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URANIA MANIA - Urania Mondadori e altre collane - Collezionisti di Urania, Fantascienza, Fantasy, Gialli e Fumetti
Discussione: Biblioteca Trifidica Vintage Random (letto 4774 volte)
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random « Rispondi #45 data: 19 Giugno 2010, 20:56:43 »
Edgar Allan Poe, Racconti dell'impossibile, trad. Maria Gallone, BUR, 1957, pp. 170, lire 120
Qualche commento specifico sui singoli racconti.
IL POSSEDIMENTO DI ARNHEIM
Uno dei punti più alti dell'Estetica di Poe, e non tanto per le descrizioni finali (il possedimento vero e proprio) quanto per le riflessioni nella parte iniziale del testo. Tra l'altro, Poe dimostra la propria originalità rifiutando sia i giardini all'inglese sia quelli alla francese. E poi fa una considerazione magnifica e profetica: la Terra appare in tutta la sua bellezza se viene ammirata dall'alto, all'altezza dell'atmosfera. Idea assolutamente confermata dalle foto satellitari e da Google Maps. Lo scrittore aggiunge un tocco soprannaturale dicendo che questa bellezza va contemplata dall'alto solo dopo la morte, nella condizione di angeli terreni.
Come avviene spesso in Poe, il protagonista ha tratti rinascimentali che anticipano l'Oltre-uomo di Nietzsche.
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random « Rispondi #46 data: 19 Giugno 2010, 23:13:23 »
IL VILLINO DI LANDOR
Non è chiaro se sia una versione rurale del racconto precedente, o piuttosto una parodia di Poe su se stesso. Conoscendo il tipo...
L'ALCE
Descrizione della bellezza selvaggia delle aree più sconosciute degli Stati Uniti. Difficile dire se sia un resoconto autentico o inventato (vedi sotto): il fatto che molti dettagli del paesaggio siano quelli "tipici" di Poe fa sospettare la seconda ipotesi. L'elemento più interessante comunque è quello antropologico: a metà dell'Ottocento, dove ci si aspetta di incontrare un indiano spunta un nero, ed è il servitore di una famiglia di bianchi. Siamo nei decenni precedenti alla Guerra civile, quando la schiavitù è ancora in vigore. Un racconto poetico che "senza essere un capolavoro" ci offre un ritratto di Poe diverso dallo scrittore tenebroso come appare dai luoghi comuni. E a questo proposito...
LA BEFFA DEL PALLONE
All'inizio di aprile del 1844 il New York Sun andò a ruba per uno scoop favoloso sul primo dirigibile che aveva attraversato l'Atlantico. Era "l'unico giornale a riportare la notizia"... per il semplice motivo che la notizia era inventata di sana pianta. Da questo racconto traspaiono alcune delle caratteristiche più autentiche di E. A. Poe: 1. il gusto dadaista per lo sberleffo verso le "attese" della società, 2. l'amore per la Scienza (non il sogno o il delirio), 3. lo spirito di avventura. A leggere questo falso diario, ci si sente davvero volare.
p.s. In quello stesso periodo (1840) Manzoni pubblicava l'edizione definitiva dei Promessi Sposi. Capolavoro, sì, ma altro che attraversare l'oceano con un pallone volante... In Poe si respirava già il FUTURO. Si dica quello che si vuole, ma la Merica è la Merica.
« Ultima modifica: 19 Giugno 2010, 23:35:35 di dhr »
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random « Rispondi #47 data: 20 Giugno 2010, 10:57:17 »
GLI OCCHIALI X-ANDO UN PEZZO
Due racconti scritti per puro divertimento, ma è notevole la capacità di Poe di rappresentare le diverse categorie sociali, con le loro abitudini, ambienti ecc. Inoltre i protagonisti sono spinti dalle proprie fissazioni, dalla propria incapacità di mutare atteggiamento: una caratteristica che Poe ha più volte sfruttato, con risultati non comici ma agghiaccianti, nei suoi testi horror.
IL DIAVOLO NELLA TORRE
Anche questo sembra uno scherzo, e stilisticamente lo è, però contiene uno dei messaggi fondamentali di tutta l'opera di Poe. In un mondo che si sforza, pretende, si illude di essere ben regolato, arriva una forza inattesa - il diavolo - che sconvolge tutto. Il diavolo è Poe. O meglio, è la vita stessa. Su questo tema, vedi più avanti: Bon-Bon.
