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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Urania Mondadori | Discussione: I libri di Maxpullo 2008 «prec succ»
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  Autore  Discussione: I libri di Maxpullo 2008  (letto 22479 volte)
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Re:I Libri di Maxpullo
« Rispondi #45 data: 01 Luglio 2008, 20:35:57 »
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Tanti auguri di buon compleanno (in anticipo) e di buona guarigione (io la varicella l'ho presa a soli 31 anni...

L'infanzia prolungata?

Andrea / Eremita
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Re:I Libri di Maxpullo
« Rispondi #46 data: 03 Luglio 2008, 10:50:51 »
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Il Maestro - prima parte

Vorrei che questa fosse una delle schede più belle, ma se non altro sarà unica del suo genere, perchè, anzichè presentare un unico libro, ne presenterò diversi, tutti accumunati dalla firma del grande Howard Phillips Lovecraft.
La rara capacità di Lovecraft di riuscire a "materializzare" i propri incubi, lo ha reso una sorta di guida, di maestro, per molti altri autori di horror e fantascienza, tra i quali lo stesso Robert Bloch con cui ho aperto questa Rubrica.
Il primo volume che presento "Le Montagne della Follia" è stato il primo contatto con i racconti del maestro. Il volume è un po' raro e qualcuno sostiene che le traduzioni non siano proprio accuratissime (sono molto "libere"), ma per me, che ho iniziato a conoscere questo fantastico autore proprio da questo libro, questo volume rimane in assoluto la miglior raccolta di Lovecraft: quella che raccoglie davvero gli scritti a "più alta tensione" (come recita la quarta di copertina) di uno dei maestri dell'horror di tutti i tempi.

   Le montagne della Follia inizia come un romanzo d'avventura ambientato al Polo, ma i ritrovamenti effettuati dalla spedizione scientifica e la catena di avvenimenti successivi fanno rapidamente cambiare tono e direzione al racconto, che diviene un sapiente mix tra fantascienza e horror.
La casa sfuggita è un eccellente racconto horror d'ambiente in cui troviamo la originalissima e orrenda versione Lovecraftiana dei vampiri.
La dichiarazione di Randolph Carter è la trascrizione perfetta e allucinante di un incubo dell'autore stesso, una perla di brevità e intensità che in poche pagine riesce a daffrescare un mondo tenebroso popolato da non-morti.
Il caso di Charles Dexter Ward è un racconto allucinante di stregoneria che, nonostante, l'elusività propria dell'autore, non manca di alcune descrizioni terrificanti e degne di rimanere negli annali della storia dei racconti dell'orrore.

Insomma: se avete la fortuna di trovare questo libro, fregatevene del fatto che la traduzione non sia fedele all'originale, correte a leggerlo e preparatevi a vivere intensamente ciascuna delle quattro storie.

Ma, la vera fortuna di Lovecraft in Italia, l'hanno fatta la Fanucci e la Mondadori, riproponendo a più riprese diverse racollte, più diverse edizioni dell'opera completa. Presenterò qui di seguito quelle più significative, tra quelle in mio possesso.
Sicuramente, un posto d'onore lo merita "Colui che sussurrava nel buio", Urania 310.

    Essendo l'unica apparizione del mio autore preferito nella collana principale, ho certamente gradito questa splendida raccolta, impreziosita dalla spaventosa copertina di un Thole davvero in gran forma.
L'antologia comprende due racconti di fantascienza: "Colui che sussurava nel buio" ed "Il colore venuto dallo spazio" che è a mio avviso uno dei migliori scritti di Lovecraft. In aggiunta vi è un racconto più tipicamente horror, "Il modello di Pickman" che presenta il finale più raccapricciante che ricordi.

L'altra raccolta che mi sento di consigliare a tutti ad occhi chiusi è la celeberrima "I Mostri all'angolo della strada", della Mondadori, che ritengo essere una raccolta abbastanza completa per chi vuole conoscere Lovecraft senza leggere davvero tutto. Di seguito riprendo in parte il commento inserito nell'apposita sezione.

