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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Urania Mondadori | Discussione: e-Doll 1552 - premio Urania 2008 «prec succ»
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  Autore  Discussione: e-Doll 1552 - premio Urania 2008  (letto 14020 volte)
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Re:e-Doll 1552 - premio Urania 2008
« Rispondi #15 data: 11 Novembre 2009, 20:25:14 »
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Citazione da: dhr il 11 Novembre 2009, 17:10:21


Citazione da: Xabaras36 il 11 Novembre 2009, 16:43:20

@Dhr, mi avevi chiesto se e-Doll avesse qualche riferimento con Dolls di Bartoli ma ora che hai spiegato che era dietro lo pseudonimo di Akira Mishima ti confermo che quel romanzo l'ho letto e che mi è piaciuto moltissmo, forse inconsciamente, ha lasciato anche degli strascichi durante la stesura di e-Doll.

Ciao


T'ho pizzicato alla fine, ehhhhhhh?
e ti dirò di più: la E di E-Dolls l'hai plagiata da "E lucean le stelle"
:-)>



L'ho pizzicato io
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Re:e-Doll 1552 - premio Urania 2008
« Rispondi #16 data: 11 Novembre 2009, 20:29:24 »
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Citazione:
L'ho pizzicato io


eh nnò nnò nnò l'avevo pre-pizzicato io sul Blog di Urania, vedere per credere, fanno fede le date.
Ugh: ho detto.
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Re:e-Doll 1552 - premio Urania 2008
« Rispondi #17 data: 14 Novembre 2009, 13:21:00 »
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Salve a tutti, di seguito il link all'intervista andata in onda su RaiNews24 all'interno della trasmissione Tempi Dispari.
Buona visione
http://www.fantascienza.com/video/741/tempi-dispari-connettivismo-francesco-verso-sa/
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Re:e-Doll 1552 - premio Urania 2008
« Rispondi #18 data: 14 Novembre 2009, 17:39:39 »
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Citazione da: Xabaras36 il 14 Novembre 2009, 13:21:00

Salve a tutti, di seguito il link all'intervista andata in onda su RaiNews24 all'interno della trasmissione Tempi Dispari.
Buona visione
http://www.fantascienza.com/video/741/tempi-dispari-connettivismo-francesco-verso-sa/


Visto che ha casa non l'ho potuta vedere, con calma a lavoro me la sono potuta gustare, grazie per il Link.

E-doll: letto digerito e commentato qui e sul Blog
Certo nel bene e nel male non è un libro che lascia indifferenti.
La scelta dell'argomento non è a mio avviso originalissima e questo espone la storia a confronti con illustri predecessori.
L'ambientazione non scontata e il degradato dell'umanita' futura descrittoci dall'autore sono interessanti, peccato per il linguaggio e la descrizione di certe scene che risultano a mio modo di vedere eccessive e non necessarie, anzi rischiano di non far apprezzare il libro ad una buona parte di lettori.
« Ultima modifica: 14 Novembre 2009, 17:51:45 di bibliotecario » Loggato
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Re:e-Doll 1552 - premio Urania 2008
« Rispondi #19 data: 14 Novembre 2009, 18:18:30 »
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  presente!

Io rientro in quella parte di lettori che non hanno apprezzato il libro, ma devo dire che, con un certo stupore, mi pare di essere in minoranza.
Leggendo il blog della Mondadori ed i vari forum, mi pare che "e-Doll" abbia suscitato un plebiscito di consensi che personalmente non riesco a comprendere. Non me ne voglia l'autore, ma al di là dei contenuti, a volte un po' forti per quella che dovrebbe essere una rivista di fantascienza, il libro in se ha pochissimo di originale ed è scritto con un prosa molto ricca che si legge faticosamente. Non è tanto la presenza di termini ricercati, quanto piuttosto una eccessiva prolissità ed una serie di digressioni che "allungano il brodo" e non giovano alla lettura, ma, visto che questo è anche un mio difetto, non insisto sull'argomento.
Visto che l'autore ha avuto l'ottima e gradita idea di aprire lui stesso un thread qui nel forum di Uraniamania preferisco riportare qui il mio commento che, presto o tardi, inserirò anche nella mia rubrica.

