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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Urania Mondadori | Discussione: I libri di Maxpullo 2011 «prec succ»
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  Autore  Discussione: I libri di Maxpullo 2011  (letto 18441 volte)
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I libri di Maxpullo 2011
« data: 08 Gennaio 2011, 15:32:57 »
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Anno nuovo, rubrica nuova!

Questo è stato il primo capodanno che ho vissuto con rammarico.
Io, che in genere ero uso salutare l'anno nuovo con la segreta speranza che fosse migliore di quello passato, per la prima volta mi sono trovato a provare nostalgia per un 2010 straordinario, un anno ricco di avvenimenti e di sorprese e che forse ricorderò come uno dei migliori mai trascorsi; ovviamente, la segreta speranza che il 2011 riesca ad essere migliore c'è sempre, ma sarà dura.
Ed è proprio per ricordare ancora un anno importante come quello appena trascorso che questa nuova rubrica del 2011 si aprirà con alcune letture del 2010, per rivivere e fissare alcuni dei momenti e delle emozioni che hanno accompagnato un finale d'anno assolutamente straordinario, un anno che, lo ripeto, ha cambiato profondamente la mia vita, regalandomi una serie di soddisfazioni e gioie. Ed anche se la storia dei libri della mia collezione è terminata, penso che la vita offra tanti e tali spunti narrativi che non credo proprio che questa nuova rubrica sarà tanto diversa da quella vecchia per quanto riguarda aneddoti e storielle.
A queste prime schede "commemorative", seguiranno quindi una serie di schede multiple che avevo "in canna" da anni e ci sarà la prosecuzione di diverse altre schede multiple passate come ad esempio quella sui vampiri, quella sul fantamore e quella sulle catastrofi.
Ma la mia intenzione principale per questo 2011 sarà, come già accennato, quella di dedicare lo scarso tempo disponibile per la lettura ad un sistematico "recupero del tempo perduto", privilegiando una serie di autori e titoli universalmente considerati "classici" e che non possono mancare nel bagaglio di esperienza di chi si prefigge di scrivere delle recensioni.
Insomma il 2011 si profila forse come un anno ancora più importante del 2010, ma in ogni caso, indipendentemente da come andrà, quello che soprattutto, mi auguro, è che questo sia un anno da vivere con la stessa spensieratezza e goliardia di quelli che lo hanno preceduto: due degli ingredienti fondamentali che caratterizzano la vita di questo forum.
Buone letture a tutti ed un arrivederci alla prima scheda del 2011.
« Ultima modifica: 08 Gennaio 2011, 15:33:24 di maxpullo » Loggato
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Re:I libri di Maxpullo 2011
« Rispondi #1 data: 08 Gennaio 2011, 16:15:23 »
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Altri giorni, altri occhi

