|
ATTENDERE...Ricerca Collane in corso...
Autore |
Discussione: Philip K. Dick (letto 22364 volte) |
| |
| |
| |
| |
marben
|
|
Re:Philip K. Dick « Rispondi #18 data: 16 Giugno 2011, 21:42:10 » |
|
Mi sono riletto Occhio nel cielo nell'edizione Fanucci. la traduzione è stata "svetustata" rispetto a quella uranica del 1957, reintegrando anche qualche passaggio tagliuzzato qua e là. Non avendo più riletto il libro da tantissimo tempo temevo una brutta sorpresa, ma tutto sommato è un libro ancora più che leggibile anche se siamo lontani dai capolavori del periodo aureo di Dick. L'interesse storico è poi notevole, essendo il libro un concentrato, un po' frettoloso bisogna dire, delle classiche tematiche dickiane. Ecco la mini recensione che scritto per la scheda del libro in DB.
"Quarto romanzo pubblicato da Dick, questo Occhio nel cielo, pur non essendo ancora un capolavoro come molti romanzi successivi, presenta indubbi motivi di interesse. Innanzi tutto è il primo romanzo di Dick in cui appare una realtà virtuale condivisa da più protagonisti, una specie di prova generale del capolavoro Ubik. Inoltre Dick da sfogo alla sua vena più satirica prendendosi allegramente gioco dei fanatismi religiosi e politici e delle paranoie individuali e collettive dell'epoca, maccartismo in primis. Nella scorribanda nei mondi virtuali creati dalla fantasia dei protagonisti Dick fa sfoggia di molte delle sue migliori armi, toccando toni che vanno dal comico al grotteco all'orrorifico (vedi episodio della casa vivente e del gatto rovesciato inside-out). Dick qui gioca a carte scoperte, i personaggi capiscono subito in che razza di trappola sono finiti ma ogni loro sforzo per uscirne li precipita in un incubo ancora peggiore. Il finale è ottimistico e due dei personaggi (un bianco e un nero) diventano anche soci in affari, fatto decisamente insolito per l'epoca. Una pecca potrebbe essere che il romanzo si svolge per circa metà della sua lunghezza nel primo universo, quello del maniaco religioso Arthur Sylvester, restringendo via via lo spazio dedicato ai successivi universi. Questo potrebbe forse essere stato causato da motivi editoriali, altrimenti il romanzo sarebbe stato di una lunghezza anomala per l'epoca. Se avete letto solo il Dick dei romanzi più celebri leggete anche questo, ci troverete in nuce tutte le tematiche che Dick svilupperà più compiutamente nelle opere successive."
|
« Ultima modifica: 16 Giugno 2011, 21:42:51 di marben » |
Loggato |
|
|
|
|
| |
| |
| |
|
|
Re:Philip K. Dick « Rispondi #21 data: 16 Luglio 2011, 17:04:15 » |
|
Citazione da: marben il 16 Luglio 2011, 13:38:20
Citazione da: Arne Saknussemm il 16 Luglio 2011, 12:41:43 Mi sto ubriacando con "La svastica sul sole"....
...e per adesso è una gran bella sbronza.
Alcuni passaggi del libro, seppure legati alla storia, ti portano (se vuoi) su un altro piano, dove non vivi la storia ma rifletti... speculi su cio che Dick potrebbe voler dire al di la' della trama.
|
Dick iniziò a scrivere La svastica perchè si era rotto di lavorare nella gioielleria della moglie...non aveva una trama precisa in testa, soltanto l'idea della vittoria dell'Asse nella WW2. Usava l'I-Ching per decidere dove andare di volta in volta...
| Quindi le profezie dell' I-ching sono quelle che davvero uscivano a lui ?? E lui le metteva nel libro ed andava avanti coerentemente ad esse ???? P.S. Comunque confesso che quando riesco ad arraffare il libro (ovvero, solitamente quando vado a casa di amiche misticheggianti-hippie-zingaresco-flower/power ...) .... anche io consulto l'oracolo, il millenario I-Ching .... ed è una figata !!
|
« Ultima modifica: 16 Luglio 2011, 17:39:59 di Arne Saknussemm » |
Loggato |
|
*********************************************************Ho appena letto: Sto leggendo: |
|
|
| |
| |
|
|
Re:Philip K. Dick « Rispondi #23 data: 16 Luglio 2011, 22:02:48 » |
|
Citazione da: DarkHorseman il 16 Luglio 2011, 21:42:04 ....continuo a domandarmi cosa rimane di questo libro una volta tolto tutto il fumo che c'è intorno........
