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Discussione: Fredric Brown (letto 5559 volte) |
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Re:Fredric Brown « Rispondi #15 data: 08 Marzo 2011, 20:21:30 » |
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Re:Fredric Brown « Rispondi #17 data: 19 Marzo 2011, 12:11:58 » |
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Citazione da: maxpullo il 04 Febbraio 2011, 22:52:47 Ho scoperto Brown un po' in ritardo, ma dopo aver letto "Assurdo universo" e le due antologie "Cosmolinea" lo considero tra i miei autori preferiti in assoluto accanto a Vance, Lovecraft e Matheson. Mi ha in parte deluso solo con il pluriristampato "Il vagabondo dello spazio" che francamente ho trovato sfilacciato e privo di significati particolari, ma per il resto penso abbia scritto solo capolavori.
Consiglio a chi non lo avesse già fatto di leggere anche "Gli strani suicidi di Bartlesville", da sempre uno dei miei romanzi preferiti ed uno dei più inquietanti romanzi di invasione di tutta la FS.
| Ho iniziato "Assurdo Universo", Urania Millemondi Inv.1973. Lo stesso albo contiene anche "Gli strani suicidi di Bartlesville" ed "Il vagabondo dello spazio", messi in coda di lettura. "Assurdo Universo" è davvero bello e ti "risucchia", non vedo l'ora di poter continuare la lettura e saperne un po di piu sulla totalnebbia, su Dopelle (si chiama cosi' no ??)... e Brown prende sempre piu quota tra le mie preferenze personali.
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Re:Fredric Brown « Rispondi #23 data: 23 Aprile 2011, 12:57:10 » |
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Citazione da: maxpullo il 08 Marzo 2011, 13:04:16 Dunque, dopo aver letto parecchi racconti e "Marziani andate a casa!", ho finalmente avuto l'immenso piacere di leggere "Assurdo universo" e "Gli strani suicidi di Bartlesville" ( seguirà "Vagabondo dello spazio")... che dire... ...si è consolidata enormemente l'idea che gia avevo di Brown: scrittore superlativo. I suoi romanzi creano in me uno stato di continua curiosità per cio' che trovero' nella pagina seguente, la sua scrittura non è mai ne pesante ne noiosa, la narrazione è fluida e procede dritta per la sua strada senza troppi fronzoli. E mantiene questa "semplicità", questa sua "scrittura essenziale" nonostante non rinunci a finezze narrative e sperimentazioni di diverso tipo. Certamente tra i miei preferiti !!!
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Re:Fredric Brown « Rispondi #25 data: 06 Maggio 2015, 18:02:32 » |
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Il professor Jones aveva lavorato per molti anni alla sua teoria sul tempo. “Finalmente ho trovato l’equazione chiave” Disse un giorno a sua figlia. “Il tempo è un campo. La macchina che ho costruito può manipolare questo campo, e anche invertirlo.” Mentre premeva un bottone disse: “Questo dovrebbe far tornare il tempo indietro tempo il tornare far dovrebbe questo” disse, bottone un premeva Mentre. “invertirlo anche e, campo questo manipolare può costruito ho che macchina La. campo un è tempo Il”. figlia sua a giorno un disse “chiave equazione’l trovato ho Finalmente”. La fine (titolo originale: The end, 1961)
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Re:Fredric Brown « Rispondi #26 data: 06 Maggio 2015, 18:04:38 » |
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Con gesti lenti e solenni, Dwar Ev procedette alla saldatura, in oro, degli ultimi due fili. Gli occhi di venti telecamere erano fissi su di lui e le onde subeteriche portarono da un angolo all’altro dell’universo venti diverse immagini della cerimonia. Si rialzò, con un cenno del capo a Dwar Reyn, e s’accostò alla leva dell’interruttore generale: la leva che avrebbe collegato, in un colpo solo, tutti i giganteschi computer elettronici, di tutti i pianeti abitati dell’universo – novantasei miliardi di pianeti – formando il supercircuito da cui sarebbe uscito il supercomputer, un’unica macchina cibernetica racchiudente tutto il sapere di tutte le galassie. Dwar Reyn rivolse un breve discorso a tutti gli innumerevoli miliardi di spettatori. Poi, dopo un attimo di silenzio, disse: “Tutto è pronto, Dwar Ev.” Dwar Ev abbassò la leva. Si udì un formidabile ronzio che concentrava tutta la potenza, tutta l’energia di novantasei miliardi di pianeti. Grappoli di luci multicolori lampeggiarono sull’immenso quadro, poi, una dopo l’altra, si attenuarono. Dwar Ev fece un passo indietro e trasse un profondo respiro. “L’onore di porre la prima domanda spetta a te, Dwar Reyn.” “Grazie” disse Dwar Reyn. “Sarà una domanda a cui nessuna macchina cibernetica ha potuto, da sola, rispondere”. Tornò a voltarsi verso la macchina. “C’è, Dio?” L’immensa voce rispose senza esitazione, senza il minimo crepitio di valvole o condensatori. “Sì: adesso, Dio c’è.” Il terrore sconvolse la faccia di Dwar Ev, che si slanciò verso il quadro comando. Un fulmine sceso dal cielo senza nubi lo incenerì, e fuse la leva inchiodandola per sempre al suo posto.
