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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Altri generi | Discussione: Passeggiata tra pagine Fantasy «prec succ»
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  Autore  Discussione: Passeggiata tra pagine Fantasy  (letto 68065 volte)
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #90 data: 08 Ottobre 2013, 10:26:16 »
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Citazione da: Fedmahn Kassad69 il 08 Ottobre 2013, 09:58:13



Beh, anche in ambito fantascientifico ci sono cicli belli ponderosi, due esempi su tutti il ciclo di Dune e quello di Hyperion, ma ce ne sarebbero altri, la Fondazione di Asimov (che col tempo si è unita ai cicli dei Robot e dell'Impero) oppure il Ciclo delle Cinque Galassie di Brin e nessuno di questi autori (per fortuna forse) è Dostoevskij, va detto però che la tendenza alla serialità è molto più spiccata nel fantasy e nel caso de La Ruota del Tempo raggiunge livelli difficilmente eguagliabili.



Ho posto la domanda proprio perchè sono ignorante in materia e mentre so che  nella SF esistono certamente i cicli (come tu hai detto) ma non si può dire che i cicli la facciano da padrone, nel fantasy sembra proprio il contrario (ripeto...parlo da fantasIgnorante).
Tra l'altro i romanzi da te citati non hanno 1000 pagine (il più lungo forse è "I signori di Gahrt" con 600 pagine, il ciclo della fondazione è fatto anche da romanzi con 200 pagine scarse...) e non sono comunque esclusi dalla mia critica sulla lunghezza.
"Hyperion" è riconosciuto dai fan della SF come un capolavoro del nostro amato genere ed è piaciuto un casino anche a me ma a mio avviso l'eccessiva lunghezza è e resta un limite...anche del ciclo di "Hyperion".
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #91 data: 08 Ottobre 2013, 11:28:33 »
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Grianne leggendo la tua recensione di questo ciclo mi è subito venuto in mente quello della Torre Nera di King (che ho adorato), pensi che ci siano analogie ?
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #92 data: 08 Ottobre 2013, 11:37:53 »
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Citazione da: Fedmahn Kassad69 il 08 Ottobre 2013, 09:58:13

[devo dire che l'esaustività descrittiva di Jordan, il suo soffermarsi minuziosamente nei particolari di qualunque cosa, (abiti, cibi, climi, acconciature, ecc, ecc) mi ha stremato, non che i libri manchino di azione o sense of wonder, ma le fin troppo doviziose descrizioni soffocano il tutto, togliendomi un po' del piacere che, sicuramente, avrei ricavato dalla lettura di tomi un po' più snelli.


In parte sono d'accordo con te... peraltro, e ora bestemmierò, era lo stesso problema che avevo provato con Tolkien, in certe sue descrizioni. Il world painting è essenziale per dare ampio respiro ad una saga, soprattutto se di stile epico, ma talvolta si ha la sensazione che l'autore abbia sentito la necessità quasi fisica di mostrare troppo di questa creazione, per non lasciarla sprecata.

Un autore che credo non si sia risparmiato nella creazione e definizione del suo mondo, ma che ha saputo relegarlo sullo sfondo, credo sia stato il mio amato Eddings... Leggendo il "Codice Rivano", che raccoglie parte del suo lavoro preparatorio per la sua saga principale, si capisce quanto abbia lavorato su aspetti che poi appaiono solo marginalmente e sempre di sfondo nei romanzi.

Detto questo, la complessità e l'ipertrofica ambientazione di Jordan, sfoggiata ampiamente, lì per lì mi ha affaticato, ma devo ammettere che, una volta chiuso il volume, la mia mente è rimasta poi intrappolata nelle trame del Disegno. Quindi forse si è trattato di una sofferenza... ehm... "positiva"

Da leggere anche secondo me, in definitiva.
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #93 data: 08 Ottobre 2013, 11:57:13 »
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Citazione da: Arne Saknussemm il 08 Ottobre 2013, 10:26:16


Citazione da: Fedmahn Kassad69 il 08 Ottobre 2013, 09:58:13



Beh, anche in ambito fantascientifico ci sono cicli belli ponderosi, due esempi su tutti il ciclo di Dune e quello di Hyperion, ma ce ne sarebbero altri, la Fondazione di Asimov (che col tempo si è unita ai cicli dei Robot e dell'Impero) oppure il Ciclo delle Cinque Galassie di Brin e nessuno di questi autori (per fortuna forse) è Dostoevskij, va detto però che la tendenza alla serialità è molto più spiccata nel fantasy e nel caso de La Ruota del Tempo raggiunge livelli difficilmente eguagliabili.



