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Discussione: I libri di Maxpullo 2009 (letto 76217 volte) |
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #195 data: 12 Settembre 2009, 09:36:51 » |
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Citazione da: maxpullo il 12 Settembre 2009, 09:12:30 Nulla da fare A volte capita di incontrare un libro che proprio non si capisce, un libro "difficile" e spigoloso
| Caro Max, la tua recensone mi induce IMMEDIATAMENTE a riprendere in mano questo volume!! Charles Leonard Harness, morto nel 2005, novantenne, era laureato in chimica e... legge, e già questo ci dovrebbe far capire che non era une mente banale! Vado... ne riparleremo!! ... e come sempre, grazie per quello che fai SSS Freesmo
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« Ultima modifica: 12 Settembre 2009, 09:38:14 di freesmo » |
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #196 data: 12 Settembre 2009, 10:09:21 » |
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #197 data: 13 Settembre 2009, 07:19:10 » |
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Citazione da: freesmo il 12 Settembre 2009, 09:36:51 Charles Leonard Harness, morto nel 2005, novantenne, era laureato in chimica e... legge, e già questo ci dovrebbe far capire che non era une mente banale!
| Di Charles L. Harness vorrei ricordare l'antologia ' Il futuro alla sbarra' SFBC n. 52 - 1977, ed. La Tribuna, una serie di racconti scritti tra il 1948 e il 1966, di cui consiglio vivamente la lettura. In particolare, nei racconti più recenti, la sua esperienza di avvocato specialista in brevetti industriali si fonde con la sua fantasia, producendo risultati eccellenti. Un saluto da ansible
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #198 data: 13 Settembre 2009, 15:55:06 » |
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Già che si parla di Charles L. Harness, Max, perchè non vai a ripescare anche "Astronave senza tempo" - Urania nr. 1046, che a me è piaciuto moltissimo e che, a beneficio delle romantiche signore di UM, è anche una bellissima storia d'amore? baci lallina
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #200 data: 14 Settembre 2009, 18:55:11 » |
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E altri racconti: la seconda antologiaIn questo momento di solenne confusione in cui i nameserver di Internet tardano ad aggiornarsi e noi poveri UMini siamo costretti a vivere di espedienti per poter raggiungere questo sito, mi viene spontaneo fare un paragone con il "periodo nero" della mia collezione in cui vivevo di espedienti, aggirandomi furtivo, frettoloso e solitario per le bancarelle di Piazza della Repubblica con una stropicciatissima mancolista in cima alla quale campeggiava pieno di asterischi il famigerato " vento dal nulla", seguito a ruota da " l'orrenda tana" e da una serie di titoli che cercavo disperatamente. Erano ormai lontani i giorni delle allegre scorribande con la mamma ed il tempo ed i soldi da dedicare alla collezione, causa studi universitari, erano proprio scarsi. Ma un bel giorno piazzai un doppio colpo: dopo aver pescato il già recensito " I fantasmi della radura, e altri racconti", prima di fuggir via per non perdere l'unico treno che avrebbe potuto in parte sostenere il mio alibi per il mio ritardo di quasi due ore, trovai " Il vecchio dei serpenti, e altri racconti", Urania 430, di cui allego il commento. | | Antologia questa senza infamia e senza lode, con due racconti molto lunghi e due racconti brevi che lasciano tutti un po' il tempo che trovano. Secondo lo stile in voga per le prime "antologie" di Urania non c'è un filo conduttore ed i racconti sono tra di loro completamente slegati. Il lungo racconto iniziale di Robert Moore Williams, "Il vecchio dei serpenti", è l'unico del libro che abbia la forza magnetica necessaria a rimanere impresso nella memoria del lettore: sarà la descrizione del canyon dove alloggia l'eremita con i suoi amici serpenti, sarà la strabiliante avventura onirica che coinvolge il suo amico Ed, catturato nelle spire di una energia misteriosa e sfuggente, ma questa strana e visionaria storia dalle molte domande e dalle poche risposte è l'unica che mi fosse rimasta in testa dopo la prima lettura, senza peraltro essere nulla di eccezionale dal punto di vista della trama. Il brevissimo racconto "Bestia accelerata" di J.M. McFarden è probabilmente il migliore del libro, non fosse altro per la sua "rapidità" (se mi concedete questa battuta) e per il fatto che la firma del racconto poteva benissimo essere quella di Fredric Brown e nessuno avrebbe potuto dissentire. |
Il lungo racconto " Padrone del mondo" di Keith Laumer, altro non è che una trasposizione avventurosa del detto "il potere logora chi ce l'ha" e, nonostante il ritmo forsennato e l'azione pressochè continua, mi ha leggermente annoiato. Il breve racconto conclusivo, infine, " Autodelatore", di Gerald Pearce, sviluppa una tesi interessante e divertente, dimostrando come anche una sola persona animata dalle più lodevoli intenzioni del mondo (o anche fingendole opportunamente) possa mettere in crisi un sistema apparentemente perfetto. Quattro racconti che non hanno proprio nulla di speciale ma che si leggono rapidamente e piacevolmente nonostante siano passati più di quarant'anni: non è la miglior raccolta pubblicata dalla collana ma non è neanche da buttar via. Forse non valeva la pena cercarlo con tanto affanno, ma almeno il suo acquisto non mi fece perdere il treno e i due libri, facilmente occultati nella pur straripante libreria, da allora sono accumunati dal ricordo di quella pazza scorribanda alle bancarelle in una serata d'inverno.
