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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Urania Mondadori | Discussione: I Libri di Maxpullo 2010 «prec succ»
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  Autore  Discussione: I Libri di Maxpullo 2010  (letto 150782 volte)
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #150 data: 31 Maggio 2010, 20:47:22 »
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Citazione da: marco.kapp il 31 Maggio 2010, 15:23:06

Felicitazioni anche da parte mia! Che bello, in un colpo solo la famiglia raddoppia.

Propongo come nomi:
- Elija e Daneel
- Alfred e Peter

in caso di femminucce:
- Sara e Deborah  






Elija e Daneel?   I nostri nipoti con due nomi così?
Tanto vale chiamarli Epix e Doc Savage.
Restiamo sul classico per favore.
Un bel Giovanni, Francesco, Roberto, Mauro, Bianca, Tea, Monica, Laura..........
L'importante è che nei nomi non ci sia la z che in Veneto viene male la pronuncia.
« Ultima modifica: 31 Maggio 2010, 20:47:46 di gretana » Loggato
Non sto invecchiando, sto diventando vintage.
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #151 data: 31 Maggio 2010, 21:38:40 »
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Prometto di gioire quando i prossimi "Racconti del Maxpullo" saranno scitti coi gemelli a 6 mani

I miei (non gemelli) si chiamano Joan e Jonathan, ma sono nati in Sud Africa (dove tra parentesi dovevo rimanermene per vedere i campionati del mondo di quest'anno, ma poi come facevo a conoscere stà banda di beoni e lazzaroni nullafacenti che pensano solo alla fantascienza?).
Secondo nome della bimba Altaira (indovinate da che libro?), il maschio secondo nome abbastanza normale come Nicola. Per i tuoi se non ci pensano i nonni faremo un megaconcorso...Npano prepara le schede.

w.


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Traduttore di: 'Fratello della Nave' di Aliette De Bodard; 'Veritas' di Robert Reed; 'La Stanza delle Anime Perdute' della Rusch. Co-traduttore di 'Santiago' di Resnick; di 'Oggi sono Paul' di Shoemaker pubblicato su Quasar, e di 'Base di Settore: Venice' della Rusch. Nel 2020 di M.D.Rivera 'Nel Buio tra le stelle' e 'Il velo delle stelle'.
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #152 data: 31 Maggio 2010, 21:44:27 »
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Puf puf puf .... mo sorbole che fatica .... ecco, io ho capito che diventiamo zii e visto che ho capito pure che succede a dicembre che inizia l'inverno e che comunque fa freschetto, ecco ... ho pensato di dare alla zia tricot Lalluccia nostra il materiale per fare il corredino ... solo che  ... accidenti ... la pecora gialla corre come una dannata ... non riesco a prenderlaaaaaaaaaaaaaaaaa ....
Spe che si è fermata ... ssstttt .... aaaarrrrggghhhhhhh ... felicitazioniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ... mi è scappata un'altra voltaaaaaaaaaaaaa
Maxpulluli tutti ... e dateme 'na manoooo .....

bravi ragazzuoli ... mi raccomando .. nomi fantascientifici, fantastici e fumettosi ... e perchè no .. anche un po' Umaniaci!!

Fata Angie
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Sto leggendo "Marziani andate a casa" Fredrick Brown
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #153 data: 31 Maggio 2010, 23:35:59 »
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Il fatto di preparare il corredino con la lana della Pecora Gialla ha indubbiamente dei risvolti positivi:

1) Il colore giallo, essendo neutro e quindi adatto sia a maschietti che a femminucce, permette di cominciare i lavori di tricot con ampio anticipo...non sarà quindi necessario sferruzzare freneticamente per completare in tempo il tutto.

2) l'utilizzo della lana dell'Amato Ovino permetterà ai pupi comodissimi salti temporali all'ora della pappa. La mammina potrà quindi dedicarsi con calma ad un pargolo solo per volta in quanto il fratellino (o la sorellina) al momento della poppata, grazie ad un breve balzo avrà già mangiato e starà già dormendo il sonno dei giusti.
Questo vale ovviamente anche per il cambio dei pannolini.

L'unico problema effettivo è come prendere (e soprattutto tosare) la Pecora....

