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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Altri generi | Discussione: Passeggiata tra pagine Fantasy «prec succ»
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  Autore  Discussione: Passeggiata tra pagine Fantasy  (letto 68080 volte)
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #105 data: 15 Novembre 2013, 19:51:40 »
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Eccomi di nuovo qui, dopo alcuni giorni di assenza.
Torno stasera con un ciclo decisamente famoso.

L'autore che ho scelto per la serata è David Eddings, con la sua Saga dei Belgariad.

Questa pentalogia si inserisce in un contesto più ampio, quindi vado a fare innanzitutto la presentazione del ciclo completo:


The Belgariad Series - (La Saga dei Belgariad)
- Pawn of Prophecy, 1982 - (Il Segno della Profezia)
- Queen of Sorcery, 1982 - (La regina della Magia)
- Magician's Gambit, 1983 - (La Valle di Aldur)
- Castle of Wizardry, 1984 - (Il Castello Incantato)
- Enchanters' End Game, 1984 - (La Fine del Gioco)

The Malloreon Series - (L'Epopea dei Mallorean)
- Guardians of the West, 1985 - (I Guardiani della Luce)
- King of the Murgos, 1988 - (Il Re di Murgos)
- Demon Lord of Karanda, 1988 - (Il Guardiano dei Demoni)
- Sorceress of Darshiva, 1989 - (La Maga di Darshiva)
- The Seeress of Kell, 1991 - (La Profetessa di Kell)

Ci sono poi altri tre libri, scritti assieme alla moglie Leigh, che vanno a completare il Ciclo, e in particolare sono dei prequel:
- Belgarath the Sorcerer, 1995 - (Belgarath il Mago)
- Polgara the Sorceress, 1997 - (Polgara la Maga)
- The Rivan Codex, 1998 - (Il Codice Rivano)


Le edizione sono varie e variegate, e nonostante questo ancora questi libri non costano pochissimo.
I Belgariad escono per la prima volta in Italia in Fantacollana, per poi essere ristampati, sempre da Nord, ne I Grandi Cicli della Fantascienza (due volte), poi in Narrativa Nord, poi in Teadue, poi ne I Classici Fantasy per Interface Press, e infine da Fanucci prima in Tascabili Immaginario e poi in Tascabili Immaginario Extra, entrambe queste ultime due in tre volumi anziché cinque.




Per quanto riguarda i Mallorean, fanno la loro prima comparsa in Italia sotto l'etichetta Sperlig&Kupfer;, nella longeva collana Pandora, ristampati in Sperling Paperback e infine in Sperling Serial in un'edizione di soli due tomi comprendenti i cinque libri.




Discorso diverso invece per gli ultimi tre, che qui da noi hanno una sola ed unica (ed estremamente rara e costosa) edizione: collana Pandora per Belgarath il Mago, e Narrativa Sperlig&Kupfer; per Polgara la Maga e il Codice Rivano.




Io per il momento ho letto soltanto La Saga dei Belgariad, pertanto mi concentrerò su quella, anche se possiedo sia i Murgos che Belgarath; mi mancano ancora Polgara e il Codice Rivano.


La Saga dei Belgariad
- Il Segno della Profezia
- La regina della Magia
- La Valle di Aldur
- Il Castello Incantato
- La Fine del Gioco




Come da immagini qui sopra io possiedo l'ultima edizione, quella della Fanucci Tif Extra, che devo dire non risulta troppo soddisfacente a livello di vezzo collezionistico, ma tant'è.

I libri.
Attorno a Eddings e a questa Saga aleggia un certo alone di mito; non riesco nemmeno a contare le volte in cui ne ho sentito parlare in termini oltremodo entusiastici. Fu così che tre anni or sono aprii il pacco arrivato da ebay contenente i famosi volumi: praticamente con le stelline negli occhi tipo cartone animato.

E rimasi profondamente delusa.

Non che questo ciclo sia brutto, ma l'ho trovato estremamente ingenuo nella trama, nei personaggi, nell'ambientazione.
Scrissi al tempo che i protagonisti erano piatti, come se non fossero all'altezza del ruolo che l'autore faceva loro impersonare. Questo è ancora il mio ricordo. Una storia alquanto banale, senza mordente, senza pathos, che non ti fornisce grosse occasioni per amare chi la vive. Garion, e gli stessi Belgarath e Polgara, rimangono lì, attaccati alle pagine, senza riuscire a uscire, senza spessore.

Questo è anche il motivo per cui ancora non ho letto i Mallorean. Temo giorni noiosi.
Belgarath invece ce l'ho da poco tempo e quello continua ad incuriosirmi...forse perché è così raro, chissà. Suppongo lo leggerò a breve.

A volte penso "ora rileggo Belgariad", perché in qualche modo mi sembra assurdo che un Ciclo così tanto amato a me non sia piaciuto, mi chiedo se c'è qualcosa che non ho ben compreso, qualcosa che mi è sfuggito.

