Il nostro infaticabile Gundam70 ha risposto al mio
appello ed ha scritto una fiaba di fantascienza per noi.
L'ha testata sulla sua bimba di tre anni la quale dopo essersi regolarmente spaventata ha voluto sentirla di nuovo, quindi pare proprio che il nostro amico ci abbia azzeccato!
eccola qui di seguito:
Il viaggio di Clara nella realtà alternativa
Di Gundam70
C’era una volta in una galassia lontana lontana, un teletrasporto molto particolare che scambiava i bambini buoni per il solo giorno della vigilia di Natale, da una realtà ad un'altra realtà.
Questa è la storia di Clara, una bimba buona ma un po’ monella, come tutti i bambini di 7 anni possono essere.
Faceva tribolare la mamma perché non voleva mai finire di mangiare il suo pasto.
Non voleva fare i compiti perché preferiva vedere i cartoni animati alla TV.
E quando doveva uscire, non era mai pronta ma diceva: ”…un attimo!”
Un giorno, la vigilia di Natale, mamma e papà spiegarono alla piccola Clara che aveva la possibilità di usare questo teletrasporto magico che da questo mondo l’avrebbe scambiata con una Clara di un’altra realtà possibile.
Le spiegarono che nell’altro mondo avrebbe trovato le stesse cose, gli stessi genitori e gli stessi posti, ma che funzionavano in modo diverso.
A lei l’ebbrezza di scoprire in cosa erano diversi.
Il tutto sarebbe durato solamente 24 ore e poi magicamente sarebbe ritornata a casa nella sua realtà.
Nel frattempo mamma e papà avrebbero ricevuto la Clara dell’altro mondo reale.
Agli inizi non era molto convinta della cosa, ma aveva sentito dalle sue compagne di scuola di questi viaggi e ognuna di loro aveva raccontato storie così fantastiche che la spinsero ad accettare di fare questo scambio.
Mamma e papà la portarono quindi in questo negozio di teletrasporto solitamente usato per spostarsi in località di villeggiatura. Ma questa volta andarono in una sezione diversa dalle altre. Era la sezione di teletrasporto nei vari mondi di realtà alternative.
Le diedero un bacione di saluto e la misero sulla pedana.
Usciti dalla stanza del teletrasporto, Clara si guardò attorno e aspettò che succedesse qualcosa.
Sentì un fischio fortissimo e la luce divenne bianchissima e poi….. tutto tornò normale.
Non era successo nulla?
La porta si aprì ed ecco mamma e papà entrarono.
Solo che erano verdi!
Per intenderci erano vestiti esattamente come prima ed erano proprio loro, ma le mani e la faccia erano di colore verde e…. profumavano di strano. Profumavano di mandorle.
I nuovi mamma e papà la salutarono con affetto esattamente come i suoi genitori.
Le spiegarono che anche loro avevano mandato una piccola Clara tutta verde dai suoi genitori nel mondo reale, e che fra un giorno sarebbero rientrati ognuno alle loro rispettive famiglie.
A casa tornarono a piedi, e le strade i palazzi e le auto erano tutti uguali. Ma in giro non c’era nessuno.
La città era deserta.
Clara chiese come mai di ciò e mamma e papà spiegarono che li ogni famiglia aveva i turni di libera uscita da rispettare, fissati in modo tale che nessuno si potesse incontrare arrecandosi reciproco fastidio.
La spiegazione non è che la convinse più di tanto, ma la sua mamma le aveva detto che avrebbe trovato delle cose strane in questa realtà, e quindi l’accettò per buona.
Arrivata a casa, contenta di trovare tutto esattamente come prima, subito corse nella sua stanza per vedere cosa avrebbe trovato. C’era la televisione!
“Bene” disse Clara. “Vediamo cosa trasmettono qui”. Ma accesa la tele, vide solamente dei pesci che nuotavano in un acquario elettronico. Anche cambiando canale, non succedeva nulla, o meglio, cambiavano i colori dei pesci nell’acquario, ma non l’immagine.
“Mamma?? – disse Clara – la televisione non funziona.
- Cos’è un televisore? - chiese la mamma verde.
Clara spiegò cosa era il televisore nel suo mondo e la mamma disse che da loro non esisteva nulla del genere da loro.
- Che strano! - Pensò Clara.