Ho posto la domanda proprio perchè sono ignorante in materia e mentre so che  nella SF esistono certamente i cicli (come tu hai detto) ma non si può dire che i cicli la facciano da padrone, nel fantasy sembra proprio il contrario (ripeto...parlo da fantasIgnorante).
Tra l'altro i romanzi da te citati non hanno 1000 pagine (il più lungo forse è "I signori di Gahrt" con 600 pagine, il ciclo della fondazione è fatto anche da romanzi con 200 pagine scarse...) e non sono comunque esclusi dalla mia critica sulla lunghezza.
"Hyperion" è riconosciuto dai fan della SF come un capolavoro del nostro amato genere ed è piaciuto un casino anche a me ma a mio avviso l'eccessiva lunghezza è e resta un limite...anche del ciclo di "Hyperion".



Infatti ho riconosciuto che la tendenza alla serialità, ma aggiungo alla ponderosità è molto più spiccata, anzi parrebbe una conditio sine qua non nel fantasy, ma è comunque una tendenza che si presenta anche in altri generi.  
« Ultima modifica: 08 Ottobre 2013, 12:03:58 di Fedmahn Kassad69 » Loggato
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #94 data: 08 Ottobre 2013, 12:38:55 »
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Citazione da: Thx 1138 il 08 Ottobre 2013, 11:37:53


Citazione da: Fedmahn Kassad69 il 08 Ottobre 2013, 09:58:13

[devo dire che l'esaustività descrittiva di Jordan, il suo soffermarsi minuziosamente nei particolari di qualunque cosa, (abiti, cibi, climi, acconciature, ecc, ecc) mi ha stremato, non che i libri manchino di azione o sense of wonder, ma le fin troppo doviziose descrizioni soffocano il tutto, togliendomi un po' del piacere che, sicuramente, avrei ricavato dalla lettura di tomi un po' più snelli.


In parte sono d'accordo con te... peraltro, e ora bestemmierò, era lo stesso problema che avevo provato con Tolkien, in certe sue descrizioni. Il world painting è essenziale per dare ampio respiro ad una saga, soprattutto se di stile epico, ma talvolta si ha la sensazione che l'autore abbia sentito la necessità quasi fisica di mostrare troppo di questa creazione, per non lasciarla sprecata.




Alla fine ritengo che sia semplicemente una questione di gusti personali, nel mio caso facendo un esempio in merito al Signore degli Anelli: quando la compagnia dell'anello passa, attraverso l'Eriador, nell'Agrifogliere,  Gandalf accenna brevemente alla storia dei regni che un tempo avevano popolato quelle terre, ebbene quei pochi accenni sono talmente evocativi da far divenire per me quasi reale ciò di cui si parla nel libro, a volte sento di provare anche io nostalgia per lo scomparso regno dell'Eregion del fabbro Celebrimbor.
Questa e tante altre sono descrizioni talmente "epiche" da farmi provare una voglia enorme e insaziabile di saperne di più, di entrare nella testa di Tolkien per conoscere tutti gli aspetti della storia della Terra di Mezzo che nel Signore degli Anelli non hanno trovato spazio e che solo in parte sono state poi raccolte nel Silmarillion.
Onestamente queste sensazioni con la saga di Jordan non le ho mai provate tranne poche volte, apprezzo anche io questo ciclo, altrimenti non avrei comprato tutti i libri, ma  all'ennesima descrizione dei vestiti di Elayne o leggere di Nynaeve che si tira le trecce sette volte per paragrafo mi viene lo sconforto, tant'è che mi sono arenato con la lettura della saga e non riesco ad andare avanti.  
« Ultima modifica: 08 Ottobre 2013, 16:41:35 di Fedmahn Kassad69 » Loggato
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #95 data: 08 Ottobre 2013, 13:06:28 »
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Citazione da: Thx 1138 il 08 Ottobre 2013, 11:37:53