Ancora non l'ho fatto. Chissà se lo farò mai.
« Ultima modifica: 15 Novembre 2013, 19:57:03 di Grianne » Loggato
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #106 data: 19 Novembre 2013, 13:07:05 »
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Son fra quelli che adorano Eddings. Capisco però dove nascono le crtiche che muovi. I coniugi Eddings han sempre volutamente giocato molto con gli stereotipi spingendosi volutamente oltre il "lecito" al punto da rendere esplicita la loro operazione. Se ci fai caso, le stesse razze o le stesse nazioni, sono personaggi a sé... Non ci sono due Sendariani che non siano pratici, solidi, lavoratori, coi piedi per terra... e via dicendo.
E fra pathos ed ironia han sempre fatto pendere la bilancia sulla seconda, non tanto nello sviluppo della trama, che è classica high fantasy alla tolkien o alla Jordan, quanto nei dialoghi e nei personaggi che son sempre divertenti. Questo colloca il ciclo accanto alla ruota del tempo, quanto a scenario e contenuti, ma lo rende  contemporaneamente ostico per chi cerca quel tipo di mood che si respira nel lavoro di Jordan.
Abbiamo poi un interessante gioco di specchi fra le due profezie, un cattivo credibile e con cui si può persino arrivare ad empatizzare, per quanto Dio Folle e qualche situazione e trovata originale mescoalta in mezzo a tanta materia standard.

In definitiva il risultato è più vicino a dragonlance (la prima trilogia... l'unica che avesse realmente qualcosa da dire) che non al signore degli anelli o a shannara.

E per questi stessi motivi, ho amato Silk, mi son divertito a seguire i battibecchi fra Garion e la sua promessa sposa e ho letteralmente adorato Polgara. Basti dire che questi libri li rileggo una volta ogni 4/5 anni, come mi capita solo per la quadrilogia della Fondazione di Asimov :)
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #107 data: 19 Novembre 2013, 15:17:28 »
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Citazione da: Thx 1138 il 19 Novembre 2013, 13:07:05

Son fra quelli che adorano Eddings. Capisco però dove nascono le crtiche che muovi. I coniugi Eddings han sempre volutamente giocato molto con gli stereotipi spingendosi volutamente oltre il "lecito" al punto da rendere esplicita la loro operazione. Se ci fai caso, le stesse razze o le stesse nazioni, sono personaggi a sé... Non ci sono due Sendariani che non siano pratici, solidi, lavoratori, coi piedi per terra... e via dicendo.
E fra pathos ed ironia han sempre fatto pendere la bilancia sulla seconda, non tanto nello sviluppo della trama, che è classica high fantasy alla tolkien o alla Jordan, quanto nei dialoghi e nei personaggi che son sempre divertenti. Questo colloca il ciclo accanto alla ruota del tempo, quanto a scenario e contenuti, ma lo rende  contemporaneamente ostico per chi cerca quel tipo di mood che si respira nel lavoro di Jordan.
Abbiamo poi un interessante gioco di specchi fra le due profezie, un cattivo credibile e con cui si può persino arrivare ad empatizzare, per quanto Dio Folle e qualche situazione e trovata originale mescoalta in mezzo a tanta materia standard.

In definitiva il risultato è più vicino a dragonlance (la prima trilogia... l'unica che avesse realmente qualcosa da dire) che non al signore degli anelli o a shannara.

E per questi stessi motivi, ho amato Silk, mi son divertito a seguire i battibecchi fra Garion e la sua promessa sposa e ho letteralmente adorato Polgara. Basti dire che questi libri li rileggo una volta ogni 4/5 anni, come mi capita solo per la quadrilogia della Fondazione di Asimov :)

L'analisi di THX 1138 è ineccepibile e per questo la condivido in pieno, però gli stessi fattori che hanno forse provocato il suo favore, in me hanno suscitato un certo fastidio, tant'è che non ho mai avuto voglia di leggere le altre saghe di Eddings a cominciare da quella dei Mallorean, diretta prosecuzione dei Belgariad, per non parlare di tutte le altre a seguire.
A fronte di un mondo immaginato e costruito in maniera sublime, l'autore propone una storia e dei protagonisti stereotipati fino all'inverosimile, fin dal primo capitolo il lettore capisce dove si andrà a parare e per cinque libri il sentiero narrativo procede diritto senza una sorpresa o un colpo di scena, certo poi la prosa dell'autore è brillante ed i personaggi simpatici, quindi i libri costituiscono un ottimo passatempo per niente pesante anzi, tant'è che non li sconsiglio in quanto sono romanzi molto divertenti, ma il loro spessore è simile a quello della carta velina, ahimè piuttosto incosistente.
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #108 data: 19 Novembre 2013, 19:58:02 »
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Citazione da: Fedmahn Kassad. il 19 Novembre 2013, 15:17:28


