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Home Forum | UraniaMania Forum... | Generico | Discussione: Suggeritemi il finale «prec succ»
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  Autore  Discussione: Suggeritemi il finale  (letto 2905 volte)
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Suggeritemi il finale
« data: 10 Giugno 2009, 11:41:40 »
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Sull'onda dell'idea riguardante i finali alternativi del racconto "Specie dominante", sono qua a chiedervi di aiutarmi a trovare un finale per un racconto di FS fermo nel mio cassetto da più di tre anni.
Il racconto si intitola "La piana del drago".
Cosa ne pensate?
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Re:Suggeritemi il finale
« Rispondi #1 data: 10 Giugno 2009, 12:49:45 »
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Tu intanto faccelo leggere, poi vediamo. Come si chiama il Drago?
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Non sto invecchiando, sto diventando vintage.
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Re:Suggeritemi il finale
« Rispondi #2 data: 10 Giugno 2009, 14:30:40 »
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LA PIANA DEL DRAGO

di Giuseppe Bono e Marco Di Giaimo

Il possente pugno si abbatté con violenza sulla scrivania, rovesciando il portapenne ed il portaritratti con la foto di famiglia. “Dannazione! Vuoi vedere che mi va tutto in fumo per colpa di qualche osso rotto! Mi si fermeranno i lavori, scatteranno le penali… ma io metterò in conto tutto a quelli che mi ostacolano!”
Così urlava Mikis Zagaris, grasso sindaco di un paesino dell’entroterra greco dalle tipiche casupole bianche. Di fronte aveva due servili assistenti che assistevano impotenti al suo sfogo bestiale. Entrambi avevano la testa china e gli occhi bassi, come se la colpa di tutto fosse solo loro. Finalmente il sindaco si staccò dalla sedia dove era rimasto incastrato fino a quel momento, e si liberò mostrando tutta la sua mole: un metro e novanta per un quintale e mezzo e tanta cattiveria in corpo. I due leccapiedi seguivano ogni suo gesto col movimento del capo, e scattarono come molle quando ordinò ad alta voce:
“Andiamo, venite con me!”
I tre si avviarono, in testa il sindaco ed accodati i due fedeli ruffiani che sgambettavano non poco per tenere il passo dell’energumeno. Il primo cittadino si fermò prima in due uffici a dare varie strigliate a impiegate impaurite, poi uscì sul piazzale posto al centro del piccolo paesino, in quella tarda mattinata poco frequentato.
Salì sul suo enorme fuoristrada, ed invitò i suoi sottoposti a fare altrettanto. I due salirono e ringraziarono senza motivo. Mise in moto facendo rombare il motore e si avviò verso la periferia del paesello, dove avrebbero dovuto essere già iniziati i lavori per creare un sito di stoccaggio di rifiuti, il più grande della zona. Era stato eletto grazie all’appoggio di potenti industriali a cui aveva promesso di accogliere la discarica nel suo territorio. Essa avrebbe permesso lo stoccaggio di rifiuti provenienti dalla città e dai paesi circostanti, garantendo una cospicua entrata di denaro nella casse del Comune, perennemente in rosso, e garantendo anche una cospicua entrata nelle tasche dell’esoso sindaco e di coloro che l’avevano favorito.*
Sarebbe andato tutto bene, se all’inizio dei lavori uno stupido operaio non avesse riportato alla luce con la scavatrice dei frammenti di ossa.
Da allora, il sito fu dichiarato di interesse archeologico e cominciò il lungo iter (osteggiato naturalmente da Zagaris) per il completamento degli scavi, la classificazione ed il trasporto dei reperti.
In quel momento vi stava lavorando un’equipe di giovanissimi studiosi dell’università di Atene, guidati da un famosissimo archeologo e antropologo molto noto in patria: Dragan Rissas, un sessantenne attempato dal carattere al peperoncino, nonostante un fisico asciutto e mingherlino, scopritore di numerosi reperti fossili  risalenti al cretaceo. Molti musei europei esibivano mirabili ricostruzioni firmate con il suo nome.
Il piccolo professore, chino su sé stesso, stava mostrando ad uno studente impacciato come usare il bulino, lo scalpellino ed il pennello, cercando di riportare alla luce un frammento lentamente, senza rovinarlo. Più in là, disposti  in cerchio, vari gruppetti di due o tre persone stavano facendo lo stesso lavoro su altri reperti o eseguivano fotografie e rilievi. Secondo il professor Rissas, doveva trattarsi di un buon sito.
In tutto l’equipe era composta da dodici elementi, compreso il professore, e lavoravano fino al calar del sole, dopodiché il sito veniva chiuso e tutti si recavano nel centro abitato, dove erano ospitati in uno dei due alberghi del paese. Il progetto riceveva fondi stanziati dal ministero greco della cultura dietro richiesta della soprintendenza per le belle arti ed i beni paesaggistici.
