E' un momento di grande dolore per la perdita di un Grande della fantascienza italiana, fortunatamente ci sarà il suo Catalogo a ricordarlo per sempre...

Non ha mai avuto il piacere di conoscerlo personalmente, ma moltissime
volte ho percorso la fantascienza per mezzo del suo Catalogo, mi dispiaccio
enormemente di non averlo mai incontrato.
Era veramente un punto di riferimento per tutti gli amanti di questo genere.


Addio.

  Joe65
  

Ciao ernesto.
Nemesis

Purtroppo non l'ho conosciuto de visu, ma di lui mi rimarranno impresse nella memoria le considerazioni e le valutazioni su di lui manifestat da chi tale possibilità l'ha avuta (Vinmar e Doralys).

Fortunatamente, per noi sopravvissuti, rimarrà il suo lavoro monstre (Il catalogo) ad imperitura memoria.

Un sentito ringraziamento.

Mi permetto, altresì, di associarmi a tutte le dimostrazioni di cordoglio degli amici di UM che mi hanno preceduto e porgo le mie sincere condoglianze alla vedova ed al figlio.

Massimo

Alla fine succede così.
Succede che non c'è più tempo.
Per recriminare, per fare pace, per litigare, per ridere.
Finisce che  nel nostro mondo fatto di mille cose al loro posto improvvisamente manca di qualcosa, qualcuno che era lì, che poi di botto non c'è.
Finisce che "la prossima volta" non esiste più, che "dovrei telefonare" diventa tardi, "se lo incontro gliene dico quattro" resta in gola, "ci facciamo quattro chiacchiere e tante risate" basta, finito.
Non siamo immortali come speriamo, corriamo sempre troppo dietro a cose un po' stupide alla fine.
In questi momenti però tutto questo viene a galla.
In questi momenti in cui mille cose perdono di senso, tutto si affievolisce, e si scorge solo quello che ci siamo persi fosse anche solo il sorriso sornione di un amico pestifero ....
Nessuno di noi è troppo lontano, nessuno di loro, quelli che sono andati via, sono troppo lontani.
E' stato bello avere camminato insieme, comunque sia stata la strada.

Monica

CARO ERNESTO,

ti ho conosciuto solo per telefono (- grazie Dario! -) e poi attraverso un lungo carteggio e-mail sull'origine di Ura1 e sull'esistenza del fantomatico Uan.

Dopo molte discussioni ci è venuta un'idea simpatica, che abbiamo elaborato. Ti ho chiesto allora se volevi accollarti la parte di un personaggio CARISMATICO, come ben meritavi.

Quando te l'ho detto, hai risposto subito di sì, ridendo.

Solo tu potevi impersonificare PADRE VEGERRIN...

Ancora non posso credere alla notizia ferale.

Sono addolorato, ma anche contento di aver lavorato con te, seppur meno di quanto avrei voluto.

Mancherai a tutti i collezionisti e cultori di Fantascienza!

Con stima, affetto e moltissimo rimpianto ...ARRIVEDERCI!

Il Custode

  

Matteo Vegetti - scritta da trifide 27 Gennaio 2010, 11:37:22

Abbiamo ricevuto una commovente lettera aperta da parte di Matteo Vegetti, figlio di Ernesto, scritta per chi ha presenziato al funerale o per chi ha espresso in quei giorni tristi una parola di cordoglio per suo padre nei vari siti web. La pubblichiamo con grande onore e piacere perchè Uraniamania è una grande famiglia anche e soprattutto in momenti come questi: "Vorremmo ringraziare tutti quanti ci sono stati vicini nei giorni successivi alla scomparsa di mio padre, i messaggi di condoglianze sono stati tanti e non nascondo che siamo stati sorpresi, tra un misto di dolore e orgoglio, dagli articoli e dai molti affranti commenti avvistati nel mare magnum dell’internet fantascientifica italiana. Penso che anche mio padre sarebbe stato lievemente imbarazzato nel leggere le belle cose che sono state scritte su di lui; a noi, ai suoi familiari, ai suoi amici hanno certamente fatto scendere delle calde lacrime. Sono sicuro che, finita l’opera di catalogazione di tutte le anime di Paradiso, Purgatorio e Inferno (come qualcuno suggeriva), con i mezzi di comunicazione da lui messi a punto entro il 2050, vi redarguirà tutti per una citazione sbagliata, un accento fuori posto o una nota bibliografica omessa: il suo personalissimo modo di ringraziarvi personalmente e di farvi sapere che è ancora con voi. Recentemente mio padre e io discutevamo sull’enorme quantità di libri nel suo studio, così tanti che l’accesso ne è quasi precluso e bisogna muoversi cautamente per non distruggere le pile di libri accatastate ovunque, dietro la porta, sotto i tavoli, di fronte alle stesse librerie (per non parlare di quelli nascosti in altri angoli della casa e che abbiamo trovato solo ultimamente). Gli chiesi a che numero fossimo arrivati. Distolse un attimo la sua attenzione dal computer, sfogliò un libro di fianco alla tastiera e mi disse: “quindicimilaseicentotredici”. Annotava sempre, a matita, il numero progressivo della sua collezione sulla prima pagina, in alto a destra, ovviamente dopo aver opportunamente catalogato l’opera. “Sì, ma di questi quanti ne hai letti davvero?”,  chiesi io, scettico. Osservò per un attimo le centinaia di miglialia di pagine stampate attorno a lui e alzando le sopracciglia mi disse fissandomi negli occhi: “Settemila”. Settemila libri. Se assumiamo cinque giorni a libro (alcuni libri venivano divorati in poche ore dalla sua lettura veloce, altri, soprattutto quelli che gli regalavo io, restavano in giro per parecchio tempo) sono all’incirca novantacinque anni. Mio padre ha vissuto novantacinque anni di fantascienza. Se ci mettiamo anche gli innumerevoli volumi di storia, filosofia, gialli, fumetti, western e tutte le letture che l’hanno formato in gioventù e se contiamo il tempo dedicato alle altre sue passioni, la famiglia, il lavoro, la politica, probabilmente mio padre aveva all’incirca duecento anni. Duecento. Insomma, non male per uno che se n’è andato troppo presto. Senza alcun riferimento esplicito ad Asimov, ricordiamolo così, l’Uomo Bicentenario, circondato da libri e amici, ora in uno dei suoi tanti universi." Matteo, Stefania… Milla Ciao Ernesto!