| Questa estate lo scoprirò... E vedremo se La svastica sul sole si affiancherà ai capolavori Ubik, Le tre stimmate di Palemer Eldritch, Giù nella cattedrale, Il cacciatore di androidi e L'uomo dei giochi a premio oppure se cadrà a picco come i mediocri L'occhio nel cielo, Vulcano3 ed il noiosissimo Divina invasione...
|
|
Loggato |
|
Un tempo questo forum era tutta campagna... |
|
|
| |
marben
|
|
Re:Philip K. Dick « Rispondi #24 data: 16 Luglio 2011, 22:18:10 » |
|
Citazione da: Arne Saknussemm il 16 Luglio 2011, 17:04:15 [
Quindi le profezie dell' I-ching sono quelle che davvero uscivano a lui ?? E lui le metteva nel libro ed andava avanti coerentemente ad esse ????
| Già, solo che alla fine l'I-Ching lo ha piantato in asso e il finale è rimasto così sospeso...dopodichè non ha voluto averci più nulla a che fare. Questo almeno è quanto lui diceva, non dimenticare che Dick, come ho già detto, era completamente pazzo. Leggersi la sua intervista inclusa nell'edizione italiana di Giù nella cattedrale (Galassia 235). Basta quella per rendersi conto che non aveva neppure una rotella che girava nel verso giusto. PS Letto Giù nella cattedrale la scorsa settimana, molto junghiano (Jung era un'altra fissazione di Dick).
|
|
Loggato |
|
|
|
|
| |
| |
| |
|
|
Re:Philip K. Dick « Rispondi #27 data: 17 Luglio 2011, 11:58:18 » |
|
|
|
Loggato |
|
|
|
|
| |
marben
|
|
Re:Philip K. Dick « Rispondi #28 data: 17 Luglio 2011, 12:14:36 » |
|
Citazione da: AgenteD il 17 Luglio 2011, 11:44:08
Citazione da: DarkHorseman il 17 Luglio 2011, 11:35:14 ....non è che ci marciava un pò sulla sua presunta pazzia?? oppure magari lo facevano gli editori.....??
|
Guarda, io ho letto la sua biografia "Io sono vivo, voi siete morti" e ti assicuro che gran parte dei suoi comportamenti erano dettati da "delirio paranoideo", dubitava della realtà del suo mondo, pensava che altre persone, o le varie Agenzie Governative lo spiassero per fini più o meno oscuri (vi ricorda qualche trama di un suo romanzo?). Che poi da artista abbia saputo trasformare questi deliri in opere d'arte, è un altro discorso...Ma si potrebbe dire che Dick poco inventava e invece molto metteva per iscritto le sue reali convinzioni...
| Avendo letto quasi tutto quello che Dick ha scritto (narrativa e saggi) si capisce fin troppo bene che non ci marciava. Era una persona con disturbi della personalità, non tali da comprometterne l'esistenza quotidiana, come la capacità di guadagnarsi da vivere e di avere relazioni, ma che incidevano pesantemente sulla sua visione del mondo. Questo fin dai suoi primissimi racconti, come Impostor (1952), dove il protagonista scopre di essere un "altro". Tema questo che ricorrerà spesso in seguito, anche gli androidi di Do androids inizialmente non sanno di essere "altri". Infine, con Ubik, arriva a scambiare la vita con la morte (che però è una specie di "semi-vita" a tempo), in un gioco di specchi dove non si capisce più chi è vivo e chi è morto. Ballard a volte scriveva cose analoghe (con uno stile ben diverso e più "letterario"), però Ballard aveva studiato medicina e masticava di psichiatria e psicopatologia, la sua era una operazione consapevole, in Dick era assolutamente spontanea.
|
|
Loggato |
|
|
|
|
| |
|
|
Re:Philip K. Dick « Rispondi #29 data: 17 Luglio 2011, 12:36:29 » |
|
Citazione da: marben il 17 Luglio 2011, 12:14:36 Questo fin dai suoi primissimi racconti, come Impostor (1952)
| Bellissimo quel racconto. Comunque la Svastica lo rileggerò (prima o poi ) e forse, e sottolineo forse , con la consapevolezza che l'I-Ching non era solo un espediente letterario-rompiballe, l'apprezzerò maggiormente: m'è venuto il dubbio che non era colpa del periodo in cui l'ho letto, ma della scarsa conoscenza dell'autore
|
|
Loggato |
|
|
|
|
|
|
|
| |