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Discussione: Robert Sawyer, "Wake" (letto 5460 volte) |
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Re:Robert Sawyer, "Wake" « Rispondi #30 data: 20 Dicembre 2010, 21:20:27 » |
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marben
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Re:Robert Sawyer, "Wake" « Rispondi #31 data: 20 Dicembre 2010, 22:22:26 » |
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Ma ti riferisci al Peso?Anche a quello..visto che qualche anno fa ha avuto un infartaccio che quasi lo stecchiva..ecco come lo definisce la stampa internzionale http://it.wikipedia.org/wiki/John_C._Wright uno dei nuovi talenti di SF più importanti di questo secolo. Haldenman è un autore mediamente interessante ma basta il solo capolavoro che è "Guerra Eterna" per porlo di diritto tra i grandi della fantascienza.Sayer è un ottimo e prolifico autore, ultimamente un po di maniera ma godibilissimo ( ho letto abbastanza ma mi mancano alcuni romanzi succulenti )Sono due autori che leggo sempre abbastanza volentieri ma non li considero dei veri "grandi", nessuno dei due. Sono degli abili riciclatori di tematiche sfruttate in lungo e largo; Haldeman fa il verso ad Heinlein senza avere un decimo del talento narrativo di RAH; Sawyer si butta su tematiche scientifiche o para-scientifiche alla moda (vedi il recente Mindscan) per imbastire romanzi anche molto carini ma un pò superficiali, anche dal punto di visto delle tematiche scientifiche affrontate. Inoltre entrambi esibiscono una prosa piuttosto convenzionale e talvolta pure sciatta. Siccome UM è bello perchè vario, se guardi le recensioni che sono state scritte dai nostri utenti (me compreso) vedrai che opinioni variano molto, si và dalla stroncatura totale all'esaltazione.
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Re:Robert Sawyer, "Wake" « Rispondi #32 data: 20 Dicembre 2010, 23:50:36 » |
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Citazione da: marben il 20 Dicembre 2010, 19:53:31
uno dei due fratelli? Forse è un bis-nipote Se ti capita sotto mano non farti sfuggire la trilogia "Golden age", uscita qualche anno fa su Cosmo Argento (n°335/337/338), e ristampata su Cosmo Biblioteca (n°17/20/24). Diciamo che con tre Haldeman e due Sayer ci fai un mezzo Wright..
Haldeman non si può discutere. Un romanzo scritto da Haldeman non può essere meno di più che buono e spesso si rivela ottimo
Uhm, non mi rendevo conto che fosse così popolare da queste parti. Per quanto mi riguarda è un onesto artigiano o poco più Caro Bibliotecario, hanno scritto fetecchie i Clarke, i Dick, i Leiber..figuriamoci se non le può scrivere il vecchio Joe..fermo restando che stiamo parlando di libri che non abbiamo ancora letto (a parte DR).
| Onesto artigiano??? "Guerra eterna" è un capolavoro assoluto, giustamente premiato con Hugo e Nebula, ottimo anche "Ponte mentale" e "Il paradosso Hemingway". Buoni "Pace eterna" "Missione eterna" "Cronomacchiana accidentale" "Protomorfi" e "L'astronave immortale" più che soddisfacenti tutti gli altri. Nessun libro di Haldeman mi ha lasciato deluso, ed ho letto tutto quello che è stato pubblicato in italiano. Quindi sono più che fiducioso per le prossime pubblicazioni. Idem posso dire di Sawyer Invece Dick mi resta particolarmente indigesto e di Leiber alcune cose tipo "Il grande tempo" non mi hanno entusiasmato. Clarke non si discute. Di Wright ho la sudetta trilogia ma la quarta di copertina e la lunghezza non mi invogliano la lettura, dici che merita? Comunque su forum si esagera per scherzare, i gusti son gusti e ognuno ha i suoi, l'importante è leggere fantascienza
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« Ultima modifica: 20 Dicembre 2010, 23:54:30 di bibliotecario » |
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Anagramma di BIBLIOTECARIO: beato coi libri
Appena letto: In lettura: Prossima lettura: |
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marben
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Re:Robert Sawyer, "Wake" « Rispondi #33 data: 21 Dicembre 2010, 10:04:27 » |
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Onesto artigiano??? Guarda Biblio che non è mica un insulto, anzi. Nella letteratura di genere (fs, gialli etc) sono gli "onesti artigiani" che tirano la carretta. Io distinguo tra scribacchini, "onesti artigiani" (ossia solidi professionisti) e autori che hanno quel "quid" in più di originalità e/o di stile letterario e che vengono definiti "grandi" autori. Al di là delle (sacrosante) preferenze personali è indubbio che i due autori in questione campano di rendita su tanti temi e idee che appartengono ai "luoghi comuni" fantascientifici. L'ultimo Haldeman pubblicato su Urania, "Cronomacchina accidentale", a parte il riferimento a ipotesi fisiche all'epoca non ancora formulate, avrebbe potuto benissimo scriverlo Heinlein 50+ anni fà, e l'avrebbe scritto senz'altro molto meglio.