Fata, continua a correre!!!
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #154 data: 01 Giugno 2010, 07:19:01 »
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Citazione da: MissAngie il 31 Maggio 2010, 21:44:27

[...]
... solo che  ... accidenti ... la pecora gialla corre come una dannata ... non riesco a prenderlaaaaaaaaaaaaaaaaa ....
Spe che si è fermata ... ssstttt .... aaaarrrrggghhhhhhh ... felicitazioniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ... mi è scappata un'altra voltaaaaaaaaaaaaa
Maxpulluli tutti ... e dateme 'na manoooo .....
[...]


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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #155 data: 02 Giugno 2010, 14:13:46 »
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Ritorniamo a parlare di libri...

Amici, io e consorte vogliamo ringraziarvi di cuore per le belle parole e speriamo di poterci incontrare presto per dividere questa gioia con tutti voi.
Nell'attesa però potremo rimanere insieme virtualmente, nelle pagine del forum e di questa rubrica che continuerò a mandare avanti indecorosamente come ho sempre fatto, straparlando e raccontandovi curiosità e aneddoti noiosissimi, approfittando vilmente della vostra sopportazione e della pazienza dei moderatori...
A volte mi chiedo: ma se sono così prolisso e nostalgico adesso che ho (quasi) 38 anni, come sarò dopo i 60?
Pregate di non saperlo mai e continuate a sopportarmi, ok?
Siamo in dirittura d'arrivo su molti filoni: quello sulle catastrofi e quello su fantamore si preparano ad esplodere gli ultimi "botti" per questo 2010 mentre a breve ripartiranno quello sulle creature aliene e sui libri della mamma... poi si avvicina l'estate, il mare e le letture estive che sono sempre le più belle, quelle che si ricordano con più nitidezza...
Ma adesso, per riprendere il filo delle recensioni interrotto dai festeggiamenti per il doppio lieto evento, ho qualche imbarazzo: mettere un romanzo qualsiasi non si può.
La prossima scheda dovrà essere qualcosa di davvero speciale, di unico... mmmmhhhh....  
Ma si! Trovato!
  
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #156 data: 02 Giugno 2010, 14:14:15 »
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Fantamore: "Matheson in love"

Richard Matheson è stato spesso protagonista di schede di questa mia rubrica: dal suo spettrale capolavoro "Io sono Helen Driscoll" che da sempre abita nella top ten dei miei Urania preferiti sino all'indimenticabie "Tre millimetri al giorno", passando per "Io sono leggenda" e le sue celeberrime raccolte di racconti come "Regola per sopravvivere" e "Chock", la sua ingombrante presenza ci ha accompagnato abbastanza regolarmente nel corso di questi anni passati assieme, insegnandoci che la realtà è spesso una finzione e che dietro di essa si spalanca un mondo imprevedibile e non sempre piacevole.
Abituati a conoscere un Matheson sempre in equilibrio tra fantascienza ed horror e convinti di aver compreso a fondo il genere di narrativa e le tematiche di questo grandissimo e versatile autore, rimaniamo piuttosto sorpresi di fronte ad un nuovo tipo di Matheson, quello romantico.
Perchè dovete sapere che il buon Richard, dopo aver esplorato i mondi della paura, della follia, dell'irrealtà e della fantascienza pura, si è divertito anche ad esplorare quello dei sentimenti. E lo ha fatto nel modo che lo contraddistingue da sempre: creando un capolavoro che si intitola "Appuntamento nel tempo" e che è stato pubblicato come Urania Classici 242.

   Chi è abituato a leggere le storie di Matheson, in cui realtà, sogno e follia si compenetrano dando luogo ad un mix di emozioni indistinguibili, non si sorprenderà di ritrovare tutte queste caratteristiche in questo suo lavoro, uno dei romanzi d'amore più affascinanti ed originali che siano mai stati scritti.
L'unico difetto che si può attribuire a questo romanzo è che esso, così com'è scritto, appare troppo perfetto, troppo meraviglioso e troppo favolisticamente inverosimile per essere anche realistico: come mai in altre storie prima di questa, è l'amore qui ad essere il vero protagonista della vicenda, un amore inteso come una forza in grado di valicare l'abisso del tempo e di dare corpo ai sogni ed alle fantasie del protagonista in un modo tanto semplice quanto originale.
Che alla fine l'avventura di Richard ed Elise sia solo un bellissimo sogno, una esperienza extracorporea oppure un vero e proprio viaggio nel tempo, nessuno, autore incluso, è probabilmente in grado di spiegarlo, ma quello che più conta è che questa è una storia perfetta, logica, coerente e incredibilmente romantica, che si legge tutta d'un fiato nonostate la mole e che riesce a commuovere nonostante alcune ingenuità.