Sconcerto, stupore, indignazione: queste sono le parole che rendono meglio la mia impressione di lettura delle prime faticosissime 210 pagine di questo libro, sconvolgente esempio di come cambiano i tempi e di come certi argomenti non siano più dei tabù.
Per molto meno, infatti, "L'era di Satana" di Fritz Leiber fu mandato al macero negli anni '50, ma va detto che allora non c'era ancora la TV spazzatura a consacrare le veline e ad erigere monumenti al malcostume e alle perversioni umane. Erano tempi in cui stupri, violenze e pedofilia c'erano eccome, ma almeno erano relegate all'ambito familiare, tristi vicende private che rappresentavano l'eccezione, non la regola, e soprattutto non rimbalzavano ipocritamente sui vari media con dovizia di particolari, suscitando immancabile stupore non privo di un certo qual vouyerismo.
Rimango perplesso sull'opportunità di pubblicare una storia così in una collana come Urania: al di là dell'ambientazione fantascientifica, se voglio leggere un libro del genere vado a cercarmi i libri di Emmanuelle Arsan, ma non vado certo a comprare l'urania mensile in edicola. Già in passato erano apparse storie con "momenti" un po' spinti, ricordo in particolare "Scacco al tempo" di Leiber e "La casa della bestia" di Richard Laymon, ma si trattava di momenti all'interno del testo, non di 200 e passa pagine aggravate e continuate...
Sorvolando comunque sugli aspetti lubrici del testo e sull'eccessivo indugio in scene di discutibile gusto che, ovviamente, non costituiscono una pregiudiziale alla lettura per i lettori smaliziati, non posso comunque dire che il romanzo mi sia piaciuto più di tanto.
La trama a causa della sua monotematicità è un po' sfilacciata e personalmente salvo solo le pagine finali, in cui l'autore si è finalmente concentrato sulla storia, raccontandoci quello che pare il "lato B" di "Intelligenza Artificiale" e "Bladerunner", indagando forse un po' superficialmente, ma anche in modo intelligente e originale sul mistero dell'autocoscienza. Abbandonati gli effettacci letterari e la prosa un po' pomposa con cui sono doviziosamente descritte fellatio e scene sadomaso nelle pagine precedenti, l'autore ci regala solo in chiusura una vera "perla", una felice intuizione che sinora pochissimi scrittori di fantascienza hanno voluto o saputo sfruttare:
"se è vero che siamo composti di carne ed ossa, allora anche l'anima e l'autocoscienza sono derivati dell'attività chimica e fisica cerebrale e quindi possono essere replicati".

Per quello che è il mio giudizio questa sola considerazione salva il libro dalla catastrofe totale e mi fa ben sperare che Francesco Verso, con il suo entusiamo per il genere e la sua voglia di fare bene che traspare dall'intervista in appendice, possa un giorno regalarci una storia davvero speciale, perchè i numeri ce li ha tutti.

Ha ragione il bibliotecario quando dice che questo è un libro che non può lasciare indifferenti, ma sinceramente preferisco un altro genere di fantascienza e quando dico questo non mi riferisco soltanto a quella "classica" alla Heinlein, ma anche a quella di autori moderni come Tonani ed Evangelisti, tanto per rimanere nell'ambito degli autori Italiani.
« Ultima modifica: 16 Novembre 2009, 08:42:30 di maxnaldo » Loggato
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Re:e-Doll 1552 - premio Urania 2008
« Rispondi #20 data: 15 Novembre 2009, 09:39:20 »
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Devo ammettere che, già durante la lettura, mi figuravo le possibili contestazioni e le polemiche che si sarebbero eccepite a questo romanzo, solo che non pensavo che si sarebbero concentrate sull'aspetto pornografico della narrazione, a mio parere uno dei punti di forza dell'opera di Francesco Verso, ed anzi mi sorprende che un lettore smaliziato come Maxpullo -del quale condivido giudizi e valutazioni su molti romanzi- si sia lasciato sviare dalla sequela di "scene forti" che compongono e-Doll.

Non credo che la pornografia descritta dall'autore sia fine a se stessa o sia stata pensata esclusivamente per disturbare, sconvolgere e rompere falsi tabù - Urania forse non ha mai pubblicato un libro così "forte", ma un antecedente famosissimo - Crash, di James Ballard, risale al 1973!

Ecco, proprio ripensando a Ballard, mi sono ricordato di una interessantissima postfazione, presente sull'edizione Feltrinelli di Crash, che vi invito a recuperare e leggere, e di cui qui riporto la frase finale: "in un cero senso, la pornografia è la forma narrativa a più alto contenuto politico, poiché tratta, nella più insistita e crudele delle forme, del nostro reciproco sfruttamento".