Citazione da: Fedmahn Kassad69 il 08 Ottobre 2013, 09:58:13

[devo dire che l'esaustività descrittiva di Jordan, il suo soffermarsi minuziosamente nei particolari di qualunque cosa, (abiti, cibi, climi, acconciature, ecc, ecc) mi ha stremato, non che i libri manchino di azione o sense of wonder, ma le fin troppo doviziose descrizioni soffocano il tutto, togliendomi un po' del piacere che, sicuramente, avrei ricavato dalla lettura di tomi un po' più snelli.



Un autore che credo non si sia risparmiato nella creazione e definizione del suo mondo, ma che ha saputo relegarlo sullo sfondo, credo sia stato il mio amato Eddings... Leggendo il "Codice Rivano", che raccoglie parte del suo lavoro preparatorio per la sua saga principale, si capisce quanto abbia lavorato su aspetti che poi appaiono solo marginalmente e sempre di sfondo nei romanzi.





Effettivamente leggendo "Il Codice Rivano", ma anche i precedenti "Belgarath il Mago" e "Polgara la Maga", si evince come il mondo creato da Eddings sia molto più vasto di quanto venga poi effettivamente descritto nel Ciclo dei Belgariad.
Tant'è che, a mio giudizio, uno dei pregi di quest'autore era la scorrevolezza e la concisione (forse persino troppa) nel descrivere le vicissitudini dei suoi personaggi, in poche parole era uno che amava andare subito al sodo, ma il lavoro fatto per creare il background delle sue opere è quanto mai accurato e coerente.
« Ultima modifica: 08 Ottobre 2013, 16:35:36 di Fedmahn Kassad69 » Loggato
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #96 data: 08 Ottobre 2013, 20:00:01 »
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Citazione da: Arne Saknussemm il 08 Ottobre 2013, 09:00:15

Ma toglimi una curiosità: sei tu che hai una predilezione per i cicli/saghe o nel fantasy la stragrande maggioranza delle cose ha questa natura "seriale" ??



Citazione da: Arne Saknussemm il 08 Ottobre 2013, 10:26:16

Ho posto la domanda proprio perchè sono ignorante in materia e mentre so che  nella SF esistono certamente i cicli (come tu hai detto) ma non si può dire che i cicli la facciano da padrone, nel fantasy sembra proprio il contrario (ripeto...parlo da fantasIgnorante).
Tra l'altro i romanzi da te citati non hanno 1000 pagine (il più lungo forse è "I signori di Gahrt" con 600 pagine, il ciclo della fondazione è fatto anche da romanzi con 200 pagine scarse...) e non sono comunque esclusi dalla mia critica sulla lunghezza.
"Hyperion" è riconosciuto dai fan della SF come un capolavoro del nostro amato genere ed è piaciuto un casino anche a me ma a mio avviso l'eccessiva lunghezza è e resta un limite...anche del ciclo di "Hyperion".


La risposta semplice è sì, Arne, nel fantasy c'è questa tendenza alla serialità, e penso che in questo topic la troverai accentuata perché io amo le saghe lunghe, e di contro faccio una gran fatica a leggere racconti o anche romanzi autoconclusivi. Finiscono troppo presto per i miei gusti.
Io spesso i libri di 1000 pagine li vado a cercare, e di contro evito quelli di 100.

La fantascienza è molto più tendente alle storie brevi. Infatti in questo genere i racconti sono tantissimi, e molto apprezzati.
Nel fantasy le antologie di racconti sono estremamente più rare, e anche meno famose. Non mi vengono in mente raccolte di racconti di enorme successo (perlomeno non in Italia), come invece ce ne sono tante nella FS, sia miste che di un singolo autore.

