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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: I Capolavori di Maxpullo «prec succ»
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  Autore  Discussione: I Capolavori di Maxpullo  (letto 165810 volte)
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #60 data: 09 Aprile 2011, 18:53:02 »
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015 - Quando i neutri emergono dalla Terra - Bob SHAW

La fantascienza ci ha da sempre fatto immaginare il primo incontro con una ipotetica razza aliena come la classica storia che inizia con l'apparizione, più o meno scenografica, di una flotta di navi spaziali nei cieli della Terra, oppure con l'arrivo di una meteora/capsula spaziale che precipita (o sceglie piuttosto di precipitare?) in un luogo deserto dando origine ad una colonia di organismi sconosciuti ed animati da intenzioni più o meno ostili.
Il romanzo di Shaw, che ho scelto per proseguire nelle pubblicazioni di questa mia collana ideale, propone, invece, un genere di storia completamente diverso, ma che non per questo risulta alla fine meno spettacolare, drammatica o appassionante: una storia che mi ha conquistato sin dalla prima lettura e che ho sempre considerato un vero capolavoro sia per la trama che per il modo in cui l'autore riesce a descrivere gli stati d'animo dei protagonisti, non riuscendo a spiegarmi perchè quella dell'Urania 740 sia stata la sua unica pubblicazione in Italia.
Ed è per questo che nella collana che da vita ai miei sogni il romanzo di Shaw non poteva mancare di apparire proprio nei primi numeri, accompagnato da quella stessa fantastica copertina, opera di un Thole ispiratissimo, e da una quarta di copertina scritta da me medesimo per l'occasione che spero apprezzerete.



Gilbert Snook si considera l'equivalente umano di un neutrino, una persona cioè in grado di viaggiare attraverso la vita senza influenzare od essere influenzato da nulla e da nessuno. Il "pianeta" di Thornton, invece, è un "mondo" di antineutrini, scoperto in modo casuale la cui traiettoria si trova a passare, per un fortuito caso, molto vicina all'orbita terrestre.
Il passaggio di questo eccezionale corpo celeste, al di là dell'enorme valore per l'osservazione scientifica, non dovrebbe portare conseguenze per il nostro pianeta e nemmeno per Snook, eppure, pochi anni dopo il suo passaggio, mentre Snook sta lavorando come insegnante di inglese per dei minatori di un piccolo staterello africano, iniziano a verificarsi strani fenomeni ed i minatori terrorizzati riferiscono che le miniere sono infestate dai fantasmi.
Quale straordinaria relazione lega tra loro Snook, il pianeta Thornton e queste spettrali apparizioni?
Lasciamo che ce lo racconti uno dei più fantasiosi autori di fantascienza che siano mai esistiti, qui impegnato in una delle sue trame più ingegnose e suggestive.

Volumi pubblicati

001 - Isaac ASIMOV - Neanche gli dei
002 - Arthur C. CLARKE - Le fontane del paradiso
003 - Stanislaw LEM - Solaris
004 - Philip K. DICK - Ubik
005 - John WYNDHAM - Il giorno dei Trifidi
006 - Fredric BROWN - Assurdo universo
007 - Howard P. LOVECRAFT - Le montagne della follia
008 - Robert A. HEINLEIN - Fanteria dello spazio
009 - James G. BALLARD - I segreti di Vermilion Sands
010 - Richard MATHESON - Tre millimetri al giorno
011 - Clifford D. SIMAK - L'ospite del senatore Horton
012 - Ray BRADBURY - Cronache marziane
013 - Kurt VONNEGUT jr - Ghiaccio nove
014 - Jack VANCE - Pianeta d'acqua
015 - Bob SHAW - Quando i neutri emergono dalla Terra

E nel prossimo numero ci sarà il graditissimo ritorno di Philip K. Dick, con uno dei suoi romanzi più noti e affascinanti!  
« Ultima modifica: 30 Agosto 2019, 13:26:02 di maxpullo » Loggato
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #61 data: 12 Aprile 2011, 21:56:06 »
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016 - Gli androidi sognano pecore elettriche? - Philip K. DICK