Proprio questa citazione mi pare l'esatta chiave di lettura per poter interpretare correttamente il romanzo di Francesco Verso, perché il suo futuro di sesso/violenza/perversione, la sua fusione tra carne e metallo, lo spaesamento del singolo e il vuoto di sentimenti degli uomini posti di fronte alle infinite possibilità concesse dalla tecnologia - i Grandi Temi su cui la Fantascienza di oggi deve confrontarsi - sono perfettamente dimensionati nella loro ambivalenza mediante la riproduzione quasi seriale di scene pornografiche.
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Re:e-Doll 1552 - premio Urania 2008
« Rispondi #21 data: 15 Novembre 2009, 10:43:47 »
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Citazione da: Darkyo il 15 Novembre 2009, 09:39:20

Devo ammettere che, già durante la lettura, mi figuravo le possibili contestazioni e le polemiche che si sarebbero eccepite a questo romanzo, solo che non pensavo che si sarebbero concentrate sull'aspetto pornografico della narrazione, a mio parere uno dei punti di forza dell'opera di Francesco Verso, ed anzi mi sorprende che un lettore smaliziato come Maxpullo -del quale condivido giudizi e valutazioni su molti romanzi- si sia lasciato sviare dalla sequela di "scene forti" che compongono e-Doll.

Non credo che la pornografia descritta dall'autore sia fine a se stessa o sia stata pensata esclusivamente per disturbare, sconvolgere e rompere falsi tabù - Urania forse non ha mai pubblicato un libro così "forte", ma un antecedente famosissimo - Crash, di James Ballard, risale al 1973!

Ecco, proprio ripensando a Ballard, mi sono ricordato di una interessantissima postfazione, presente sull'edizione Feltrinelli di Crash, che vi invito a recuperare e leggere, e di cui qui riporto la frase finale: "in un cero senso, la pornografia è la forma narrativa a più alto contenuto politico, poiché tratta, nella più insistita e crudele delle forme, del nostro reciproco sfruttamento".

Proprio questa citazione mi pare l'esatta chiave di lettura per poter interpretare correttamente il romanzo di Francesco Verso, perché il suo futuro di sesso/violenza/perversione, la sua fusione tra carne e metallo, lo spaesamento del singolo e il vuoto di sentimenti degli uomini posti di fronte alle infinite possibilità concesse dalla tecnologia - i Grandi Temi su cui la Fantascienza di oggi deve confrontarsi - sono perfettamente dimensionati nella loro ambivalenza mediante la riproduzione quasi seriale di scene pornografiche.


Guarda Darkyo che le "scene forti" non mi hanno affatto "sviato" e speravo di averlo spiegato... è solo che il resto del romanzo, al di là delle "scene forti", che ritengo fini a se stesse, mi è apparso abbastanza inconsistente.
Ripeto: la violenza e il sesso ci sono, fanno parte del mondo ed è giusto che gli scrittori di fantascienza li includano nelle loro opere, ma non devono farli diventare l'argomento principe del testo, altrimenti non è più fantascienza, ma qualcos'altro. Che poi possa piacere è questione di gusti, ma visto che ci si inalbera quando Urania pubblica storie horror e fantasy nella collana principale, non vedo perchè non lo si debba fare quando pubblica storie "hard", molto meno affini alla fantascienza degli altri due generi.
Io sinceramente mi aspettavo qualcosa tipo "Angelo meccanico" o "L'algoritmo bianco" che pure sono moderatamente violenti, ma hanno una storia, un ritmo e si leggono velocemente, invece mi sono ritrovato a leggere tutt'altro.
Ripeto anche: per me le prime 200 pagine non sono funzionali al resto del romanzo e il messaggio dell'autore poteva essere veicolato in modo altrettanto forte anche senza indugiare troppo su aspetti non propriamente fantascientifici.
Se poi con questo romanzo si è inteso "alzare un polverone" per acquisire nuovi lettori, a me non interessa, per me questa non è fantascienza, così come le risse tra presidenti, arbitri e commentatori in TV non sono programmi sportivi.
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Re:e-Doll 1552 - premio Urania 2008
« Rispondi #22 data: 15 Novembre 2009, 13:40:57 »
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Citazione da: maxpullo il 15 Novembre 2009, 10:43:47

Ripeto: la violenza e il sesso ci sono, fanno parte del mondo ed è giusto che gli scrittori di fantascienza li includano nelle loro opere, ma non devono farli diventare l'argomento principe del testo, altrimenti non è più fantascienza, ma qualcos'altro.