     Apprezzabile l'idea di Fruttero e Lucentini di "mettere in sequenza" i racconti del maestro per farne una sorta di ciclo ideale sui terrificanti mostri che costituiscono la cosmologia di Lovecraft.
L'esperimento riesce solo in parte, ma l'antologia ha il merito di essere la prima raccolta che presenta in modo organico/strutturato i racconti di Lovecraft e, pur con alcune mancanze ("L'ombra calata dal tempo", ad esempio), peraltro giustificabili per motivi di spazio, riporta molti dei capolavori assoluti dell'autore come "Il colore venuto dallo spazio", "il richiamo di Chtulhu","Dagon", "La Maschera di Innsmouth", "Colui che sussurrava nel buio", "L'abitatore del Buio".
Le traduzioni sono poco fedeli ai testi originali (si veda ad esempio il finale de "Il colore venuto dallospazio" o "Il Modello di Pickman"), ma nessun racconto viene a mancare della cupa atmosfera di horror che solo il maestro riusciva a rendere.
Da segnalare che il racconto finale "La finesta della soffitta" non è di Lovecraft ma del suo "epigono" August Derleth, ma nonostante questo, non stona nè per argomento, nè per atmosfera.

Divido il post per motivi di spazio
(Continua)
« Ultima modifica: 17 Luglio 2008, 06:56:17 di maxpullo » Loggato
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Re:I Libri di Maxpullo
« Rispondi #47 data: 03 Luglio 2008, 11:17:46 »
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Il Maestro - seconda parte

Riprendo qui la presentazione delle antologie di Lovecraft, riproponendo l'antologia più completa che mi sia capitato di leggere: i quattro volumi di "Tutti i racconti" edita dalla Mondadori.

  
   A parte i racconti giovanili e qualche sprazzo qua e là di una discutibile tendenza al razzismo (vedi ad es. "la strada" o "il tempio"), già da questa prima antologia di racconti possiamo apprezzare appieno le caratterisiche del Lovecraft adulto perchè i temi ci sono tutti: ci sono i primi accenni alla sua personalissima mitologia ("Dagon", "La città senza nome", "Nyarlathotep") per cui gli gli uomini non sono i veri padroni della terra ma la stanno occupando in attesa dell'avverarsi di antiche profezie e del ritorno dei veri dei; ci sono i primi "prose-poems" ("La stella polare", "La rovina di Sarnath", "I gatti di ulthar", "gli altri dei") e ci sono infine dei piccoli capolavori, che, nonostante l'autore non avesse ancora raggiunto la piena maturità, sono pur sempre da annoverare tra le cose migliori da lui scritte ("La stella polare", "La dichiarazione di Randolph Carter", "Il tempio", "Il  segugio").
Molto belli anche alcuni dei raccontiscritti in collaborazione come l'immaginifico e sconvolgente "Il prato verde" e "L'orrore di Martin's Beach" scritto con Sonia Greene che sarebbe poi divenuta sua moglie.
La lettura è consigliata ovviamentea tutti i fan di Lovecraft che qui potranno ritrovare i suoi primissimi scritti e leggere molte interessanti notizie bio/biblio-grafiche; gli altri forse potranno trovare un po' noiosi i "prose-poems", ma, il fatto che ogni racconto sia preceduto da una lunga didascalia, che ne illustra la genesi e l'argomento, agevola la lettura e consente di poter selezionare dall'antologia i racconti di maggior gradimento.
Ottimo non solo per i racconti, ma anche per la scelta editoriale di dedicare sezioni apposite ai racconti giovanili ed alle revisioni e per la spelndida e rara copertina di Karel Thole, recuperata in extremis dalla mondadori.