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #201 data: 14 Settembre 2009, 19:06:06 » |
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A me Harness piace e non piace, non so perché! Ecco i miei giudizi: - Trascinante Paradosso cosmico. Uno tra i miei preferiti negli anni '80 (attenzione però, avevo 12 anni ) - Noioso Ritornello/ La legge della creazione. Che fatica finirlo!! - Pallido Sogni pericolosi: non mi ha lasciato niente - Astronave senza tempo non sono riuscito a finirlo assolutamente - Corridoi dei tempo mi piacque dopo averne diffidato per anni (le copertine di Segrelles sto rivalutandole solo ora) - Se un nuovo orizzonte... mi parve un thriller di medio livello ma ben scritto Ciao!
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #202 data: 14 Settembre 2009, 19:44:10 » |
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Citazione da: maxpullo il 14 Settembre 2009, 18:55:11 ...dal ricordo di quella pazza scorribanda alle bancarelle in una serata d'inverno.
| Era già un po' che volevo dirlo. Una delle cose più belle di questo thread è questo accostamento dei vari pezzi al momento in cui li hai acquisiti e il ricordo di quei momenti che dà un valore aggiunto ad ogni volume e lo rende un po' simile ad una canzone che più facilmente ci occorre di accostare a qualche momento della nostra vita. Ti ritengo fortunato per questo e, detto con simpatia, non ti nascondo che ti invidio! Mi piace questa cosa, mi piace davvero! SSS Freesmo
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #203 data: 15 Settembre 2009, 15:33:47 » |
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Tutte le cose buoneSi dice che tutte le cose buone prima o poi finiscono. E se anche Nicolas Eymerich, lo spietato inquisitore nato dalla fantasia di Valerio Evangelisti, molto difficilmente può essere definito "una cosa buona", certamente lo è lo straordinario ciclo delle sue avventure che, come appunto tutte le cose buone, è destinato a concludersi nella storia " Il castello di Eymerich", Urania 1348, letto questa estate e che, sino ad oggi, rappresenta, di fatto, l'epilogo cronologico della saga. | | In questo romanzo, un Evanglisti raramente così ispirato ci regala alcune delle pagine più belle in assoluto di tutta la fantascienza, descrivendoci un Armageddon degno della maestosa figura dell'inquisitore, mai così umano e degno di ammirazione. Nonostante la magia e la grandezza di "Cherudek" non vengano alla fine superate, la storia dell'assedio al castello di Montiel rimane un capolavoro assoluto, tanto per il clima inquietante che pervade tutta la vicenda quanto per la nuova veste che l'inquisitore sembra assumere e non è un caso che nell'immane e sconvolgente conflitto finale egli si ritroverà a combattere contro alcuni suoi confratelli domenicani, paradossalmente alleato ad un saraceno e ad una donna giudea. La grandezza della storia, oltre che per i riferimenti al golem, alla cabala ebraica, alla demonologia comune di ebrei e cristiani e per le tremende manifestazioni che derivano dai sortilegi di cui è vittima il castello di Montiel, sta nel consueto tentativo di Evangelisti di "razionalizzare" la magia, collegando le avventure medioevali che hanno Eymerich come protagonista con le oscure vicende storiche di un campo di concentramento nazista in cui uno scienziato delle SS è impegnato in grotteschi esperimenti di rianimazione dei cadaveri, sfruttando inconsapevolmente conoscenze proprie dei giudei. |
La possibilità di dare la vita alla materia inerte, di animare l'argilla del Golem come pure un collage di parti umane a guisa del mostro di Frankenstein, divengono allora realtà scientifica, anche se nascosta tra le oscure formule di un libro di magia, ed il folle universo creato da Evangelisti si arricchisce dell'ultima tessera necessaria per la spiegazione dell'allucinante conflitto tra Rache ed Euroforce: il mosaico. L'ambiguo finale sembra dapprima restituirci l'Eymerich spietato cui siamo stati abituati: la sua furia incontenibile e la sua tremenda vendetta sui nemici sono infatti terribili, ma subito dopo ce lo rifa vedere trasfigurato, mentre compie un atto davvero insolito per la sua natura. E' un libro che si legge con animo duplice: da una parte si è spinti a divorarlo avidamente, a bruciare le tappe per conoscere tutti i misteri di Montiel e per scoprire fin dove l'umanità di Eymerich è destinata a rivelarsi, dall'altro si è frenati dalla consapevolezza che ogni pagina in più che si legge è una pagina in meno che ci separa dal termine di questa saga. Alla fine ci rimane solo la speranza che Valerio Evangelisti riprenda al più presto la sua personale macchina del tempo e si rechi di nuovo nel medioevo a registrare una nuova avventura ancora mai narrata dell'inquisitore più famoso di tutta la fantascienza.
