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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Urania Mondadori | Discussione: LETTERA APERTA A FANUCCI EDITORE PER IL RILANCIO DI URANIA «prec succ»
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  Autore  Discussione: LETTERA APERTA A FANUCCI EDITORE PER IL RILANCIO DI URANIA  (letto 6143 volte)
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Re:LETTERA APERTA A FANUCCI EDITORE PER IL RILANCIO DI URANIA
« Rispondi #15 data: 12 Aprile 2016, 11:40:24 »
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Citazione da: mishita il 12 Aprile 2016, 10:50:01


Citazione da: marco.kapp il 12 Aprile 2016, 10:07:35

Secondo me il futuro di noi lettori (e collezionisti) sarà non più il concentrarsi su un'unica collana, per quanto prestigiosa, ma di diventare più "liquidi" (quanto è di moda questo aggettivo!), cioè guardarsi in giro continuamente e andare a spigolare qua e là dove escono titoli di Fantascienza, dato che ormai è assodato che questo genere si sta sempre più rarefacendo...


Visto che in Italia la situazione è sempre più grigia mentre nel resto del mondo la FS continua ad essere pubblicata, il futuro sarà quello di imparare tutti l'inglese o perlomeno di dotarsi di un dizionario e (faticosamente) leggersi i libri in lingua originale.

saluti
mish

... e, perché no, anche in francese e tedesco
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Re:LETTERA APERTA A FANUCCI EDITORE PER IL RILANCIO DI URANIA
« Rispondi #16 data: 12 Aprile 2016, 20:23:48 »
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Ho deciso di prendere la mia sana dose di insulti.
Compro Urania da 2 anni e devo dire che soprattutto sul blog ufficiale (quì è un pò in tono minore) c'è una discreta vocazione al lamento.
E' vero che gli ultimi due aumenti sono ravvicinati nel tempo, ma con 6 euro e 50 o 6 euro e 90 da una libreria qualunque si esce a mani vuote.
Chi compra Urania da 50 anni ci credo che è pieno di doppioni e ristampe, ma nessuno è obbligato ad acquistare tutto ogni mese.
A meno di non avere velleità collezionistiche (e quì gli insulti me li merito davvero).
Mondadori è un colosso ma penso che Urania debba vivere di sè stessa, e per questo è inevitabile tirare la cinghia per avere un Reynolds a luglio o il Dozois prossimo venturo.
Forse il mio pensiero è legato al fatto di essere uno degli ultimi arrivati e tendo ad essere più indulgente, ma leggo molta acredine verso la collana talora poco giustificata in relazione alla sua economicità.
Ho giudicato positivamente l'idea di un altro editore che rilevi la testata pensando a tutte le critiche sulle ristampe e alla possibilità di un maggiore impegno economico per rilanciare la collana, ma sinceramente mi sembra ingeneroso nei confronti di chi l'ha portata avanti per tutti questi decenni.
Mi fermo quì perchè è un discorso ormai un pò logoro per quanto è stato ripetuto, ma sentivo il bisogno di scrivere una nota di comprensione per questa collana che conosco da poco ma che ho amato da subito.
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Re:LETTERA APERTA A FANUCCI EDITORE PER IL RILANCIO DI URANIA
« Rispondi #17 data: 12 Aprile 2016, 22:02:12 »
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Citazione da: galions il 12 Aprile 2016, 20:23:48

Ho deciso di prendere la mia sana dose di insulti.
Compro Urania da 2 anni e devo dire che soprattutto sul blog ufficiale (quì è un pò in tono minore) c'è una discreta vocazione al lamento.
E' vero che gli ultimi due aumenti sono ravvicinati nel tempo, ma con 6 euro e 50 o 6 euro e 90 da una libreria qualunque si esce a mani vuote.
Chi compra Urania da 50 anni ci credo che è pieno di doppioni e ristampe, ma nessuno è obbligato ad acquistare tutto ogni mese.
A meno di non avere velleità collezionistiche (e quì gli insulti me li merito davvero).
Mondadori è un colosso ma penso che Urania debba vivere di sè stessa, e per questo è inevitabile tirare la cinghia per avere un Reynolds a luglio o il Dozois prossimo venturo.
Forse il mio pensiero è legato al fatto di essere uno degli ultimi arrivati e tendo ad essere più indulgente, ma leggo molta acredine verso la collana talora poco giustificata in relazione alla sua economicità.
Ho giudicato positivamente l'idea di un altro editore che rilevi la testata pensando a tutte le critiche sulle ristampe e alla possibilità di un maggiore impegno economico per rilanciare la collana, ma sinceramente mi sembra ingeneroso nei confronti di chi l'ha portata avanti per tutti questi decenni.
Mi fermo quì perchè è un discorso ormai un pò logoro per quanto è stato ripetuto, ma sentivo il bisogno di scrivere una nota di comprensione per questa collana che conosco da poco ma che ho amato da subito.