Citazione da: Thx 1138 il 19 Novembre 2013, 13:07:05

Son fra quelli che adorano Eddings. Capisco però dove nascono le crtiche che muovi. I coniugi Eddings han sempre volutamente giocato molto con gli stereotipi spingendosi volutamente oltre il "lecito" al punto da rendere esplicita la loro operazione. Se ci fai caso, le stesse razze o le stesse nazioni, sono personaggi a sé... Non ci sono due Sendariani che non siano pratici, solidi, lavoratori, coi piedi per terra... e via dicendo.
E fra pathos ed ironia han sempre fatto pendere la bilancia sulla seconda, non tanto nello sviluppo della trama, che è classica high fantasy alla tolkien o alla Jordan, quanto nei dialoghi e nei personaggi che son sempre divertenti. Questo colloca il ciclo accanto alla ruota del tempo, quanto a scenario e contenuti, ma lo rende  contemporaneamente ostico per chi cerca quel tipo di mood che si respira nel lavoro di Jordan.
Abbiamo poi un interessante gioco di specchi fra le due profezie, un cattivo credibile e con cui si può persino arrivare ad empatizzare, per quanto Dio Folle e qualche situazione e trovata originale mescoalta in mezzo a tanta materia standard.

In definitiva il risultato è più vicino a dragonlance (la prima trilogia... l'unica che avesse realmente qualcosa da dire) che non al signore degli anelli o a shannara.

E per questi stessi motivi, ho amato Silk, mi son divertito a seguire i battibecchi fra Garion e la sua promessa sposa e ho letteralmente adorato Polgara. Basti dire che questi libri li rileggo una volta ogni 4/5 anni, come mi capita solo per la quadrilogia della Fondazione di Asimov :)

L'analisi di THX 1138 è ineccepibile e per questo la condivido in pieno, però gli stessi fattori che hanno forse provocato il suo favore, in me hanno suscitato un certo fastidio, tant'è che non ho mai avuto voglia di leggere le altre saghe di Eddings a cominciare da quella dei Mallorean, diretta prosecuzione dei Belgariad, per non parlare di tutte le altre a seguire.
A fronte di un mondo immaginato e costruito in maniera sublime, l'autore propone una storia e dei protagonisti stereotipati fino all'inverosimile, fin dal primo capitolo il lettore capisce dove si andrà a parare e per cinque libri il sentiero narrativo procede diritto senza una sorpresa o un colpo di scena, certo poi la prosa dell'autore è brillante ed i personaggi simpatici, quindi i libri costituiscono un ottimo passatempo per niente pesante anzi, tant'è che non li sconsiglio in quanto sono romanzi molto divertenti, ma il loro spessore è simile a quello della carta velina, ahimè piuttosto incosistente.



Effettivamente sono piaciuti anche a me i battibecchi di Garion con la sua promessa sposa
Comunque è un po' una strana questione, perlomeno per me. Ci sono alcuni autori che non apprezzo perché li ritengo oggettivamente "non bravi". Per loro c'è davvero poco da fare.
Ce ne sono altri invece che oggettivamente apprezzo, soggettivamente no. Non so se riesco a spiegarmi.
Uno su tutti: Terry Pratchett. Ha un'ironia geniale, più che geniale anzi. Mio fratello lo adora e legge tutti i suoi libri, per cui a volte mi legge alcuni passaggi che ha più apprezzato. Tutti quei passaggi, dal primo all'ultimo, erano di un acume eccezionale. Pratchett si fa beffe del fantasy, è un burattinaio eccellente, costruisce una satira che pochi saprebbero eguagliare.
Nonostante io sia consapevole di ciò, non riesco a leggere i suoi libri. Mi annoiano, seppur un angolo del mio cervello ne riconosca le indiscusse qualità.
L'analisi che fai di Eddings, THX, mi fa pensare proprio a Pratchett. Questa capacità di gestire gli stereotipi come fa Eddings denota una capacità, come scrittore, estremamente importante: il perfetto controllo dei suoi personaggi e della sua opera, cosa per nulla scontanta.
Ma, anche lui, mi annoia. Questi artifici che usa non sono sufficienti per farmi aprrezzare il libro; le pagine non scorrono, non girano, le parole si moltiplicano all'infinito, e 100 pagine diventano come 1000.
Al contrario ci sono quei libri oggettivamente "bruttini" e banalotti, che chissà per quale motivo riesco a divorare in mezza giornata.

Misteri
« Ultima modifica: 19 Novembre 2013, 20:00:16 di Grianne » Loggato
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #109 data: 23 Novembre 2013, 00:27:50 »
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Salve a tutti,
per la serata odierna ho deciso di scegliere una trilogia non eccessivamente famosa, ma che possiede un certo potenziale.

L'autore, davvero poco tradotto in Italia, è Garth Nix, e voglio parlarvi della sua prima opera: La Trilogia dell'Abhorsen.

Si conosce come "trilogia" anche se pare che per il 2014 sia previsto un nuovo volume, ed effettivamente il titolo originale del ciclo è più generico:


The Old Kingdom series (La Trilogia dell'Abhorsen)
- Sabriel, 1995 - (Sabriel)
- Lirael, 2001 - (Lirael)
- Abhorsen, 2003 - (Abhorsen)
- Clariel: The Lost Abhorsen, 2014


Le edizioni italiane sono soltanto due: prima uscita in Narrativa Nord, ristampa in TeaDue. La reperibilità è bassina, sono ancora in commercio il primo e il terzo volume in edizione Nord, il secondo no. Nessuno dei tre è disponibile in edizione Tea.