L'idea del manoscritto e del diario, anche se inizialmente può creare sconcerto e una certa dose di noia, si rivela alla fine azzeccatissima perchè permette di dare risalto a tutti i pensieri, le ansie, i dubbi ed i sentimenti del protagonista, rendendo il lettore partecipe in modo assoluto del suo dramma.
Manca solo quello che avrebbe potuto essere un "lieto fine" nel senso classico del termine, ma probabilmente se ci fosse stato l'effetto complessivo sarebbe stato rovinato e sarebbe mancato quel qualcosa che rende questa storia unica e degna di essere letta.
Un capolavoro di poesia e delicatezza senza uguali ed alla fine rimane solo da dire: grazie Matheson!
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #157 data: 02 Giugno 2010, 15:06:56 »
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Un magnifico racconto amoroso di Matheson, che ricordo a distanza di oltre 20 anni, è quello (dal titolo...? aiuto! si trovava nel cofanetto Shock) in cui un uomo va dallo psichiatra perché comincia a provare inspiegabili sensazioni sgradevoli a contatto con sua moglie, e...
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Andrea58


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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #158 data: 03 Giugno 2010, 17:30:22 »
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Credo che il racconto di Matheson sia  " Primo anniversario "... ed ovviamente sarà anche l'ultimo...
( E' possibile rileggerlo anche nella raccolta " Incubo a seimila metri " di Fanucci

Andrea
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #159 data: 03 Giugno 2010, 18:26:18 »
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Citazione da: Andrea58 il 03 Giugno 2010, 17:30:22

Credo che il racconto di Matheson sia " Primo anniversario "... ed ovviamente sarà anche l'ultimo...


proprio lui, esatto, grazie!

già, anche l'ultimo, anche se il racconto si chiude con il grido accorato di lei:
"Amami! Amami!"
« Ultima modifica: 03 Giugno 2010, 18:26:50 di dhr » Loggato
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #160 data: 04 Giugno 2010, 14:48:16 »
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Catastrofi: l'attesa che delude

Uno dei ricordi più vividi che ho della mia infanzia fantascientifica è rappresentato dalla repulsione che mi ispirava la copertina di uno dei miei libri della casa al mare.
"Morte dell'erba", di John Christopher, Urania 476, aveva, infatti, il potere di constringermi ogni volta a rigirarlo pur di non vedere quello scheletro contorto scaturito dagi incubi di Thole. Poi con il tempo arrivò "I serpenti sugli alberi" di Drew Lamark e la vecchia terribile reliquia passò quasi in secondo piano fino a sembrarmi assai meno disgustosa.
Ma la copertina orribile non era la sola caratteristica di quel vecchio e logoro volumetto: sfogliandolo infatti mi ero accorto che mancanvano diverse pagine, perchè un intero fascicolo era stato ripetuto due volte e così la storia aveva un brusco salto. Un po' per la repulsione della copertina, un po' per le pagine mancanti, quindi, quello fu uno dei pochi libri del nucleo originale della mia collezione di cui rimandai la lettura a data da destinarsi.
Il vecchio cimelio malandato è stato di recente messo in pensione nella soffitta dei ricordi ed il suo gemello integro, gentilmente fornitomi dal Custode, è stato invece rispolverato e letto con l'intenzione di farne quasi il "piatto forte" della scheda sulle catastrofi.
Ma l'attesa di oltre 25 anni, la dicitura "I capolavori" che campeggia in copertina ed il fatto di essere opera dello stesso autore di "Una ruga sulla Terra", hanno creato forse troppe aspettative prima della lettura, al punto che questa è stata una vera e propria delusione, come testimoniato dal commento.