Tra le antologie di Lovecraft è quella che mi ha entusiasmato di meno, forse per la presenza di "Alla ricerca del misterioso Kadath", tentativo dell'autore di riunire in un unico racconto, tutto il suo mondo onirico, che risulta da un alto avventuroso ma da un altro risulta un po' troppo lungo e di difficile interpretazione.
Da segnalare tuttavia anche alcuni dei suoi racconti migliori:
La ricorrenza, che narra di riti pagani antecedenti l'introduzione cristina del Natale e contiene alcuni brani degni di figurare come MUST in una ipotetica "antologia" dell'incubo;
La casa sfuggita, personale rivisitazione di Lovecraft sul tema del vampirismo, che, per atmosfera, è uno dei capolavori assoluti dell'autore;
Il richiamo di Chtulhu, il primo racconto del fantastico ciclo di "Chtulhu", iniziato con"Dagon" e con "la città senza nome" e che porterà Lovecraft a scrivere le sue opere migliori. Curiosità: Donald Wandrei ha provato a ricreare l'atmosfera di terrore di questo romanzo ne "I giganti di pietra", masenza riuscire a rendere neanche vagamente quanto fatto da Lovecraft;
Il modello di Pickman, che contiene uno dei finali più "orripilanti" ed indimenticabili che l'horror ricordi.
Una vera gemma per gli amanti di Lovecraft che in questa raccolta potranno trovare alcuni dei migliori racconti mai scritti dal maestro dell'horror, giunto alla sua piena maturità.
Da segnalare "Il caso di Charles Dexter Ward", "Il colore venuto dallo spazio" e "Colui che sussurrava nelle tenebre".
Molto belli anche alcuni dei racconti scritti in collaborazione (quasi interamente opera sua) come "La maledizione di Yig" e "K'n-yan" allucinante per narrazione ed atmosfera.
Se poi volete "vivere un sogno in diretta" gustatevi il racconto breve "L'antica gente dei monti".
Da leggere, rileggere e conservare gelosamente
Si conclude in questa raccolta l'excursus sul più grande maestro dell'horror di tutti i tempi. In questa perla potrete trovare alcuni dei capolavori che, nonostante i suoi tanti detrattori contemporanei, hanno contribuito a consegnare il nome di Lovecraft ai posteri.
Sono da segnalare "Le montagne della follia", uno dei suoi racconti più lunghi, che rappresenta un esempio completo della sua narrativa e racconta in modo fantastico, tremendo, ma anche plausibile, l'epopea di una spedizione scientifica che nei ghiacci dell'antardide scopre le vestigia di una mostruosa civiltà preumana. L'atmosfera, la scelta delle parole e soprattutto l'ambientazione contribuiscono a rendere questo racconto un capolavoro assoluto della fantascienza e dell'horror. C'è da dire che molti detrattori di H.P.L., lo criticano per la "reticenza" dei suoi personaggi e per il continuo riferimento a cose "innominabili" o "indescrivibili", ma io credo che la potenza di Lovecraft sia proprio qui, nell'ammettere che ci sono misteri che sarebbe meglio non rivelare o cose che i cinque sensi non sono in grado di spiegare, nè la mente umana comprendere. La meraviglia del racconto è proprio questa: si rimane in sospeso fino all'ultima pagina e alternando descrizioni dettagliate a "reticenze", l'autoreriesce a creare una atmosfera allucinante che ci prepara alla rivelazione finale.
Altri racconti da menzionare sono "La maschera di Innsmouth"; "La casa delle streghe", da leggere di giorno; "L'ombra calata dal tempo" e "L'abitatore del buio", il suo ultimo racconto come autore, ma anche uno dei più coinvolgenti per atmosfera e descrizioni.
Da segnalare infine tra le revisioni due racconti eccellenti, sicuramente attribuibili quasi al 100% al nostro autore: "L'orrore nel museo" e "Dall'abisso del tempo".
I llibro è impreziosito dalla copertina di Thole (presente nella prima edizione e che è stata poi riproposta in Urania per "Agente 064:operazione demoni") e dalla presenza delle recensioni di ogni racconto in cui vengono citate lettere e frasi di Lovecraft e che contribuiscono a rendercelo più caro e vicino.
Davvero eccellente