Ecco il problema!
Caro Max, dicendo "sviato" - e lo dico sempre con il massimo rispetto - intendevo dire che forse il troppo sesso esplicito ti ha nascosto che il tema principale del romanzo non è il "trito e ritrito" dualismo uomo/non-uomo (quello di Philip Dick, per intenderci), ma è il sesso stesso!
Sesso inteso come:
- forma di identificazione del singolo nella società di massa, come pulsione irrefrenabile interiore e quindi ciò che ci fa sentire vivi ed unici;
- strumento di controllo sociale;
- valvola di sfogo per la violenza e il contenimento dell'anima nera dell'uomo;
- ricerca della immortalità;
- visione critica della società opulenta, priva di contenuti e di valori, che trova nella pornografia (il sesso serializzato e meccanizzato) la sua unica umanità.

E come si fa a scrivere un romanzo sul sesso così considerato, senza anche farcirlo di scene di sesso violento e perverso all'ennesima misura?


Non volendo accettare - e infatti io non l'accetto - la tesi di Ballard secondo cui la fantascienza oggi (ma già dagli anni '70 secondo lui) deve trasformarsi in pornografia per via della sua pulsione costante alla critica della società moderna, bisogna però ammettere che Francesco Verso affronta dei temi politici molto forti e molto attuali e lo fa utilizzando meccanismi narrativi e situazioni topiche della fantascienza e in particolare del cyberthriller di cui sono evidenti i riferimenti.
Pur comprendendo la tua delusione, ti chiedo: se non è e-Doll un romanzo di fantascienza, allora cosa diavolo è?
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Re:e-Doll 1552 - premio Urania 2008
« Rispondi #23 data: 15 Novembre 2009, 18:56:46 »
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Caro Darkyo,
provo a rispondere alle due domande che mi poni (ho inteso non fossero retoriche)


Citazione da: Darkyo il 15 Novembre 2009, 13:40:57

[...]il tema principale del romanzo non è il "trito e ritrito" dualismo uomo/non-uomo (quello di Philip Dick, per intenderci), ma è il sesso stesso!
Sesso inteso come:
- forma di identificazione del singolo nella società di massa, come pulsione irrefrenabile interiore e quindi ciò che ci fa sentire vivi ed unici;
- strumento di controllo sociale;
- valvola di sfogo per la violenza e il contenimento dell'anima nera dell'uomo;
- ricerca della immortalità;
- visione critica della società opulenta, priva di contenuti e di valori, che trova nella pornografia (il sesso serializzato e meccanizzato) la sua unica umanità.
E come si fa a scrivere un romanzo sul sesso così considerato, senza anche farcirlo di scene di sesso violento e perverso all'ennesima misura?


Personalmente non sono sicuro che il sesso coincida necessariamente con la perversione, è una visione piuttosto limitata, ma anche accettandola, nell'accezione che proponi, non sono sicuro che il risultato di un romanzo basato su questi argomenti dovrebbe trovare spazio su Urania.
Sono il primo a dire che l'argomento del romanzo sia proprio il sesso, ma lo è in un modo strano e non riesco a condividere la tesi dell'autore per cui in un futuro non troppo lontano l'unico impiego degli androidi sarà nell'ambito della prostituzione, per soddisfare le perversioni dell'umanità... non è riduttivo? Anche su "A.I. - Intelligenza artificiale" c'era Gigolo Joe, ma era UN modello di androide, non IL modello di androide.


Citazione da: Darkyo il 15 Novembre 2009, 13:40:57

Pur comprendendo la tua delusione, ti chiedo: se non è e-Doll un romanzo di fantascienza, allora cosa diavolo è?


E' un ibrido tra fantascienza ed erotismo in cui la fantascienza rappresenta forse il 20%/30% della storia limitandosi all'ambientazione ed a qualche aspetto della trama.
Se un giorno qualcuno scrivesse una storia in cui "il mostro di Firenze" fosse un robot fuori controllo, raccontando di come questo giri la notte trucidando le coppiette e raccontando per filo e per segno di come si procura e raccoglie i suoi "trofei" lo considereresti fantascienza?
Altro esempio: una volta ho affittato un DVD di un film intitolato "Evil aliens", inizia con una coppia che fa l'amore nei pressi di Stonhenge, arriva un UFO e li cattura. Nella seconda scena il ragazzo è incatenato a 90 gradi e gli alieni gli ficcano un punteruolo dove non batte il sole... fine del film (almeno per me). E' fantascienza?
Con questo non voglio dire che il romanzo di Francesco Verso arrivi a questi eccessi, ma solo fare due esempi di qualcosa che può sembrare fantascienza ma non lo è, almeno non del tutto, almeno non per me.

