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Discussione: Questa realtà e l'altra (letto 2253 volte) |
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Re:Questa realtà e l'altra « Rispondi #15 data: 02 Gennaio 2006, 14:25:12 » |
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mi piacerebbe poter prendere parte a questa discussione, purtroppo non posso perché non ho letto il libro e probabilmente non lo leggerò mai...
abbiamo talmente tanti libri sui nostri scaffali che ormai sono giunto alla decisione di leggere solo ciò che mi fa divertire, se inizio un libro che dopo le prime 10/20 pagine mi ha solo annoiato a morte, chiudo e passo ad altro...
avendo il tempo sarebbe bello poter leggere tutto, anche il noioso e l'illeggibile, è sempre letteratura che può servire comunque per diminuire la propria "insaziabile" voglia di Fantascienza.
però il tempo è quello che è e con tutto ciò che abbiamo comprato e tutto ciò che pubblicano e continuiamo a comprare posso dire senza ombra di dubbio: "Non ce la faccio a leggere tutto quanto !"
quindi seleziono ciò che leggo, vecchio o nuovo che sia.
;D ;D ;D
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Loggato |
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E quando ci domanderanno cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: "Noi ricordiamo". (Ray Bradbury, gli Uomini-Libro in Fahrenheit 451) |
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Re:Questa realtà e l'altra « Rispondi #16 data: 06 Gennaio 2006, 02:26:13 » |
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“La trappola dello scrittore di FS”
Il Vostro giudizio unanime mi ha incuriosito ed ho voluto sentire anche io, subito, tutto ciò che tutti Voi Umanisti avevate provato nel leggere le prime settanta pagine : un profondo disagio ed anche un certo fastidio nel non comprendere ciò che lo scrittore mi voleva certamente comunicare: questo è stato il risultato che però non mi ha convinto. Ho cercato perciò di fare un po’ di analisi. Il risultato ritengo sia sorprendente: tutto ciò che poteva sembrare incomprensibile, persino odioso, offensivo, troppo spinto inutilmente, ripetitivo in modo ossessivo, anche inutile per l’economia del racconto, troppo facile l’immediata critica negativa che la sua lettura provocava: insomma si aveva la sensazione di una trappola, una specie di viottolo obbligato che ti portava alla critica più negativa. Persino il modo di scrivere non era normale: lunghi elenchi di parole, spiegazioni inutili tra parentesi, quintalate di sesso, l’ossessione dei numeri a non finire..persino un periodo lungo quasi una pagina con un solo punto (pag.67.). A pag.28 persino un errore che forse fa parte anche lui di questa messa in scena così poco credibile in cui tutti dovevamo credere! Si aveva la sensazione di un frullato di Jonescu, Campanile, magari anche un pizzico di “fantozzi” e via di questo passo! Magari anche giochi di parole come il cambio di sesso( Enrico Maria in Maria Enrico!).Strano anche l’impiego di “anormalie”.. Deprecabile l’accenno ad una dolorosa variante genetica. Proprio tutto senza un senso, una qualche giustificazione per andare avanti..forse sorge il dubbio che il “non senso” possa essere il filo conduttore di un progetto più ampio e magari anche chiarificatore. Insomma il protagonista è lo specchio di tutto questo: un falso! O forse la proiezione di una non esistenza. Tutto sembra routine, parlano ma non comunicano: sembra un dialogo sul nulla e tutto volutamente ermetico...cmq a questo punto non posso certo fermarmi perché s’intravedono delle spiegazioni davvero originali (la poltrona..). Oramai il punto critico è stato superato e tutto è abbastanza chiaro: ci troviamo in un tempo ingrato e terribile ridotto alla constatazione che l’esistenza sia un sogno, forse un vuoto temporale..si vedrà. Una piccola nota a favore del G.: lo si legge senza fatica anche nei punti più ostici. Forse che sia anche un buon scrittore che fa di tutto per non esserlo? Cordialità pugna
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Re:Questa realtà e l'altra « Rispondi #20 data: 24 Maggio 2009, 16:32:12 » |
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Citazione da: doralys il 26 Dicembre 2005, 12:21:56 Dopo aver letto il romanzo di Giacobbe ho scritto un commento estremamente distruttivo. Stamane la sorpresa di trovare il commento di Ernesto positivo e con un voto oltre la sufficienza:
Commento scritto da Ernesto - 25 Dicembre 2005, 23:31:05 Voto: 6.50 "Il problema consiste nell'arrivare a pagina 79. Io arrivato a pagina 77 stavo per mollare; mentre aspettavo che l'addetta all'ufficio postale mi compilasse la raccomandata, non avendo niente di meglio da fare [ho proseguito] ed alla fine ho capito. In effetti non era possibile che uno scrittore, per quanto sprovveduto, potesse proseguire con una storia così ridicola. Di norma prima di parlar male di un libro, mi sforzo di leggerlo, specie se uno degli interlocutori è Lippi. Protesterò moderatamente. Il romanzo avrebbe potuto essere più piacevole. Per non svelare niente vi dico: arrivate a pagina 80. Per il resto la storia è una storia onesta. Se avesse dimezzato la premessa, avrebbe potuto aspirare ad una sufficienza piena. Gli ho comunque dato mezzo punto in più per alcune citazioni deliziose. La quarta di copertina è di una fuorvianza estrema."
Ebbene, nonostante rispetti in pieno il giudizio di Ernesto, vi dico che io non ci sto. Ho parlato male del libro, ho detto chiaramente che l'autore non sa scrivere e che la storia sarebbe potuta essere buona, ma che è stata sviluppata in modo noioso e a volte fastidioso e ribadisco quello che ho scritto. Io non posso, non ho né il tempo né la voglia ormai, leggere un libro fino alla fine, anche se non mi piace, prima di dare un parere. Una volta lo facevo; sia per curiosità sia per rispetto a chi l'aveva pensato e scritto. Ma ora il tempo si è fatto corto, a venti, trenta anni sai di averne quanto ne vuoi, passato il mezzo secolo cerchi di essere selettiva, di prendere il meglio dall'universo di storie che sono state scritte. Forse Ernesto legge più in fretta di me, forse è più ottimista o più curioso e si può permettere di andare oltre le 60 pagine che ho letto io, io no. Io ho fatto uno sforzo ad arrivarci e poi ho deciso che se il signor Giacobbe non mi aveva dato nulla fino ad allora difficilmente mi avrebbe dato qualcosa in seguito. Reclamo il mio diritto di lettrice di sospendere la lettura quando non ne traggo piacere ed il mio diritto di commentare quello che ho letto senza se e senza forse. E senza sentirmi superficiale.
Doralys
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Ciao Doralys.. Ciao Ernesto, questo è il seguito della conversazione che abbiamo avuto a Reggio Emilia il 23 c.m. e m'ha fatto piacere rileggere tutto quanto s'era detto(dicembre 2005:come passa il tempo!) a proposito de "L'ALTRA REALTA' " di Giacobbe: veri scontri per l'amore della FS che si sono perduti e questo mi rattrista...ma nulla potrà mai andare perduto per sempre e lo Scrittore certamente deve essere sempre un'altruista convinto e lo dobbiamo cmq ringraziare di cuore! Cordialità pugna
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