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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Autori di Fantascienza | Discussione: Arthur C. Clarke «prec succ»
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  Autore  Discussione: Arthur C. Clarke  (letto 12515 volte)
marben


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Arthur C. Clarke
« data: 20 Gennaio 2011, 15:58:44 »
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Con la speranza che questo "classico" sia più gradito al pubblico UMinico di Simak (solo 4 interventi..), voglio parlare un po' di Sir Arthur Charles Clarke (Minehead, 16 dicembre 1917 – Colombo, 19 marzo 2008) .
Fin da giovanissimo Clarke fu appassionato sia di scienza che fantascienza. Finite le scuole superiori non fu ammesso all'università (genio incompreso?) e inizio a lavorare, pensate un po', come contabile. Durante  la seconda guerra mondiale lavorò come operatore radar per la Royal Air Force, partecipando anche allo sviluppo del sistema di difesa basato sul radar. Dopo la guerra riuscì finalmente a completare gli studi laureandosi con lode in fisica e matematica (e successivamente anche in astronomia) al King's College dell'Università di Londra. Anche se non fu mai uno scienziato professionale nel vero senso della parola (non conseguì mai un dottorato ne operò mai in università o istituti di ricerca), Clarke diede comunque alcuni importanti contributi in campo scientifico. Il primo fu pubblicato su Wireless World nell'ottobre del 1945, e riguarda i satelliti per telecomunicazioni in orbita geostazionaria (oggi nota anche come orbita di Clarke). Clarke scrisse anche diversi volumi in cui trattava i dettagli tecnici e le implicazioni sociali dell'astronautica e dei voli spaziali. Altre celebri idee legate al nome di Clarke sono quelle dell'elevatore spaziale e del satellite al guinzaglio. Già dai primi anni quaranta, mentre ancora militava nella RAF, iniziò a pubblicare racconti sulle riviste specializzate. Dopo la guerra fu per un breve periodo redattore di una rivista scientifica prima di dedicarsi a tempo pieno all'attività di scrittore. Clarke, tra le altre cose, è stato anche presidente della British Interplanetary Society. Dal 1956 ha vissuto a Colombo nello Sri Lanka, dove è morto il 19 marzo 2008 all'età di 91 anni.
Anche se Clarke è considerato l'autore per eccellenza della fantascienza "hard" (che io preferisco chiamare fs "classica"), per l'attenzione alla verosimiglianza del dato scientifico (ma con qualche incredibile svarione come la passeggiata spaziale senza casco di David Bowman in 2001), c'è comunque spesso in Clarke una certa vena mistica che crea un curioso contrasto con il rigore scientifico delle sue narrazioni. In effetti, i due romanzi più celebri di Clarke "Le guide del tramonto" e "La città e le stelle", appartengono più alla sua vena mistico-fantastica che non a quella del rigore scientifico. Insieme a "Incontro con Rama" sono i miei favoriti. Altri romanzi famosi di Clarke sono "Le sabbie di marte" (che inaugurò Urania nel 1952), "Preludio allo spazio", "Polvere di Luna", "Le fontane del paradiso", "Voci di Terra lontana" e, ovviamente, "2001 Odissea nello spazio" (ampliamento del racconto "La sentinella". Notevole anche la produzione breve di Clarke, raccolta in varie antologie. Celeberrimo "I nove miliardi di nomi di Dio" e lo straordinario romanzo breve "Incontro con Medusa". Purtroppo nell'ultima parte della sua carriera la qualità dei suoi romanzi è terribilmente scaduta. Dopo alcuni romanzi fiacchi ma ancora accettabili come "Le fontane del Paradiso" e "Terra imperiale", uscì l'orrendo (sembrava più una soap opera che un romanzo di fs) "Culla", dopo il quale smisi di leggere i nuovi libri di Clarke per non guastarmi il ricordo di quelli vecchi.
« Ultima modifica: 20 Gennaio 2011, 22:15:58 di marben » Loggato
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Re:Arthur C. Clarke
« Rispondi #1 data: 20 Gennaio 2011, 16:32:56 »
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Ciao Marben,

grazie per il tuo scritto su Clarke.

Che "Culla" sia deboluccio è vero, ma non desistere. Ti consiglio caldamente la trilogia dell'occhio: Occhio del Tempo, occhio del Sole, occhio dell'Universo, scritto a quattro mani con Stephen Baxter, che è un personaggio di tutto rispetto.

Peccato che sia incompiuta ... ovvero con un finale aperto.