Sperando di aver chiarito il mio punto di vista sul romanzo e di non aver offeso nessuno, ti saluto ed attendo che altri mettano il loro post con le loro impressioni sul libro. Non vorrei che questo nostro batti e ribatti monopolizzasse un thread in cui l'autore vuole discutere con i lettori di Uraniamania la sua creatura.
« Ultima modifica: 15 Novembre 2009, 18:59:00 di maxpullo » Loggato
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Re:e-Doll 1552 - premio Urania 2008
« Rispondi #24 data: 16 Novembre 2009, 01:30:28 »
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Maxpullo, sono così belli questi scambi di opinioni tra persone civili che la tentazione di risponderti è così forte che... lo faccio!


Citazione da: maxpullo il 15 Novembre 2009, 18:56:46

Sono il primo a dire che l'argomento del romanzo sia proprio il sesso, ma lo è in un modo strano e non riesco a condividere la tesi dell'autore per cui in un futuro non troppo lontano l'unico impiego degli androidi sarà nell'ambito della prostituzione, per soddisfare le perversioni dell'umanità... non è riduttivo? Anche su "A.I. - Intelligenza artificiale" c'era Gigolo Joe, ma era UN modello di androide, non IL modello di androide.


Questa è una scelta (curiosa) dell'autore, sulla quale, ovviamente, nessuno meglio di lui può rispondere: Francesco Verso, se ci sei, batti un colpo!


Citazione da: maxpullo il 15 Novembre 2009, 18:56:46

E' un ibrido tra fantascienza ed erotismo in cui la fantascienza rappresenta forse il 20%/30% della storia limitandosi all'ambientazione ed a qualche aspetto della trama.


Sì e no. Utilizzo i tuoi termini per una distinzione che forse permette di spiegarmi meglio:
- Il linguaggio - se così possiamo chiamarlo - è quello della pornografia (l'erotismo per me è ben altro e, fatta eccezione per una scena fondamentale, in questo romanzo non ce n'è).
- La trama ha poco anche di fantascientifico: molte delle situazioni e degli sviluppi descritti sono quelli tipici del thriller che nel nostro genere va molto di moda oggi (Richard Morgan e Dario Tonani, per fare due illustri esempi), ma senza sparatorie ed esplosioni.
- L'ambientazione è futuristica, una tecnologia non molto diversa da quella attuale, con una vistosa eccezione (gli e-Doll) che si ripercuote inevitabilmente sulla società (ma nemmeno poi tanto... e non è un caso).
- Il contenuto, invece, è pura e originale (almeno per l'Italia) fantascienza sociologica. Ed è questo il motivo per cui e-Doll ha tutto il diritto di comparire su Urania.


Detto questo, torno in silenzio a meditare un giudizio e un commento da inserire in database.
« Ultima modifica: 16 Novembre 2009, 08:42:26 di Darkyo » Loggato
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Re:e-Doll 1552 - premio Urania 2008
« Rispondi #25 data: 16 Novembre 2009, 09:34:49 »
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Sintetizzo il mio giudizio con "non ci trovo nulla di originale".
E poi, che cos'è il "connettivismo"? Un'altra moda? Un modo per essere più "originali"?
Boh. Io rimango ancorato alla vecchia cara SF, o meglio, al vecchio modo di intendere la SF. Non è questione di tradizionalismo, ma di gusto.
Ho letto con più facilità e gusto un romanzo che ha trattato lo stesso tema ("Bambole" di Lorenzo Bartoli aka Akira Mishima).
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Re:e-Doll 1552 - premio Urania 2008
« Rispondi #26 data: 16 Novembre 2009, 10:12:14 »
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non ho letto il libro, intervengo solo nella discussione per un avviso, maaax, ti ho "spoilerato" il tuo primo post in cui parli dell'intuizione finale, anche se non racconti la trama o il finale direttamente, ritenevo fosse giusto non rivelare comunque quella che secondo te è un po' l'"intuizione" finale del libro.

utilizzate il tasto "SPOILER" se volete inserire nei vostri commenti alcune parti che svelano in tutto o in parte i punti più importanti nella trama di un romanzo.

per chi non sapesse cos'è lo "SPOILER" guardate il post di maxpullo con il suo primo commento al libro, lo spoiler serve a nascondere un testo lasciando così la possibilità ai lettori del forum di decidere autonomanente se vogliono leggere alcuni passaggi che possono svelare troppo cose rovinandogli così il gusto della lettura.

