Citazione da: marco.kapp il 25 Marzo 2013, 09:48:52

James Herbert, l'autore inglese di romanzi horror come "Nebbia", "Il superstite", "I topi" e il seguito "L'orrenda tana", ci ha lasciati a soli 69 anni. Per leggere l'articolo, sul sito "Corriere.it": http://archiviostorico.corriere.it/2013/marzo/22/Addio_Herbert_horror_degli_anni_co_0_20130322_cb611d62-92b9-11e2-9f8c-be38f41d4b93.shtml

Peccato! Indimenticabile per me soprattutto Il superstite, prestatomi dall'insegnante di educazione tecnica (e da me restitituole, al contrario dei due Urania che IO le avevo prestato e che ancora si chiamano Pietro). Tornando a Herbert, grandioso anche Nebbia, memoria personale dell'estate 1989 quando fu pubblicato su Classici Urania, e quando le mie estati erano ancora estati. Recentemente avevo letto anche La reliquia che ho trovato medio, ma non mediocre. Insomma, se ne va un altro pezzo, piccolo ma con la sua importanza, della mia vita, come Mennea pochi giorni fa...

"Morì e aspettò"

Tutte le storie di Herbert che ho letto, anche le più truculente, hanno un qualcosa di speciale che me le ha fatte ricordare nel tempo (e questo, detto da uno che non ama particolarmente lo splatter è un bel complimento), ma la sua narrativa rimarrà per me sempre legata ad una delle immagini più suggestive e verosimili dell'aldilà. Trovo sia particolarmente bello pensare che dopo questa vita ce ne aspettano infinite altre e che, dietro l'esistenza, ci sia un grande disegno di crescita verso nuovi stadi evolutivi e di consapevolezza. Mi aiuta a sopportare meglio le inevitabili brutture della vita.
Arrivederci James e grazie di tutto

Dispiace