Io li possiedo in edizione economica, le copertine sono quasi uguali per entrambe le edizioni, e devo dire che non mi dispiacciono:





Si tratta di una trilogia un po' particolare in quanto il primo volume, Sabriel, si può leggere anche da solo, in quanto è autoconclusivo, mentre i secondi due vanno letti per forza assieme perché la storia li attraversa ininterrotta.

Questa trilogia è per Garth Nix quella d'esordio, e presenta quindi alcuni difetti del caso.
Ho detto all'inizio che ha del potenziale, perché l'ambientazione che l'autore ha inventato, il tipo di magia, molto spinta verso la morte e la negromanzia, pur essendo i volumi assolutamente privi di toni cupi, è davvero interessante e originale. Negromanti, Magia della Carta, Campane, Fulgidi. Nix inserisce nella sua storia elementi magici nuovi e affascinanti. Purtroppo la sua scrittura e il suo stile peccano un po' di ingenuità, così come accade alle sue protagoniste e al suo intreccio.
In Sabriel troviamo uno schema fantasy trito e ritrito: eroina (appunto Sabriel), cattivo, aiutanti. Il livello di introspezione è abbastanza basso, e la trama è forse un po' banale, ma rimane comunque un libro carino e gradevole che acquista molti punti per l'originalità di cui ho parlato poco sopra.
La storia di Lirael ci viene narrata nei successivi due volumi, "Lirael" in particolare approfondisce l'infanzia e la personalità della nostra eroina, rendendola un po' più vera, donandole spessore. Peccato che, a mio avviso, lei venga risucchiata completamente dalla storia nel volume conclusivo, andando ad assomigliare a Sabriel in troppi aspetti, perdendo quell'individualità che le era stata donata in precedenza. C'è poi un punto nel finale in cui si scopre un particolare potere di Lirael, anche quello come il resto della magia potenzialmente molto interessante, ma che viene in qualche modo "bruciato", perché usato banalmente per tirarsi fuori dagli impicci senza essere approfondito ulteriormente. L'idea lo meritava.

In sostanza ritengo che questa sia una trilogia con un potenziale di idee abbastanza alto, ma mal utilizzato. L'inesperienza dell'autore penalizza le sue interessanti trovate, e ne esce dunque un qualcosa di gradevole ma per nulla eccezionale.
Per chi ama il fantasy la consiglierei, perché è comunque sempre interessante (e abbastanza raro) trovare idee nuove e originali. Senza grosse aspettative, può essere un piacevole infr<x>amezzo.
« Ultima modifica: 23 Novembre 2013, 00:30:50 di Grianne » Loggato
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #110 data: 26 Novembre 2013, 19:32:25 »
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'Sera a tutti, miei compagni di cammino.

La mia scelta oggi cade su una trilogia che mi ha sorpreso, in positivo.

Ce la regala Jonathan Stroud, e mi riferisco alla Trilogia di Bartimeus.

I tre volumi in questione vanno sommati a un prequel, costituendo, suppongo, quello che possiamo chiamare "ciclo", così composto:


Bartimaeus Trilogy - (Trilogia di Bartimeus)
- The Amulet of Samarkand, 2003 - (L'Amuleto di Samarcanda)
- The Golem's Eye, 2004 - (L'Occhio del Golem)
- Ptolemy's Gate, 2005 - (La Porta di Tolomeo)

- The Ring of Solomon, 2010 - (L'Anello di Salomone) - prequel alla precedente trilogia




L'Intero ciclo esce per la prima volta nella collana Fantasy Salani, poi la trilogia viene ripubblicata in un'unica edizione nella Mondi Fantastici Salani, e infine i quattro volumi vengono ristampati da TeaDue.

Io ho letto soltanto la trilogia, ma non il prequel, non ancora, anche se ho intenzione di farlo, e possiedo l'edizione compatta di tre libri in uno.


La Triligia di Bartimeus
- L'Amuleto di Samarcanda
- L'Occhio del Golem
- La Porta di Tolomeo




Ci ho messo un po' a decidermi ad acquistare questo libro, perché esso viene presentato come un libro per "ragazzi", una cosa tipo 10-14 anni. E se questo da un lato risulta vero, c'è da dire che Bartimeus è un personaggio che può essere amato ad ogni età.

La trama e l'ambientazione sono relativamente semplici, in una Londra dove la magia è una cosa comune, dove esistono negozi che vendono artefatti, amuleti e incantesimi, un giovanissimo mago di nome Nathaniel evoca Bartimeus, un essere millenario; la sua missione è quella di rubare un prezioso artefatto: L'Amuleto di Samarcanda.

Inizia così questa avventura, che appunto ha tutte le caratteristiche per essere una storia per bambini. Ma questa trilogia si rivela estremamente appassionante anche per chi 10 anni li ha già compiuti da un po'.
Stroud unisce un'acuta ironia a una sensibilità non comune, caratteristiche che rendono questi libri davvero, davvero piacevoli.