(Continua)
« Ultima modifica: 05 Luglio 2008, 17:39:45 di maxpullo » Loggato
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Re:I Libri di Maxpullo
« Rispondi #48 data: 03 Luglio 2008, 12:02:01 »
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Il Maestro - terza ed ultima parte

Con i post precedenti ho esaurito le raccolte da presentare, ma voglio qui riprendere l'argomento Lovecraft per alcune considerazioni cinematografiche.
Il povero HPL, infatti, detiene sicuramente la palma per essere l'autore peggio trattato nelle riduzioni cinematografiche. Se escludiamo, infatti, "Le vergini di Dunwich", ispirato a "L'Orrore di Dunwich" (ma lo escludiamo solo perchè non l'ho mai visto, nda), la serie di film ispirati da racconti di HPL che mi è capitato di vedere mi fanno pensare seriamente che la sua bara a Providence debba avere dei robusti rinforzi per non aver ancora ceduto al rivoltarsi del suo occupante.
Vi faccio qui un elenco dei filmetti (veri C2-Movie) che ho visionato e che vi sconsiglio calorosamente, in ordine di scempio (dal meno brutto al più disgustoso):
  • "Dagon, la mutazione del Male", ispirato a "La maschera di Innsmouth" e "Dagon", non sarebbe neanche un brutto film, purtroppo qualcuno ha deciso che i racconti non facevano abbastanza senso e così ha arricchito lo spettacolo con sanguinacci gratuiti.
  • "From beyond - Terrore dall'ignoto", riecheggia abbastanza il racconto "Dall'altrove", ma lo condisce con violenza  e sanguinacci sino a renderlo molto diverso dall'originale ed abbastanza sconsigliato ai deboli di stomaco.
  • "La fattoria maledetta", si macchia della colpa di avvilire in un turbinio di disgustosissimi sanguinacci quello che è il più bel racconto di Lovecraft e cioè "Il colore venuto dallo spazio".
  • Ma è con "La casa sfuggita" di Ivan Zuccon, che probabilmente Providence ha tremato perchè l'insulto di vedere stravolti contemporaneamente ben tre capolavori come "La casa sfuggita", "La musica di Erich Zahn" e "La casa delle streghe" in un turbinio di caotiche scene di masochismo, violenza e sanguinacci gratuiti è davvero troppo.
Insomma, lode a Fanucci, Mondadori e Longanesi per aver portato in Italia gli scritti di questo grande autore e di aver contribuito alla sua conoscenza e diffusione, vergogna a registi e sceneggiatori che approfittano del nome di Lovecraft per proporre film scadenti.
Avrei voluto che questa fosse la scheda migliore della rubrica, per omaggiare quello che è il mio autore preferito, non so se ci sono riuscito, ma se non altro è la più ricca.
« Ultima modifica: 04 Luglio 2008, 14:10:58 di maxpullo » Loggato
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Re:I Libri di Maxpullo
« Rispondi #49 data: 04 Luglio 2008, 15:11:22 »
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Ascensore per il paradiso

Parlare di Arthur Charles Clarke non è semplice, ma anche, probabilmente, superfluo. Personalmente non credo che sul pianeta esista qualcuno che non abbia mai preso visione di almeno uno dei suoi due capolavori più grandi: 2001 Odissea nello Spazio e 2010: Odissea due; e se non ha letto il libro, almeno ha guardato la loro perfetta versione cinematografica.
La collana Urania ha dedicato a questo grande della fantascienza il numero 1 della serie e diversi altri numeri tra romanzi, capolavori ed antologie, ma in questa scheda voglio presentarvi il suo romanzo che più mi ha coinvolto. Sto parlando de "Le fontane del paradiso", Urania 796.

     Nel commento al libro inserito nell'apposita sezione scrissi poche, significative righe.

Un vero capolavoro. Un sapiente connubio tra la fantascienza tecnologica (l'idea di fondo è eccellente) e la pura poesia. Difficile trovare un libro così lungo che si legga in così breve tempo.
Cosigliato

Voglio ora provare a spiegarvi come questo entusiastico giudizio sia quello che meglio rende tutti gli aspetti del libro.