IL MILLESIMO SECONDO RACCONTO DI SHEHERAZADE
Ironico sequel delle Mille e una notte. Dopo che Sherazad è scampata per 1001 notti all'ira del califfo, incantandolo con le sue fiabe, decide di aggiungere un 1002° racconto, e non un racconto qualsiasi ma nientemeno che le avventure inedite di Sinbad il Marinaio. Peccato che, come recita il proverbio, "il meglio è nemico del bene".
Sharazad si lascia prendere la mano, esagera, e il califfo si irrita e la fa uccidere
Dal punto di vista narrativo, l'elemento più gustoso è che qui Poe tratta temi scientifici come se fossero fantascientifici. Le "meraviglie" viste da Sinbad nel suo ultimo viaggio sono tutte cose familiari ai lettori americani dell'Ottocento: vascelli da guerra, treni, calcolatrici, dirigibili, i primi robot, fenomeni naturali (la Barriera corallina ecc.), ma Sharazad descrive tutto in maniera ingenua e distorta, facendo sembrare "assurdi" i suoi resoconti. Colpisce la quantità di riviste scientifiche che Poe cita nelle Note; ancora una volta, si rivela la falsità della sua nomea di alcolizzato prigioniero dei suoi incubi... Con una stiletatta finale.
Sharazad muore prima di poter raccontare il finale, con le avventure più interessanti e più avvincenti di Sinbad.
Né il califfo né noi ne sapremo mai nulla. E questo silenzio, questo grande punto interrogativo, è la verità più vera, meno favolistica che ci sia.
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random « Rispondi #48 data: 20 Giugno 2010, 12:34:06 »
BON-BON, ovvero L'AFFARE PERSO
Capolavoro giovanile (1832, a soli 23 anni), che può essere preso come un "manifesto" dell'intera produzione di Poe. Mischia in modo brillante i vari generi: satira sociale, filosofia, grottesco, humour, enogastronomia, horror... La figura centrale è quella del Diavolo, che nella visione di Poe svolge la funzione positiva di distruttore delle "piccole certezze borghesi". Nella letteratura anglosassone a introdurre in positivo il personaggio di Satana è stato - ancora lui! - John Milton, ma con una notevole differenza: il diavolo di Milton è tragico ed eroico, mentre quello di Poe è raffinato e dispettoso. Diciamo, la versione laureata dei "malebranche" di Dante
Nel dialogo, allo stesso tempo colto e assurdo, tra l'oste intellettuale Bon-Bon e Sua Maestà il diavolo comincia a delinearsi quella che nelle opere successive diventerà in modo sempre più chiaro la filosofia di Poe. La si potrebbe definire "Materialismo sovversivo". Di matrice illuminista (cfr. il finale del Pozzo e il pendolo), ma con un modo innovativo, ancora oggi originale, di concepire la materia, l'universo, la scienza, l'intelligenza, gli angeli, il male, Dio. Vedi lo stupendo racconto Rivelazione magnetica e l'altrettanto stupendo saggio Eureka.
Nel finale, il supponente Bon-Bon si ritrova fregato. Una conclusione che Poe usa in modo ancora più comico nel racconto Mai scommettere la testa con il diavolo. In altri racconti il ruolo dell'"intruso distruttore" viene affidato a personaggi diversi: l'indomabile cavallo di Metzengerstein, l'ospite misterioso nella Maschera della morte rossa. In questa luce mistica/sovversiva andrà letto anche il finale di Gordon Pym. Fino a uno degli ultimi e più duri testi di Poe: Hop-Frog.
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random « Rispondi #49 data: 20 Giugno 2010, 14:47:53 »
MELLONTA TAUTA
Il titolo, che in greco significa "Ecco le cose che avverranno", è tratto dall'Antigone di Sofocle.
Se Bon-Bon era il manifesto di Poe, Mellonta Tauta è il suo testamento, pubblicato poco prima della morte nel 1849, in circostanze ancora da chiarire. Quasi presago della fine, lo scrittore di Boston condensò in questo breve testo di fantascienza le idee a cui teneva di più. Il racconto, ambientato nel 2848, viene presentato come un misterioso manoscritto proveniente dal futuro; un espediente che, in modo simile, HG Wells riutilizzerà per il romanzo Nei giorni della cometa. Mellonta Tauta finge di raccogliere le lettere scritte a un'amica da Pundita, una viaggiatrice annoiata (cfr. 2001 - Odissea nello spazio) a bordo di un dirigibile futuristico. La donna commenta con cinismo, con chiacchiere da salotto (cfr. noi di fronte al TG) le ultime notizie: guerre civili in Africa, epidemie... Ecco l'ultima fase dell'horror di Poe: l'orrore della vita quotidiana, perdipiù tecnologica.