Nel frattempo aveva iniziato ad avere fame, allora Clara si portò in cucina ma anche qui le sorprese l’aspettavano. Nella dispensa trovò solo contenitori trasparenti con pillole e tavolette.
Aprì il frigorifero, o meglio quello che a casa sua era il frigorifero. Ma trovò invece libri e riviste.
“Mamma?” – disse Clara – “Ho fame! Non c’è niente da mangiare in questa casa?”
“Ma certo cara – disse la mamma. - Trovi le tavolette energia Uno in quel barattolo. Se invece hai più fame ci sono le pillole di energia Due e per la cena e pranzo le barrette di Energia Tre. Scegli in base a quanta fame hai, mandi giù ed il gioco è fatto! –
- Cos’è questa roba? – disse la bimba. – Io voglio qualcosa da sgranocchiare tipo cioccolatini o merendine, focacce o biscotti. –
Ma la mamma non sapeva a non capiva di cosa parlava. Nella loro realtà tutti gli apporti di energia avvenivano tramite pillole o tavolette. Nulla di quanto spiegato da Clara avveniva da loro.
Stufa, prese due pastigliette di Energia Uno, ma mandatole giù non sentì nessun beneficio.
- Voglio giocare - disse Clara.
Mamma la portò in sala e le accese una console mettendole un gioco da maschietti tutti verdi che dovevano colpire una palla e fare canestro con i piedi.
Che gioco stupido – pensò la bimba. Passato un po’ di tempo però si stufò e lasciò stare.
- Non ci sono i miei giocattoli? Nella mia realtà li tenevo in uno scatolone vicino al letto. –
- Non so di cosa parli – disse la mamma. Qui si gioca solo così senza usare oggetti veri o reali.
Diciamo la verità: la nostra Clara iniziava a stufarsi di questa realtà alternativa.
A lei non era andata così bene come altri avevano raccontato e cosi’ non vedeva l’ora di rientrare nella sua realtà. Guardò l’orologio appeso in cucina e per fortuna vide che erano già passate 10 ore dalla sua partenza.
Ma aspetta un attimo! L’orologio aveva tre lancette. Una per le ore, una per i minuti e una ferma sulla parola “mattina”. Negli altri 3 quadranti compariva la scritta Pomeriggio, Sera, Notte.
-Mamma? – disse Clara – Che strano orologio è quello?-
- Cosa intendi per strano? – La mamma le spiegò che da loro una giornata era composta da quarantotto ore. Più precisamente di dodici ore per ognuna delle quattro parti del giorno.
- Aiuto! – Disse Clara - Vuoi dire che devo stare qui ancora altre trentasei ore? –
- Beh! Tutto sommato trentasei ore passano in un attimo – Disse la mamma.
- Nooo - Iniziò a piangere la piccola Clara. – Voglio tornare a casa dalla mia mamma!
- Perché? – Chiese la mamma verde - Non ti trovi bene qui con me?
Ma la bambina piangeva e piangeva. Anche la mamma verde iniziava a pensare che da tutte le realtà possibili a lei era arrivata una Clara troppo strana.
Così la mamma mossa anche da compassione decise di portarla con parecchie ore di anticipo al negozio del teletrasporto per rimandarla a casa sua nella sua realtà.
Arrivati al teletrasporto, la bimba ancora piangendo Salì sulla pedana e una volta fuori tutti, sentì di nuovo il fischio acuto e la luce divenire intensissima.
Si aprirono le porte ed ecco entrare la sua mamma. Ed era rosa. Era la sua mamma vera.
La piccola Clara le corse in contro piangendo e ridendo e tenendola stretta stretta le disse che le voleva bene e che si sarebbe comportata bene per sempre.
Tornati a casa trovò tutte le sue cose al loro posto. Il cibo nel frigorifero, i giocattoli nei suoi contenitori, la televisione che funzionava correttamente.
Era una benedizione.
Il giorno dopo a Natale, le regalarono nuovi giocattoli ed un libro che parlava di luoghi in realtà alternative. Aspettò di non essere vista e quindi cestinò il libro e si tenne i giocattoli.
Ma mantenne le sue promesse, si comportò da brava bambina, mangiando tutti i suoi saporitissimi pasti e ubbidendo ai suoi genitori.
Gundam70.
appena ripristinata la libreria virtuale la troverete in PDF, anzi se qualcuno vuole illustrarla con disegni si faccia avanti!
Scommetto che ci sono un sacco di artisti della matita tra di noi.
Dory