Sono stato a lungo indeciso sul titolo migliore con cui presentare questo grande capolavoro di Dick ed anche sulla copertina da apporre al volume. Perchè il suo celeberrimo "Do Androids Dream Of Electric Sheep?", datato 1968, è stato tradotto in talmente tanti paesi e stampato in talmente tante edizioni che vi assicuro che c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Ad aggravare le cose c'è poi il film "Bladerunner", molto liberamente tratto dal film, che fornisce una storia quasi completamente diversa da quella del romanzo, stravolgendone il messaggio e seppellendolo sotto una valanga di scene d'azione e di sentimenti sicuramente molto più adatti al grande schermo.
Ma il romanzo di Dick è molto più della storia di un "Cacciatore di androidi" che finisce per immedesimarsi nelle proprie vittime ed è stato proprio questo il motivo che mi ha spinto a riproporre per questa "edizione" la traduzione letterale del titolo originale e la copertina di una edizione britannica del romanzo e precisamente quella della collana "Panther Science Fiction" di cui però ignoro l'illustratore.
Per la quarta di copertina, invece, ho scelto la trama presentata nell'edizione della collana "Cosmo oro" della casa editrice Nord.




Rick Deckard è un cacciatore di androidi. Il suo compito: scovare e "ritirare" le creature artificiali infiltratesi illegalmente sulla Terra. Ma è una missione molto rischiosa: gli androidi da eliminare sono forniti di unità cerebrali Nexus-6, le più sofisticate mai prodotte dai laboratori Rosen. Creature perfette, praticamente indistinguibili dagli umani: solo una speciale apparecchiatura, che misura le reazioni involontarie a una serie di test psicologi ci può rivelare la differenza. Ed è proprio l'incerto confine tra naturale ed artificiale il grande tema di questo romanzo di Dick. Lo scenario è un futuro non troppo lontano, dove l'umanità, stremata dalla guerra nucleare, ha gradualmente abbandonato la Terra, emigrando verso le colonie esterne. La polvere radioattiva ha ucciso moltissime forme di vita e minato la psiche di alcuni esseri umani, gli "speciali" come J.R. Isidore. L'inebetimento televisivo, l'ambigua religione di Wilbur Mercer, il progresso inesorabile dei "kipple" (detriti e rifiuti che si moltiplicano spontaneamente), dipingono un quadro di angoscia e desolazione. L'unica ambizione è quella di possedere un animale autentico, ma i pochi esemplari rimasti hanno prezzi proibitivi, e sono l'ultimo esempio delirante di status symbol (di qui il proliferare di perfette imitazioni elettriche). Un cacciatore come Deckard non può certo aspettarsi di provare alcun sentimento per gli androidi. Ma allora qual è il motivo della sua strana inquietudine, e dell'improvvisa attrazione per Rachel Rosen, affascinante esemplare di Nexus-6? I sintomi di una crisi morale, o il tentativo di dare un significato alla propria esistenza? Ma non ci sono alternative: i Nexus-6 devono essere eliminati, compreso il loro temibile capo, Roy Baty, che attende Deckard nel suo ultimo nascondiglio.
001 - Isaac ASIMOV - Neanche gli dei
002 - Arthur C. CLARKE - Le fontane del paradiso
003 - Stanislaw LEM - Solaris
004 - Philip K. DICK - Ubik
005 - John WYNDHAM - Il giorno dei Trifidi
006 - Fredric BROWN - Assurdo universo
007 - Howard P. LOVECRAFT - Le montagne della follia
008 - Robert A. HEINLEIN - Fanteria dello spazio
009 - James G. BALLARD - I segreti di Vermilion Sands
010 - Richard MATHESON - Tre millimetri al giorno
011 - Clifford D. SIMAK - L'ospite del senatore Horton
012 - Ray BRADBURY - Cronache marziane
013 - Kurt VONNEGUT jr - Ghiaccio nove
014 - Jack VANCE - Pianeta d'acqua
015 - Bob SHAW - Quando i neutri emergono dalla Terra
016 - Philip K. DICK - Gli androidi sognano pecore elettriche?