Questa estate non è stata solo la pancia della moglie a crescere sotto la spinta delle due gemelline: sotto il sole estivo, tra gli spruzzi di acqua salmastra che lasciavano le loro goccioline appiccicose sulle lenti dei miei occhiali e le ventate di sabbia che le rigavano, sentivo anche crescere in me una profonda insoddisfazione per il mio cronico status di "ipovedente", costretto a dipendere da un paio di lenti fragili e deteriorabili a piacere.
Con gli occhi della mente vedevo i miei occhiali afferrati dalle nasciture, scagliati a distanza ed irrimediabilmente rotti, oppure mi immaginavo lunghe ed estenuanti trattative "alla cieca" per farmeli restituire...
Insomma, laddove la spinta estetica aveva fallito per più di trent'anni (avevo accettato il mio status di "occhialuto" da quando ero alle elementari), la praticità ed il pensiero di una nuova vita hanno avuto successo e mi sono deciso a sottopormi a fine estate ad un intervento di chirurgia rifrattiva con tecnica PRK (intervento con il laser agli occhi per gli amici).
Quello che ricordo dell'intervento è l'inquitante puzza di ferro da stiro che accompagna le allegre evoluzioni del laser sopra l'occhio. la tremenda sensazione che qualcosa sia andato storto quando all'improvviso vedi una immensa chiazza opaca davanti alla pupilla e l'inimmaginabile sospiro di sollievo quando una benefica mini-aspirapolvere rimuove la pelle morta dalla cornea e ti dimostra che la luce entra ancora da dove deve entrare... poi ricordo la tremenda mazzata del dopo-anestesia, i giorni di buio e di colliri e le continue angoscianti oscillazioni della vista nel corso della giornata tanto che almeno 20 volte al giorno maledici la clinica ed i chirurghi che ti hanno rovinato per sempre ed altrettante volte sospiri di sollievo nel vedere che la messa a fuoco ritorna a posto da sola.
Ancora oggi, nonostante l'operazione al primo occhio sia stata fatta il 25 Settembre, non posso dire che la vista si sia stabilizzata al 100%, ma gli occhiali non li porto più e, nonostante questo, la mia vita è senza dubbio più semplice, senza timore di graffi, rotture e fastidiosi aloni quando sei un po' sudato... ogni occhio poi ha avuto un decorso differente ed ancora ricordo i penosi sforzi di messa a fuoco sulle pagine di Urania, temendo che l'aver riacquistato la visione da lontano avesse compromesso quella da vicino.
E se qualcuno immagina che la lettura di "Altri giorni, altri occhi" di Bob Shaw, Urania 614, proprio nel periodo immediatamente successivo all'operazione, sia stata solo una coincidenza, semplicemente si sbaglia: la scelta di questo titolo, infatti, è stata motivata proprio dall'assonanza con la situazione! L'argomento del romanzo non ha ovviamente nulla a che fare con la vicenda della mia operazione, ma trovo che questa scelta sia stata lo stesso un modo originale per ricordare degnamente l'evento.
Di seguito il commento che, nonostante i problemi di messa a fuoco, sono riuscito a scrivere per il romanzo.

   Ci sono idee e scoperte che rivoluzionano la scienza e ci sono libri che, sin dalle prime pagine, ti lasciano capire che stavolta hai scelto la storia giusta da leggere.
Il grande merito di Bob Shaw, al di là dell'eccezionalità della sua pensata, sviluppata sin nelle sue più estreme "orwelliane" conseguenze, è quello di esser riuscito a far vivere la vicenda veramente attraverso gli occhi e l'anima dei protagonisti, restituendo umanità e realismo a quella che avrebbe potuto essere la sterile cronaca di una scoperta scientifica.
Il vetro lento non è mai il protagonista della storia, ma ne rappresenta piuttosto l'affascinante sfondo, il palcoscenico ideale attraverso cui l'autore ci racconta la storia dei protagonisti, i loro drammi e le loro ansie di fronte ad un mondo che sta per cambiare in maniera radicale e definitiva.
Ed è proprio attraverso le riflessioni del suo protagonista, Alban Garrod, l'eroe solitario ricorrente nella narrativa di Shaw, che l'autore ci svela, alla fine, la semplicissima morale recondita nascosta tra le pieghe della sua storia: nessuna scoperta scientifica è positiva o negativa in se stessa, ma è l'uso che ne fa l'uomo a renderla tale.
Ma se la morale è semplice, non bisongna farsi l'idea di un libro altrettanto semplice: questo romanzo di Shaw, infatti, è un capolavoro amarissimo in grado di raccontare una vera e propria escalation di scoperte e di applicazioni destinate a sconvolgere dapprima il mondo della fotografia e dell'intrattenimento, poi quello delle investigazioni e del crimine ed infine l'assetto stesso della società umana. Il tutto raccontato magistralmente attraverso una serie di episodi e di personaggi che sperimentano lettarlmente "sulla propria pelle", il cambiamento in atto.
Un Capolavoro

Ora devo andare a mettere il collirio, perchè lo si deve mettere per circa sei mesi dopo l'intervento, ma voi non scoraggiatevi da quanto ho scritto e se avete vagamente intenzione di fare il "grande passo", fatevi consigliare dall'oculista di fiducia ed andate tranquilli.
Recuperare la vista al giorno d'oggi non ha proprio nulla di miracoloso e decidere di affidarmi alla scienza per eliminare la miopia è stata una delle cose migliori che abbia mai deciso di fare nella mia vita.
« Ultima modifica: 08 Gennaio 2011, 16:20:00 di maxpullo » Loggato
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Re:I libri di Maxpullo 2011
« Rispondi #2 data: 08 Gennaio 2011, 18:21:15 »
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Citazione da: maxpullo il 08 Gennaio 2011, 15:32:57


Questo è stato il primo capodanno che ho vissuto con rammarico.
Io, che in genere ero uso salutare l'anno nuovo con la segreta speranza che fosse migliore di quello passato, per la prima volta mi sono trovato a provare nostalgia per un 2010 straordinario, un anno ricco di avvenimenti e di sorprese e che forse ricorderò come uno dei migliori mai trascorsi; ovviamente, la segreta speranza che il 2011 riesca ad essere migliore c'è sempre, ma sarà dura.



