Ciao a tutti.
Questo è il primo post di quella che spero possa essere una serie (senza fare concorrenza a Maxpullo, per carità... non sono abbastanza bravo...
).
Da qualche tempo ho cominciato a curiosare sempre più spesso fra le pubblicazioni di autori poco o per nulla conosciuti. Come potete immaginare è frequente il caso di opere abbastanza acerbe, dilettantesche, con non pochi difetti. O troppo pretenziose. Ma a volte capita invece quella storia che ti sorprende piacevolmente e ti compensa per le sofferenze...
...subite con le letture precedenti.
Vorrei farvi partecipi, con questo post e gli eventuali successivi, di queste piacevoli sorprese (e vi risparmio le sofferenze, ok?
).
Il primo libro di cui vi vorrei parlare è
L'Acchiapparatti di Francesco Barbi (da cui ho preso ispirazione per il titolo di queso post).
Ho avuto occasione di leggerlo già circa un anno fa, nella prima edizione, uscita con il titolo
L'Acchiapparatti di Tilos presso un altro editore (potete trovare qui su UM la scheda) ed ora edito da Baldini Castoldi Dalai. Mi aveva incuriosito il titolo (mi ricordava l'Acchiappatopi di Leiber, uno dei miei personaggi preferiti) e la sinossi.
E' un fantasy davvero originale, con personaggi simpatici, anche se insoliti, e una grande varietà di
toni narrativi, dall'ironico (forse quello più frequente), al tragico, dalle avventure picaresche ai momenti di thriller
a la Stephen King.
Scrissi questi commenti (più o meno) all'autore molto prima di sapere che il romanzo sarebbe stato pubblicato da un editore importante, e quindi, pur sapendo che poi è sempre questione di gusti, si può dire che il mio non è stato l'unico parere positivo, anzi...
Per altre informazioni potete visitare il sito del libro
quiBuona domenica, ciao e alla prossima...
erberto