E nel prossimo numero una sorpresa: la riproposta dopo quasi 60 anni dalla sua prima (ed unica) pubblicazione di un capolavoro di inestimabile valore della prima fantascienza!
« Ultima modifica: 30 Agosto 2019, 13:33:35 di maxpullo » Loggato
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #62 data: 13 Aprile 2011, 17:12:41 »
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Poichè, nonostante i miei sforzi questa rubrica non è ancora il Blog di Urania posso permettermi di commentare anche "un'uscita" precedente e cioè "Assurdo universo"...Bene, ho poco da dire se non un Grazie, non solo a Maxpullo, ma a tutti gli utenti che commentando in maniera così favorevole questo romanzo mi avevano messo una voglia matta di leggerlo. Dopo averlo trovato nel Millemondi" del '73 posso solo dire che è stata una delle letture più belle (e divertenti) da me fatte nella FS: indubbiamente un posto stra-meritato tra i capolavori!!

E po veniamo a ciò che non va...No, no per carità, per quello che può valere la mia opinione, condivido parola per parola il Tuo giudizio, Maxpullo, espresso nell'altro tread, sull'ultimo numero "Gli androidi...": un capolavoro, non solo della FS ma della letteratura tutta!! Romanzo molto più profondo e complesso del film...

Ok, Buon lavoro!!
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #63 data: 16 Aprile 2011, 16:46:36 »
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017 - Il triangolo quadrilatero - William F. TEMPLE

Ogni libro ha il suo destino editoriale che, paradossalmente, non dipende dal suo reale contenuto: accade allora che lavori anche mediocri di un autore "famoso" come può essere un Dick, un Asimov o un Clarke vengano ristampati sino alla noia, mentre capolavori delicati e intelligenti come quello di Temple finiscano nel dimenticatoio o quasi.
Il libro che voglio proporvi per questa uscita della mia collana ha avuto sinora due sole edizioni (perdonate l'ignoranza abissale ma una l'ho scoperta solo oggi): una nel lontanissimo 1952 (come Urania 9) ed un'altra nel 1981 (ne I classici della Fantascienza della Libra), ma rimane tutt'oggi, a mio avviso, uno dei classici fondamentali della fantascienza sia per l'originalità della storia raccontata che per il modo, oserei definire "Shakespeariano", con cui Temple ci narra il dramma dei suoi personaggi, incatenati in un vortice di passioni più grandi di loro.
Sulla scia del successo riscosso dal volume, nel 1953 fu prodotto l'omonimo film (The four sided triangle) per la regia di Terence Fisher, sfortunatamente mai distribuito in Italia. A titolo di pura curiosità, infine, va detto che questo romanzo è probabilmente uno degli esempi più illustri di come un autore possa riprendere, sviluppare ed ampliare una sua idea già raccontata altrove: per questo suo celebre "triangolo quadrilatero", infatti, Temple riprese, nel 1949, un suo racconto del 1939 avente lo stesso identico titolo e che Urania Collezione ha pubblicato inedito nel numero 049.
Per me questo è uno dei classici libri che una volta letti non si dimenticano ed è per questo che mi permetto il lusso di proporlo tra le prime uscite di questa mia collana ideale, accompagnato dalla stupenda copertina di Caesar che abbelliva la rara edizione dell'Urania numero 9 e dalla quarta di copertina dell'edizione Libra che ho scelto solo dopo aver attentamente considerato che la parola "clonazione" può essere intesa anche in senso genrale di "copia" e non secondo il tecnicismo scientifico che oggi si associa al termine stesso e che mi sono quindi permesso di mettere tra virgolette.

   La storia dell'eterno triangolo può mutare radicalmente, grazie ai prodigi della scienza; perché, se due amici amano la stessa ragazza, e se questi due amici sono degli scienziati, e conoscono il grande segreto scientifico della "clonazione"... bene, il triangolo può inaspettatamente diventare quadrilatero, aggiungendo un paradosso sentimentale a un paradosso scientifico. Ma in questa umanissima, commovente opera, scienza e sentimento si mescolano continuamente, proponendoci un dubbio ossessivo sui limiti della scienza, e sui limiti dell'animo umano, dubbi che s'insinuano mano a mano che lo straordinario esperimento scientifico prosegue, mostrando nuovi risvolti che i ricercatori non avevano previsto.
Sorprendente e originale, autenticamente sentito e intenso, questo romanzo viene considerato uno dei fondamentali classici della fantascienza inglese: e anche se l'azione non si svolge nell'immensità degli spazi, né in un remoto futuro, né ai confini del passato, lo sguardo che l'opera getta sulle scienze del nostro tempo - la biologia e l'elettronica - e sul problema fondamentale del nostro tempo - e cioè la comprensione dell'essere umano - è appassionante e avvincente come la più sfrenata avventura negli spazi.