Forza, coraggio e perseveranza...datti da fare, hai tempo altri 3 mesi per finire l'anno in bellezza

Magari invece di due opere d'arte riesci a farne tre, però devi lasciar perdere le tue rubriche

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Traduttore di: 'Fratello della Nave' di Aliette De Bodard; 'Veritas' di Robert Reed; 'La Stanza delle Anime Perdute' della Rusch. Co-traduttore di 'Santiago' di Resnick; di 'Oggi sono Paul' di Shoemaker pubblicato su Quasar, e di 'Base di Settore: Venice' della Rusch. Nel 2020 di M.D.Rivera 'Nel Buio tra le stelle' e 'Il velo delle stelle'.
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Re:I libri di Maxpullo 2011
« Rispondi #3 data: 13 Gennaio 2011, 19:13:03 »
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Il "letto delle occasioni importanti"

In quanti letti dorme una persona nel corso della sua esistenza? Pensiamoci bene: c'è la culla quando si è neonati, poi c'è il primo lettino, magari quello che gli si tolgono le spondine e può andare avanti anche alcuni anni; poi c'è quello della prima stanzetta "da grandi" e via così, passando per i diversi letti delle diverse stanze da letto delle diverse case in cui si abiterà nel corso della vita fino ad arrivare al letto finale di cui forse è meglio non parlare.
Di tutti i letti in cui ho dormito sinora, tuttavia, ce n'è uno in particolare che è assurto simbolicamente al ruolo di "letto delle occasioni importanti": è il letto della mia stanza al primo piano nella casa dei miei genitori, il letto in cui ho dormito il giorno prima di sposarmi ed in cui sono tornato a dormire di recente, proprio il giorno prima di diventare papà.
E come quel letto è ormai indissolubilmente legato al ricordo di queste due notti importanti, lo stesso vale per il libro che ho letto nella seconda di queste due occasioni.
Nella buia e tempestosa notte del 14 Novembre 2010, mentre la pioggia sbatteva sui vetri sospinta da un vento impetuoso, io, nel letto delle occasioni importanti, cercavo di alleggerire la mia ansia per il parto del giorno successivo, leggendo il romanzo "Universo" di Robert Anson Heinlein, Urania Classici numero 1.

   Il pregio di questo romanzo è senza dubbio dovuto alla felice idea di Heinlein di sfruttare al meglio l'inesauribile filone delle storie riguardanti i viaggi interstellari lungo l'arco di più generazioni.
La trama è prevedibile e scontata quanto basta per far sorgere un pizzico di noia al termine della prima parte, mentre i personaggi poco caratterizzati e credibili fanno si che la decisione di proseguire la lettura si faccia ad un certo momento davvero ardua.
Il mio consiglio è quello di proseguire perchè il romanzo regala proprio nella seconda parte le emozioni migliori, soprattutto quando i misteri dell' "universo" in cui si svolge la vicenda vengono finalmente svelati attraverso le parole scritte in un vecchio giornale di bordo.
Da segnalare la felice intuizione dell'autore secondo cui, con il trascorrere dei secoli e l'alternarsi delle generazioni, i giornali di bordo ed i manuali tecnici finiscano per perdere lentamente il loro significato per assurgere a testi sacri, portatori di una verità che non va compresa ma accettata per fede, generando una vera e propria religione.
Da dimenticare invece la vena di maschilismo con cui il buon vecchio Heinlein conduce la sua storia, relegando sistematicamente tutti i personaggi femminili al ruolo di comparse.
Un classico davvero senza tempo che si legge con piacere nonostante alcune ingenuità e che non può mancare in una collana che proponga di presentare il meglio della fantascienza di tutti i tempi.