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #204 data: 16 Settembre 2009, 12:02:41 » |
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Citazione da: maxpullo il 15 Settembre 2009, 15:33:47
Alla fine ci rimane solo la speranza che Valerio Evangelisti riprenda al più presto la sua personale macchina del tempo e si rechi di nuovo nel medioevo a registrare una nuova avventura ancora mai narrata dell'inquisitore più famoso di tutta la fantascienza.
| Almeno un altro romanzo, sempre per Mondadori, lo ha scritto: "La luce di Orione" ma da quello che mi ha detto Ernesto non lo vedremo mai in versione Urania. Quindi non rimane che recuperarlo nelle versioni Piccola Biblioteca Mondadori o Strade Blu. Giusto una curiosità : Ieri sera Evangelisti si è prestato alla tv interpretando il ruolo di un professore universitario nella puntata " Sangue in facoltà " della fiction Ispettore Coliandro girata nella sua città Bologna.
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Anagramma di BIBLIOTECARIO: beato coi libri
Appena letto: In lettura: Prossima lettura: |
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #207 data: 16 Settembre 2009, 22:08:16 » |
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #208 data: 16 Settembre 2009, 22:52:17 » |
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L'urania più brutto: introduzione
Come ben sanno quelli che seguono questa mia rubrica non amo le "stroncature" e prima di andarci giù pesante con una valutazione leggo, rileggo e medito... ma purtroppo nella collana esistono scritti (non potrei nemmeno definirli romanzi) di una tale nefandezza che li si può apprezzare solo perchè di fatto rappresentano un limite inferiore sotto il quale è difficile scendere. Lo scorso anno ho espresso una valutazione negativa de "Il vento dal nulla", semplicemente perchè le aspettative di lettura erano altissime ed il finale del libro era di un ridicolo insopportabile, ma, riflettendoci, forse sono stato un po' troppo duro con questo classico di Ballard, anche perchè recentemente ho avuto la rara sfortuna di leggere libri ben peggiori. Ed è a causa di queste letture che mi è venuta l'idea di raggruppare in una unica scheda multipla, tutti quei romanzi che scendano sotto la soglia della minima decenza e che presentino storie ridicole, inclassificabili o anche semplicemente noiose all'inverosimile. Se avessi avuto prima questa idea, non avrei avuto alcuna esitazione ad inserire in questa scheda titoli come "La donna che bruciò nel vento" di Greg Bear, "Memorie di una astronauta" di Naomi Mitchison, "L'abisso di Maracot" di Conan Doyle ed "A.I. Intelligenza Artificiale" di Brian Wilson Aldiss tanto per citarne alcune, ma ormai quelle schede già ci sono e non vale la pena di rivangare. Sinceramente spero che nessuno si offenda di questa iniziativa e se vi capiterà di "sobbalzare" leggendo qui dentro il titolo di un romanzo che vi è piaciuto sentitevi pure liberi di fare gli avvocati del diavolo, di contestarmi e di dirmene di tutti i colori, anche perchè, non mi stancherò mai di ripeterlo, questa rubrica esprime solo le mie personali opinioni sulle letture, non un giudizio assoluto. E non vi nascondo la mia curiosità di fronte a quella che potrebbe essere la vostra reazione di fronte a questa "galleria degli orrori". Mi diverte pensare che, con il tempo, verrà tracciato "un sentiero minato" all'interno della collana con una serie di libri che chi vorrà potrà leggere a suo rischio e pericolo, ben sapendo però che "Maxpullo lo aveva avvisato" e chissà che non si riesca, un giorno, ad identificare all'unanimità quello che è considerato l'urania più brutto di tutti i tempi... già mi vedo vecchio, con il barbone bianco e tutto tremante, su un palco immaginario a dichiarare con quel poco di voce che mi è rimasta "and the winner is...." E in tutta onestà, in chiusura di questa bislacca introduzione, non mi sento proprio di augurarvi "buone letture".