Il rumore frastornante e la nuvola di polvere alzata dal fuoristrada che si stava avvicinando, attirarono l’attenzione del piccolo professore che, con gli occhialini imbiancati dalla polvere, si alzò in piedi e si incamminò incontro all’auto in arrivo, prevedendo ciò che sarebbe accaduto poi.
La brusca frenata fece fermare il veicolo che grattò il suolo col le ruote. Il sindaco ne scese di corsa, chiudendo la portiera con un gomito, dopodiché si aggiustò la cravatta e la giacca mentre si avvicinava all’archeologo nascondendo la rabbia dietro un sorriso ipocrita.
(segue...)
« Ultima modifica: 10 Giugno 2009, 14:32:00 di marco.kapp » Loggato
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Re:Suggeritemi il finale
« Rispondi #3 data: 10 Giugno 2009, 14:33:57 »
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Dietro, seguivano come cagnolini i due giovani assistenti, uno dei quali sembrava orgoglioso di fare il portaborse.
“Buona giornata, professor Rissas - disse tendendo la mano - Come proseguono i lavori? Sono venuto per vedere se c’è qualche novità di rilievo...”
“Si procede bene, caro sindaco, ma guardi che questo è un lavoro lento e molto meticoloso… e soprattutto non ci sono scadenze.”
“Ma… mi era sembrato di capire che la zona dei ritrovamenti è piuttosto limitata e i lavori dovrebbero concludersi nel giro di poche settimane…”
“Non credo proprio, anche perché abbiamo riscontrato alcune anomalie che vogliamo approfondire, per poter datare con più accuratezza i reperti. Inoltre, dobbiamo stabilire la natura degli scheletri, se si trattava di un branco di erbivori potrebbero esserci altri fossili nella zona. Credo proprio che potremmo arrivare a chiedere una proroga del progetto alla Soprintendenza.”
“Balle!” Zagaris ora era violaceo.
“Se entro quattro settimane non finite di tirare fuori qualcosa di buono, tipo uno scheletro di tirannosauro o qualche animale così, farò pressioni presso il Ministero per chiudere tutto! Tanto alla fine vedrete che sono ossa di nessuna importanza.”
“Questo lo giudicherò io, se non le dispiace. Adesso mi scusi ma, visto che il tempo è prezioso, tornerei al mio lavoro.”
“Allora la saluto, e le auguro buona ricerca!” E se ne ritornò sull’auto, sbraitando contro i due incolpevoli leccapiedi. Com’era venuto se ne andò.
Dragan Rissas, irritato dal comportamento animale di quell’uomo che sapeva essere un grande ignorante, si recò nella baracca allestita come magazzino dei reperti, aprì un frigorifero da campo e si versò del succo di frutta in un bicchiere di plastica per calmarsi, poi si immerse nel lavoro di visionare i vari reperti archiviati e numerati. L’anomalia che lo tormentava fino a togliergli il sonno si trovava a poca distanza da lui, su un tavolo da lavoro e coperta da un telo di lino bianco.
Si avvicinò e tolse il panno. Al di sotto si trovava un cranio piuttosto ben conservato, dotato di becco dalla punta arrotondata, lungo un metro e mezzo e armato di piccoli denti appuntiti.
Questo, insieme ad altri frammenti che componevano un osso molto allungato, facevano pensare ai resti di un animale preistorico vissuto nel Cretaceo, più di duecentocinquanta milioni di anni fa: il Quetzalcoatlus.
Questo animale, scoperto per la prima volta in Texas nel 1975, aveva popolato l’America del nord e l’Asia, ma non era escluso che, viste le grandi distanze che poteva ricoprire in volo, fosse giunto fino al Medio Oriente e in qualche raro caso anche all’attuale Grecia.
Era un rettile enorme e, dalle prime simulazioni che Rissas aveva effettuato grazie ad un apposito programma computerizzato, poteva raggiungere fino a quindici metri di apertura alare, come un moderno cacciabombardiere. Il peso poteva raggiungere i cento chilogrammi e le più recenti ipotesi dicevano che si cibava probabilmente di carcasse di animali, come un avvoltoio.
Non era la prima volta che l’archeologo aveva a che fare con un animale straordinario come il Quetzalcoatlus; vi erano delle celebri ricostruzioni di scheletri di Tirannosaurus Rex effettuate dalla sua equipe che ora si trovavano al Museo della Geologia in South Dakota o ad Ulan Bator, in Mongolia.
Ma il mistero più fitto riguardava lo strato geologico che caratterizzava i ritrovamenti, troppo recente per ospitare ossa così antiche.
Il caldo si stava facendo sempre più soffocante, mentre si avvicinava l’ora di pranzo.
Rissas era alle prese con lo studio dell’osso dell’ala, mediante una ricostruzione tridimensionale, quando entrò uno degli assistenti, Georgis Papas, con un’aria molto eccitata.