   Sinceramente mi aspettavo di meglio dalla lettura di questo classico a lungo rimandata.
La catastrofe, sebbene originale e ben pensata, è appena accennata e rimane sullo sfondo di una vicenda sostanzialmente psicologica il cui scopo è quello di mostrare l'abbrutimento dei sopravvissuti e la totale perdita dei valori morali che caratterizzano la nostra civiltà.
Molto bello e suggestivo l'incipit del romanzo con la descrizione della "vallata" e la storia dei due fratelli e molto efficace anche il finale che, nonostante appaia un po' frettoloso e convulso, riecheggia in parte la storia biblica. Ma la vicenda nel mezzo, con il viaggio degli esuli scampati alla rovina di Londra, appare banale e scontato, nonostante la presenza di alcune scene volutamente "forti".
Quello che risulta poco convincente è in effetti la rapidità con cui si sviluppa la storia: è incredibile che l'agonia di Londra e del mondo intero siano liquidate in pochissime righe e ugualmente incredibile è che il protagonista si trasformi, nel giro di poche ore, in uno spietato signorotto feudale senza scrupoli di sorta, capace di uccidere e di decidere per la vita e la morte di chi lo accompagna. Mancano, a mio avviso tutta una serie di descrizioni, sfumature e riflessioni, doverose in un romanzo di questa portata e soprattutto di questa lunghezza.

Senza alcun dubbio, non è tra i migliori romanzi di genere catastrofico che ricordi: di sicuro è assolutamente inferiore all'altro libro di John Christopher "Una ruga sulla terra", assai più efficace e convincente.

Da segnalare che le scritte "I capolavori / Ristampa" riportate in copertina, diversamente da quanto avveniva per gli altri titoli di questa serie, non si riferiscono ad una precedente edizione del libro nella collana Urania.
Mentre, infatti, la stragrande maggioranza dei titoli della serie "I capolavori" sono ristampe o riedizioni di vecchi Urania, esistono dei titoli che fanno eccezione (che cioè rappresentano una prima edizione all'interno della collana) e tra questi vi sono: "Cronache della Galassia" (U317bis), "Il crollo della Galassia centrale" (U329bis), "L'altra faccia della spirale" (U338), "Le guide del tramonto" (U467), "Morte dell'erba" (U476), "Il tenente" (U701) e "Nemici nell'infinito" (U817).
Un discorso a parte va fatto invece per "Il tiranno dei mondi" (U485), apparso sul numero 3 di Urania Rivista, per "Mondi senza fine" (U715), pubblicato a puntate in appendice agli Urania 86-105 e per "Oltre l'invisibile" (U414), pubblicato a puntate in appendice agli Urania 1-12.
Da segnalare infine la svista nell'edizione Urania Collezione di "Morte dell'erba": nella costola anzichè riportare "043" è stato riportato "43".
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #161 data: 04 Giugno 2010, 19:25:46 »
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In fatto di fine catastrofica del mondo, un top è:



... ricordate il finale del Goldrake televisivo, dove lui tornava romanticamente al suo pianeta?
beh, scordatevelo: qui, nell'ultima puntata, Goldrake contribuisce a DISTRUGGERE la Terra.
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #162 data: 07 Giugno 2010, 18:29:44 »
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Creature aliene e invasioni: questione di "sensibilità"...

