Quando andavo alle superiori, il mio compagno di banco (durante le lezioni di matematica) disegnava l'Algoritmo con la faccia della prof, in guepiere e frustino, e ci costruiva sopra delle storie divertenti.
Da qualche parte so che ho conservato uno dei suoi disegni ma, per rispetto verso la prof (che all'epoca non avevamo!), non lo pubblicherò mai.   

La bolgia dei "barattieri", cioè quelli che facevano gli appalti truccati. Una di quelle stranezze medievali che oggi non esistono più.

Pier Delle Vigne.
Ma non proporrei questa immagine come logo delle Edizioni Della Vigna...

Un po' più allegro... ma non troppo: il cielo di Giove.

(Uno degli ultimissimi in ordine cronologico... ma ormai sono passati quasi dieci anni, sigh...)

Spider-Man in caduta libera.
Tsk tsk, la vita è appesa a un filo...

Dario, non sono un cultore delle immagini ma guardando le tue ultime 6 mi si è accesa una spia rossa nel cervello...poi ho capito dove avessi visto qualcosa di simile.
Gerard Scarfe

Sei andato mai a vedere The Wall il film dei Pink Floyd degli anni '80?

Per me una delle più fantastiche opere di animazione-comunicazione di sempre, c'è qualcosa di quel film nei tuoi disegni di allora?

TRIF
        


Per avere un'idea o per chi non ricordasse...provate qui e andate a vedere da min. 36.40 a 39.50 e da 1.24.00 in poi (casomai apriremo un post apposito per i nostalgicidei P.F.)

http://www.youtube.com/watch?v=VxNM7j_ppHI

Citazione da: TRIFIDE-GT il 18 Febbraio 2010, 22:14:02

c'è qualcosa di quel film nei tuoi disegni di allora?

Un autore che sicuramente ha avuto un grande peso nell'elaborazione delle immagini dantesche è Salvador Dalí.
Cfr., in questa immagine qui sotto, i grandi spazi vuoti. Da notare anche il dettaglio "surrealista" della torre sullo sfondo, che di per sé non compariva nell'episodio descritto da Dante.

Infine, sempre da Dalí: la moneta deformata e mezza sciolta in primo piano, che rimanda ai celebri "orologi molli" del pittore spagnolo.
Invece il fumo disegnato in quel modo è un omaggio ai fumetti di Sergio Toppi. (Molti anni dopo, ebbi perfino l'onore di conoscerlo di persona, anzi di lavorare in una redazione in cui arrivavano le sue opere da pubblicare).