“Professore, venga immediatamente a vedere! C’è qualcosa di molto strano nello scavo E-5!”
“Cosa ci può essere di ancora più strano, dopo quello su cui stiamo già lavorando?”
(segue...)
« Ultima modifica: 10 Giugno 2009, 14:34:16 di marco.kapp » Loggato
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Re:Suggeritemi il finale
« Rispondi #4 data: 10 Giugno 2009, 14:35:15 »
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“Bè, professore… forse è meglio se lo vede con i suoi occhi.”
Papas era molto impaziente, sembrava che negli occhi ardesse un fuoco, o la febbre… chissà, magari si vedeva già spalancate le porte della fama.
Con fare volutamente calmo, per bilanciare l’eccessivo entusiasmo del giovane, Rissas si alzò, prese il cappello e lo seguì fuori dalla tenda, nella luce accecante di mezzogiorno.
Quel luogo era chiamato “la piana del drago” sin dall’antichità.
Leggende riguardanti battaglie tra le legioni romane ed i Parti, per salvaguardare i confini dell’Impero ad est, si mescolavano a storie combattute da eroi locali. In una di queste si narrava di San Giorgio, quello del drago… Quel santo che viene solo raffigurato nei quadri del medioevo, un patrono dei templari, non riconosciuto né dalla storia, né dalla Chiesa.
Giunsero in mezzo ai picchetti che delimitavano le varie zone di scavo, identificati con delle coordinate cartesiane.
Lo scavo E-5 si trovava pressappoco al centro di un quadrato che racchiudeva una griglia di ricerca, all’interno della quale era presumibile fossero racchiusi i resti del rettile.
Altri assistenti che si erano riuniti lì attorno si scostarono per lasciar passare il professore e Papas.
Entrarono nella buca profonda circa un metro, all’interno della quale si trovava una ragazza italiana di ventinove anni, Lucia Fermi, china su quella che sembrava una parte di cassa toracica.
Essa si girò quando sentì arrivare gli altri due, e spalancò due begli occhi celesti nel notare che Rissas era venuto subito. Subito si rialzò e, tutta impolverata, si fece incontro:
“Professore! Ho trovato qualcosa di incredibile, ma non voglio anticiparle niente. Preferisco che osservi da solo…”
“…Per vedere se raggiungerò le sue stesse conclusioni, ho capito. Perbacco, tutta questa eccitazione… deve trattarsi di qualcosa di eccezionale!”
“Già, professore. Prego, mi segua.”
La ragazza gli indicò dove passare e dove chinarsi, dopodiché gli indicò una parte di osso della costola.
“Guardi, sulla linea della costola, c’è qualcosa di metallo incastrato in un osso: per me c’è qualcosa che non quadra”.
Il professore rimase ad osservare, tastando con la mano quel pezzo metallico. Accanto, la costola era incisa profondamente. Constatò che era proprio metallo, molto arrugginito ed eroso.
Disse incredulo: “Come può esserci del metallo in una costola di pterodattilo?” E guardò lo studente che aveva di fronte, che spiazzato abbassò gli occhi. Così fecero tutti gli altri studenti, corsi lì attorno perchè anch’essi incuriositi dalla singolare scoperta.
“ Ci sarà sicuro una spiegazione: ripulite queste ossa ed arriveremo alla soluzione. Avanti, al lavoro.”
(segue...)
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Re:Suggeritemi il finale
« Rispondi #5 data: 10 Giugno 2009, 14:38:20 »
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Pensieroso, fece molte congetture sul metallo nell’osso, alla fine convenne che poteva essere uno scherzo geologico causato da qualche immane terremoto primordiale che doveva aver sconvolto la geomorfologia locale. Per ora poteva accontentarsi di questa ipotesi.
Nel pomeriggio, un altro studente di corsa, arrivò alle spalle del professore Rissas, sconvolto.”
Professore, venga, venga…” E lo invitò a seguirlo.
Lì vicino il giovane puntò col dito un cranio umano che sporgeva dalla terra. Erano evidenti le orbite vuote che facevano capolino mentre affioravano dalla terra. Anche qui, gli altri studenti, erano accorsi increduli ed emozionati.
Il piccolo professore, si chinò su quello che veramente evidentemente un cranio umano, lo accarezzò col palmo, a fissò per lungo tempo davanti a sé..
“Professore,professore..”Un giovane lo scosse alla spalla, e lui si riprese, guardò incredulo gli studenti, e parlò “ Com’è possibile ? Ossa di dinosauro e ossa umane assieme? Non è possibile questo, ragazzi, ve ne rendete conto?” Gli universitari, annuirono esterrefatti, capendo lo sgomento dell’archeologo.
Proseguirono ancora per due giorni con gli scavi in una zona circoscritta perlopiù quadrata, di quindici metri di lato.
ed ancora più strano era stato l’altro ritrovamento, effettuato a pochi metri di distanza: uno scheletro umano, competo di armatura, spada e scudo.
Apparteneva senza dubbio ad un legionario romano.
(ora aggiungete voi un finale...)