Alcune recenti pubblicazioni apparse nelle collane Urania, nonchè le successive polemiche scatenate sia in questo forum che nel blog della Mondadori, mi hanno portato a riflettere sul delicato aspetto della "sensibilità" e sulla poca attenzione che, al giorno d'oggi, viene posta sulla questione "linguaggio" e "argomento" in riferimento alle fasce d'età dei potenziali lettori.
Come ricordavo in un mio commento ora rimosso dal db, tutte le copie dell'Urania 35 che, nelle intenzioni, doveva essere "L'era di Satana" di Fritz Leiber, furono mandate al macero, a causa di contenuti che all'epoca furono ritenuti non appropriati ed il volume fu sostituito all'ultimo momento con il meno problematico "Il risveglio dell'abisso" di John Wyndham. I più curiosi potranno trovare l'intera storia di questa fantomatica uscita narrata magistralmente e rocambolescamente dal Custode al seguente link della fantabancarella: "http://www.fantabancarella.com/ura351.html".
Da allora sicuramente ne è stata fatta di strada in materia di "censura" ed il segno dell'evoluzione dei tempi sta anche nel fatto che ora "linguaggio" ed "argomento" di un libro sono giudicati e vagliati dai curatori con molta meno severità rispetto al passato ed il risultato sono alcune uscite un po' "sconcertanti", che, forse si, forse no avrebbero magari meritato in copertina una dicitura del tipo "vietato ai minori di 14 anni".
Ma il delicato argomento "sensibilità" non è cosa che si possa affrontare così alla leggera e non basta un mio commentino per sviscerare la questione, anche perchè bisogna riconoscere che questa sensibilità, oltre ad essere una caratteristica precipua di ogni individuo, si evolve nel tempo insieme alla persona al punto che argomenti o scene che potevano provocare "turbamento" quando si era ragazzi, possono lasciare indifferenti o addirittura far sorridere nell'età adulta.
Personalmente ricordo che diverso tempo fa rimasi sconcertato e disgustato da "La casa della bestia" di Richard Laymon, Urania 964, al punto che lo considerai uno dei peggiori Urania mai letti.
Una recente rilettura del romanzo, invece, mi ha indotto a più miti consigli e, anche se ancora faccio fatica a digerire alcune sequenze particolarmente crude come quelle che riguardano la bambina, posso dire di esser riuscito a superare il "trauma" provocato dalla prima lettura e, complice una evoluzione della mia personale "sensibilità", posso dire che questo libro è molto meno peggiore di quanto ricordassi...

    Raccapricciante, a tratti un po' troppo duro, questo romanzo sfrutta un'immagine che ricorre spesso nella narrativa lovecraftiana, quella della creatura bestiale frutto di una degenerazione umana o di orribili ed inconcepibili incroci; ma il paragone con racconti del tipo "La verità sul defunto Arthur Jermin" o "La paura in agguato" finisce qui, perchè il romanzo di Laymon è molto più rude, crudele e sorprendente di quanto Lovecraft sia mai riuscito lontanamente a concepire (e raccontare).
Se c'è una cosa che il libro sembra insegnarci tra le righe è che nessuno è davvero innocente fino in fondo e che la bestia alberga dentro ognuno di noi, pronta ad esplodere ed a travolgere il prossimo e che non necessariamente veste i panni del mostro degenere dal colorito bianchiccio e dal muso prognato.
Il padre violento, il giustiziere solitario, l'orrenda megera che organizza le visite nella casa, il ragazzo traumatizzato pronto a tutto pur di vendicarsi, la figlia violentata che godrebbe a veder ucciso suo padre: tutti i personaggi in qualche misura sono paragonabili alla bestia e rendono la lettura un vero e proprio viaggio alla scoperta delle umane perversioni al punto che leggendo il libro ci si sente quasi "sporchi".
Il finale giunge repentino, imprevedibile e sconvolgente a ricordarci che al peggio non c'è mai fine.

Un romanzo magari un po' banale e prevedibile nel suo svolgimento, ma che, anche se non rispetta sino in fondo le aspettative di lettura create dalla trama nel retrocopertina e magari risulta sgradevole per certe scene e descrizioni, si rivela invece un libro discreto, allucinante e sconvolgente.
Un libro che, per un motivo o per un altro, non si dimentica.
« Ultima modifica: 07 Giugno 2010, 18:35:23 di maxpullo » Loggato
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #163 data: 07 Giugno 2010, 20:46:35 »
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Max si poneva il problema se e quando inserire la fascetta "V.M." (cfr anche le polemiche recenti su E-Doll), il che mi ha fatto insorgere la domanda: ma esistono ancora i minori che comprano Urania?
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Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #164 data: 08 Giugno 2010, 07:01:02 »
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Citazione da: dhr il 07 Giugno 2010, 20:23:39

posso fare una domanda "cattiva"? quanti sono oggi in Italia gli under-18 che leggono Urania?


Direi di spostare la discussione, comunque interessante, su una sezione apposita el forum per non uscire dal tema de "i Libri di Maxpullo" di questa rubrica.

Rincarando la dose si potrebbe estendere la domanda a: quanti under 18 leggono libri?
Io dico meno del 10%...

Penso sia una stima fisiologica indipendentemente dai tempi, noi quanti ne leggevamo?

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