Idem posso dire di Sawyer Per Sawyer vale il discorso fatto sopra. In Mindscan si butta su temi scientifico-filosofici oggi in gran voga ma ne trascura alcune implicazioni fondamentali (vedi recensione dell'utente Freewill). Nota bene che, nonostante le mie riserve ho dato un voto alto. Alla fine della fiera uno deve pur scrivere un libro leggibile per un vasto pubblico, non un malloppo filosofico-scientifico che pochi leggeranno. Nel caso di Mindscan una via di mezzo sarebbe stata l'ideale, i temi affrontati erano troppo intriganti per essere trattati in maniera così superficiale. Stilisticamente parlando poi Sawyer è veramente nullo, uno stile piatto e banale come pochi, Haldeman ha sicuramente più "spessore" come scrittore (pur facendo il verso ad Heinlein, ma non è certo l'unico autore americano che si ispira a RAH).
Invece Dick mi resta particolarmente indigesto e di Leiber alcune cose tipo "Il grande tempo" non mi hanno entusiasmato. Clarke non si discute. Mi scuserai se non approfondisco il discorso su questi autori, sarebbe veramente troppo lungo. Magari un'altra volta.
Di Wright ho la sudetta trilogia ma la quarta di copertina e la lunghezza non mi invogliano la lettura, dici che merita? Secondo me merita ampiamente. Un suggerimento: leggili uno di seguito all'altro sennò ti perdi. Abbi pure un pò di pazienza all'inizio per assimilare la terminologia usata dall'autore e per capire la complessa ambientazione in cui si svolge la storia. In effetti anche Wright non è super-originale, nei suoi libri c'è comunque l'eco di idee e situazioni "già viste", ma, d'altra parte, inventarsi qualcosa di veramente nuovo in FS, di questi tempi, è veramente arduo. Quello che conta, secondo me, non è tanto l'originalità fine a se stessa, quanto la cifra stilistica e il piglio narrativo di uno scrittore. Secondo me (ma anche secondo molta critica anglo-americana) Wright di queste qualità ne ha da vendere, non proprio ancora un "grande" ma un "quasi grande".
Comunque su forum si esagera per scherzare, i gusti son gusti e ognuno ha i suoi, l'importante è leggere fantascienza Confrontare idee diverse non è mai sbagliato, anche se poi ognuno resta del suo parere. Se mi permetti, aggiungerei che l'importante è leggere in generale, non solo FS ma tutto quello che stimola il nostro interesse.
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Re:Robert Sawyer, "Wake" « Rispondi #35 data: 30 Dicembre 2010, 18:35:47 » |
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Citazione da: marben il 21 Dicembre 2010, 10:04:27
Di Wright ho la sudetta trilogia ma la quarta di copertina e la lunghezza non mi invogliano la lettura, dici che merita? Secondo me merita ampiamente. Un suggerimento: leggili uno di seguito all'altro sennò ti perdi. Abbi pure un pò di pazienza all'inizio per assimilare la terminologia usata dall'autore e per capire la complessa ambientazione in cui si svolge la storia. In effetti anche Wright non è super-originale, nei suoi libri c'è comunque l'eco di idee e situazioni "già viste", ma, d'altra parte, inventarsi qualcosa di veramente nuovo in FS, di questi tempi, è veramente arduo. Quello che conta, secondo me, non è tanto l'originalità fine a se stessa, quanto la cifra stilistica e il piglio narrativo di uno scrittore. Secondo me (ma anche secondo molta critica anglo-americana) Wright di queste qualità ne ha da vendere, non proprio ancora un "grande" ma un "quasi grande".
| Confermo e sottoscrivo pienamente. Per ora, ho letto soltanto il primo volume della trilogia, ma posso assicurare che è un grande scrittore di fantascienza. Se non l'avete ancora fatto, leggetelo.
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Sto leggendo Epix su Urania.
"Dio è ciò che la mente diviene quando arriva al di là della nostra comprensione." Freeman Dyson |
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marben
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Re:Robert Sawyer, "Wake" « Rispondi #37 data: 04 Febbraio 2011, 12:29:33 » |
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Not darkness, for that implies an understanding of light. Not silence, for that suggests a familiarity with sound. Not loneliness, for that requires knowledge of others. But still, faintly, so tenuous that if it wereany less it wouldn’t exist at all: awareness. Nothing more than that. Just awareness—a vague, ethereal sense of being. Being ... but not becoming. No marking of time, no past or future—only an endless, featureless now, and, just barely there in that boundless moment, inchoate and raw, the dawning of perception... Questo è l'incipit del libro. Premetto che non l'ho ancora letto, solo dato un rapida scorsa. Se la cosa vi stuzzica, o imparate l'inglese, come dice Wafer, o aspettate i tempi (biblici) dell'editore..
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« Ultima modifica: 04 Febbraio 2011, 19:27:40 di marben » |
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Re:Robert Sawyer, "Wake" « Rispondi #38 data: 04 Febbraio 2011, 21:33:37 » |
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Bellooooooooooooo e sono già a circa metà di Watch ieri sera ho letto fino all'una di notte, poi stamattina alle 7,30 dormivo ancora . Comunque bella anche la seconda puntata. (Pubblicazione forse nel 2014?) w.
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« Ultima modifica: 04 Febbraio 2011, 21:41:54 di waferdi » |
Loggato |
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******************************************** Traduttore di: 'Fratello della Nave' di Aliette De Bodard; 'Veritas' di Robert Reed; 'La Stanza delle Anime Perdute' della Rusch. Co-traduttore di 'Santiago' di Resnick; di 'Oggi sono Paul' di Shoemaker pubblicato su Quasar, e di 'Base di Settore: Venice' della Rusch. Nel 2020 di M.D.Rivera 'Nel Buio tra le stelle' e 'Il velo delle stelle'. |
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