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Re:Suggeritemi il finale
« Rispondi #6 data: 10 Giugno 2009, 14:49:08 »
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"poi il professore si svegliò e disse.. 'mazza che canna ho"
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Zazzà


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Re:Suggeritemi il finale
« Rispondi #7 data: 11 Giugno 2009, 11:23:28 »
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Ciao, il suggerimento lo vuoi pubblico o in mp? Perchè io un'ideuzza l'avrei
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Re:Suggeritemi il finale
« Rispondi #8 data: 11 Giugno 2009, 14:49:45 »
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Citazione da: Zazzà il 11 Giugno 2009, 11:23:28

Ciao, il suggerimento lo vuoi pubblico o in mp? Perchè io un'ideuzza l'avrei


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Re:Suggeritemi il finale
« Rispondi #9 data: 11 Giugno 2009, 19:17:02 »
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Mi scuso sin da subito per gli eventuali strafalcioni e se i tempi verbali non dovessero coincidere, ma scrivo di getto e quindi come viene.

- Mandate i reperti in laboratorio, voglio i risultati il più presto possibile.
-Subito professore- rispose la bellissima Lucia.

Il professore non dormì e non mangiò per quasi tre giorni, alla fine avuti i risultati restò seduto a guardare sbalordito i reperti da un lato e i fogli con i risultati di laboratorio dall'altro.
Prese in mano il pezzetto di metallo e cominciò a sfregarlo amorevolmente. La stanchezza lo vinse e si assopì, così sulla poltrona con il reperto in mano. Cominciò a sognare, ma era un sogno strano, sensa senso:
"Si trovava tra le montagne della grecia, alla sua destra in basso vi era una pianura e lì stazionava una colonna di soldati romani nella classica formazione d'attacco. Non riusciva a vedere il loro nemico dato che una collinetta gli copriva la visuale. Cominciò a spostarsi e a scendere  e lentamente cominciò a intravedere qualcosa.
Un grosso crepaccio squarciava la pianura. Un rombo assordante cresceva nell'aria secca. Dal crepaccio si levavano spire di fumo bianco e denso e lentamente qualcosa cominciò ad emergere dal cuore della terra.
(segue)
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Re:Suggeritemi il finale
« Rispondi #10 data: 11 Giugno 2009, 19:28:50 »
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...
I soldati terrorizzati ruppero la formazione e si sparpagliarono. L'oggetto che emerse, di un nero opaco, sembrò al professore un enorme cilindro con dei razzi montati in basso.
Il cilindro restò sospeso per qualche secondo quindi sparì in alto, oltre l'atmosfera e presumibilmente fuori nell'immensità del cosmo.
Il professore era ormai arrivato quasi alla pianura, quando vide i soldati riavvicinarsi piano e affacciarsi al bordo del crepaccio e subito tirarsi nuovamente indietro con un'espressione di terrore dipinta in volto.
Un altro rumore ora riempiva l'aria, era come se milioni di uccelli stessero sbattendo le ali ed ecco uscire dall'abisso un enorme e mostruoso Drago. Le sue ali erano immense ed i suoi colori variavano dal nero al rosso, piccole volute di fumo uscivano dalle narici e la sua enorme coda sferzava l'aria.
Dopo un breve battito d'ali, che sollevò un turbinio di polvere, il Drago poggiò le sue enormi zampe a tera ed aprì la bocca:
-State tranquilli, vengo in pace per portarvi la conoscenza del mio popol.......
Non terminò la frase perchè uno dei soldati, si era avvicinato a lui piano piano ed aveva conficcato una lancia tra le sue possenti costole, si era scheggiata, ma aveva continuato inesorabile il suo cammino trafiggendogli il cuore ed uccidendolo all'istante. Cadde in avanti proprio sul soldato che lo aveva colpito, schiacciandolo.