Bartimeus è insieme saggio e ingenuo, buffo e spaventoso.
L'ambientazione, pur non presentando elementi di estrema originalità, è molto solida, e in ogni caso non banale.

Un trilogia divertente, addirittura commovente in qualche tratto, che scorre via velocemente e con piacere. La consiglio.
« Ultima modifica: 26 Novembre 2013, 19:37:32 di Grianne » Loggato
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #111 data: 27 Novembre 2013, 09:37:21 »
Cita

Concordo, letta con estrema sorpresa e molto divertimento. Per quel che vale, la consiglio pure io.
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In lettura:

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Letti in precedenza:
LA PISTA DELL'ORRORE (6,5)
FANTERIA DELLO SPAZIO (7)
LA MAPPA DEI DESIDERI (7,5)
ACCADEMIA DEL BENE E DEL MALE (7,5)
PROFUMO DI CIOCCOLATO (6)
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #112 data: 27 Novembre 2013, 09:39:22 »
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Citazione da: Nova68 il 27 Novembre 2013, 09:37:21

Concordo, letta con estrema sorpresa e molto divertimento. Per quel che vale, la consiglio pure io.

Mi associo, la trilogia di Bartimeus è divertente e ben scritta, a suo tempo la divorai con estremo piacere, quindi la consiglio senza remora alcuna.
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #113 data: 27 Novembre 2013, 11:04:57 »
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Concordo. Ho colpevolmente letto solo il primo, che peraltro mi aveva convinto parecchio.  
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #114 data: 03 Febbraio 2014, 19:55:44 »
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Buonasera,
dopo una (lunga) pausa natalizia riprendo la mia passeggiata, certa di aver ormai ben digerito anche l'ultimo panettone.

Voglio ricominciare con un'autrice estremamente importante nel panorama del fantastico, che ha scritto molto, e molto di più ha donato a questo genere.

Vincitrice più volte dei premi Hugo e Nebula, scelgo per la serata Ursula Kroeber Le Guin, con il suo Ciclo di Earthsea.

Il Ciclo è composto da cinque romanzi e sette racconti.


Earthsea - (Ciclo di Earthsea)

Romanzi:
- A Wizard of Earthsea, 1968 - (Il Mago di Earthsea)
- The Tombs of Atuan, 1971 - (Le Tombe di Atuan)
- The Farthest Shore, 1972 - (La Spiaggia più Lontana)
- Tehanu: The Last Book of Earthsea, 1990 - (L'Isola del Drago)
- The Other Wind, 2001 - (I Venti di Earthsea)

Racconti:
- The Word of Unbinding, 1964 - (Le Parole dello Scioglimento)
- The Rule of Names, 1964 - (La Legge dei Nomi)
- Dragonfly, 1998 - (Libellula)
- Darkrose and Diamond, 1999 - (Rosascura e Diamante)
- The Bones of the Earth, 2001 - (Le Ossa della Terra)
- The Finder, 2001 - (Il Trovatore)
- On The High Marsh, 2001 - (Nell'alta Palude)

Gli ultimi cinque racconti sono racchiusi nel volume Tales from Earthsea, 2001, tradotto in Italia come "Leggende di Earthsea". Tale volume contiene anche uno scritto (una sorta di materiale informativo) intitolato A desc<x>ription of Earthsea, 2001, anch'esso tradotto nel corrispondente volume italiano.
I primi due racconti sono usciti nella raccolta in lingua inglese The Wind's Twelve Quarters, 1975, e sono stati inseriti da Nord nella Raccolta "I Dodici Punti Cardinali".

Le edizioni sono varie e abbastanza confuse a mio avviso.

I prim tre romanzi fanno la loro comparsa a fine anni '70 nella Fantacollana:



Il quarto viene pubblicato per la prima volta nella collana La Gaja Scienza:



Il quinto romanzo e la raccolta di racconti invece arrivano in Italia grazie a Urania Fantasy:



I Primi due racconti escono in SF Narrativa d'anticipazione grazie a Nord:



e tale raccolta viene poi ristampata sempre da Nord nella collana Narrativa.

Per quano riguarda la raccolta di racconti "Leggende di Earthsea" l'edizione Urania Fantasy dovrebbe essere ancora l'unica esistente in Italia, invece per i romanzi abbiamo due ristampe in casa Nord:
- Cinque romanzi nei due volumi "La Saga di Earthsea" + "I Draghi di Earthsea";
- Cinque romanzi in un unico volume intitolato "La Leggenda di Earthsea".
e una ristampa fresca fresca, di gennaio 2013 per Mondadori sotto il titolo (orrendo a mio parere) "La Saga di Terramare".
Dovrebbero poi esistere delle versioni singole dei romanzi in oscar bestseller, ma non ho chiaro se li hanno ripubblicati tutti e cinque oppre no.