Urania è di fatto monopolista in edicola nel suo particolare segmento di mercato, stringi stringi la questione si riduce a questo.
Ora, per legge economica, il monopolista di un qualsivoglia mercato non regolamentato:

1) Vende quantità MINORI di quelle ottimali di quella determinata merce
2) Le vende ad un prezzo SUPERIORE a quello ottimale
3) La merce venduta è di qualità INFERIORE a quella ottimale

In soldoni, a Segrate "se ne approfittano" con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti...
E' un bene? E' un male ? E' giusto? O è sbagliato? non lo so, so solo che questa è la realtà.
Questa realtà sarebbe perfettibile?
Io credo di sì, perchè a lungo andare i monopoli distruggono il mercato>chiusura di Urania
Purtroppo per noi, cambiare per non deperire/morire progressivamente richiederebbe coraggio, incoscienza e lungimiranza da parte di persone che, a differenza di noi tutti, evidentemente non amano la SF.
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Re:LETTERA APERTA A FANUCCI EDITORE PER IL RILANCIO DI URANIA
« Rispondi #18 data: 13 Aprile 2016, 11:07:44 »
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Citazione da: Lucky il 12 Aprile 2016, 11:40:24


... e, perché no, anche in francese e tedesco
Gian


E perchè no? Il potere sta nella conoscenza
E la conoscenza rende indipendenti
Da parte mia basta l'inglese, anzi, basta l'italiano. Ho circa 800 volumi da leggere, ne avrò per almeno una decina di anni.
Poi si vedrà. Alcune saghe le sto leggendo in inglese, ad es. quelle di cui in Italia hanno solo pubblicato il primo o i primi due volumi di un ciclo e poi interrotto (penso a Daniel Abraham, Pier Anthony o a Dave Duncan).
Chi può, legga in lingua originale.
Chi non può... si lamenti con gli editori
Senza polemica.

saluti
mish
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Re:LETTERA APERTA A FANUCCI EDITORE PER IL RILANCIO DI URANIA
« Rispondi #19 data: 13 Aprile 2016, 11:28:25 »
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Citazione da: mishita il 13 Aprile 2016, 11:07:44


Citazione da: Lucky il 12 Aprile 2016, 11:40:24


... e, perché no, anche in francese e tedesco
Gian


E perchè no? Il potere sta nella conoscenza
E la conoscenza rende indipendenti
Da parte mia basta l'inglese, anzi, basta l'italiano. Ho circa 800 volumi da leggere, ne avrò per almeno una decina di anni.
Poi si vedrà. Alcune saghe le sto leggendo in inglese, ad es. quelle di cui in Italia hanno solo pubblicato il primo o i primi due volumi di un ciclo e poi interrotto (penso a Daniel Abraham, Pier Anthony o a Dave Duncan).
Chi può, legga in lingua originale.
Chi non può... si lamenti con gli editori
Senza polemica.

saluti
mish

Caro Alberto, non posso che essere d'accordo con Te.
Pensa che anni fa, la Mondadori lanciò una collana Oscar Paralleli (grazie Fantobelix per l'inserimento in UM) che riportava sulle due pagine affacciate il testo originale (in genere in inglese, ma anche in qualche caso francese e tedesco) da una parte e la traduzione in italiano sull'altra; da persona ben informata (grazie Miky) ho saputo che si è trattato del peggiore fiasco editoriale della casa di Segrate.
Eh già, siamo in Italia...
Un abbraccio
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Re:LETTERA APERTA A FANUCCI EDITORE PER IL RILANCIO DI URANIA
« Rispondi #20 data: 13 Aprile 2016, 11:29:44 »
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Citazione da: mishita il 13 Aprile 2016, 11:07:44


