Citazione da: marben il 29 Dicembre 2010, 17:40:34

Citazione da: bibliotecario il 29 Dicembre 2010, 16:25:53 Non poteva essere altrimenti Marben Prendo a pretesto, se non ti dispiace, proprio il tuo commento su "Pazienza divina" Cito: "....... L'autrice è molto quotata nell'ambito della recente FS britannica, questo libro però è un mattone come pochi altri." per rispondere ai dubbiosi sulla fantascienza di casa nostra con questa domanda: Se l'editoria italiana da spazio in un mercato asfittico come il nostro a tali opere, perchè non lo dovrebbe dare agli autori autoctoni di ben altra levatura? Che tra l'altro costano sicuramente di meno Il fatto è che siamo inguaribilmente esterofili; a me la FS europea ha sempre interessato, possiedo anche diverse collane dedicate. In particolare mi sono sempre piaciuti gli autori russi e dell'Europa dell'est. Il guaio è che non conosco quelle lingue Se di un autore anglo-americano che mi piace pubblicano poco o niente, posso sempre andarmelo a leggere in originale. ma con i russi e i polacchi è dura..dici bene poi che il mercato è asfittico. Quante copie vende Urania? 10.000?12.000? Non credo molte di più, e in libreria non c'è quasi più niente di fs pura, quasi solo fantasy. Giusto recentemente Rizzoli ha tirato fuori dal cilindro i due volumi di Anathem di Neal Stephenson. Stò leggendo il primo ed è molto bello, ma è più vicino a certa narrativa post-moderna che alla fs pura. Bei tempi quando NORD e Fanucci non si erano ancora convertite al mercato adolescenzial-vampiresco e c'era molta più offerta.

Quante copie vende Urania?
meno di quelle che pensi purtroppo, se memoria non mi inganna siamo tra le  6.000 e le 8.000 copie ma spero di ricordarmi male. Se nè parlo con il compianto Ernesto e Lippi ad una Trifidata.

Ogni lettore di FS rimpiange la Nord, tanto da non farmi capire, a parte la politica suicida di vendere sotto le feste tutto il catalogo a prezzi stracciati, perchè ha chiuso e venduto il marchio.
O siamo masochisti e non compriamo i libri che ci piacciono o siamo talmente pochi da non essere in grado di sostenere una casa editrice specializzata, in ogni caso c'è poco da stare allegri

Citazione da: DarkHorseman il 29 Dicembre 2010, 18:44:26

Si certo...chi ammette i limiti degli  italiani è esterofilo....chi non approva rocco siffredi  ce l'ha piccolo....chi critica berlusconi è comunista ...e ogni scarrafon è bell a mamma soj! Lasciamo perdere và

  
Non ti scaldare DARK, stiamo solo discutendo. In altri paesi hanno sempre pubblicato gli autori locali, specialmente in Francia e Germania. Il problema è che qui si scrive poco anche perchè si legge poco; la gente che legge regolarmente è veramente poca, perciò anche gli scrittori faticano a venire fuori. Comunque sempre meglio un Premio Urania non eccelso che certi pseudo scrittori di best-sellers tanto strombazzati dai media..non faccio nomi ma recentemente ho assistito ad una intervista televisiva con uno di questi signori e, ti giuro, parlava come un analfabeta. Figuriamoci che bei libri può scrivere uno così..

Manteniamo la discussione su toni pacati.
Mi permetto di ricordare all'amico Darkhorseman le sue richieste per il nuovo forum, condivisibili e doverosamente applicabili in tutti i forum da tutti gli utenti.
l'ultimo tuo post dice le stesse cose del tuo penultimo, ma in tono assai più civile.
Vediamo di mantenere tale tono, in modo da non costringermi a cancellare alcuni messaggi. la cosa andrebbe a discapito della discussione generale.
Il mio parere, quello di Darkhorseman e Marben e stato ben chiarito, speriamo di sentire quello di qualcun altro in modo da allargare il campione di pareri.

Non mi sono scaldato....io sono sempre caldo
Buon per te, col freddo che fa risparmi un po' sul riscaldamento (che battutaccia )

in italia se non sei "qualcuno" nessuno ti compra e per essere "qualcuno" devi far parte del carrozzone
Infatti anche questo ha il suo peso; quel tizio che citavo prima non avrebbe mai pubblicato una riga se non avesse illustri natali

ci sono molte nazioni famose per i propri scrittori sf.....ma l'italia non è fra queste....evangelisti è emerso secondo me perchè ha scritto qualcosa di personale ed ambientato in italia e non ha scimmiottato l'estero
Credo che tu sia troppo giovane per aver letto certi francesi pubblicati su Urania negli anni '50; adesso hanno qualche autore valido ma quante boiate hanno dovuto pubblicare per coltivare qualche discreto autore locale..però fin dalla prima collana francese di FS (Anticipations, tuttora esistente, è una specie di Urania francese) li hanno sempre pubblicati, e senza pseudonimo anglicizzante come invece si usava da noi

Mi pare che, come dice Bibliotecario, abbiamo tutti e tre espresso ampiamente il nostro punto di vista (che non è poi tanto diverso). Se qualcun'altro volesse dire la sua..