C'è poi un'ultima parentesi da fare riguardo le varie edizioni: ho letto da qualche parte (non ricordo dove e non lo ritrovo) che la prima ristampa della Nord, quella in due volumi, non è completa. Ora non so ben dire in che modo perché appunto non ritrovo la fonte di informazione, ma è fortemente sconsigliata. Anzi se qualcuno ne sa di più in merito o addirittura ha avuto modo di fare il confronto è più che benvenuto.

Bene ora che ci siamo (un poco) districati tra le varie edizioni più o meno brutte, passiamo a una sorta di recensione.

Io ho la seconda edizione della Nord, quella in un unico volume intitolato "La Leggenda di Earthsea", e purtroppo non ho l'Urania Fantasy con i racconti:


Ciclo di Earthsea
- Il Mago di Earthsea
- Le Tombe di Atuan
- La Spiaggia più Lontana
- L'Isola del Drago
- I Venti di Earthsea




Ricordo che iniziai questo libro con una certa trepidazione, perché spesso lo si trova descritto come "un capolavoro del fantasy". Lo è? Forse.
Il Ciclo di Earthsea non è un fantasy epico, non ci sono eserciti, battaglie, eroi. Ci sono maghi e draghi, sì, ma se è distante dal filone epico, lo è ancor di più da quello Sword & Sorcery.
I cinque romanzi sono abbastanza slegati tra loro, e la vera, grande protagonista del ciclo è appunto questa Terra, Earthsea. Il clima che si respira in questa terra, in queste pagine, è fortemente meditativo, filosofico; il tutto è tratteggiato dallo stile sublime della Le Guin, così etereo, se posso usare questo aggettivo, molto evocativo.
Esiste comunque una sorta di personaggio protagonista, Sparviero, che ritroviamo in tutti i libri, anche se è un po' più i disparte negli ultimi due.
Se questo lato introspettivo e filosofico è da una parte interessante, dall'altra rende i libri a tratti estremamente lenti; non tanto da sfociare nella noia, ma andandoci abbastanza vicino.

Il potere magico nelle terre di Earthsea si basa sui nomi, e dunque sulla conoscenza. Essa è la vera magia. La conoscenza delle cose, del mondo, ma anche di sé stessi, del proprio spirito e della propria interiorità. La capacità di trovare un equilibrio nel potere, di tenere tra le proprie mani luce e ombra, morte e rinascita, colpa e redenzione.

Un libro scorrevole ma non semplice nell'essere apprezzato davvero, che a mio avviso chiunque ami il fantasy dovrebbe leggere.
« Ultima modifica: 04 Febbraio 2014, 17:40:57 di Grianne » Loggato
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #115 data: 04 Febbraio 2014, 10:17:01 »
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Citazione da: Grianne il 03 Febbraio 2014, 19:55:44


Ciclo di Earthsea.

Il Ciclo è composto da cinque romanzi e sette racconti.
...

Racconti:
- The Word of Unbinding, 1964
- The Rule of Names, 1964
- Dragonfly, 1998 - (Libellula)
- Darkrose and Diamond, 1999 - (Rosascura e Diamante)
- The Bones of the Earth, 2001 - (Le Ossa della Terra)
- The Finder, 2001 - (Il Trovatore)
- On The High Marsh, 2001 - (Nell'alta Palude)

Gli ultimi cinque racconti sono racchiusi nel volume Tales from Earthsea, 2001, tradotto in Italia come "Leggende di Earthsea".
I primi due racconti non sono stati tradotti in Italia a quanto ne so, e sono usciti nella raccolta in lingua inglese The Wind's Twelve Quarters, 1975.


Ciao. Grazie per la tua interessante "passeggiata".
L'antologia citata è "I dodici punti cardinali", Nord 1979.
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #116 data: 04 Febbraio 2014, 12:25:15 »
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Citazione da: Grianne il 03 Febbraio 2014, 19:55:44

Buonasera,
dopo una (lunga) pausa natalizia riprendo la mia passeggiata, certa di aver ormai ben digerito anche l'ultimo panettone.

Voglio ricominciare con un'autrice estremamente importante nel panorama del fantastico, che ha scritto molto, e molto di più ha donato a questo genere.

Vincitrice più volte dei premi Hugo e Nebula, scelgo per la serata Ursula Kroeber Le Guin, con il suo Ciclo di Earthsea.

..............................
Ricordo che iniziai questo libro con una certa trepidazione, perché spesso lo si trova descritto come "un capolavoro del fantasy". Lo è? Forse.
Il Ciclo di Earthsea non è un fantasy epico, non ci sono eserciti, battaglie, eroi. Ci sono maghi e draghi, sì, ma se è distante dal filone epico, lo è ancor di più da quello Sword & Sorcery.
I cinque romanzi sono abbastanza slegati tra loro, e la vera, grande protagonista del ciclo è appunto questa Terra, Earthsea. Il clima che si respira in questa terra, in queste pagine, è fortemente meditativo, filosofico; il tutto è tratteggiato dallo stile sublime della Le Guin, così etereo, se posso usare questo aggettivo, molto evocativo.
Esiste comunque una sorta di personaggio protagonista, Sparviero, che ritroviamo in tutti i libri, anche se è un po' più i disparte negli ultimi due.
Se questo lato introspettivo e filosofico è da una parte interessante, dall'altra rende i libri a tratti estremamente lenti; non tanto da sfociare nella noia, ma andandoci abbastanza vicino.

