Cari amici,
     Penso spesso alla fine che faranno i miei, i nostri libri. Andando avanti con gli anni, con i figli spesso nemmeno minimamente interessati, si avvicina forse il tempo di chi verrà in casa  per "liberare" le stanze dagli "ingombri cartacei"? Cosa ne pensate? A volte sogno ad occhi aperti; vedo una sede fisica, non solo virtuale, di UM o della Fondazione UM; vedo gente che fa delle donazioni di libri; vedo scaffali a perdita d'occhio di pile di volumi non in vendita; vedo decine di copie, anche di uno stesso numero, con all'interno di ciascun volume una targhettina di carta con il nome dell'ex proprietario e beneficiario… Dice il mio amico Lucky che la ricerca di libri è, per qualcuno di noi, come la carota davanti agli occhi dei vecchi cavalli: li aiuta ad andare avanti. Niente di più vero. Vorrei che i miei libri fossero amati e rispettati come io ho fatto con loro da sempre. Perdonate il mio attimo di mesta riflessione, passerà. In fondo parliamo solo di libri, o di carta che dir si voglia…
     Cordialità sentimentali.