A quel che so nel 2011 dovrebbe uscire in italiano l'ultimo libro di Clarke, e sto facendo campagna promozionale da tempo per promuovere la pubblicazione in italiano dell'inedito "Rama rivelato", quarto e ultimo della quadrilogia di Rama.

Se hai agganci presso qualche editore... io ci ho provato con Malaguti e con Lippi. Finora nessuna notizia...

Bye.

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Re:Arthur C. Clarke
« Rispondi #2 data: 20 Gennaio 2011, 18:48:29 »
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Ma....
questi autori così detti classici, giusto appunto come Clarke o Simak o lo stesso Asimov, letti oggi, spesso, troppo spesso mi lasciano profondamente deluso.
Ho appena finito di leggere "Terra imperiale", e prima di questo avevo letto "Galassia nemica" di Steele.
Nel confronto tra le due letture, Clarke ne esce veramente male, al contrario del libro di Steele, "Terra imperiale" risulta appassionante come un manuale scientifico con personaggi insulsi esattamente come la trama.

Personalmente, al contrario di Sagan, caldeggerei alle case editrici, la pubblicazione di opere più fresche e attuali, al passo coi tempi sia come tematiche che come linguaggio.
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Re:Arthur C. Clarke
« Rispondi #3 data: 20 Gennaio 2011, 19:00:16 »
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Bisogna comunque conoscerli gli autori cosiddetti classici, la fs l'hanno inventato loro. Nel libro di Steele, che ho appena letto, non c'è una idea o situazione che non si trovi già in romanzi di 40 o 50 anni fà, anche se il libro è leggibile. Concordo che "Terra Imperiale" sia un po' fiacco, infatti non ho comprato la ristampa in Urania Collezione, la prima edizione che possiedo è più che sufficiente. Ti invito Biblio, se non li avessi ancora letti, a leggerti "La Città e le stelle" o "Incontro con Rama"..con tutto il rispetto per Steele, lì giochiamo in serie A.
« Ultima modifica: 20 Gennaio 2011, 19:00:56 di marben » Loggato
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Re:Arthur C. Clarke
« Rispondi #4 data: 20 Gennaio 2011, 19:32:45 »
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Citazione da: marben il 20 Gennaio 2011, 19:00:16

Bisogna comunque conoscerli gli autori cosiddetti classici, la fs l'hanno inventato loro. Nel libro di Steele, che ho appena letto, non c'è una idea o situazione che non si trovi già in romanzi di 40 o 50 anni fà, anche se il libro è leggibile. Concordo che "Terra Imperiale" sia un po' fiacco, infatti non ho comprato la ristampa in Urania Collezione, la prima edizione che possiedo è più che sufficiente. Ti invito Biblio, se non li avessi ancora letti, a leggerti "La Città e le stelle" o "Incontro con Rama"..con tutto il rispetto per Steele, lì giochiamo in serie A.


Hai ragione, ma il nocciolo della questione è proprio in quello che dici tu.
Oggi molti autori di FS, per fare un esempio, Bujold, Hamilton, lo stesso Steele, non inventano niente di nuovo, anzi riprendono gli stessi filoni narrativi della fantascienza classica ma rinnovandola e rendendola attuale e godibile per i lettori di oggi.
Poi che ci siano delle eccezioni a quanto sopra va da se ma in linea di massima per me le cose stanno cosi, pensa che non sono riuscito neanche a finire la famosa "trilogia" di Asimov, tanto la trovavo "vecchia "
"La citta e le stelle" l'ho letto e mi è sicuramente piaciuto più di "Terra impiariale"
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Re:Arthur C. Clarke
« Rispondi #5 data: 20 Gennaio 2011, 19:45:51 »
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Sei hai letto i miei post su Asimov saprai che, pur stimando il Doctor, la Trilogia mi sembra molto artificiosa e pure noiosetta..il meglio di Asimov stà decisamente altrove..io a Steele, Hamilton (comunque bravo) etc preferisco di gran lunga scrittori come Stross, Wright, Banks e simili. Pur riprendendo anche loro temi classici (alla fine della fiera la fs sempre quella è) ci mettono una loro personalità autoriale molto più spiccata e una inventiva molto più sbrigliata. Con Steele, Haldeman e simili c'è sempre un senso di deja vù..certi loro romanzi poteva tranquillamente averli scritti Heinlein 50 o 60 anni fà..anche il modo di scrivere è molto simile a quello di Heinlein..come del resto uno Sheffield o un Benford sono dei cloni di Clarke, arrivati con mezzo secolo di ritardo..
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Re:Arthur C. Clarke
« Rispondi #6 data: 20 Gennaio 2011, 20:10:30 »
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Citazione da: marben il 20 Gennaio 2011, 19:45:51