Tramite l'ignorante Pundita, Poe si diverte paradossalmente a ribadire il suo attacco ai metodi scientifici correnti. Alcune pagine riprendono il suo saggio Eureka: in pratica, fa "citare" nel 2848 le proprie idee del 1848. Dietro lo scherzo però il tema è serio. La nuova prospettiva scientifica proposta da Poe è non solo rivoluzionaria ma profetica, in quanto anticipa la Teoria della scienza di Paul Feyerabend, Contro il metodo.
Qua e là compaiono altri temi SF: una nuova teoria sul Sistema solare, la distruzione di New York nel 2050 a causa di un terremoto, gli alieni... Non manca lo humour, p.es. quando Pundita crede di raccontare in modo documentato il modo in cui veniva prodotta la seta in passato, e dice una caterva di scemenze. O la satira sociale, con le "chiese" consacrate alle dee Moda e Ricchezza.
E il diavolo? In questo caso, viene sostituito
da un banale incidente: il dirigibile perde gas e precipita.
La traduttrice Bravissima Maria Gallone, che sviluppa l'inglese prezioso di Poe in un italiano ricco ed elegante. Un po' patinato, ma questo è solo un effetto dovuto al mezzo secolo che è trascorso.
Mi pare che ci sia un solo scivolone, nelle ultime righe di Bon-Bon. Però, andando a vedere l'originale inglese, in effetti il testo era fin troppo sintetico e ambiguo. La preferenza per una traduzione diversa è quindi dovuta a motivi di contenuto, ma dal punto di vista sintattico potrebbe reggere anche quella di Gallone.
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random « Rispondi #50 data: 22 Giugno 2010, 22:46:42 »
Citazione:
NEI GIORNI DELLA COMETA ... La Seconda Parte offre uno scenario SF inusuale, etereo, quasi immateriale, come nel film Contact di Zemeckis. ...
sobbb che delusione! ho appena (ri)scoperto che le pagine migliori del romanzo Nei giorni della cometa plagiano il misconosciuto racconto di Poe Conversazione tra Eiros e Charmion.
La differenza è che in Wells tutto finisce bene, perché l'impatto con la cometa migliora l'umanità; mentre in Poe tutto finisce male, perché l'impatto stermina la vita sulla Terra.
Eppure no! Per Poe il risultato è ancora più positivo, perché grazie alla morte si va in paradiso... per amor del cielo, niente nuvolette e angioletti, ma un al-di-là in cui l'umanità (per dirla in termini moderni) entra in una fase super-cibernetica. Come i seleniti in Moonbeast di Van Vogt.
Tra l'altro, unendo fantascienza e spiritismo, Poe scrive un capolavoro in un settore SF molto raro.
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random « Rispondi #51 data: 27 Giugno 2010, 23:49:37 »
Per restare in tema di Wells, hanno appena trasmesso su Rete4 The Time Machine nella versione del 2002, diretta da Simon Wells, bisnipote di HG. A mio parere, un film magnifico, con innovazioni azzecatissime, spec. il bibliotecario (beh ne abbiamo uno anche noi) e il signore dei Morlock (Jeremy Irons). L'unico difetto è quello che aveva già il classico film Time Machine del 1960: gli Eloi sono troppo umani, troppo simili a noi: nel film del '60 erano borghesi anglosassoni; in quello del 2002 sono gli immancabili indios. Invece l'idea FORTE di Wells era che tra 800.000 anni l'umanità si sarebbe divisa in due specie profondamente diverse tra loro. Quindi, in entrambi il film lo spettatore "parteggia" per gli Eloi, ma è un "errore". Questo incide anche sul finale. Qui è la classica americanata, sebbene girata con stile. Nel romanzo di HG Wells,
un finale gelido, silenzioso, su una Terra tra milioni e milioni di anni, in cui non è rimasta traccia dell'umanità...
p.s. Simon Wells, come regista, ha realizzato un paio di robettine, però il suo Time Machine è un kolossal co-prodotto nientemeno che dalla Warner e dalla Dreamworks di Spielberg. Certe sequenze del film fanno sospettare che il grande Steven abbia "dato una mano" al bisnipote dello scrittore.