Citazione da: DarkHorseman il 29 Dicembre 2010, 19:35:53

A parte gli scherzi secondo me il vero problema in italia non è l'esterofilia di cui facilmente si additano le persone ma che siamo un popolo di etichettatori.....si comprano solo i libri dei pochi famosi che in un modo o nel'altro sono "arrivati".....eco e faletti  posso pubblicare anche la lista di nozze delle figlie stai sicuro che vendono...e stai sicuro che ognuno ha in casa un libro di dan brown e che per 2 mesi si è sentito un appassionato di storical-drama per poi non leggere null'altro....in italia se non sei "qualcuno" nessuno ti compra e per essere "qualcuno" devi far parte del carrozzone Naturalmente c'è anche il problema della scarsa passione per la lettura degli italiani e della loro paradossale  passione per la scrittura

Mi permetto...
mi considero un lettore E collezionista. Come collezionista, cerco di completare una collana se ne ho più del 60% dei volumi (dipende anche dalla collana).
Come lettore, compro i libri solo se mi piacciono. Cerco di leggere le recensioni, mi affido in buona parte ai commenti di chi l'ha già letto, su anoobi, su bol, su ibs, su amazon, UM, delos e simili. Vaglio i commenti e se riesco vado in libreria (alla mia preferita o alla Feltrinelli) dove posso leggere in pace un paio di pagine. Se mi piace, lo compro, altrimenti lo lascio e magari se merita, lo recupero sulle bancarelle.
In questo caso, UM mi ha fatto conoscere, tramite amici e UMini vari, diversi autori a me sconosciuti, o libri che in un primo momento avevo scartato.
Tutto questo per dire che se un libro è bello, non c'entra nulla che sia di un autore italiano o straniero e che entrambi possono scrivere dei capolavori o delle ciofeche.
Può non piacermi Eco come Simmons, ma è indubbio che entrambi hanno scritto almeno UN capolavoro.
Ultimamente ho letto un bel paio di romanzi di Francesco Dimitri e di Luca Tarenzi, autori italiani. E ho letto "Lasciami entrare" di Lindqvist, altrettanto bello. Ma anche l'ultimo V.M. Manfredi così come "Alla fine dell'arcobaleno" di Vinge, entrambi deludenti.
Un libro è bello o brutto a prescindere, non perchè l'autore faccia parte o no di un "carrozzone". Poi è vero che nel panorama italiano bisogna farsi qualche "amico" per pubblicare qualcosa, ma credo questo avvenga in tutto il mondo. Il primo King è stato più volte respinto al mittente, così come non ricordare Asimov & co. che ricordavano i loro primi fallimenti su "Astounding" e altre riviste pulp degli anni '30 e '40?
Vorrei sperare che i lettori di fantascienza non siano gli stessi che guardano e apprezzano le (dis-)avventure dei Grande Fratello 11, L'isola dei Famosi 44 e via dicendo. Spero che la nostra capacità di discernimento sia un tantino più elevata, che non si compri un libro solo perchè è di Eco o di Brown o perchè "fa figo".
La differenza tra un Brown (Dan) e un Brown (Fredric) è la stessa differenza tra un musicista che canta un tormentone estivo (Flo Rida, Bob Sinclair, Tommy Vee) e musicisti del calibro di Sting, Pink Floyd e compagnia bella.

saluti
mish

Citazione:

Citazione da: mishita il 30 Dicembre 2010, 10:52:32   così come non ricordare Asimov & co. che ricordavano i loro primi fallimenti su "Astounding" e altre riviste pulp degli anni '30 e '40? Nel caso di Isaac i rifiuti da parte di John campbell erano dovuti all'oggettiva mediocrità dei primi racconti del futuro Doctor. Campbell poteva contare su autori più anziani e già maturi come Heinlein, Sturgeon etc. Non cessò mai però di dare consigli e incoraggiamento al giovane Asimov finchè, dopo averlo "svezzato" adeguatemente, lo fece esordire su Astounding. Asimov (e con lui molti altri) ha sempre espresso gratitudine per gli insegnamenti ricevuti da Campbell.

Citazione da: capitanklutz il 30 Dicembre 2010, 15:24:49

Attento birichino e polemico Suppliziante !!!!!

Non so di cosa tu stia parlando

Effettivamente sembrava strano che scrivesse qualcosa di buono