Certo questo qui di Jordan è molto lungo anche come Fantasy, di questa mole ce ne sono pochi anche lì, ma le trilogie la fanno da padroni.
In alcuni casi è più una moda che una necessità, perché non vedo il motivo di stampare 3 libri da 150 pagine quando ne puoi fare uno unico da 450.
In Italia poi la tendenza a spezzettare e sminuzzare i libri va proprio forte. Vedi Martin, con le sue Cronache, che in Italia pubblica 3 volumi per ognuno in lingua originale. E decisamente non è il solo.
« Ultima modifica: 08 Ottobre 2013, 20:03:23 di Grianne » Loggato
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #97 data: 08 Ottobre 2013, 20:04:30 »
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Citazione da: And il 08 Ottobre 2013, 11:28:33

Grianne leggendo la tua recensione di questo ciclo mi è subito venuto in mente quello della Torre Nera di King (che ho adorato), pensi che ci siano analogie ?


Eh, la Torre Nera ce l'ho in coda di lettura...quindi non ti so dare una risposta...ma magari qualcun altro che ha letto entrambi ti può rispondere...sorry.
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #98 data: 08 Ottobre 2013, 21:17:09 »
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Citazione da: Grianne il 08 Ottobre 2013, 20:04:30


Citazione da: And il 08 Ottobre 2013, 11:28:33

Grianne leggendo la tua recensione di questo ciclo mi è subito venuto in mente quello della Torre Nera di King (che ho adorato), pensi che ci siano analogie ?


Eh, la Torre Nera ce l'ho in coda di lettura...quindi non ti so dare una risposta...ma magari qualcun altro che ha letto entrambi ti può rispondere...sorry.

Il Ciclo della Torre Nera l'ho letto e devo dire che secondo me non ci sono analogie con La Ruota del Tempo, se l'hai letto, può ricordare in qualche maniera Il Ciclo delle Sipstrassi di David Gemmell (che comunque se non ricordo male è stato iniziato dopo).
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #99 data: 23 Ottobre 2013, 16:35:22 »
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Grianne, smaltiti i postumi della festa di compleanno, attendo altre tue recensioni
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #100 data: 23 Ottobre 2013, 20:44:25 »
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Ok eccomi di ritorno.

Scusate ma la tecnologia non sembra assistermi in questo periodo...

Comunque, la prossima autrice in lista è Katharine Kerr, in particolare, ovviamente, il suo Ciclo di Deverry.

Questo ciclo si suddivide in quattro parti, ed è stato pubblicato più volte in Italia, un pezzo quì e uno lì, ovviamente però non tutto.
Manco a dirlo, sempre efficienti le nostre pubblicazioni.


Deverry (Deverry)
- Daggerspell, 1986 - (La Lama dei Druidi)
- Darkspell, 1987 - (L'Incantesimo dei Druidi)
- The Bristling Wood, 1989 - (Il Destino di Deverry)
- The Dragon Revenant, 1990 - (Il Drago di Deverry)

The Westlands (Le Terre Occidentali)
- A Time of Exile, 1991 - (Il Tempo dell'Esilio)
- A Time of Omens, 1992 - (Il Tempo dei Presagi)
- Days of Blood and Fire, 1993 - (I Giorni del Sangue e del Fuoco)
- Days of Air and Darkness, 1994 - (Il Tempo della Giustizia)

The Dragon Mage (L'Immagine del Drago)
- The Red Wyvern, 1997 - (Il Grifone Rosso)
- The Black Raven, 1998 - (Il Corvo Nero)
- The Fire Dragon, 2000 - (Il Drago di Fuoco)

The Silver Wyrm
- The Gold Falcon, 2006
- The Spirit Stone, 2007
- The Shadow Isle, 2008
- The Silver Mage, 2009


Le prime due quadrilogie che compongono il ciclo sono uscite in prima edizione in Fantacollana, poi in Narrativa Nord, poi in edizione economica nella collana TeaDue.
La terza parte, che è una trilogia, esce in prima edizione in Narrativa Nord, la Tea ha ristampato i primi due (almeno dalle mie informazioni), ma non il terzo.
L'ultima parte del ciclo, un'altra quadrilogia, non è mai stata pubblicata in Italia, e sembra sia una diretta continuazione della terza parte.

Io possiedo i primi sette, in edizione TeaDue, e ho letto i primi quattro.


Deverry
- La Lama dei Druidi
- L'Incantesimo dei Druidi
- Il Destino di Deverry
- Il Drago di Deverry




Li ho letti nel 2010 quello che ricordo meglio è che ho fatto un po' fatica ad arrivare in fondo alla quadrilogia, perché idee e parti accattivanti e originali vengono intervallate da momenti di pura noia.