Il potere magico nelle terre di Earthsea si basa sui nome, e dunque sulla conoscenza. Essa è la vera magia. La conoscenza delle  cose, del mondo, ma anche di sé stessi, del proprio spirito e della propria interiorità. La capacità di trovare un equilibrio nel potere, di tenere tra le proprie mani luce e ombra, morte e rinascita, colpa e redenzione.

Un libro scorrevole ma non semplice nell'essere apprezzato davvero, che a mio avviso chiunque ami il fantasy dovrebbe leggere.


Bentornata Grianne, sono davvero lieto che tu continui ad aggiornare, nel regno di Urania e della fantascienza in generale, questa piccola finestra sul genere fantasy .
Il ciclo che hai scelto di presentare mi è particolarmente caro, infatti, dopo il Signore degli Anelli, Earthsea è il ciclo fantasy che amo più di tutti.

Alla tua domanda se si possa considerare un capolavoro la mia risposta è senza dubbio affermativa. Non è un fantasy epico, (anche se il personaggio di Ged, conosciuto come Sparviero, sicuramente a suo modo lo è) però l'autrice possiede una prosa tale che Le bastano poche parole per evocare in me infinite sensazioni.
Lo stile è molto pacato e riflessivo, il linguaggio usato è abbastanza "alto" e l'azione sembra latitare, (anche se i draghi immaginati dalla LeGuin, sono semplicemente spettacolari) tant'è che non ho mai capito come in molte librerie questo ciclo si trovi negli scaffali dedicati alla narrativa per ragazzi.
Il tema di fondo del ciclo è piuttosto semplice, l'uomo possiede le capacità di creare e modificare l'ambiente che lo ospita, me se tali capacità vengono usate senza considerare le conseguenze di ogni azione, l'unico risultato è l'alterazione del fragile equilibrio naturale delle cose ovvero il caos, l'entropia.
Non sono d'accordo sul fatto che i romanzi siano completamente slegati, infatti, se non ricordo male dato che non li rileggo da parecchio (quasi, quasi ci farei un pensierino), Ged nel primo romanzo commette un crimine che altera l'equilibrio in tutta Earthsea, cosa che si trascinerà fino al quinto ed ultimo libro.

Io posseggo le due raccolte uscite nella collana Narrativa Nord,

In cosa, di preciso, la seconda collezione sarebe incompleta? Confesso di non averla ancora letta, in quanto i due romanzi in essa contenuti li lessi nelle edizioni originali Longanesi e Urania Fantasy rispettivamente.
I giudizi su quest'opera sono sempre stati molto discordanti, chi la giudica un capolavoro inarrivabile, chi una cloaca intasata; in breve quest'opera ha sempre diviso i lettori come poche altre, per me è assolutamente consigliata, anzi obbligatoria, ma mai come in questo caso il giudizio è assolutamente soggettivo.
« Ultima modifica: 04 Febbraio 2014, 12:27:33 di Fedmahn Kassad. » Loggato
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #117 data: 04 Febbraio 2014, 17:42:09 »
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Citazione da: Algernon il 04 Febbraio 2014, 10:17:01


Citazione da: Grianne il 03 Febbraio 2014, 19:55:44


Ciclo di Earthsea.

Il Ciclo è composto da cinque romanzi e sette racconti.
...

Racconti:
- The Word of Unbinding, 1964
- The Rule of Names, 1964
- Dragonfly, 1998 - (Libellula)
- Darkrose and Diamond, 1999 - (Rosascura e Diamante)
- The Bones of the Earth, 2001 - (Le Ossa della Terra)
- The Finder, 2001 - (Il Trovatore)
- On The High Marsh, 2001 - (Nell'alta Palude)

Gli ultimi cinque racconti sono racchiusi nel volume Tales from Earthsea, 2001, tradotto in Italia come "Leggende di Earthsea".
I primi due racconti non sono stati tradotti in Italia a quanto ne so, e sono usciti nella raccolta in lingua inglese The Wind's Twelve Quarters, 1975.


Ciao. Grazie per la tua interessante "passeggiata".
L'antologia citata è "I dodici punti cardinali", Nord 1979.


Grazie mille per l'informazione, ho aggiornato il post sopra così da renderlo completo.

Felice di fare cosa gradita
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #118 data: 04 Febbraio 2014, 17:46:23 »
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Citazione da: Fedmahn Kassad. il 04 Febbraio 2014, 12:25:15

Io posseggo le due raccolte uscite nella collana Narrativa Nord

In cosa, di preciso, la seconda collezione sarebe incompleta? Confesso di non averla ancora letta, in quanto i due romanzi in essa contenuti li lessi nelle edizioni originali Longanesi e Urania Fantasy rispettivamente.