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Re:Fredric Brown « Rispondi #27 data: 07 Maggio 2015, 14:49:22 » |
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La razza dominante
Vron e Dreena, gli unici due sopravvissuti della razza dei vampiri, fuggivano grazie alla loro macchina del tempo per sottrarsi all’annientamento totale. Si tenevano per mano, consolandosi l’un l’altro per il terrore e la fame che provavano. Nel XXII secolo l’umanità li aveva scoperti: gli uomini si erano resi conto che i vampiri vivevano veramente in mezzo a loro, che non si trattava di una leggenda, ma di un fatto incontestabile. C’era stata una carneficina che aveva portato allo sterminio di tutti i vampiri tranne loro due, che lavoravano già da un pezzo alla macchina del tempo e che la finirono appena in tempo per fuggire. Fuggivano verso un lontano futuro, verso un futuro in cui la stessa parola vampiro fosse sconosciuta e dove potessero vivere di nuovo indisturbati, insospettati, e rigenerare la loro razza. — Ho fame, Vron, una fame terribile. — Anch’io, povero tesoro. Fra poco ci fermeremo di nuovo. Si erano già fermati quattro volte e ogni volta erano sfuggiti di poco alla morte. I vampiri non erano stati dimenticati. All’ultima fermata, mezzo milione di anni dopo il loro tempo, erano sbarcati in un mondo abitato da cani: l’uomo era scomparso e i cani si erano civilizzati, diventando simili all’uomo. Tuttavia, Vron e Dreena erano stati riconosciuti per quello che erano. Riuscirono a mangiare una volta sola grazie al sangue di una cagnetta tenera e morbida, ma subito dopo furono costretti a fuggire sulla macchina del tempo e a riprendere il viaggio. — Grazie per esserti fermato — disse Dreena, e sospirò. — Non ringraziare me — rispose Vron bruscamente. — Il viaggio è finito. Non abbiamo più combustibile, ormai, e non lo troveremo certo qui. A quest’ora tutte le sostanze radioattive si saranno certo trasformate in piombo. Dobbiamo vivere qui, non abbiamo altra scelta. Uscirono in esplorazione. — Guarda! — disse Dreena, indicando qualcosa che si stava avvicinando. — Una nuova creatura! I cani non ci sono più e qualcos’altro ha preso il loro posto. Sicuramente si sarà persa la memoria di noi vampiri. L’essere che si stava avvicinando era telepatico. — Ho sentito i vostri pensieri — disse una voce nelle loro teste. — Vi state chiedendo se noi conosciamo i vampiri: no, non li conosciamo. Dreena afferrò il braccio di Vron in estasi. — Libertà — mormorò affamata — e cibo! — Vi chiedete anche — disse la voce nelle loro teste — quale sia la nostra origine e come si sia sviluppata la nostra razza. Tutte le forme di vita sono ora vegetali. Io — disse la strana creatura inchinandosi — appartengo alla razza dominante. Sono, a chiamarmi con la parola usata un tempo, una rapa.
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Vivi ogni giorno come se non ci fosse domani, impara come se dovessi non morire mai! |
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Re:Fredric Brown « Rispondi #28 data: 07 Maggio 2015, 22:22:57 » |
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Citazione da: ciccio il 07 Maggio 2015, 14:49:22 — Vi chiedete anche — disse la voce nelle loro teste — quale sia la nostra origine e come si sia sviluppata la nostra razza. Tutte le forme di vita sono ora vegetali. Io — disse la strana creatura inchinandosi — appartengo alla razza dominante. Sono, a chiamarmi con la parola usata un tempo, una rapa.
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e tutti sanno che non si può cavare sangue da una rapa... poveri vampiri. Un saluto da ansible
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Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo (G.Rodari) |
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