Se ci pensiamo bene, da un punto di vista strettamente semantico la parola "fantascienza" vuol dire letteralmente "scienza fantastica"; ebbene, Clarke è stato uno dei pochi scrittori di "scienza fantastica" per il quale la parola "scienza" aveva la precedenza nell'accostamento, nel senso che, nei suoi racconti, non c'è davvero nulla che sia lasciato al caso, o che non venga spiegato o che non si basi su solide premesse scientifiche.
In questo strabiliante romanzo, la premessa scientifica è rappresentata dalla possibilità teorica di realizzare sull'equatore della crosta terrestre delle "torri di ascensione" verso il cielo. E' questo il sogno del protagonista, l'ingegnere Morgan, che, pur di vederlo realizzato, non esiterà a sacrificare tutta la sua esistenza.
Nonostante il sottofondo tecnologico possa far pensare ad un romanzo "noioso", l'ambientazione della storia, la sorprendente scelta del luogo "ideale" per la realizzazione dell'ascensore, gli excursus storici che spiegano la storia affascinante del luogo, ma soprattutto la poesia ed il "romanticismo" che Clarke è riuscito ad infondere in alcuni brani, fanno di questo romanzo una epopea straordinaria da vivere con gli occhi ed il cuore del protagonista sino all'ultima toccante riga.
Un capolavoro, appunto.
« Ultima modifica: 04 Luglio 2008, 23:52:07 di maxpullo » Loggato
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Re:I Libri di Maxpullo
« Rispondi #50 data: 05 Luglio 2008, 11:34:39 »
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Passato o futuro?

Vampiri, abominii, centauri, arpie, cerberi, minotauri e non solo. Sono solo alcuni dei protagonisti della fantastica saga che James Kahn ha presentato in due parti nella collana Urania con i romanzi "Tempo di mostri, fiume di dolore", numero 934 e "L'oscuro fiume del tempo", numero 948.

      Nei due racconti ci viene presentato un mondo dominato dai mostri da sempre presenti nelle mitologie umane di tutti i tempi. In questo mondo gli uomini sono spesso "ospiti sgraditi" e nella maggior parte dei casi sono costretti a reagire con rassegnazione alla violenza ed alla sopraffazione dei più forti.
Ma non sempre è così. Il giovane eroe Joshua, che anima entrambe le avventure, non si rassegna al massacro della sua famiglia ad opera di un vampiro, di un grifone e di un abominio e parte alla caccia dei colpevoli, per vendetta e per liberare i due cuginetti fatti prigionieri. Durante la sua missione troverà alleati ed amici che da un lato lo aiuteranno nella sua rincorsa e dall'altro aiuteranno noi e lui a capire meglio la "genesi" di questo mondo terribile.

Dal riassunto della trama sembrerebbe un racconto di fantasy, con un eroe senza macchia animato da nobili intenzioni che deve combattere contro i mostri per salvare i suoi cari, ma questa lettura è assai riduttiva perchè James Kahn non si limita a raccontare la storia di Joshua e dei suoi amici, ma, attraverso di essa, ci conduce di episodio in episodio verso il castello della "regina", la creatura più oscura e misteriosa della saga, destinata a sconvolgere definitivamente gli equilibri delle forze in campo e, attraverso questo sconvolgimento, a fornire l'unica verità possibile, assolutamente fantascientifica in grado di spiegare il mondo assurdo in cui si svolge la vicenda.
Una capolavoro della fantascienza da leggere e da vivere con intensità sino all'ultima riga dell'ultimo volume.
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Re:I Libri di Maxpullo
« Rispondi #51 data: 05 Luglio 2008, 14:52:34 »
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Oltre la vita

Uno dei romanzi più belli ed intensi che mi è capitato di leggere sulla collana è senza alcun dubbio "Fluke l'uomocane" di James Herbert, Urania n. 869.