Sei hai letto i miei post su Asimov saprai che, pur stimando il Doctor, la Trilogia mi sembra molto artificiosa e pure noiosetta..il meglio di Asimov stà decisamente altrove..io a Steele, Hamilton (comunque bravo) etc preferisco di gran lunga scrittori come Stross, Wright, Banks e simili. Pur riprendendo anche loro temi classici (alla fine della fiera la fs sempre quella è) ci mettono una loro personalità autoriale molto più spiccata e una inventiva molto più sbrigliata. Con Steele, Haldeman e simili c'è sempre un senso di deja vù..certi loro romanzi poteva tranquillamente averli scritti Heinlein 50 o 60 anni fà..anche il modo di scrivere è molto simile a quello di Heinlein..come del resto uno Sheffield o un Benford sono dei cloni di Clarke, arrivati con mezzo secolo di ritardo..


Concordo su tutto quello che dici, anche se poi subentra il gusto personale, certi lavori di Stross, Wright, Banks mi sono particolarmente ostici.
Per farti un esempio dei due libri di Stross della troppo presto defunta collana Nuova Galassia, uno è un Capolavoro e l'altro invece è praticamente illeggibile. Indovina quale è l'uno e quale l'altro
Effettivamente preferisco autori più "semplici", infatti sempre di quella collana mi è piaciutio tantissimo "Stella variabile" scritto da Robinson ma su idea di Heinlein, Storia vecchia ma ammodernata

Spero che questa discussione non stia scivolando troppo OFFtopic, dovrei essere io quello che veglia affinche ciò non avvenga.
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Re:Arthur C. Clarke
« Rispondi #7 data: 20 Gennaio 2011, 20:13:52 »
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Il capolavoro, IMHO, è "Accelerando"..in effetti qui si dovrebbe parlare di Clarke..sembra però che quando si discute di libri e autori ci ritroviamo a dialogare tra noi..c'è qualcuno là fuori che vuole dire qualcosa su Clarke..?
« Ultima modifica: 20 Gennaio 2011, 20:18:07 di marben » Loggato
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Re:Arthur C. Clarke
« Rispondi #8 data: 20 Gennaio 2011, 20:22:00 »
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Citazione da: marben il 20 Gennaio 2011, 20:13:52

Il capolavoro, IMHO, è "Accelerando"..in effetti qui si dovrebbe parlare di Clarke..sembra però che quando si discute di libri e autori ci ritroviamo a dialogare tra noi..cìè qualcuno là fuori che vuole dire qualcosa su Clarke..?


Non per me.
Accellerando non l'ho neanche finito tanto era illeggibile, mentre L'alba del disastro si è meritato un bel otto da parte mia.

Mi sa che abbiamo tanti collezionisti, meno lettori e pochissimi scrittori
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Re:Arthur C. Clarke
« Rispondi #9 data: 20 Gennaio 2011, 20:33:37 »
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Non per me.
Me lo immaginavo.. comunque a me era piaciuto abbastanza anche l'altro..
Mi sa che abbiamo tanti collezionisti, meno lettori e pochissimi scrittori
Lettori sicuramente pochini, visti i dati delle vendite dei libri..comunque è ancora presto, il forum in genere si anima dopo cena..
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Re:Arthur C. Clarke
« Rispondi #10 data: 20 Gennaio 2011, 22:21:20 »
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Citazione da: marben il 20 Gennaio 2011, 19:00:16

Bisogna comunque conoscerli gli autori cosiddetti classici, la fs l'hanno inventato loro. Nel libro di Steele, che ho appena letto, non c'è una idea o situazione che non si trovi già in romanzi di 40 o 50 anni fà, anche se il libro è leggibile.

Quoto in toto marben, (riguardo poi a Steele, ho voluto farmi del male ed ho letto "Galassia nemica", romanzo bislacco se mai ne ho letto uno, gli alieni sono da cartoni animati, i personaggi piatti e lo stile lasciamo stare: insomma a parer mio veramente pessimo...).

Citazione da: bibliotecario il 20 Gennaio 2011, 18:48:29

Ma....
questi autori così detti classici, giusto appunto come Clarke o Simak o lo stesso Asimov, letti oggi, spesso, troppo spesso mi lasciano profondamente deluso.
[...]
Personalmente, al contrario di Sagan, caldeggerei alle case editrici, la pubblicazione di opere più fresche e attuali, al passo coi tempi sia come tematiche che come linguaggio.

