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Home Forum | UraniaMania Forum... | Generico | Discussione: Biblioteca Trifidica Vintage Random «prec succ»
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  Autore  Discussione: Biblioteca Trifidica Vintage Random  (letto 4780 volte)
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random
« Rispondi #15 data: 07 Giugno 2010, 11:28:49 »
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IL CIBO DEGLI DÈI

Scritto nel 1904, questo romanzo ha una stupefacente capacità di trattare temi attualissimi: OGM, ingegneria genetica, invenzioni scientifiche che sfuggono al controllo (cfr. Jurassic Park), effetti sociali devastanti...
Non lo avevo mai letto: un motivo in più per ringraziare il GT del magnifico dono.

Allo scopo di massimizzare i prodotti commestibili, un paio di scienziati sintetizza una sostanza chimica che aumenta di almeno 6 volte lo sviluppo degli organismi. Nascono polli grandi come struzzi... ma la sostanza si spande per errore, e la città comincia a essere infestata da vespe giganti, ratti giganti, larve giganti. Scene di guerriglia, in mezzo all'indifferenza dell'opinione pubblica e all'incapacità delle autorità.
Nel frattempo il Cibo viene provato anche su neonati umani. La scena del loro sviluppo abnorme è inquietante come l'adolescenza di Wilbur Whiteley nell'Orrore di Dunwich di Lovecraft. Agili, vestiti di maglie metalliche, sembrano i robot giapponesi di Go Nagai; e la “visita” di un mutante in città anticipa il panico provocato da Godzilla. Ma alla fine Wells sta dalla parte dei Giganti, esponenti nietzscheani di un “nuovo mondo coraggioso” contro le “piccinerie” umane. Il finale, però, potrà solo essere quello di King Kong. O forse no. (Senza dimenticare che Wells è venuto prima di tutti questi autori).

Il romanzo si è meritato due o tre film, ma tutti di serie B che più B non si può; del resto, quasi mai le pellicole con animali troppo cresciuti sono dei capolavori... Eppure, così grottesco, caustico, mischiando SF, horror e satira sociale, tra scenette buffe, domande esistenziali ed episodi di violenza, Il Cibo degli Dèi risulta una delle opere più straordinarie – e misconosciute – di Herbert George Wells.
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random
« Rispondi #16 data: 10 Giugno 2010, 15:23:26 »
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NEI GIORNI DELLA COMETA


Una Prima Parte quasi priva di qualsiasi elemento SF, ma che offre un magnifico spaccato della vita inglese di inizio '900, e non solo inglese, e non solo di inizio '900, con le tensioni sociali e il disagio psicologico.
La Seconda Parte offre uno scenario SF inusuale, etereo, quasi immateriale, come nel film Contact di Zemeckis.
La Terza Parte cerca di immaginare un mondo perfetto, sulla falsariga delle profezie di William Blake: la purificazione delle Porte della percezione, il sesso libero...

I difetti sono sostanzialmente la verbosità e la prolissità: man mano che aumenta il suo interesse per il "romanzo di idee", Wells racconta pochi fatti, e poi li commenta fino alla nausea. Inoltre il suo mondo "perfetto" è poco credibile come quello dei Neanderthal di Robert J. Sawyer.

Traduzione sostanzialmente corretta, ma antiquata, e un po' goffa perché ricalca alla lettera la struttura della lingua inglese.
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random
« Rispondi #17 data: 10 Giugno 2010, 15:25:33 »
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random
« Rispondi #18 data: 10 Giugno 2010, 16:30:06 »
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Il Silmarillion.......

Potentissimo Signore, chiunque osi stroncarmelo avrà vita mooooooolto breve....tanto per la cronaca, questo è uno dei disegni sul Silmarillion che facevo negli anni 80





Che NESSUNO mi tratti male Tolkien!!!!


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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random
« Rispondi #19 data: 10 Giugno 2010, 18:36:07 »
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cara wa-Lalla, non ho ancora cominciato a leggerlo, ma dalle 2 paginette di introduzione non sembra proprio il genere di libro che stroncherei.

e complimenti per il disegno! ne hai altri? apri un topic?
« Ultima modifica: 10 Giugno 2010, 18:37:04 di dhr » Loggato
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random
« Rispondi #20 data: 10 Giugno 2010, 19:26:45 »
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Confidando il Vostro affetto nei miei confronti rimarrà immutato.... .....
Sono arrivata 3 volte a pag. 56 de "Il signore degli anelli"..........poi mi sono arresa.
Il Silmarillion da vent'anni prende la polvere, per altri vent'anni..........
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random
« Rispondi #21 data: 10 Giugno 2010, 20:17:31 »
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Citazione da: gretana il 10 Giugno 2010, 19:26:45

Confidando il Vostro affetto nei miei confronti rimarrà immutato.... .....
Sono arrivata 3 volte a pag. 56 de "Il signore degli anelli"..........poi mi sono arresa.
Il Silmarillion da vent'anni prende la polvere, per altri vent'anni..........