« Ultima modifica: 16 Novembre 2009, 10:13:29 di maxnaldo » Loggato
E quando ci domanderanno cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: "Noi ricordiamo".
(Ray Bradbury, gli Uomini-Libro in Fahrenheit 451)
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Re:e-Doll 1552 - premio Urania 2008
« Rispondi #27 data: 16 Novembre 2009, 10:15:20 »
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Citazione da: maxnaldo il 16 Novembre 2009, 10:12:14

non ho letto il libro, intervengo solo nella discussione per un avviso, maaax, ti ho "spoilerato" il tuo primo post in cui parli dell'intuizione finale, anche se non racconti la trama o il finale direttamente, ritenevo fosse giusto non rivelare comunque quella che secondo te è un po' l'"intuizione" finale del libro.

utilizzate il tasto "SPOILER" se volete inserire nei vostri commenti alcune parti che svelano in tutto o in parte i punti più importanti nella trama di un romanzo.

per chi non sapesse cos'è lo "SPOILER" guardate il post di maxpullo con il suo primo commento al libro, lo spoiler serve a nascondere un testo lasciando così la possibilità ai lettori del forum di decidere autonomanente se vogliono leggere alcuni passaggi che possono svelare troppo cose rovinandogli così il gusto della lettura.




hai fatto bene... grazie, la prossima volta mi spoilero da solo
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Re:e-Doll 1552 - premio Urania 2008
« Rispondi #28 data: 16 Novembre 2009, 18:04:26 »
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Salve a tutti, innanzi tutto ringrazio quanti hanno espresso il loro parere su e-Doll. Per un autore, giovane e emergente quale mi considero, il contatto con i lettori e' fondamentale e questo thread sta a indicare la disponibilita' ad ascoltare quanti vogliano parlare direttamente con me. Premetto anche che il mio attuale intervento non sara' tanto in veste di autore di e-Doll quanto da lettore e appassionato di SF come voi.
Per questo ho atteso qualche giorno per vedere se i post assumessero una direzione precisa a cui dar seguito. Noto invece come si sia generata una frattura tra chi plaude a e-Doll per innovazione, stile e coraggio e quanti lo criticano alla luce di un eccessivo ricorso a scene ritenute troppo forti e a un linguaggio che rasenta la pornografia.
La prima riflessione che mi viene in mente e' la constatazione di come la violenza fisica e morale, le tanto vituperate quanto osannate guerre tra bande, popoli e mondi interi che attraversano copiose la SF di sempre, da Heinlein a Morgan, passando per Orwell, Dick, Simmons non suscitino in sé tanta indignazione e sconcerto quanto un po' di sesso spinto e psicologia del lubrico al di fuori dai classici schemi.
Da questo punto di vista gli appassionati di SF tradizionale, paiono avocare a se' un enigmatico diritto di definire la SF e di circoscriverne i limiti, esprimendo preferenze più dal confronto col passato che dall'analisi del romanzo. Perche' in fondo di questo si tratta, di lasciarsi guidare in un futuro credibile ove le cose si fanno forse un po' piu' scorche ma anche più complicate.
E c'e' addirittura chi vede nella mancata originalita' il punto debole di un libro. Ahime', entrati nel post-moderno vent'anni fa, ne siamo gia' usciti: l'originalita' non e' piu' da ricercarsi nel tema (con 4000 anni di archetipi narrativi alle spalle e' difficile non ricadere in nessuno di loro) ma, a mio modesto avviso, nel "modo" in cui si affrontano i fenomeni della contemporaneita', nello svolgimento di argomenti classici a piacere, nella prosa che giustamente puo' convincere o meno per la sua inventiva, per i dettagli ricercati e lo stile elaborato o stitico. Qui si entra nel campo del relativismo estetico e ognuno puo' dire a buon titolo la sua, da lettore sovrano.
Lasciatemi pero' intristirmi un po' per quei lettori che, se da una parte, orgogliosamente riconoscono grande valore alla lettura di un genere considerato di serie B dalla narrativa classica, dall'altra storcono il naso alle sperimentazioni, alle esplorazioni, ai tentativi di rinnovare alcuni stilemi divenuti arcaici sotto i colpi dei progressi scientifici. Non e' forse questo il colmo per un lettore di fantascienza?