Come ho detto Fedmahn non ricordo bene in cosa siano incomplete...non sono neanche certa che la critica che lessi si riferisse all'edizione in tuo possesso.
Cercherò di ritrovare l'informazione e condividerla qui.
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Re:Passeggiata tra pagine Fantasy
« Rispondi #119 data: 06 Febbraio 2014, 12:29:12 »
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Citazione da: Fedmahn Kassad. il 04 Febbraio 2014, 12:25:15


Citazione da: Grianne il 03 Febbraio 2014, 19:55:44

Buonasera,
dopo una (lunga) pausa natalizia riprendo la mia passeggiata, certa di aver ormai ben digerito anche l'ultimo panettone.

Voglio ricominciare con un'autrice estremamente importante nel panorama del fantastico, che ha scritto molto, e molto di più ha donato a questo genere.

Vincitrice più volte dei premi Hugo e Nebula, scelgo per la serata Ursula Kroeber Le Guin, con il suo Ciclo di Earthsea.

..............................
Ricordo che iniziai questo libro con una certa trepidazione, perché spesso lo si trova descritto come "un capolavoro del fantasy". Lo è? Forse.
Il Ciclo di Earthsea non è un fantasy epico, non ci sono eserciti, battaglie, eroi. Ci sono maghi e draghi, sì, ma se è distante dal filone epico, lo è ancor di più da quello Sword & Sorcery.
I cinque romanzi sono abbastanza slegati tra loro, e la vera, grande protagonista del ciclo è appunto questa Terra, Earthsea. Il clima che si respira in questa terra, in queste pagine, è fortemente meditativo, filosofico; il tutto è tratteggiato dallo stile sublime della Le Guin, così etereo, se posso usare questo aggettivo, molto evocativo.
Esiste comunque una sorta di personaggio protagonista, Sparviero, che ritroviamo in tutti i libri, anche se è un po' più i disparte negli ultimi due.
Se questo lato introspettivo e filosofico è da una parte interessante, dall'altra rende i libri a tratti estremamente lenti; non tanto da sfociare nella noia, ma andandoci abbastanza vicino.

Il potere magico nelle terre di Earthsea si basa sui nome, e dunque sulla conoscenza. Essa è la vera magia. La conoscenza delle  cose, del mondo, ma anche di sé stessi, del proprio spirito e della propria interiorità. La capacità di trovare un equilibrio nel potere, di tenere tra le proprie mani luce e ombra, morte e rinascita, colpa e redenzione.

Un libro scorrevole ma non semplice nell'essere apprezzato davvero, che a mio avviso chiunque ami il fantasy dovrebbe leggere.


Bentornata Grianne, sono davvero lieto che tu continui ad aggiornare, nel regno di Urania e della fantascienza in generale, questa piccola finestra sul genere fantasy .
Il ciclo che hai scelto di presentare mi è particolarmente caro, infatti, dopo il Signore degli Anelli, Earthsea è il ciclo fantasy che amo più di tutti.

Alla tua domanda se si possa considerare un capolavoro la mia risposta è senza dubbio affermativa. Non è un fantasy epico, (anche se il personaggio di Ged, conosciuto come Sparviero, sicuramente a suo modo lo è) però l'autrice possiede una prosa tale che Le bastano poche parole per evocare in me infinite sensazioni.
Lo stile è molto pacato e riflessivo, il linguaggio usato è abbastanza "alto" e l'azione sembra latitare, (anche se i draghi immaginati dalla LeGuin, sono semplicemente spettacolari) tant'è che non ho mai capito come in molte librerie questo ciclo si trovi negli scaffali dedicati alla narrativa per ragazzi.
Il tema di fondo del ciclo è piuttosto semplice, l'uomo possiede le capacità di creare e modificare l'ambiente che lo ospita, me se tali capacità vengono usate senza considerare le conseguenze di ogni azione, l'unico risultato è l'alterazione del fragile equilibrio naturale delle cose ovvero il caos, l'entropia.
Non sono d'accordo sul fatto che i romanzi siano completamente slegati, infatti, se non ricordo male dato che non li rileggo da parecchio (quasi, quasi ci farei un pensierino), Ged nel primo romanzo commette un crimine che altera l'equilibrio in tutta Earthsea, cosa che si trascinerà fino al quinto ed ultimo libro.

Io posseggo le due raccolte uscite nella collana Narrativa Nord,

In cosa, di preciso, la seconda collezione sarebe incompleta? Confesso di non averla ancora letta, in quanto i due romanzi in essa contenuti li lessi nelle edizioni originali Longanesi e Urania Fantasy rispettivamente.
I giudizi su quest'opera sono sempre stati molto discordanti, chi la giudica un capolavoro inarrivabile, chi una cloaca intasata; in breve quest'opera ha sempre diviso i lettori come poche altre, per me è assolutamente consigliata, anzi obbligatoria, ma mai come in questo caso il giudizio è assolutamente soggettivo.


Io ho letto la Saga di Earthsea, faccio parte di quelli che pur considerando molto valida la prosa della nostra... non riesce però a digerirla. Insomma, in poche e povere parole non mi piace. Sarò io, sarà il mio levello, ma trovo il tutto particolarmente noioso
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