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009 - James G. BALLARD - I segreti di Vermilion Sands
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017 - William F. TEMPLE - Il triangolo quadrilatero

E nel prossimo numero due grandi novità: la prima è il gradito ritorno in questa collana (che ha peraltro degnamente aperto con uno dei suoi lavori migliori) del "buon dottore" della FS, la seconda è che il suo ritorno segna l'inizio del primo "ciclo" di romanzi che questa collana vuole proporre al suo pubblico...
Non perdetevi quindi la prossima uscita!
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #64 data: 22 Aprile 2011, 11:53:34 »
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018 - Le correnti dello spazio - Isaac ASIMOV

C'è una prima volta per tutto e questo numero 18 della mia collana ideale celebra bene due prime volte tutte assieme.
Per la prima volta questa collana intraprende l'avventura di pubblicare un ciclo, fatto questo che, come ben sappiamo, è un po' il "punto dolente" di quasi tutte le collane (soprattutto di quelle che amiamo di più ma che preferisco non nominare per non innescare polemiche). Al proposito va detto che c'è l'errata e diffusa convinzione che "i cicli non esistano" ma che ci siano solo degli "ottimi singoli" (per parafrasare una risposta avuta in una discussione su un blog che mi è rimasta impressa).
Per me questo non è vero: è vero che ci sono cicli (come quello di Eymerich ad esempio) i cui romanzi si reggono (e si leggono) bene anche da soli, mentre ce ne sono altri che se salti un romanzo poi si perde gran parte del fascino della lettura (come ad esempio quelli di Vance o quelli di Sheffield del ciclo "Heritage universe"), ma in entrambi i casi leggere tutte le storie serve ad avere un quadro completo della vicenda e la presunta disparità che talvolta si può riscontrare tra la qualità di un romanzo ed i successivi non dovrebbe spaventare un curatore.
Pubblicare un ciclo vuol dire, per me, prendersi un impegno con i lettori, anche se questo vuol dire aumentare a dismisura il piano di un'opera: se, infatti, Clarke, Adams, Asimov, Brin o Evangelisti hanno sentito l'esigenza di raccontarci storie di più ampio respiro, suddivise in più volumi, nessuno può contestare la loro scelta e privare il lettore di tasselli utili alla lettura di una trama che ha bisogno di più libri per dipanarsi ed ogni ciclo va presentato nella sua interezza, con tutti i suoi pregi o difetti.
La politica di questa collana riguardo i cicli, visto che non devo fronteggiare costi o questioni di diritti di pubblicazione, sarà quella di pubblicare consecutivamente i titoli di quei cicli per i quali la lettura dei romanzi dovrebbe essere ravvicinata e di "distribuire" nel piano dell'opera i titoli degli altri cicli: in entrambi i casi un ciclo non prenderà mai più di tre uscite consecutive e sarà infr<x>amezzato da altri titoli per non monopolizzare le uscite (soprattutto quando i romanzi sono più di quattro).
La seconda novità di questa uscita è che, visto che siamo già a18 titoli ed i primi volumi sono ormai esauriti da tempo, il consueto elenco dei "Volumi pubblicati" sarà sostituito dall'assai più celebre elenco degli "Ultimi volumi pubblicati".
Ma ora basta parlare: lascio la parola ad Isaac Asimov ed al primo capitolo (secondo le indicazioni che lui stesso ci ha lasciato) della saga universalmente conosciuta come "Il ciclo dell'impero", qui presentata con la magnifica copertina di Thole per l'edizione Oscar Fantascienza della Mondadori (recuperata grazie alla preziosa collaborazione dello scanner trifidico) e dalla trama in quarta di copertina che leggiamo nell'edizione Urania Classici numero 52.