    
  
A suo tempo, come breve commento, scrissi.

La discreta trasposizione cinematografica non rende giustizia a questo capolavoro che tra divertenti gag e appassionanti avventure di un "cane con ricordi umani" conduce ad uno dei finali più belli ed intensi di tutta la fantascienza.
E' difficile non partecipare alle avventure di Fluke, difficilissimo non lasciarsi travolgere dalla sua ricerca della verità, impossibile non commuoversi nelle ultime pagine.

Il romanzo ruota attorno alle disavventure di Fluke, un cane che si ricorda di esser stato un uomo e, ritenendo di esser vittima di un esperimento crudele, guidato dai suoi sogni e dai suoi ricordi si mette alla ricerca del suo passato e della verità.

Di Herbert ho apprezzato pressochè tutto, dalla sua prima apparizione su Urania con "Nebbia", per arrivare a "La Reliquia", "L'orrenda tana" ed "il superstite", ma è stato FLuke che è riuscito a toccare davvero il mio cuore e, nonostante abbia in genere più simpatia per i gatti che per i cani, non ho potuto fare a meno di trepidare per le avventure di questo simpatico cagnolone, dagli esiti davvero imprevedibili.
Il romanzo si legge dapprima come un simpatico e leggero excursus nel mondo fatto di espedienti e di stenti dei randagi, finchè Fluke non ritrova il filo che collega i suoi ricordi con la realtà. Da questo punto il racconto sale di tono e, dopo il drammatico e toccante incontro con la sua ex famiglia, l'autore ci conduce a quello che è uno dei finali più belli, commoventi e ricchi di mistero che mi sia mai capitato di leggere.
Da notare che dal libro è stata tratta una versione cinematografica abbastanza fedele dal titolo "Fluke" (C.Carlei, USA 1995), che tuttavia non riesce a rendere completamente l'atmosfera ed il senso del romanzo.
Lo consiglio a tutti perchè di libri così ce ne sono pochi.
« Ultima modifica: 07 Luglio 2008, 09:58:03 di maxpullo » Loggato
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Re:I Libri di Maxpullo
« Rispondi #52 data: 05 Luglio 2008, 20:53:35 »
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Non è poi male che tu sia malato .

Grazie
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Non sto invecchiando, sto diventando vintage.
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Re:I Libri di Maxpullo
« Rispondi #53 data: 05 Luglio 2008, 21:07:08 »
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ciao Max,

Sto attualmente leggendo "Tempo di mostri, fiume di dolore", devo dire che per adesso non è male, anche se "mi fa strano"

vedremo alla fine...
Grazie mille per i tuoi utili consigli.

Andrea
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« Rispondi #54 data: 06 Luglio 2008, 10:03:47 »
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Citazione da: gretana il 05 Luglio 2008, 20:53:35

Non è poi male che tu sia malato .

Grazie



in effetti, devo ammettere che, passata la febbre, quasi sgonfiate le pustole, subito dopo la prima vera doccia da quasi una settimana, la prospettiva di altri 7 giorni di "degenza" non mi sembra poi così male... l'unico fastidio rimasto è il folto barbone alla "cast away", ma in fondo mi da un'aria da "profeta" e, poi appena penso che a giorni farò piazza pulita dei pelacci ed anche del pizzetto, riesco a sopportarlo.... certo ora come ora non posso proprio tornare al lavoro perchè sono ancora tanto tanto INFETTIVO...

Pazienza, sopporterò la degenza leggendo (Robert J. Sawyer - Starplex) ed allietandovi con altre schede: in arrivo, per gli appassionati, due capolavori di Brown ed il secondo Matheson

Cià
« Ultima modifica: 06 Luglio 2008, 10:11:23 di maxpullo » Loggato
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« Rispondi #55 data: 06 Luglio 2008, 11:18:42 »
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Citazione da: maxpullo il 06 Luglio 2008, 10:03:47


Pazienza, sopporterò la degenza leggendo (Robert J. Sawyer - Starplex)