Forse e' la realta' descritta in e-Doll a non piacere. Ma qualcuno, con un certo acume, ha avuto il coraggio di citare Ballard, il quale vedeva nella seduzione delle macchine, nel gusto dell'ibridazione, una nuova forma di feticismo. Quando William Burroughs pubblico' The Soft Machine, molti si sentirono spiazzati e offesi per poi, ricredersi e riconoscerne il valore pionieristico. Ma senza andare troppo lontanto, Michel Houellebecq ha scritto pochi anni fa un testo, Le possibilita' di un'isola (che invito a leggere) molto disturbante e poetico al tempo stesso sulla clonazione umana, su una setta che aspirava a donare a pochi eletti la vita eterna. E Cormac McCarthy nel 2007 s'e' aggiudicato il Pulitzer con La strada, un romanzo agghiacciante e crudele, privo di qualsiasi luce e speranza. In Italia, la situazione qual e'? Gli scrittori non devono "piacere", devono mostrare. E' nella capacità di immergere il lettore in un mondo immaginario altamente credibile, lo strumento fondamentale di riuscita o meno di un romanzo. Il "sense of wonder" con cui i primi ingenui lettori si addentravano negli universi della SF classica, a lasciato il posto al "sense of hype" di Philip K. Dick, dove tutto è illusione, specchi rotti, identità infrante per approdare al "sense of nonsense" di Gibson e del cyberpunk fino a giungere ai nostri tempi al "sense of unknown" inteso come quel panorama misterioso e sconosciuto che sta per riversarsi su di noi attaverso la nanotecnologia, il transumanesimo e la singolarità.
Se si preferisce mantenere una distanza di sicurezza dalla realta', se si preferisce rintanarsi nella comodita' del consueto e nell'ipocrisia del benpensare, ovvio che questo testo indigni e sconcerti.

Maxpullo avanza l'ipotesi che e-Doll sia stato scelto per "alzare un polverone" e acquisire così nuovi lettori (in questo però accrediti il romanzo di essere quantomeno interessante) ma non lasci trapelare (non volermene nemmeno tu) un velato snobismo verso questi "supposti zotici" neo lettori acquisiti?
Eppure quest'ipotesi che appare pretestuosa, e' tuttavia un'accusa rivolta direttamente alla giuria del premio Urania Mondadori e alla quale io, sia in veste di autore che di lettore, non ho una risposta. Ma mi chiedo se usare dei toni tanto accesi, quasi da invettiva oscurantista, non sia poco rispettoso delle stesse persone che, mese più mese meno, vengono apprezzate per le loro scelte editoriali.

Proseguendo, constato come, sempre per Maxpullo, questa non sia neppure una storia di fantascienza. E allora mi viene spontanea la seconda riflessione: quante pagine di fantascienza devono esserci in un romanzo per ritenersi di SF? Maxpullo ritiene che il 20%, 30% non sia sufficiente. E' troppo poco. Diffido di chi crede di misurare la letturatura sugli assi cartesiani e giudicarla con gli stilemi di un tempo superato dalla societa' e dalla cultura. Con il dovuto rispetto per i maestri di SF, con cui sono cresciuto, giunge il tempo in cui l'imitazione del passato lascia il posto alla ricerca del futuro, alla libera espressione della propria immaginazione.
Se in e-Doll fosse stata usata la lingua e l'ambientazione di un Verne, di un Wells, di un Asimov, il romanzo sarebbe stato anacronistico. E se i personaggi fossero stati costruiti nel solco della SF tradizionale (l'androide buono, l'androide cattivo, la macchina che si adora, la macchina che si teme) non si sarebbe reso un buon servizio a quello che credo sia il valore aggiunto della fantascienza, e cioe' "to boldly go where no man has ever gone before". E senza riferirmi direttamente a Star Trek, intendo la citazione nel senso piu' ampio possibile, nell'esplorazione di un mondo a noi vicino ma tanto oscuro che il solo parlarne fa ringhiare, sconcertare e accusare di pornografia, un fenomeno che d'altronde ha sempre guidato lo sviluppo dei mezzi di comunicazione (basta analizzare i dati di diffusione delle riviste pornografiche in edicola, delle videocassette in videoteca, dei siti web sulla Rete).