E così, mentre la pioggia e la notte scorrevano di pari passo fuori della mia stanza, io, leggendo "Universo" e scambiando sms con la futura mamma nel suo letto d'ospedale, mi sono lentamente addormentato, dormendo nel "letto delle occasioni importanti" il mio ultimo sonno prima di diventare papà.
« Ultima modifica: 14 Gennaio 2011, 10:57:43 di maxpullo » Loggato
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Re:I libri di Maxpullo 2011
« Rispondi #4 data: 13 Gennaio 2011, 20:50:21 »
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Citazione da: maxpullo il 13 Gennaio 2011, 19:13:03

con il trascorrere dei secoli e l'alternarsi delle generazioni, i giornali di bordo ed i manuali tecnici finiscano per perdere lentamente il loro significato per assurgere a testi sacri, portatori di una verità che non va compresa ma accettata per fede, generando una vera e propria religione.


... succederà anche ai "Libri di Maxpullo" ...

che effetto fa essere un candidato alla poltrona di Dio?
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Re:I libri di Maxpullo 2011
« Rispondi #5 data: 13 Gennaio 2011, 21:11:51 »
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Citazione da: maxpullo il 13 Gennaio 2011, 19:13:03


Nella buia e tempestosa notte del 14 Novembre 2011, mentre la pioggia sbatteva sui vetri sospinta da un vento impetuoso, io, nel letto delle occasioni importanti, cercavo di alleggerire la mia ansia per il parto del giorno successivo, leggendo il romanzo "Universo" di Robert Anson Heinlein, Urania Classici numero 1.


hai la macchine dal tempo?
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Re:I libri di Maxpullo 2011
« Rispondi #6 data: 14 Gennaio 2011, 11:00:20 »
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Citazione da: AzeveL il 13 Gennaio 2011, 21:11:51


Citazione da: maxpullo il 13 Gennaio 2011, 19:13:03


Nella buia e tempestosa notte del 14 Novembre 2011, mentre la pioggia sbatteva sui vetri sospinta da un vento impetuoso, io, nel letto delle occasioni importanti, cercavo di alleggerire la mia ansia per il parto del giorno successivo, leggendo il romanzo "Universo" di Robert Anson Heinlein, Urania Classici numero 1.


hai la macchine dal tempo?




Oddio!
Grazie, ho corretto... mi sono ritrovato di colpo in casa con due bambine che avevano -10 mesi anzichè +2...
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Re:I libri di Maxpullo 2011
« Rispondi #7 data: 17 Gennaio 2011, 19:37:57 »
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I libri di Ernesto

Il 2010 non è stato solo l'anno delle buone notizie; è stato, infatti, anche l'anno in cui proprio dalle pagine di questo forum ho appreso la scomparsa di una persona che stavo imparando a conoscere ed apprezzare: Ernesto Vegetti.
Ho fatto appena in tempo ad incontrarlo alla Trifidata, a prenderci un caffè assieme, a confrontare i miei gusti letterari con i suoi ed a scambiarci qualche mail che lui già non c'era più, giunto improvvisamente al termine di quel viaggio che tutti noi stiamo compiendo.
Non conoscevo Ernesto così bene da riuscire a ricordarlo in modo adeguato in occasione della ricorrenza della sua scomparsa: lascio quindi questo compito a persone più degne, agli amici più stretti ed a chi ha avuto il privilegio di trascorrere più tempo con lui. Mi limiterò in questo breve articoletto a parlare di lui attraverso una delle cose che sono sicuro egli ha amato di più nel corso della sua vita: i libri della sua collezione.
Avvicinatomi da poco alla collana Galassia, infatti, ho avuto l'onore di acquistare (senza saperlo prima), proprio un lotto di numeri a lui appartenuti. Ogni volume del lotto reca, nel retrocopertina, un numerino scritto a penna che coincide esattamente con il numero da lui assegnato allo stesso libro all'interno del catalogo. Non so che sensazione avreste voi, ma per me è come avere tra le mani le tavole della legge scolpite da Mosè.
In questa scheda riporto il commento di due dei volumi del lotto in questione, cogliendo l'occasione per ricordare il loro precedente proprietario.

  Quel caro bruco ereditario, Galassia 177.