Caro bibliotecario, gli autori di oggi dovrebbero recuperare un pò di  quel sense of wonder che traboccava dalle opere degli autori degli anni 50 e la serietà e l'impegno di quelli degli anni 60-70-80, allora rivedremmo delle opere fresche ed originali.

...........
Riguardo a Clarke, non mi è mai piaciuto molto, non riesce quasi mai ad emozionarmi con qualche notevole eccezione però: "Incontro con Rama" come pure nei racconti "Incontro con Medusa" e "La morte e il senatore" in essi ho avvertito la partecipazione dell'autore, IMHO condizione necessaria per il coinvolgimento del lettore.


Citazione da: marben il 20 Gennaio 2011, 19:45:51

[...]come del resto uno Sheffield o un Benford sono dei cloni di Clarke, arrivati con mezzo secolo di ritardo..

Non sono d'accordo, a differenza di Clarke, Benford sa scrivere...almeno in Timescape e nei primi romanzi del ciclo della Meccanizzazione.

Un saluto da ansible
« Ultima modifica: 20 Gennaio 2011, 22:27:11 di ansible » Loggato
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Re:Arthur C. Clarke
« Rispondi #11 data: 20 Gennaio 2011, 22:28:56 »
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Non sono d'accordo, a differenza di Clarke, Benford sa scrivere...almeno nei primi romanzi del ciclo della Meccanizzazione.
Indubbiamente Benford è uno scrittore più che dignitoso, ma spesso è terribilmente pesante. Quando (nel 1977 se non erro) uscì "Nell'oceano della notte", salutai l'avvento di un nuovo grande scrittore di fs hard, salvo essere parzialmente smentito dalle opere successive. "Attraverso un mare di soli" ancora mi piaceva abbastanza ma altri successivi li ho trovati noiosetti, pur se indubbiamente ben scritti. Negli stessi anni Pohl tirava fuori dal cilindro "La porta dell'infinito", rinnovando con ben altra verve temi di fs classica.
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Re:Arthur C. Clarke
« Rispondi #12 data: 20 Gennaio 2011, 22:32:43 »
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Citazione da: marben il 20 Gennaio 2011, 22:28:56

Non sono d'accordo, a differenza di Clarke, Benford sa scrivere...almeno nei primi romanzi del ciclo della Meccanizzazione.
Indubbiamente Benford è uno scrittore più che dignitoso, ma spesso è terribilmente pesante. Quando (nel 1977 se non erro) uscì "Nell'oceano della notte", salutai l'avvento di un nuovo grande scrittore di fs hard, salvo essere parzialmente smentito dalle opere successive. "Attraverso un mare di soli" ancora mi piaceva abbastanza ma altri successivi li ho trovati noiosetti, pur se indubbiamente ben scritti. Negli stessi anni Pohl tirava fuori dal cilindro "La porta dell'infinito", rinnovando con ben altra verve temi di fs classica.

Sono d'accordo, gli ultimi romanzi sono una ripetizione dei primi...
Comunque anche Timescape è un ottimo romanzo scientifico, certo che quel diavolo di un Pohl...
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Re:Arthur C. Clarke
« Rispondi #13 data: 20 Gennaio 2011, 22:37:10 »
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Citazione da: ansible il 20 Gennaio 2011, 22:32:43


Citazione da: marben il 20 Gennaio 2011, 22:28:56



Sono d'accordo, gli ultimi romanzi sono una ripetizione dei primi...
Comunque anche Timescape è un ottimo romanzo scientifico, certo che quel diavolo di un Pohl...

Ci sono vari romanzi interessanti di Benford, a parte alcuni "mattoni", "Timescape" è uno di quelli. Pohl..che gli vuoi dire a uno così..le cose che ha tirato fuori dal cilindro negli anni 70/80 sono stupefacenti..
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Re:Arthur C. Clarke
« Rispondi #14 data: 20 Gennaio 2011, 22:42:44 »
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Citazione da: marben il 20 Gennaio 2011, 22:37:10


Ci sono vari romanzi interessanti di Benford, a parte alcuni "mattoni", "Timescape" è uno di quelli. Pohl..che gli vuoi dire a uno così..le cose che ha tirato fuori dal cilindro negli anni 70/80 sono stupefacenti..

Per non parlare delle sue fattive collaborazioni con Kornbluth e Williamson negli anni 50 e 60.
Sento il bibliotecario che si rotola da qualche parte...

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