In questo e-Doll e' fantascienza perche' utilizza una tecnologia del futuro per mettere in luce ciò che l'uomo pratica da sempre come una forma di neutralizzazione dell'angoscia, di via di fuga dalla realtà e di compensazione delle frustrazioni quotidiane. Nel corso dei decenni gli "space-cowboys" heinleniani, tutti laser e astronavi falliche sono diventati degli anti-eroi in fuga dalla realtà nel mondo psicotropo di Dick e forse un giorno gli e-Doll avranno qualche voce in capitolo nella storia degli archetipi di SF. Con questo non pretendo alcunché, indico solo come il tempo sia giudice supremo dell'umano agire.
E qui mi viene in mente la terza riflessione: possibile che si possa parlare di tutto, di fantascienza sociologica dagli esiti inquitanti, di fantascienza militare e apocalittica, di fantascienza ipergalattica e imperiale, di quella utopistica, distopica, ucronica ma di sesso no?

E' sempre possibile accantonare un libro così come spengere la TV. Io lo faccio spesso ma trovo quanto meno contraddittorio che si sia notato "solo in chiusura una vera "perla", una felice intuizione che sinora pochissimi scrittori di fantascienza hanno voluto o saputo sfruttare" senza chiedersi se c'era dell'altro da indagare sotto la spazzatura letteraria che ha vinto l'Urania di quest'anno.
Le perle di solito si nascondono nel fango per non farsi trovare facilmente ma parafrasando quanto riportato in e-Doll (e passato forse inosservato), "il fango va rispettato altrimenti tutti le perle scompariranno".

Concludo questo lungo intervento facendo osservare civilmente la totale assenza di critica di una frase come la seguente:
"Io sinceramente mi aspettavo qualcosa tipo "Angelo meccanico" o "L'algoritmo bianco" che pure sono moderatamente violenti, ma hanno una storia, un ritmo e si leggono velocemente, invece mi sono ritrovato a leggere tutt'altro."
Questi, visti con gli occhi di un lettore, sono pregiudizi privi di motivazioni che oltretutto non spiegano perché la storia, secondo Maxpullo, non funzioni.
"Non c'è storia?" Vorrei sapere perché? Cosa manca? Dove latita?
"Non c'è ritmo?" Vorrei capire come mai? Cos'è il ritmo a cui ci si riferisce?
"Altre storie si leggono velocemente?" E' questo dunque il paramento di riferimento della lettura?
"Mi sono ritrovato a leggere tutt'altro?" Che cosa e' tutt'altro? Esponiti come si espone un autore nel mettere nero su bianco una sua creazione.
Se "le prime 200 pagine non sono funzionali al resto del testo", cosa lo è? Dovresti saperlo se lo senti così forte e chiaro.

Il confronto è aperto e spero che induca ognuno più alla riflessione che all'indignazione.

A presto, grazie dell'ospitalita'.
Francesco Verso
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Re:e-Doll 1552 - premio Urania 2008
« Rispondi #29 data: 16 Novembre 2009, 19:38:51 »
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Citazione da: Xabaras36 il 16 Novembre 2009, 18:04:26

.............Il confronto è aperto e spero che induca ognuno più alla riflessione che all'indignazione.

A presto, grazie dell'ospitalita'.
Francesco Verso


Interessantissimo intervento, ma non nè dubitavo

Una precisazione di servizio per Xabaras36:
Gentile concludere un post come hai fatto, ma non ve né è bisogno, sei un iscritto a UM come gli altri, non sentirti ospite.
Per il sito è un piacere avere utenti che siano scrittori del nostro amato genere e che si rendono disponibili per interessanti discussioni come quella da te aperta.

Veniamo a E-Doll .... come ho già detto, non mi è dispiaciuto ma mi ha un pò spiazzato.
Non sono in grado di spiegarlo bene come l'amico Maxpullo o Darkyo ma ci riprovo, mi ritengo un lettore di genere, dalla cultura media, e mi aspetto da un libro di Fs che mi faccia passare un paio d'ore in totale relax con una storia appassionante e coinvolgente.
E-doll è questo ma anche altro.
Non faccio dei libri che leggo un analisa critica approfondità, quindi quando ho letto certi capitoli del libro, sono rimasto un pò perplesso e mi sono domandato cosa avrebbero detto mio figlio o mia moglie se li avessero letti, e non cosa a suo tempo disse Ballard sull'argomento sesso/fs
E-doll per me è un buon thriller fantascientifico, con un linguaggio esplicito e con argomenti scabrosi di cui si serve l'autore per portare avanti la storia, fuori dai generis.
Magari non è il mio genere di FS preferità ma ripeto il romanzo per me è buono, ma di certo non può essere un libro adatto a tutti, tutto qui.
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