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Discussione: Peter F. Hamilton (letto 1721 volte) |
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Peter F. Hamilton « data: 07 Luglio 2014, 22:58:59 » |
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S.O.S. - P. F. H.! Mi sto affacciando, probabilmente con tempi e strumenti penosamente inadeguati, al ricchissimo mondo di Peter F. Hamilton, impegnato dal primo libro del vuoto (MM n°51) da svariate settimane, purtroppo molto inconcludenti. In cerca di una boa cui attraccarmi, per rifocillare le mie inadatte energie, speravo di trovare un molo ristoratore in questa sezione, ma mancando il nostro all'appello, apro questa discussione in cerca di conforto. Mi affido dunque a chiunque conosce e apprezza l'autore e avesse buon cuore di sostenerlo (e sostenermi) con una presentazione o invito alla lettura, insieme a qualche suggerimento su cosa mettere nella stiva prima della partenza. La sensazione di sentirmi del tutto inerme di fronte ad un affresco di spropositate dimensioni e minuziosità dei dettagli, ormai mi sovrasta, ma piuttosto che cedere passivamente sotto il peso di un mio fallimento, vorrei resistere ancora un pò, sperando di capire se posso beneficiare del piacere di questa lettura anche con i tempi al momento a disposizione o se rimandarla a più idonee stagioni. Il problema sta forse proprio nella ricchezza e nella vastità dell'opera, non solo in senso quantitativo, ma anche qualitativo. Per quanto riguarda la quantità, oltre al numero di pagine, totali (572) e di ogni capitolo (media: 81 pag.), ci sono anche le lunghe descrizioni, spesso ambientali, e i moltissimi nomi propri, di personaggi e luoghi. Non necesariamente un difetto, intendiamoci, ma comunque un bell'impegno di concentrazione e continuità. Piccolo esperimento: ho provato a contare i nomi propri presenti in una pagina ogni 10, una per l'altra. Ho scelto le decine intere, e da pag. 10 a pag. 140 sono risultati: - 62 nomi propri in 14 pagine, di cui solo 12 ripetuti, e 50 presenti solo 1 volta. - media: 4,4 nomi/pag. e 3,5 nomi nuovi/pag. Chiaro che un romanzo non si vende nè si compra "a peso" e che questi dati sono di per sé sterili, però sono dati... Per quanto riguarda invece la complessità "qualitativa", riporterei qualche frase ad esempio: <La conclusione ovvia - disse Troblum - è che gli Anomine si sono semplicemente impossessati di sistemi esistenti dei Raiel presso il Muro. Bastava che usassero un generatore ipercunicolare adeguato come dimensioni per trasportarli alla Coppia di Dyson, e noi sappiamo che possedevano già la tecnologia di base> <L'interfaccia di campo si collegò subito alla T-sfera della Terra, consentendogli di scegliere le coordinate di uscita. Il campo di forza integrale entrò in funzione velocissimo per schermargli la pelle. Il vuoto tremendo e impressionante del continuum di traslazione lo inghiottì, annullando ogni senso.>E poi ci sono capsule regrav, generatori di campi stabilizzanti, stati post-fisici dell'ANA: governo, lacune di memoria macrocellulari, U-ombre, ecc. ecc. Insomma un vastissimo e ricchissimo universo, molto lontano e inafferrabile, con una miriade di mondi e numerosi cambi di scena, avulsi fra loro che chissà, probabilmente prima o poi convergeranno a formare un magnifico mosaico, come tessere multicolori mai affiancate a caso. Ma il poco tempo serale disponibile e le poche pagine settimanali che riesco a garantirmi, temo non siano idonee e sufficienti: alla fine non mi ricordo nulla e capisco molto poco... Ormai avrete capito, anche dai miei scritti, che in genere prefersico la ricchezza all'essenzialità di un'opera: non cambierei mai le sonate e partite per violino di Bach con una sinfonia di Part, pur apprezzandole entrambe, o un quadro di Canaletto con una tela di Morandi. Ma anche i più ricercati arabeschi della polifonia e della pittura fiamminga concorrono poi ad offrire una veduta d'insieme che si esprime autonomamente. Sarei grato di scoprire che anche PFH può essere visto in questo modo. Chiunque avesse consigli, informazioni o suggerimenti su come leggerlo, da dove partire, se ciò facilita l'ingresso in questo universo, o su cosa necessita in questo viaggio, avrà la mia riconoscenza!