    Di Isaac Asimov si puo dire che il suo stesso nome è un classico. In tutto il mondo, anche chi non legge fantascienza ha perlomeno sentito parlare di lui, e a lui anzitutto si avvicina il profano che vuole farsi un'idea di questo genere letterario. Tanta celebrità è ampiamente meritata: narratore generoso, abilissimo costruttore di trame, Asimov dà sempre qualcosa di più.
Inventa un pianeta dove si fabbrica un tessuto prezioso, unico nella Galassia; ma lo colloca su uno sfondo di lotte grandiose, dove e in gioco la vita di cinquecento milioni di esseri umani. C'è un diabolico intrigo politico-poliziesco, dove però risulta decisivo un bacio rubato a una ragazza aristocratica. C'e una sonda psichica, arma crudele che distrugge la memoria; e c'è, dietro la rete degli imperi e dei mondi, il lento fluire di una minaccia cosmica, annidata nelle vaste correnti che da sempre percorrono la Galassia.

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E nel prossimo numero ci sarà il secondo episodio di questa memorabile saga.
« Ultima modifica: 22 Aprile 2011, 12:25:03 di maxpullo » Loggato
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #65 data: 22 Aprile 2011, 12:21:55 »
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Citazione da: maxpullo il 22 Aprile 2011, 11:53:34

narratore generi abilissimo costruttore di trame, Asimov da sempre qualcosa di più.


com'è?   
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« Rispondi #66 data: 22 Aprile 2011, 12:28:02 »
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Citazione da: PabloE il 22 Aprile 2011, 12:21:55


Citazione da: maxpullo il 22 Aprile 2011, 11:53:34

narratore generi abilissimo costruttore di trame, Asimov da sempre qualcosa di più.


com'è?   





"Generi abilissimo" è una specie di ablativo cogitativo che abbiamo scelto per nascondere un simpatico refuso nel nostro db.
Comunque ho preso la scritta giusta da Mondo Urania ed ora correggo pure la nostra scheda.
Grazie della segnalazione...

E menomale che non eravamo andati in stampa!

  
« Ultima modifica: 22 Aprile 2011, 12:32:21 di maxpullo » Loggato
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« Rispondi #67 data: 23 Aprile 2011, 14:38:22 »
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019 - Il tiranno dei mondi - Isaac ASIMOV

Tra tutti i romanzi di Asimov, "Il tiranno dei mondi" è quello probabilmente più importante e ricco di storia e non solo perchè ha visto la luce già nel lontanto 1951, ma anche perchè fu il romanzo che, nonostante alcuni iniziali rifiuti da parte dell'editore, segnò il decollo dello stesso autore nella narrativa fantascientifica. La sua prima apparizione in Italia è datata addirittura 1953 all'interno dello storico numero 3 di Urania Rivista.
Il libro, inoltre, scritto e pubblicato prima de "Le correnti dello spazio" e narrante vicende antecedenti a questo, pone in primo piano la non trascurabile questione dell'ordine in cui andrebbero presentate le storie del ciclo stesso: la scelta di pubblicare i due romanzi in questo ordine è dovuta alle indicazioni che lo stesso Asimov ha stabilito nella prefazione del suo "Preludio alla fondazione".
E quindi, accompagnato dalla copertina di Joe Bergeron e dalla quarta di copertina dell'edizione Mondadori nella collana Oscar Bestsellers, ecco a voi il libro che diede l'avvio alla fortuna di Asimov.

    Biron Farrill è un giovane come ce ne sono tanti, ma il suo destino è diverso: coinvolto in una serie di eclatanti avventure che hanno come scacchiera la galassia, dovrà rendersi conto che si sta giocando una partita da cui dipendono le sorti del cosmo. Chi sono i dominatori del pianeta Tyrann? Che cosa vuole il commissario Aratap? Quale mistero si nasconde dietro la nebulosa della Testa di Cavallo?
"Il Tiranno dei mondi" precede il ciclo della Fondazione e ne costituisce la logica e appassionante premessa.