Ottima scelta, ne ho un piacevole ricordo, Sawyer è un grande io stò leggendo - la genesi della specie - veramente appassionante
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« Rispondi #56 data: 07 Luglio 2008, 09:50:26 »
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Alieno insidioso

Urania, nel corso degli anni, ha presentato ogni sorta di invasori, alieni o nostrani, dai gassosi Gizmo, ai verdi trifidi, ai baccelli replicanti de "Gli invasati" sino ai tremendi mostri di "Abominazione atlantica" o "A 30 milioni di Km dalla Terra". Ciascuno di questi "invasori" di per se merita la ribalta della scena (e sicuramente avrà una scheda nella rubrica), ma nessuno di loro può competere quanto a bassezza e insidiosità con la orribile "mente" de "Gli strani suicidi di Bartlesville" di Fredric Brown, Urania n. 296.

     La stupenda copertina di Thole mette già di per se i brividi, ma iniziando a leggere questo bellissimo romanzo si ha, già dalle prime pagine, l'impressione indelebile del capolavoro.
La storia è presto detta: la tranquilla cittadina di Bartlesville è sconvolta da una orribile sequenza di inspiegabili suicidi. Nessuna delle vittime aveva apparentemente motivo per compiere l'insano gesto e tutta la situazione è complicata dal fatto che la follia sembra colpire anche gli animali.
Toccherà a due abitanti di Bartlesville, il dottor Staunton e la signorina Talley, risolvere il mistero che si cela dietro queste morti, in una lotta contro il tempo ed a rischio della propria incolumità, per fermare l'alieno più insidioso e amorale che la fantascienza di tutti i tempi abbia mai proposto.

Il vero punto di forza di questo racconto, oltre all'ambientazione ed al sottofondo di mistero, sta nella felice intuizione dell'autore di alternare i diversi punti di vista: durante la lettura, infatti, ci troviamo a condividere sia i pensieri della "mente" che quelli delle sue ignare vittime; paradossalmente, il fatto di conoscere il colpevole sin dalle prime pagine non pregiudica la suspense, anzi, la grande capacità di Brown di descrivere ambienti e situazioni, ci porta a "vivere" il racconto in prima persona ed a immedesimarci completamente nel dramma dei protagonisti della vicenda.
Il singolare "modus operandi" dell'alieno poi, riecheggiando il tema cristiano della "possessione" demoniaca, contribuisce a creare l'atmosfera di paura che fa da sottofondo a tutta la vicenda.
Un capolavoro firmato da un grande della fantascienza.
Un libro terribile e avvincente, da leggere sino all'ultima pagina.
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« Rispondi #57 data: 07 Luglio 2008, 10:44:18 »
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Una teoria convincente

Difficile credere che un libro pubblicato nel 1953 possa ancora essere leggibile, ancora più difficile credere che lo stesso libro possa avere un contenuto attuale, ma se il libro è "Assurdo universo" di Fredric Brown, Urania n. 25, allora i conti tornano.

   Il mio entusiastico commento sul libro la dice lunga.

Già dalle prime pagine da l'impressione del vero capolavoro e rispetta le premesse sino in fondo. Dato che il libro è del 1953, è assai probabile che l'idea degli universi paralleli abbia avuto qui la sua origine, ma quel che conta è che qui l'idea è stata usata per costruire un romanzo assolutamente originale, geniale e divertente. L'idea degli infinitiuniversi che differisco di infinitesimi, tra l'altro, mi convince e mi è sempre frullata per la testa, anche prima di leggere questo straordinario romanzo. Forse perchè è così realistica ed affascinante da imporsi come verità?
Questo romanzo non lo "consiglio"... lo raccomando!                             