AAAAAAARRRRRRGGGGGGGGGHHHHHH!!!!!!
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random
« Rispondi #22 data: 10 Giugno 2010, 20:51:58 »
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preciso subito di non essere un fan di Tolkien. del Signore degli anelli ho visto solo il film - parte 2, e solo metà perché mi annoiava.
però del Silmarillion mi affascina il fatto che sia "il prequel mai pubblicato in vita dell'autore", e lo leggerò a mente sgombra, senza collegarlo alla saga, che ignoro del tutto.
in lingua originale, per di più.
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random
« Rispondi #23 data: 10 Giugno 2010, 21:06:48 »
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.........aspetto...............................................



altri disegni sono sul mio blogghino http://abissidisogno.blogspot.com/


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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random
« Rispondi #24 data: 10 Giugno 2010, 21:38:45 »
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Citazione da: lalla il 10 Giugno 2010, 21:06:48



.........aspetto...............................................



altri disegni sono sul mio blogghino http://abissidisogno.blogspot.com/


wa-lalla


Lallina, ho provato a scrivere il primo commento sul tuo blog ma non ci capisco nulla e non riesco ad inviare perchè dovrei essere ACCOUNT GOOGLE o altre diavolerie che non conosco, allora lo scrivo qui "che sono più imparato"!

Non conoscevo il blog e invito tutti a visitarlo e rallegrarlo con le proprie risposte, al limite se tutti incontrassero le mie stesse difficoltà apriamo una filiale qui in subaffitto

Farsi infilare le dita nelle orecchie dai padroni è per cani e gatti una goduria purissima, di livello appena inferiore in classifica alle grattatine sotto il mento (gatti)e sulla pancia (cani).
In genere le orecchie sono pulite, infila senza problemi la falange amica e sfruguglia a dovere...
Se però senti un vociare in lontananza invece significa che le orecchie sono abitate!
Un abbraccio, onorato di inaugurare il blog!
Il Trif
« Ultima modifica: 10 Giugno 2010, 21:43:27 di TRIFIDE-GT » Loggato
Ognuno vale uno, ma chi non partecipa vale zero.
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random
« Rispondi #25 data: 10 Giugno 2010, 21:51:33 »
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Citazione da: lalla il 10 Giugno 2010, 21:06:48

altri disegni sono sul mio blogghino http://abissidisogno.blogspot.com/


belli! sono un appassionato di arte / illustrazione Liberty.
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random
« Rispondi #26 data: 10 Giugno 2010, 22:11:08 »
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J. R. R. Tolkien, The Silmarillion, ed. George Allen & Unwin, 1977, pp. 366, sterline 4.95


AINULINDALË

La raccolta, per scelta del curatore Christopher Tolkien (figlio dello scrittore), si apre non a caso con un breve racconto che corrisponde esattamente al biblico "In principio...". Anche se vengono cambiati i nomi, sono evidentissime le corrispondenze con il mito cristiano della creazione degli angeli, ribellione di Satana, creazione del mondo.

Del resto, un appassionato di Tolkien mi diceva anni fa che, studiando tutte le carte dello scrittore, si scopriva che la sua intera Saga era una remake della dottrina cattolica.
Di un cattolicesimo - aggiungo però - piuttosto aperto. In Ainulindalë si notano infatti i riferimenti all'eretico John Milton e all'ancora più eretico William Blake, in particolare per quanto riguarda il ruolo di Satana (chiamato Melkor) nella storia della Terra. E soprattutto, in parallelo alla creazione dell'umanità viene descritta quella degli elfi, che a occhio e croce non compaiono nel Credo cattolico.

Christopher Tolkien nell'introduzione tiene a precisare che con il passare del tempo gli interessi del padre diventavano sempre meno fantasy e sempre più teologici; che è uno dei motivi per cui The Silmarillion rimase abbozzato e inedito. D'altronde, però, JRR cominciò a elaborare quel materiale fin dal 1917 e continuò a lavorarci per tutta la vita. Un lascito con tutti i crismi.
« Ultima modifica: 10 Giugno 2010, 22:24:17 di dhr » Loggato
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random
« Rispondi #27 data: 10 Giugno 2010, 22:29:29 »
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Bravo dhr.....adesso leggi tutto!!!!....ci risentiamo quando avrai finito i "Racconti Incompiuti" (Ti faccio grazia dei "Racconti Perduti" e  "Racconti Ritrovati", che sono una manovra commerciale e poco altro).