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« Rispondi #68 data: 25 Aprile 2011, 11:20:09 »
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020 - Pària dei cieli - Isaac ASIMOV

Se le coinvidenze possono avere un significato, io personalmente, in veste di curatore di questa collana, non posso che augurarmi che questa coincidenza di numerazione tra la mia collana e la storica collana de "I romanzi di Urania" possa portare alla prima la stessa fortuna e lo stesso successo che il tempo ha decretato per la seconda.
Che "Pària dei cieli" abbia lo stesso numero sulle due collane è un fatto che ho notato proprio oggi, prima di decidermi a pubblicare questa scheda che conclude il cosidetto "Ciclo dell'impero" mentre cercavo nel db la quarta di copertina che meglio introducesse la vicenda.
Alla fine ho scelto quella de "I classici della Fantascienza" della Libra, mentre la copertina, nonostante l'agguerrita concorrenza di svariate edizioni italiane ed estere, non poteva essere che quella di Karel Thole, apparsa sul bellissimo Urania 442.

                Cosa significa scivolare nel tempo? Gli esperimenti atomici, sfuggendo al controllo, potrebbero produrre delle brecce nel nostro continuum temporale... e fare in modo che un uomo dei nostri giorni, un tranquillo sarto in pensione, senza alcuna preoccupazione al mondo, si ritrovi d'un tratto in una Terra alla fine della sua storia, tra migliaia e migliaia d'anni. Una Terra che è diventata il ghetto dello spazio: immense distese radioattive coprono le sue pianure, e di notte la luminescenza azzurrina rischiara l'orizzonte; e i terrestri sono i reietti, i discriminati di un grande Impero Galattico giunto a vertici altissimi di civiltà e di grandezza. Muto testimone di eventi colossali, il sarto del ventesimo secolo si trova di fronte a un evento che potrebbe segnare la fine dell'universo conosciuto... perché i paria della Terra, orgogliosi del loro passato e umiliati da centinaia d'anni d'inferiorità nei confronti delle più fortunate razze delle stelle, preparano una spaventosa vendetta che potrebbe travolgere, in una lunga e disperata guerra biologica, tutti i mondi della galassia. Questo è il romanzo che ha dato a Isaac Asimov la celebrità nel campo della fantascienza: la storia che mescola affascinanti visioni del futuro e appassionanti anticipazioni scientifiche, oltre a un senso di comprensione umana, una compiuta psicologia dei personaggi, che ne fanno un classico famoso e celebrato in tutto il mondo.

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E nel prossimo numero arriva un imperdibile classico della coppia d'oro della SF: Frederik Pohl & Cyril M. Kornbluth!  
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #69 data: 28 Aprile 2011, 12:15:34 »
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021 - Gladiatore in legge - Frederik POHL & Cyril M. KORNBLUTH

Nonostante le uscite siano quasi del tutto pianificate fino al fatidico numero 100, sono stato a lungo indeciso sul titolo da pubblicare per questo numero, in quella che prevedevo essere una fase piuttosto delicata della mia collana ideale: la considerazione, infatti, che siamo appena usciti da un ciclo di romanzi considerati si dei classici ma che non sempre hanno riscosso quel generale ed incondizionato tributo che generalmente riscuote il nome di Asimov, unita alla considerazione che stanno per uscire consecutivamente due dei miei romanzi preferiti di sempre, anche questi non sempre universalmente riconosciuti ed apprezzati, fanno si che questo numero 21 fosse particolarmente sfidante e critico.
E così, tanto perchè le coincidenze mi piacciono e le trovo di buon auspicio, per questo numero la mia scelta finale è caduta sul romanzo che meglio di tutti avrebbe saputo render tangibile il concetto di "sfida". Si può quindi dire che abbia scelto di seguire idealmente le orme del giovane Mundin, protagonista del celebre "Gladiator-at-law" e di sfidare un ideale (e critico) establishment fantascientifico, riproponendo a sorpresa un classico che, pur non essendo il miglior frutto della collaborazione tra Pohl e Kornbluth, rappresenta, a mio avviso, un importante tassello della fantascienza "sociologica".
Ecco a voi, quindi, il celebre classico scritto a quattro mani da Frederik Pohl e Cyril Michael Korbluth, che viene qui riproposto con la bellissima copertina di Luigi Garonzi, che appare sul numero 191 de "I romanzi del Cosmo" editi da Ponzoni e dalla quarta di copertina, che magnificamente ne illustra il contenuto, ripresa dal numero 14 de "I classici della Fantascienza" della Libra.