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« Ultima modifica: 16 Settembre 2009, 23:00:33 di maxpullo » |
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Re:I libri di Maxpullo 2009 « Rispondi #209 data: 16 Settembre 2009, 23:22:00 » |
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L'urania più brutto: errore di traduzione?Ho conservato per anni il ricordo confuso di una storia abbastanza indecorosa, fatta di magie, di demoni e priva di qualsivoglia senso logico, ma il mio subconscio aveva lavorato bene per proteggere la mia mente e rimuovere tutti i dettagli di questa lettura. Così, quando sul finire di questa estate mi sono imbattuto in " Terra di mutazioni" di Roger Zelazny, Urania 939, ignorando i fastidiosi segnali di deja-vù, i tic nervosi e le inspiegabili reazioni allergiche al solo contatto con il volume, ho commesso l'errore di leggerlo per la seconda volta. L'ultima. | | Fuori di ogni dubbio si tratta di un romanzo di fantasy, con maghi bianchi, maghi neri, elfi, elfe, demoni e divinità varie, che molto probabilmente alla redazione della Mondadori dell'epoca hanno pensato essere di fantascienza perchè nel titolo inglese c'era scritto "The changing land" e qualcuno lo ha liberamente tradotto con "Terra di mutazioni", titolo che evoca un dramma post-atomico, inducendo un tragico errore... ma l'aver trovato la giusta collocazione di genere non aiuta affatto a far salire la valutazione del romanzo perchè questo è e rimane un libro senza capo nè coda. Episodi spiegati da altri episodi che sono a loro volta spiegati da eventi oscuri accaduti chissàdove e chissàquando, personaggi inventati sul momento e mascherati da altri personaggi ugualmente inventati sul momento, genealogie impazzite per cui diventa possibile che la stessa ragazza (risuscitata) che aveva amato il bisnonno si innamori del pronipote e poi però finisca di nuovo con il bisnonno dentro uno specchio, follie che si alternano a follie mentre su tutto regna sovrana la descrizione del caos di "mutazioni" indotto da un dio che sta per impazzire, quasi certamente ignobile pretesto trovato dall'autore per celare il progredire della sua stessa follia. |
La storia potrebbe anche salvarsi se venisse dato in qualche modo un freno alla incomprensibile e incontenibile pletora di magie, sortilegi e incantesimi, ma anche questo sarebbe inutile perchè il finale, semplicemente ridicolo, rovinerebbe comunque tutto. L'immagine della partita a dadi tra non meglio identificate divinità, poi, è talmente esilarante che mi fa pensare che forse gli intenti dell'autore fossero quelli di creare un'opera comica anzichè un fantasy. Di tutto il romanzo salvo soltanto le prime pagine e il personaggio del demone indicato dall'autore con il nome " Melbriniononsadsazzersteldregandishfeltselior" (è scritto proprio così, credetemi), le cui orride fattezze sono mostrate nella turpe copertina di Karel Thole: penso che sia il personaggio più riuscito e simpatico del racconto nonchè il più credibile anche se purtroppo, presumo a causa di una qualche misteriosa sostanza assunta (in buona fede) dal buon Zelazny prima di mettersi a scrivere, non potremo mai conoscere quale sia il suo vero nome.
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« Ultima modifica: 17 Settembre 2009, 08:56:27 di maxpullo » |
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