Che questo "vecchio" classico sia stato uno degli ultimi urania che ho letto è un po' indice della mia "bastiancontrarietà" nei confronti di tutto ciò che è "massificato": se tutto il mondo va a destra, io vado a sinistra e quindi se mamma Mondadori stampa e ristampa questo libro sin dagli anni '50 e se il suo titolo viene citato da sempre tra i classici della fantascienza, alla pari della fondazione di Asimov, allora io reagisco tenendolo nella libreria a fare numero e prima o poi lo leggerò...
Questa linea di condotta mi ha portato a leggere questo libro solo dopo aver rimuginato più volte sul concetto di universo parallelo. La mia personalissima teoria prevede che esistano infiniti universi, ciascuno differente dall'altro per un singolo, infinitesimo, quasi inapprezzabile particolare; questo universo in cui viviamo, quindi, è proprio così come lo vediamo esclusivamente perchè è così che deve essere e non potrebbe in alcun modo essere diverso. Eventuali diversità, che noi riusciamo a concepire con la fantasia, costituiscono però la realtà di altri universi, paralleli al nostro e, pertanto, per noi irraggiungibili.
Immaginatevi allora la mia sorpresa nel rileggere questi miei pensieri nelle pagine di questo romanzo!
E' stato come incontrare l'anima gemella o trovare un amico laddove non te lo aspettavi.
Al di là della fama, delle ristampe e delle chiacchiere sui classici, questo è un romanzo che va tirato fuori dalla libreria, letto e apprezzato, perchè un capolavoro che non viene vissuto pagina dopo pagina non è utile a nessuno.
« Ultima modifica: 07 Luglio 2008, 10:45:29 di maxpullo » Loggato
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Re:I Libri di Maxpullo
« Rispondi #58 data: 07 Luglio 2008, 12:23:54 »
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Il nuovo Clarke?

Ho appena terminato di leggere "Starplex" di Robert J. Sawyer, Urania 1332 e non posso esimermi dallo scrivere, per la prima volta in questa rubrica, un commento "a caldo".

   "The Robert J. Sawyer Show". Questo potrebbe essere il titolo più appropriato per questa prima pubblicazione su Urania di un romanzo dello scrittore canadese che più di tutti ha saputo seguire le orme del grande maestro della fantascienza "scientifica" Arthur Charles Clarke.
E' quasi impossibile descrivere la trama di questa storia così ricca di avvenimenti: quattro razze intelligenti che si conoscono sfruttando"corridoi" spazio temporali la cui origine è sconosciuta, stelle che vengono spedite indietro nel tempo per fini misteriosi, la scoperta di un nuovo e inconcepibile tipo di materia cosmica e di una razza di esseri intelligenti da essa composta, una guerra destinata a concludersi in modo inatteso con una pace duratura, una missione impossibile di recupero di un "cucciolo" disperso e tanto tanto altro.
Ma questa pletora di avvenimenti, di sussulti, di sorprese, anzichè infastidire per la sua apparente incoerenza conquista il lettore e lo coinvolge ad andare avanti alla ricerca di una spiegazione, che, per quanto semplicistica ed ottimistica, comunque ci sarà.

Va dato atto all'autore di riuscire a descrivere meraviglie, scoperte e battaglie senza annoiare mai, sempre tenendo viva l'attenzione del lettore, utilizzando l'umanità ed i migliori valori umani e sentimenti come collante per i vari episodi.
La Starplex è da un lato una nave di scienziati che si trova a fronteggiare i misteri e le meraviglie del cosmo, ma dall'altro è anche una nave "cosmopolita", in cui diverse razze si trovano a coesistere anche forzatamente ed è solo grazie ai valori più profondi dell'amicizia, dell'amore e della fratellanza che questa coesistenza diviene possibile.
Un romanzo che non sarà facile dimenticare.
« Ultima modifica: 07 Luglio 2008, 12:26:03 di maxpullo » Loggato
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Re:I Libri di Maxpullo
« Rispondi #59 data: 07 Luglio 2008, 12:37:04 »
Cita

Ciao Max,

visto che Bloch ti e' piaciuto tanto, prova a leggere, se ancora non l'hai fatto, Allarme sulla terra, ur. 1143, dello stesso autore.
Due bellissimi racconti, ambientati quasi ai giorni nostri. Due tentativi di utopie.

Winston
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