Questo racconto ha nel suo frenetico dinamismo la sua caratteristica migliore: sebbene, infatti, vi sia qua e là qualche "spolverata di paprika" per rendere la vicenda un po' piccante ed ammiccare al lettore, per lunghi tratti la noia prende il sopravvento e solo la rapidità e la frenesia dell'azione riescono ad evitare il tracollo.
Il tono goliardico e scanzonato della vicenda aiuta a superare le deficienze di una trama all'acqua di rose e l'imbarazzo di una storia che non c'è, ma alla lunga risulta stucchevole e fortunatamente il romanzo termina prima che ci si possa stancare.
Alieni stereotipati e situazioni da opera buffa non aiutano a sollevare le sorti di un libro la cui unica nota sopra le righe è rappresentata dal titolo curioso che invoglia a prenderlo dalla libreria, ma che, alla fine, merita una sufficienza stiracchiata ma niente di più.
    
Chi di vampiro ferisce..., Galassia 178.

Antologia di storie dell'orrore molto variegata sia per l'argomento dei racconti che per la loro fattura.
Nonostante il titolo della raccolta, infatti, non tutte le storie parlano necessariamente di vampiri e, nonostante la presenza di alcuni nomi illustri (Lovecraft, Christie e Howard su tutti), diversi racconti risultano alla fine noiosi o non più leggibili.
Ma se "Il frassino" di James, "Il suonatore di corno" di Davis, "Tabù" di Household ed "Il giovane Goodman Brown" di Hawtorne, risultano pesanti, confusionari o addirittura di difficile lettura e se le tre stelle principali Lovecraft, Howard e Christie non brillano in modo particolare rispettivamente con "Aria fredda", "L'orrore sulla collina" e "La bambola della sarta", basta ritrovarsi per un attimo al buio durante una partita di "Smee" per ritrovare quel brivido lungo la schiena che è la caratteristica principale dei racconti del terrore.
Il racconto di Burrage, a mio modesto parere, non soltanto è il migliore di questa antologia, ma anche uno dei racconti più inquietanti mai letti sull'argomento spettri: certamente un racconto da non leggere la sera prima di andare a dormire.
Completano l'antologia altri due racconti di buonissima fattura: "Il canto degli schiavi" di Wade Wellman, curiosa e crudele storia di schiavitù e vendetta e "La signora Amworth", classicissimo racconto di vampiri il cui pregio principale è l'atmosfera di orrore con cui l'autore, Benson, riesce a descrivere le apparizioni della sua creatura ed il disagio notturno delle sue vittime.
Merita globalmente una sufficienza piena, ma le valutazioni dei singoli racconti sono molto differenti tra loro.

Mi fa piacere riuscire a toccare con mano la passione con cui Ernesto ha portato avanti il suo lavoro fino alla fine della sua esistenza terrena e mi fa ancora più piacere pensare che ora egli, magari, si stia occupando della classificazione dei tomi della immensa, infinita, libreria dell'Altissimo. E, al di là della valutazione del loro contenuto, mi sento onorato del privilegio unico di poter custodire alcuni dei libri appartenuti alla sua collezione.
Credo, infine, di poter affermare con una certa sicurezza che uno dei pensieri più ricorrenti di noi collezionisti è quello di cosa accadrà dei nostri libri quando non ci saremo più: personalmente sono giunto alla conclusione che il pensiero più rassicurante al proposito è che essi finiscano nelle mani di chi potrà apprezzarli almeno quanto li abbiamo apprezzati noi. E che se poi a questo apprezzamento si accompagna anche il ricordo di chi li ha avuti prima, essi diventano più che semplici libri: diventano cimeli di valore inestimabile.
Ernesto in questo è stato fortunato: gli terrò, infatti, i libri da parte e li tratterò bene, forse anche meglio dei miei, in attesa di poterglieli restituire non appena terminerà anche il mio viaggio.
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Re:I libri di Maxpullo 2011
« Rispondi #8 data: 17 Gennaio 2011, 22:08:34 »
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Citazione da: maxpullo il 17 Gennaio 2011, 19:37:57

uno dei pensieri più ricorrenti di noi collezionisti è quello di cosa accadrà dei nostri libri quando non ci saremo più


cattivooooo, mi hai messo l'angoscia addosso!...
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Io ne ho viste cose, che voi umani non potreste...
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Re:I libri di Maxpullo 2011
« Rispondi #9 data: 17 Gennaio 2011, 22:21:44 »
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Citazione da: dhr il 17 Gennaio 2011, 22:08:34


Citazione da: maxpullo il 17 Gennaio 2011, 19:37:57

uno dei pensieri più ricorrenti di noi collezionisti è quello di cosa accadrà dei nostri libri quando non ci saremo più


cattivooooo, mi hai messo l'angoscia addosso!...