  Nell'America del futuro, le grandi Compagnie controllano completamente la popolazione: il cibo, le case, le automobili, e ogni altra proprietà, sono semplicemente concesse in usufrutto alle persone che sono legate a qualche Società da un contratto di lavoro: chi viene licenziato, chi perde il lavoro, perde ogni diritto, e deve trasferirsi alla periferia dei grandi centri urbani, a Torcibudella... il quartiere che ogni città possiede, il ghetto destinato ai disoccupati, ai disadattati, agli sconfitti... il quartiere nato come oasi residenziale, e gradualmente decaduto, fino a trasformarsi in una trappola mortale per coloro che erano caduti nella trappola degli acquisti con troppo prolungati e costosi mutui ipotecari.
E la popolazione, in una situazione potenzialmente esplosiva, viene narcotizzata con grandi spettacoli d'inaudita brutalità, un ritorno ai vecchi giochi dei gladiatori, nei quali migliaia di disgraziati muoiono per dare sfogo alle capacità di rivolta delle masse.
Ma un giorno un giovane avvocato, senza soldi e senza clienti, che vive grazie all'interessata generosità di un avido arrivista politico, si ritrova tra le mani una causa esplosiva... e si accorgerà che combattere contro i centri di potere e contro il mercato azionario è più pericoloso che sfidare la morte su di un pianeta alieno!

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Nel prossimo numero torna invece Heinlein!
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #70 data: 04 Maggio 2011, 12:54:20 »
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022 - La porta sull'estate - Robert A. HEINLEIN

Questa non è la presentazione della nuova uscita di questa mia collana ideale: è una dichiarazione d'amore.
Si, perchè se la maschera del "perfetto curatore" può aver celato il velo di emozione che ho avuto nel presentarvi "Quando i neutri emergono dalla Terra" o "L'ospite del senatore Horton", so già che questa non potrebbe mai nascondere tutto l'affetto che ancora oggi provo verso il capolavoro di Heinlein, opera che più di ogni altra ha contribuito ad avvicinarmi a questo affascinante genere.
E se il romanzo di Simak, complice la bellissima copertina, ci ha messo un po' di tempo prima di conquistarsi definitivamente il suo posticino privilegiato nel mio cuore, il romanzo di Heinlein è stato invece il classico "amore a prima vista", una folgorazione immediata e senza scampo che, pur se supportata da riscontri oggettivi e da conferme da parte di altri amici che l'hanno letto prima o dopo di me, rimane sempre nel campo dell'irrazionale e dell'impossibile da definire.
Il curatore, quindi, per oggi si farà da parte, ed eviterà persino di imbonirvi la "causa" del classico bistrattato dall'editoria italiana, perchè, in fondo, le quattro ristampe nelle collane Urania ed il silenzio delle altre collane che, assieme alla Mondadori, hanno "portato" la fantascienza in Italia raccontano già abbastanza bene la storia di un libro che pochi conoscono senza bisogno di aggiungere altro. E, facendosi da parte, il curatore lascerà a voi lettori il giudizio ultimo sull'opera e sulla sua effettiva validità, ma sappiate che il giudizio dell'uomo che veste i panni del curatore rimarrà immutato ed immutabile qualunque sia il vostro giudizio.
E quindi, accompagnato dalla stupenda ed enigmatica copertina di Karel Thole e dalla stringatissima trama in quarta di copertina che rendono speciale l'Urania 494, ecco a voi il mio romanzo di SF preferito.

     Un uomo e il suo gatto in una vecchia, fredda casa del Connecticut, che ha undici porte sull'inverno. Ma questa coppia di eremiti non resterà sempre fuori dal mondo: ci sono in gioco una colossale operazione finanziaria, una ingegnosissima truffa, una prodigiosa serie di automi, un segreto andirivieni nel tempo, una ragazza surgelata. E il gioco è condotto da uno dei maestri della fantascienza, qui nella sua vena più divertente e inventiva.