Gli altri soldati fuggirono terrorizzati e non rimisero più piede nella pianura."
(segue)
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ci sono più cose in cielo e in terra,Orazio....
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Re:Suggeritemi il finale
« Rispondi #11 data: 11 Giugno 2009, 19:42:35 »
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sparate.....
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Re:Suggeritemi il finale
« Rispondi #12 data: 11 Giugno 2009, 19:44:34 »
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.....
Con un sussulto il professore si svegliò. Capì che la lancia conteneva memorie di ciò che era accaduto e che il suo non era stato solo un sogno. Prese una decisione e telefonò al Sindaco Zagaris.
-Buona sera Sindaco, devo parlare con lei subito, venga agli scavi da solo mi troverà li.
-Che succede Professore Rissas, ha deciso di darmi il via libera per il terreno?
La sua domanda era velata dall'ironia e non si aspettava certo la risposta che invece gli diede il Professore.
- Si signor Sindaco, è proprio quello che voglio fare, ma non posso senza il suo aiuto, troppi hanno visto quello che abbiamo trovato nel sito, i miei assistenti e gli studenti ad esempio. E i risultati di laboratorio, anche se non li ho fatti vedere a nessuno, verranno sicuramente richiesti anche dai miei assistenti. Parliamone di persona.
Si incontrarono agli scavi e li ricominciarono a discutere.
- Non faccia quell'espressione signor Sindaco, ho i miei buoni motivi per volere chiudere questi scavi e a lei non devono interessare.
- Ha ragione, a me interessa solo riavere il terreno. Andiamo e definiamo i particolari, penso che lei voglia in cambio qualcosa?
- Si, ha ragione. Organizziamo tutto per bene.

Quella notte molte telefonate  vennero fatte e molte autorizzazioni, che fino a quel momento erano state negate,  vennero concesse al professore per effettuare scavi in altre parti del paese.
I giornali l'indomani avevano la notizia in prima pagina:
(segue)
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« Rispondi #13 data: 11 Giugno 2009, 19:55:14 »
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....

" TUTTA UNA BURLA?
Una lettera anonima è giunta questa notte alla nostra redazione e alle autorità , vi si rivendica un'azione politica creata ai danni del nostro Sindaco Zagaris. Nella lettera sono state spiegate le modalità con cui è stato creato il sito ad oc per gli archeologi in modo che si potessero bloccare i lavori per la costruzione della discarica in quel luogo......"

L'articolo continuava su questo tono spiegando per filo e per segno quello che la lettera anonima diceva.

Il professore a capo chino stava raccogliendo tutta la strumentazione che aveva portato al sito, Lucia gli si avvicinò e disse:
-Perchè professore, io so che è stato lei ad architettare tutto questo in combutta con quel mascalzone di Zagaris. Ieri sera ero rimasta agli scavi per controllare e catalogare alcuni reperti e vi ho sentito parlare.
Il professore la guardò dritta negli occhi poi le rispose:
- Lucia, sei molto giovane e no puoi capire, la tua testa è piena di ideali, ma con il tempo imparerai che esistono altre cose. Domani partiremo per cominciare un nuovo scavo.
Detto questo si allontanò da lei e mormorò:
- Non esiste vita al di fuori della terra. Nessuna vita. L'umanità non capirebbe, l'opportunità che abbiamo perso secoli fa non farebbe altro che fare accanire gli scenziati e devierebbero i fondi per la ricerca.
Per noi che studiamo il passato non resterebbe più nulla, andrebbe tutto a chi prepara il futuro.


                                                                               FINE
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« Rispondi #14 data: 13 Giugno 2009, 20:39:56 »
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