Questo è ciò che scrivevo allora:


La Lama dei Druidi
"Bello.
Ambientazione accurata e idee affascinanti.
Questo primo libro è in qualche modo autoconclusivo...certo molti interrogativi rimangono aperti, molte questioni accennate devono essere chiarite, ma almeno non si rimane lì sospesi, una sorta di finale c'è.
La storia d'amore la fa abbastanza da padrone, le anime dei nostri personaggi si inseguono e si perdono attraverso gli anni e le successive reincarnazioni cercando di ripagare un antico debito, di mettere fine a un antico dolore.
"


L'Incantesimo dei Druidi
"...la storia prosegue ed è affascinante, è bello vedere finalmente i cattivi un passo indietro nella comprensione degli eventi e terrorizzati dal potentissimo "buono"...ma ci sono anche alcune cose di questo volume che non mi hanno entusiasmato troppo.
Per prima la parte in cui Brangwen è reincarnata in Gweniver...è troppo lunga, l'ho trovata noiosa. L'idea in sè di queste reincarnazioni successive è bella, ok la prima in cui Nevyn si rende conto di alcune cose...ok la seconda che cmq è breve (e queste stanno nel primo volume) ma questa è davvero TROPPO lunga.
Altra cosa...il dweomer...questo tipo di magia inventato dall'autrice è estremamente complesso e "astratto" perchè basato quasi completamente sul potere della mente. Nel primo libro ci sono accenni a tale potere senza che esso, giustamente, venga completamente svelato. Ma ora che mi trovo al termine del secondo libro la chiarezza non è molto maggiore...si svolgono strani riti, si descrivono molteplici situazioni anche in maniera dettagliata ma sempre ad un osservatore esterno...credo che un modo per inserire qualche spiegazione in più ci poteva essere...e sarebbe stato utile e gradito a noi lettori. Con questo non voglio dire che la cosa sia confusa e incomprensibile ma credo che descrivere nei dettagli più e più volte l'uso di questa magia senza mai trovare il modo di dare qualche spiegazione, magari tramite la voce di un maestro che parla ad un allievo o qualcosa di simile tolga il gusto nel leggere certe parti.
Come nel libro precendente l'ambientazione è chiara ma forse qualche particolare in più qui e lì sarebbe stato gradito.
D'altra parte i personaggi rimangono invece il punto forte della storia. Ben caratterizzati, ben distinti e fortemente fedeli a sè stessi...la loro identità è netta e chiara; è facile tifare per loro.
Consigliato, nonostante le mie critiche, leggerò ben volentieri il seguito della vicenda.
"



Il punto interessante infatti di questo Ciclo sono queste fatidiche reincarnazioni. Non si tratta della storia di persone, qui si racconta la storia delle loro anime, attraverso decine e centinaia di anni, in differenti corpi.
L'idea è, come ho detto, interessante, ma sviluppata poi non bene (destino comune a moltissime buone idee, nei più disparati campi).


Il Destino di Deverry
"...anche qui un misto di critiche e complimenti. La trama sta cominciando ad appassionarmi e la lettura è decisamente scorrevole visto che ho letto il libro in un solo giorno...
Trovo forse che ci sia troppo onore in questi uomini di Deverry, e troppe lacrime nei loro occhi...forse l'autrice avrebbe potuto trovare altri espedienti per mostrare la profondità delle emozioni in certi momenti che non sia far inumidire gli occhi dei suoi personaggi ogni tre pagine...
Senza dubbio però questo libro è migliore del precedente...e ci sono alcune sorprese decisamente inaspettate.
La lunga digressione riguardante le famose reincarnazioni è qui decisamente più brillante, più utile e meno noiosa di quella de "L'incantesimo dei Druidi"
fosse anche solo perchè Brangwen si reincarna in un uomo, cosa alquanto inaspettata.
Altri colpi di scena interessanti sono il fatto che Jill tradisca Rhodry seppure "contro la sua volontà", che Rhodry viene rapito e venduto come schiavo in circostante ancora assolutamente misteriose...