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E se in lontananza udite il rimbombo di passi pesanti e se l'acqua nel bicchiere poggiato sul tavolo inizia a mostrare delle increspature che si susseguono ritmicamente non vi preoccupate: non è il tanto temuto terremoto che dovrebbe distruggere Roma il prossimo 11 Maggio, ma è solo il prossimo numero della collana che si annuncia da se...
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #71 data: 04 Maggio 2011, 12:58:21 »
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Bravo Max, era ora che qualcuno ristampasse questo capolavoro.
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #72 data: 04 Maggio 2011, 19:44:38 »
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Vorrei tanto leggerlo !! (La porta sull'estate...)

Vorrei tanto trovarlo in giro.... ma come dici tu, sembra una rarità !!
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #73 data: 04 Maggio 2011, 21:43:06 »
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Citazione da: Arne Saknussemm il 04 Maggio 2011, 19:44:38

Vorrei tanto leggerlo !! (La porta sull'estate...)

Vorrei tanto trovarlo in giro.... ma come dici tu, sembra una rarità !!


Si trova anche nel millemondi estate 1975, io me lo sono ritrovato quasi per caso
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Re:I Capolavori di Maxpullo
« Rispondi #74 data: 09 Maggio 2011, 12:54:48 »
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023 - Jurassic Park - Michael CRICHTON

Diciamoci la verità: il connubio tra cinema e fantascienza non sempre è riuscito a portare risultati veramente felici e, salvo pochissime eccezioni, raramente il grande schermo è stato in grado di trasmettere al pubblico l'impressione che la fantascienza, al pari dell'horror, sia qualcosa in più che un "genere minore".
Non solo i risultati del connubio possono essere discutibili ed approssimativi come accade per esempio con filmetti tipo "The core", ma, talvolta, anche capolavori indiscussi ed indiscutibili come "Solaris" o "2001 odissea nello spazio" fanno fatica ad ottenere consensi perchè latori di messaggi non sempre pienamente comprensibili e soprattutto assai difficili da rendere attraverso una sceneggiatura.
Il cinema deve trasmettere soprattutto emozioni e presentare storie avvincenti e di semplice comprensione ed è proprio per questo motivo che film magari meno "impegnati" come "Avatar" o "Star Wars" finiscono per ricevere molto più consenso da parte del grande pubblico rispetto ad altre storie, considerate capisaldi della fantascienza, ma che possono essere apprezzate e comprese davvero sino in fondo solo dagli amanti del genere.
"Jurassic Park" rappresenta, a mio modesto avviso, uno dei pochissimi esempi in cui il connubio tra cinema ed SF è stato particolarmente felice sotto ogni punto di vista: gli amanti della fantascienza, infatti, saranno liberi di speculare "ad libitum" sulle enormi potenzialità offerte dallo strumento della clonazione e sulla felice intuizione che è alla base del romanzo di Crichton, mentre tutti gli altri si ritroveranno a godere di una storia semplice, appassionante, ricca di azione e di tutto il fascino e l'attrattiva che i dinosauri hanno da sempre esercitato su adulti e bambini. Insomma, "Jurassic Park" è una storia per tutti i "palati" che, nonostante l'età relativamente "giovane" possiamo, a tutti gli effetti, considerare ormai un vero e proprio classico del genere fantascientifico.
E quindi, accompagnato dalla celebre immagine di copertina opera di Chip Kidd e dalla convincente quarta di copertina dell'edizione TEAdue, ecco a voi un assaggio di quel mondo perduto che riprende vita grazie all'arte di due genii del calibro di Crichton e Spielberg.

   A Isla Nublar, un'isoletta sperduta al largo del Costa Rica, uno dei più incredibili sogni dell'umanità è diventato realtà: un miracolo dell'ingegneria genetica ha reso possibile recuperare, riprodurre e clonare il DNA dei dinosauri.
Tra poco il Jurassic Park aprirà le porte, e milioni di visitatori increduli potranno ammirare i triceratopi e gli stegosauri, i temibili Velociraptor e lo spaventoso Tyrannosaurus rex, nel loro ambiente naturale, a 65 milioni di anni dalla loro estinzione... Il Jurassic Park sarà un trionfo, il parco di attrazioni più grande del mondo, un'enorme fabbrica di soldi, il paradiso dei paleontologi: tutto è stato programmato.
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E nel prossimo numero, che concluderà questa "annata di pubblicazioni", assisteremo all'esordio in questa collana di un altro grande interprete della SF: Theodore Sturgeon!
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