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« Ultima modifica: 07 Luglio 2014, 23:04:10 di Fantobelix » |
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Re:Peter F. Hamilton « Rispondi #1 data: 08 Luglio 2014, 10:38:17 » |
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Ciao non posso aiutarti sul ciclo del vuoto (in effetti sto ancora cercando di completarlo), posso fare riferimento alla" Crisi della realta" l'altro monumentale ciclo di Hamilton, devo dire che almeno a quanto ricordo il numero dei personaggi principali, era più contenuto anche se a tratti comparivano numerose figure secondarie (ben trattegiate), ho cercato di leggerlo con continuita, ma ha comunque richiesto parecchio tempo, il fascino dell'affresco che ha dettagliato, mi ha catturato ed effetivamente dopo un pò, mi e rimasto in testa il quadro generale e non è stato difficile seguire lo svolgimento dell'azione, anche se effetivamente ogni tanto qualche dettaglio dovevo recuperarlo, sicuramente un opera notevole, e se devo evidenziarne un difetto, e sul finale che mi ha dato l'impressione di essere un pò arrangiato, quasi se come dopo aver creato tutto un universo, si ritrovasse a non saper bene come tirar fuori i suoi personaggi dai guai. Non so se questo puo esserti utile però lo stile di Hamilton mi piace e mi riprometto di leggere la seri del Vuoto appena mi sarà possibile.
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Vivi ogni giorno come se non ci fosse domani, impara come se dovessi non morire mai! |
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Re:Peter F. Hamilton « Rispondi #2 data: 08 Luglio 2014, 14:38:02 » |
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Ci vuole del tempo a disposizione per leggerlo, non puoi leggere 2/4 pagine la sera prima di addormentarti , è una grande opera , di qualità della trama , di tecnologia futuristica . Il primo libro si snoda talmente tanto nella prima metà , perché le fazioni in campo , i personaggi e la tecnologia stessa, debbono essere spiegate con calma , ma poi verso la fine tutte riprendono la via centrale e convergono verso il centro . Io l'ho trovata un opera impressionante, spettacolare e quando finisce ti senti appagato, ( parlo di tutto il ciclo ). Quindi , se vai in ferie e hai a disposizione quell'ora, ora e mezza per poterti rilassare e leggerlo con calma bene , altrimenti ogni sera dovresti ritornare indietro ogni volta di 2/3 pagine per riprendere il filo. Merita , credimi.
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Re:Peter F. Hamilton « Rispondi #4 data: 08 Luglio 2014, 22:18:33 » |
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Bene, il vostro conforto mi sostiene. In effetti le mie perplessità erano sull'impegno e sulla costanza che questo ciclo può richiedere per essere meglio seguito ed apprezzato. Cose che la precarietà dei miei tempi oggi fatica ad offrire. Comunque almeno la sperata convergenza dei diversi filoni aperti nelle sotto-sezioni dei primi capitoli sembra confermata: è di buon auspicio per una visione d'insieme prossima che aiuti lo sperduto lettore... Immaginavo che una lettura cronologica fosse un buon viatico: ci penserò, al limite ci sono sempre gli e-book in lingua originale (o in francese, come ho tentato all'inizio di questo ciclo e devo dire che non era male, quanto meno perchè il numero di pagine dei capitoli e del volume si notano meno e non pesano come il cartaceo...!!). Se butta male, attenderò le vacanze sotto un sabbioso, striminzito ed incosistente rifugio d'ombra, implacabilmente rotante ogni mezzora... Nel frattempo lo scorso week end (trascorso in analoghe penose condizioni salsedinose e sudoripare), sono riuscito a leggermi Titano di Varley. Non mi ha convinto del tutto, anche se l'idea di Gea è affascinante (mio commento sulle schede), ma almeno in una dozzina di ore l'ho portato a termine! Comunque, agli altri appassionati, che leggo carichi di entusiasmo: il messaggio è sempre valido! A proposito: qualcuno è in grado di risolvere il mistero della "F." tra nome e cognome? Non ne ho trovato traccia sul web e neanche nelle schede qui su UM, sempre puntata. Al primo che risolve l'arcano... l'onore di modificare il nome completo dell'autore su tutte le schede del sito! Grazie a tutti!
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Re:Peter F. Hamilton « Rispondi #7 data: 09 Luglio 2014, 22:49:44 » |
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Citazione da: Edmeo Piras il 09 Luglio 2014, 21:06:03 Il problema del ciclo del Vuoto è che Lippi (o per motivi di costi, o per altre ragioni imperscrutabili) ha saltato i precedenti romanzi del ciclo. Anche io non ci ho capito una mazza, e ho abbandonato a metà dell'ultimo romanzo per la disperazione. Nel caso della Crisi della Realtà, almeno leggendo con attenzione hai tutti gli elementi per districarti.
| Però anche la Crisi della Realtà ha, come dire il suo peso: 10 tomi, tra l'altro venduti a peso d'oro, quando si trovano! Arne, hai ragione, ebook a manetta... anche perchè la lettura di questi volumoni, per prolungata manipolazione e immancabili pieghe impossibili da evitare, sarebbero da comprare doppi: una copia di lettura ed una da collezione! Alternativa: che dite se parcheggio il millemondi del vuoto, ovviamente SOLO fino al momento in cui Urania offrirà anche il Commonwealth Universe completo.... Vabbè dai ci provo ancora, ma necessitano le ferie!
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