Tutti questi eventi tengono il lettore fortemente incollato alle pagine per vedere come andrà a finire.
Altra nota positiva è la partecipazione di Salamander come co-protagonista in questo volume...un personaggio decisamente bello, con i suoi modi da Lord e il suo parlare forbito; un personaggio che ho molto amato e che spero mi accompagni anche nei libri successivi, ovviamente insieme a suo fratello.
"


E il finale è in qualche modo una delusione, forse a dimostrare che l'autrice ha creato il suo mondo un po "a braccio", e non ha saputo poi riannodare per bene tutti i fili una volta terminato il ricamo. Cosa che odio profondamente, quando non vengono chiariti i dubbi e i sospesi.


La Lama dei Druidi
"In questo libro Salamander si conferma senza dubbio il più bel personaggio della saga.
Ancora troppe lacrime negli occhi degli uomini, ma soprattutto troppe cose lasciate irrisolte.
Avevo sperato che alla fine Jill potesse trovare il modo di avere sia Rhodry che il dweomer ma è evidente che l'autrice abbia scelto diversamente.

Però molte domande rimangono...chi, o meglio cosa, è Perryn? forse lo scopriremo nella prossima trilogia.
A cosa serve l'anello che Salamander dà a Rhodry? Anche questo probabilmente lo sapremo nella prossima trilogia.
Cosa hanno fatto a Rhodry per spezzargli la mente? Cos'è cambiato veramente dentro di lui?

Non credo avremo risposta a queste domande, o quantomeno non alla prima. Forse l'autrice ha voluto risparmiarci immagini troppo violente ma in altri casi certe descrizioni sono state date...perchè per Rhodry la cosa non vale? Credo che questo punto sia stato lasciato troppo sul vago.
Chi ha distrutto la camera dei riti del Vecchio? I Re degli Elementi? Così sembra ma nn si riesce bene a capire...
Cos'è l'Aethir esattamente? Forse lo scopriremo nella prossima trilogia...
Un commento generale su questa prima saga...forse un po' deludente. Mi è piaciuta, l'ho letta volentieri, sono contenta di averlo fatto e la consiglio, anche.
Ma in tutta onestà mi aspettavo qualcosa di più.
"


A distanza di tre anni, e rileggendo i miei commendi, ammetto di ricordarmi davvero poco della trama, dei personaggi. Questo a dimostrare che la storia mi ha lasciato ben poco.

Allora la consigliavo, oggi un po' meno.
« Ultima modifica: 23 Ottobre 2013, 20:57:28 di Grianne » Loggato
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #101 data: 24 Ottobre 2013, 10:02:31 »
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Del ciclo di Deverry posseggo le prime due quadrilogie uscite all'interno della mai troppo rimpianta Fantacollana della Nord.

Deverry:


The Westlands:


Mi manca la Trilogia The Dragon Mage uscita nella collana Narrativa Nord.
In merito a questo ciclo non sono in grado di esprimermi, in quanto non ho ancora letto nulla, in rete, nei vari forum fantasy i pareri sono abbastanza concordi nel ritenere più che discrete le prime due quadrilogie, mentre la trilogia The Dragon Mage è dai più ritenuta piuttosto noiosa.
Mi è parso comunque di capire che i vari sotto cicli possono essere letti indipendentemente l'uno dall'altro, non essendo direttamente collegati tra loro.
« Ultima modifica: 24 Ottobre 2013, 10:02:55 di Fedmahn Kassad69 » Loggato
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #102 data: 24 Ottobre 2013, 15:29:43 »
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Citazione da: Grianne il 23 Ottobre 2013, 20:44:25

Ok eccomi di ritorno.


Bentornata... :)

Io avevo letto solo i primi 8.. La prima quadrilogia l'avevo apprezzata maggiormente... nella seconda resiparvo un senso di ripetizione che alla fine m'ha stremato. Ricordo che mi piaceva abbastanza l'aver la Kerry preso a piene mani dalla mitologia celtica, operando i giusti camuffamenti.

