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  Autore  Discussione: Urania Argento n.4  (letto 715 volte)
Free Will


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Faber est suae quisque fortunae

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Urania Argento n.4
« data: 24 Gennaio 2009, 12:21:45 »
Cita

Non voglio far concorrenza al gran maestro maxpullo, però, in via del tutto eccezionale, mi permetto di inserire qui un mio commento al romanzo Sigma Draconis di Eleanor Arnason, non perché sia un capolavoro assoluto, ma perché è ricchissimo di spunti di riflessione e di dibattito.
Se la cosa non interessa, scusate il fastidio.

FW

Questo romanzone, tutto al femminile, è lungo, lento e prolisso; tuttavia si legge bene perché ha moltissimi punti di interesse.
L'aspettofantascientifico di base è il meno interessante; si tratta del solitopianeta a parecchi anni luce di distanza, la spedizione terrestre inesplorazione, gli alieni umanoidi, le strane forme di vita di terra,acqua e aria: nulla di veramente originale.
Ciò che più attrae sono altri aspetti:
1) La semantica
E'interessante come i terrestri imparano il linguaggio degli alieni, cheè tutt'altro che banale anche se essi sono ancora ad uno stadiocosiddetto "precivile"; il fatto che i terrestri parlino l'inglese(secondo la consueta visione "anglocentrica" degli autori americani)non rende molto bene certe finezze, a causa della traduzione italiana;ad esempio la parola "play", viene illustrata in tutti i suoi sinonimiinglesi, che sono ben diversi da quelli della parola "gioco" nellatraduzione italiana. E' veramente curioso e simpatico l'uso dellesfumature dei colori che fa l'autrice nelle descrizioni dei paesaggi edelle cose, tipo: " l'erba verde, verdolina, azzurra, grigia", oppure"l'acqua azzurra, turchese, blu, indaco", e via di questo passo. Moltointeressanti sono le espressioni non verbali degli alieni, che vengonoacquisite anche dai terrestri:  non c'è alcuna frase di dialogo verbaleche non venga completata o integrata da "fece il gesto di...(peresempio dell'assenso, dell'incertezza, del dubbio, dell'irritazione,ecc.), in pratica un gesto per ogni pensiero o astrazione; questo ciporta a meditare sul fatto che il linguaggio del corpo è fondamentaleper tutti gli animali ed è stato un po' messo da parte nel corsodell'evoluzione dell'uomo, a vantaggio del linguaggio verbale.  E'curioso il fatto che  in ogni pezzo di dialogo qualche personaggio usil'interiezione "Aiya!", un po' come dire "cazzo!". Spesso vengonoinserite poesie (aliene e terrestri) che spezzano un po' il ritmo, maarricchiscono il linguaggio letterario. Molto interessanti sono lereazioni degli alieni al sorriso dei terrestri, che rimandano alsignificato ancestrale di tale espressione, ossia "mostrare i denti",nel senso aggressivo dei termini, per far vedere agli altri la propriaforza e capacità di difesa.
2) Il punto di vista femminile
Lasocietà aliena è costituita da comunità (villaggi), abitatiesclusivamente da donne e bambini; quando i maschi raggiungono lamaturità sessuale, si allontanano per andare a vivere isolati nelleforeste; ad ogni primavera le donne vanno in calore (la "smania") e sidirigono verso i boschi per accoppiarsi con il primo uomo cheincontrano: di fatto gli uomini hanno solo la funzione di strumenti diriproduzione; più che un punto di vista femminile, questo èultra-femminista; per fortuna che c'è qualche ribelle, di entrambi isessi, che non accetta questo stato delle cose, anche se viene trattatomale dalla comunità.
Alcune descrizioni dell'ambiente e dei gesticorporei sono tipicamente femminili; l'autrice si sofferma perfino adescrivere il fastidio delle mestruazioni.
3) La politica
Rimanepiuttosto sullo sfondo, però è chiaro che sulla Terra sono successisconvolgimenti globali, forse catastrofi, forse una guerra nucleare, inogni caso le nazioni, le civiltà hanno subito ridimensionamenti emutazioni radicali. La bizzaria è che alla fine sembra sia nato unasorta di governo planetario di tipo "comunistoide", in cui appaionoevidenti le contraddizioni e l'immobilismo derivanti da eccessi di"democrazia" costituiti da qualcosa che potremmo definire "comitati".
4) Religioni e credenze popolari
Glialieni hanno in ogni villaggio uno sciamano (anzi una sciamana) cherichiama divinità e spiriti di vario tipo; tutti credono in qualchespirito benigno o maligno.
I terrestri sono tutti atei; al massimo esercitano qualche forma di meditazione orientale.
Forsel'autrice vuole fare intendere che le religioni ed il misticismo sonotipiche delle popolazioni primitive e non di quelle più evolute, oforse si vuole legare tale aspetto alla politica e quindi airiferimenti al marxismo che sembra prevalere fra i terrestri.
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