Ma no, Dario, occorre essere realisti.
Personalmente ci ho già pensato da un pezzo.
Uno di Voi, più giovane di me di vent'anni, è il mio esecutore testamentario: la mia Collezione è in ottime mani.
Salutoni

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Re:I libri di Maxpullo 2011
« Rispondi #10 data: 17 Gennaio 2011, 23:13:38 »
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Citazione da: maxpullo il Oggi alle 19:37:57
uno dei pensieri più ricorrenti di noi collezionisti è quello di cosa accadrà dei nostri libri quando non ci saremo più

Mi è capitato diverse volte di acquistare da un rivenditore di fiducia qualche volume particolarmente pregiato (non necessariamente di fs), e di sentirmi dire: "sai, questo proviene dalla biblioteca di Tizio.." dove con Tizio si intendeva qualche defunto bibliofilo. Personalmente farò in modo che la mia biblioteca non venga smembrata, magari la lascerò a qualche fondazione o a qualcuno che la possa conservare integra e, possibilmente, accrescere.
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Re:I libri di Maxpullo 2011
« Rispondi #11 data: 17 Gennaio 2011, 23:38:04 »
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Dannazione non bastava il post sulla commemorazione di E?
Ce voleva n'altra lacrima su questo post!!
Se ricordate già anni fa avevo affrontato quest'argomento
Ricordatevi che esiste " La Fondazione Rosellini "
http://www.fondazionerosellini.it/

Loro sapranno far buon uso delle nostre collezioni!

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Re:I libri di Maxpullo 2011
« Rispondi #12 data: 17 Gennaio 2011, 23:40:23 »
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Si potrebbero creare delle "biblioteche generazionali", altro che smembrare.

<Pensa, questa biblioteca è stata inaugurata e portata avanti per tot anni da Tizio che ne ha riversato amore, gioia, tempo, divertimento, passione...qui dentro c'è una cospicua parte di un UOMO>.


Quasi quasi mi commuovo...
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Re:I libri di Maxpullo 2011
« Rispondi #13 data: 18 Gennaio 2011, 08:57:32 »
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Beh, amici, che volete farci, il tono di questo topic è diventato un po' malinconico, e perciò ti viene di fare certe considerazioni. Non ho fatto in tempo a conoscere Ernesto, anche se utlizzo frequentemente il suo Catalogo per le mie ricerche bibliografiche, ma dal modo in cui ne parlate qui doveva essere una persona speciale. In effetti sono condiderazioni neanche tanto razionali; quando non ci sei più che ti importa di che fine fanno i tuoi libri? Però, su certe cose è difficile essere razionali, e quindi..
La biblioteca transgenerazionale forse alcuni di noi l'hanno già iniziata; nella mia grossa collezione vive quella molto più piccola di mio padre, che è stata la base su cui, più di 40 anni fà, ho iniziato a costruire la mia.
« Ultima modifica: 18 Gennaio 2011, 10:01:25 di marben » Loggato
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L'edificio dell'astroporto era colossale....
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Re:I libri di Maxpullo 2011
« Rispondi #14 data: 18 Gennaio 2011, 11:41:28 »
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Citazione da: maxpullo il 08 Gennaio 2011, 15:32:57


Questo è stato il primo capodanno che ho vissuto con rammarico.
Io, che in genere ero uso salutare l'anno nuovo con la segreta speranza che fosse migliore di quello passato, per la prima volta mi sono trovato a provare nostalgia per un 2010 straordinario, un anno ricco di avvenimenti e di sorprese e che forse ricorderò come uno dei migliori mai trascorsi; ovviamente, la segreta speranza che il 2011 riesca ad essere migliore c'è sempre, ma sarà dura.



Ti riferisci per caso ai 5 (cinque) trofei dell'Inter???????????
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