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Discussione: Vecchi post Silverberg (letto 877 volte) |
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Vecchi post Silverberg « data: 17 Luglio 2012, 10:42:19 » |
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In un vecchio topic (credo fossero consigli per nuovi acquisti...) Ansible, Marben, Maxpullo e qualche altro (forse Wafer... non ricordo) si erano lanciati in una discussione a proposito di quali fossero secondo loro i più bei romanzi di Silverberg. Qualcuno (credo Ansible) aveva indicato un periodo di tempo, un arco temporale nel quale secondo lui si concentrava la migliore produzione di Silverberg. Sto cercando quei post ... ma non riesco proprio a ritrovarli !! Qualcuno riesce a darmi una mano ???
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Re:Vecchi post Silverberg « Rispondi #4 data: 18 Luglio 2012, 19:13:38 » |
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Citazione da: ETA-BETA il 18 Luglio 2012, 16:13:09 Il periodo più felice della ormai lunga carriera di Silverberg si può collacare nel decennio che va dal 1967 al 1976, con la massima "densità" di capolavori tra il 67 e il 70. Ad ogni modo, anche prima e dopo quel decennio straordinario, Bob ha prodotto opere egregie
| In questi giorni mi sto dedicando alla lettura de "L'altra realtà" di Kuttner (Padgett) ma per una mia morbosa curiosità ho letto le prime pagine del libro che leggerò dopo questo, si tratta di "Torre di cristallo", inizia così: " 1 Perché sai, voleva dirgli Simeon Krug, un miliardo d'anni fa non c'era l'uomo, di nessun tipo. C'era solo un pesce. Un affare viscido e scaglioso, con le branchie e gli occhietti rotondi. Viveva nell'oceano, e l'oceano era come una prigione, e l'aria, su in alto, era il tetto. Quel tetto non si passa,dicevano tutti, se lo passi muori. E c'era quel certo pesce: lo passò e morì. E quell'altro pesce: anche lui lo passò, e morì. Ma quell'altro pesce ancora, quando lo passò, gli bruciava il cervello, gli ardevano le branchie, e l'aria lo annegava, e il sole era una fiammata che gli incendiava gli occhi, e lui rimase sul fango ad aspettare la morte, e non morì. Strisciò indietro fino all'acqua, rientrò dentro e disse a tutti: Ehi, lassù, c'è tutto un mondo nuovo, diverso dal nostro! E ritornò su, e ci rimase un paio di giorni e poi morì. E gli altri pesci cominciarono a parlare di quel mondo nuovo, diverso. E strisciarono su, raggiunsero il fango della riva. E ci rimasero. E impararono a respirare l'aria. E impararono ad alzarsi sulle zampe, a camminare, a vivere con negli occhi il barbaglio del sole. E diventarono lucertole, e dinosauri e tutto il resto, e andarono in lungo e in largo per milioni di anni, e si rizzarono sulle gambe di dietro, e usarono quelle davanti per prendere in mano le cose, e diventarono scimmie, e le scimmie si fecero più furbe e diventarono uomini. E sempre, per tutti quei milioni di anni, qualcuno di loro continuava a cercare nuovi mondi. Tu gli dici: Dai, torniamocene nell'oceano, riprendiamo a fare i pesci perché e più comodo. E può darsi che gli altri, metà degli altri o forse più, sarebbero disposti a farlo, ma trovi sempre qualcuno che ti rimbecca: Non dire fesserie. Non possiamo più tornare a fare i pesci: adesso siamo uomini. E indietro non si torna mai. Si continua ad arrampicarsi, a salire." Bellissimo inizio... no ???
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