Grazie per i complimenti!

Trif, chi avesse urgente necessità di un po' di cerume felino non ha che da chiedere...

Bacio
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random
« Rispondi #28 data: 11 Giugno 2010, 08:28:10 »
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J. R. R. Tolkien, The Silmarillion

- segue -

VALAQUENTA

Altra versione del racconto precedente, ma in forma più schematica. Le parti più interessanti di Ainulindalë qui vengono riassunte e semplificate; in compenso si aggiungono una caterva di personaggi.
Alcune varianti sono notevoli, ad esempio l'introduzione di Entità femminili che fanno coppia con quelle maschili (idea comunque non originale, perché risale a Blake, e più indietro alle varie forme di Gnosticismo dei primi secoli d.C.), ma nell'insieme questo affastellamento di personaggi, anziché accrescere il Mistero cosmico, lo banalizza.
In definitiva, un testo molto meno valido di Ainulindalë.
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Re:Biblioteca Trifidica Vintage Random
« Rispondi #29 data: 12 Giugno 2010, 22:42:00 »
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QUENTA SILMARILLION: THE HISTORY OF THE SILMARIS


Indubbiamente una grandissima saga. Anzi, sono entusiasta di aver ricevuto in dono questo prequel, dato che i Miti delle Origini sono la mia passione.

L’originalità di Tolkien, come già accennato, consiste nel “coordinamento” tra mitologia nordica e teologia cattolica. Qualche volta questo doppio registro è un po’ ingombrante; spesso però dà vita a sviluppi inediti e affascinanti, come nel capitolo 2 dedicato ai Nani, il piccolo popolo che lavora nel sottosuolo.
Il tema su cui Tolkien si mostra più altalenante è quello del diavolo, ossia Melkor (poi chiamato Morgoth). In certe pagine il personaggio ha una sua grandezza epica e una personalità complessa, come il Satana di Milton; in altri casi viene ridotto a una creatura gretta, bugiarda, malvagia a senso unico, come nel dogma cristiano. Sempre gustose, comunque, le rielaborazioni che Tolkien fa dal Paradiso perduto, ad esempio quando si ispira alla coppia Sin-Death di Milton per creare l’inquietante Ungoliant. Così come sono divertenti alcune citazioni bibliche che vengono riutilizzate in contesti di tutt’altro tipo.

Un aspetto notevole del libro riguarda gli intricati rapporti sociali tra Uomini delle origini ed Elfi. Tra le vicende che ti tengono incollato alla pagina, emergono poi alcune figure femminili “arrabbiate” e controcorrente. Lo scopo della nostra tribolata esistenza, Tolkien lo sintetizza così: “[Ilúvatar = Dio] volle che i cuori degli Uomini fossero sempre protesi oltre i confini del mondo, senza mai trovare pace lì dentro; anzi avrebbero dovuto possedere la virtù di plasmare da sé la propria vita, tra le potenze e i casi del mondo, oltrepassando la Musica degli Ainur che assegna a tutte le altre cose il proprio destino”.
A questo proposito, una delle molle dell’intera saga è la parola beyond: le decisioni dei personaggi hanno sempre un risultato che va al di là dello scopo immediato; ogni azione rientra in un quadro più grande, spesso sconosciuto ai personaggi stessi. Anche questa mi sembra un’idea che deriva più dalla filosofia di stampo cristiano (Leibniz, Hegel) che dalla mitologia nordica, dove lo scopo è sempre ben definito (recuperare la spada di re Artù, ecc.). Poi però, prendendoci di sorpresa, il finale rimane aperto, senza una "soluzione conclusiva" ai mali del mondo. Bene così.

Dal punto di vista stilistico, per chi è abituato ai romanzi di oggi, un fatto che colpisce nel Silmarillion è che le descrizioni sono ridotte all’osso. All’inizio si prova un po’ di delusione, perché si vorrebbero indicazioni più abbondanti: quante zampe ha il mostro? Com’è fatta l’armatura?… Però, più si procede, più ci si abitua a “vedere” immensi scenari, creature favolose, battaglie epiche e la profondità dei sentimenti attraverso i pochi dettagli forniti da Tolkien.
Così come si resta meravigliati per come, nonostante la mole, ogni singola parola sia stata scelta con cura. Ci sono magari troppi personaggi, troppi luoghi, troppe situazioni secondarie, eppure mai una sbavatura, mai una frase inutile. Un concentrato di idee e di bellezza.
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