrice/capo traduttrice Negretti, nota per eliminare quasi tutte le scene di sesso. Ma almeno gli aggettivi originali li lasciava!!!