In compenso vedo che stai leggendo il ciclo di Ark; l'avevo adorato e riletto almeno un paio di volte. Se sei alla prima lettura, e se il mio giudiziio non è inquinato dalle nebbie del tempo o dall'età in cui lo lessi la prima volta... beh, allora ti sto un po' invidiando, sperando ti piaccia poi :)
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #103 data: 24 Ottobre 2013, 16:28:24 »
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Citazione da: Thx 1138 il 24 Ottobre 2013, 15:29:43

Io avevo letto solo i primi 8.. La prima quadrilogia l'avevo apprezzata maggiormente... nella seconda resiparvo un senso di ripetizione che alla fine m'ha stremato. Ricordo che mi piaceva abbastanza l'aver la Kerry preso a piene mani dalla mitologia celtica, operando i giusti camuffamenti.


Infatti avevo anche iniziato il primo volume della seconda quadrilogia, ma non l'ho mai terminato...  




Citazione da: Thx 1138 il 24 Ottobre 2013, 15:29:43


In compenso vedo che stai leggendo il ciclo di Ark; l'avevo adorato e riletto almeno un paio di volte. Se sei alla prima lettura, e se il mio giudiziio non è inquinato dalle nebbie del tempo o dall'età in cui lo lessi la prima volta... beh, allora ti sto un po' invidiando, sperando ti piaccia poi :)



Ancora sono solo al primo...ti saprò ridire più avanti
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« Rispondi #104 data: 30 Ottobre 2013, 20:56:30 »
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Buonasera,
sono qui a riproporvi un'autrice già nominata in precedenza.

Si tratta di Trudi Canavan, e vi ho già parlato della sua trilogia d'esordio, The Black Magician Trilogy.
Ora voglio aggiungere un tassello a questo ciclo, dedicando questo post al prequel della suddetta trilogia: L'apprendita del Mago.

Vi ripropongo l'elenco dei volumi appartenenti al ciclo, per chi non ha voglia di andarli a cercare nei post più vecchi:


The Black Magician Trilogy
- The Magician's Guild, 2001 - (La Corporazione dei Maghi)
- The Novice, 2002 - (La Scuola dei Maghi)
- The High Lord, 2003 - (Il Segreto dei Maghi)

- The Magician's Apprentice, 2009 - (L'Apprendista del Mago) - prequel della precedente trilogia

The Traitor Spy Trilogy
- The Ambassador's Mission, 2010 - (La Spia dei Maghi)
- The Rogue, 2011 - (La Guaritrice dei Maghi)
- The Traitor Queen, 2012 - (La Regina dei Maghi)


Il libro in questione, come le due trilogie che lo contornano, esce in prima edizione in Narrativa Nord, ed è stato ristampato in TeaDue.


- L'Apprendista del Mago




In affinità con i volumi usciti in precedenza, L'Apprendista del Mago è un libro leggero che scorre via in un soffio, a ulteriore dimostrazione che la Canavan ha uno stile estremamente scorrevole.

A mio avviso da leggere assolutamente dopo la Black Magician Trilogy, in quanto anche se narra di fatti accaduti prima, va a svelare molti dei misteri disseminati in essa. Chiarendo tutto in tale modo, i primi tre libri risulterebbero assai più scialbi.

Attraverso la storia di una giovane apprendista Maga, Tessia, vengono spiegate le origine di una particolare sfera di magia, quella guaritrice, e viene chiarito come fosse considerata e applicata anticamente la "Magia Superiore".

Certo non è un librone, di quelli che segnano svolte o rimangono impressi nella mente per anni, ma è un'ottimo svago, un piacevole passatempo. Lo stile semplice e la trama leggera ne fanno un libro adatto a molte età, ma al contrario di quanto ho fatto in precedenza, non direi che questo libro è per ragazzini. Piuttosto posso affermare che è anche per ragazzini.

A me è piaciuto, l'ho terminato in soli due giorni nonostante le sue quasi 700 pagine.

A mio parere questo ciclo è un esempio perfetto di fantasy leggero, senza grandissime pretese, ma è di quelli buoni, quelli da leggere quando non si ha voglia di impegnarsi troppo. Rappresenta il piacere di vedersi una semplice commedia quando non ci si sente di affrontare film come Philadelphia.
« Ultima modifica: 30 Ottobre 2013, 20:58:38 di Grianne » Loggato
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