Citazione da: Lucky il 12 Aprile 2016, 11:40:24


... e, perché no, anche in francese e tedesco
Gian


E perchè no? Il potere sta nella conoscenza
E la conoscenza rende indipendenti
Da parte mia basta l'inglese, anzi, basta l'italiano. Ho circa 800 volumi da leggere, ne avrò per almeno una decina di anni.
Poi si vedrà. Alcune saghe le sto leggendo in inglese, ad es. quelle di cui in Italia hanno solo pubblicato il primo o i primi due volumi di un ciclo e poi interrotto (penso a Daniel Abraham, Pier Anthony o a Dave Duncan).
Chi può, legga in lingua originale.
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saluti
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Lucky tu dovresti essere uno tra i primi a lamentarti, ricordati di cosa non hanno mai pubblicato.
« Ultima modifica: 13 Aprile 2016, 11:33:53 di waferdi » Loggato
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Traduttore di: 'Fratello della Nave' di Aliette De Bodard; 'Veritas' di Robert Reed; 'La Stanza delle Anime Perdute' della Rusch. Co-traduttore di 'Santiago' di Resnick; di 'Oggi sono Paul' di Shoemaker pubblicato su Quasar, e di 'Base di Settore: Venice' della Rusch. Nel 2020 di M.D.Rivera 'Nel Buio tra le stelle' e 'Il velo delle stelle'.
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Re:LETTERA APERTA A FANUCCI EDITORE PER IL RILANCIO DI URANIA
« Rispondi #21 data: 13 Aprile 2016, 11:33:29 »
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Citazione da: waferdi il 13 Aprile 2016, 11:29:44


Lucky tu dovresti essere uno tra i primi a lamentarti, ricordandoti di cosa non hanno mai pubblicato.

Sì, Wanni, ci ho pensato...
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Re:LETTERA APERTA A FANUCCI EDITORE PER IL RILANCIO DI URANIA
« Rispondi #22 data: 15 Aprile 2016, 13:42:11 »
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Citazione da: galions il 12 Aprile 2016, 20:23:48

Ho deciso di prendere la mia sana dose di insulti.
Compro Urania da 2 anni e devo dire che soprattutto sul blog ufficiale (quì è un pò in tono minore) c'è una discreta vocazione al lamento.
E' vero che gli ultimi due aumenti sono ravvicinati nel tempo, ma con 6 euro e 50 o 6 euro e 90 da una libreria qualunque si esce a mani vuote.
Chi compra Urania da 50 anni ci credo che è pieno di doppioni e ristampe, ma nessuno è obbligato ad acquistare tutto ogni mese.
A meno di non avere velleità collezionistiche (e quì gli insulti me li merito davvero).
Mondadori è un colosso ma penso che Urania debba vivere di sè stessa, e per questo è inevitabile tirare la cinghia per avere un Reynolds a luglio o il Dozois prossimo venturo.
Forse il mio pensiero è legato al fatto di essere uno degli ultimi arrivati e tendo ad essere più indulgente, ma leggo molta acredine verso la collana talora poco giustificata in relazione alla sua economicità.
Ho giudicato positivamente l'idea di un altro editore che rilevi la testata pensando a tutte le critiche sulle ristampe e alla possibilità di un maggiore impegno economico per rilanciare la collana, ma sinceramente mi sembra ingeneroso nei confronti di chi l'ha portata avanti per tutti questi decenni.
Mi fermo quì perchè è un discorso ormai un pò logoro per quanto è stato ripetuto, ma sentivo il bisogno di scrivere una nota di comprensione per questa collana che conosco da poco ma che ho amato da subito.


L'intervento è comprensibile visto che parti dalla posizione di nuovo lettore e gli argomenti che usi sono condivisibili, probabilmente fossi al posto tuo direi le stesse cose.
L'unico appunto che mi permetto di farti riguarda questa frase: "mi sembra ingeneroso nei confronti di chi l'ha portata avanti per tutti questi decenni".
Dicendo questo presupponi una specie di debito di riconoscenza come se si dovesse comprendere o giustificare chi la pubblica quando questo tipo di atteggiamento da parte dell'editore non c'è e, sottolineo, non deve nemmeno esserci perché Mondadori non pubblica secondo queste categorie ma per guadagnarci e su questo non mi permetto di opporre nessun tipo di critica.

L'atteggiamento "sentimentale" c'è invece da parte dei lettori di lunga data, sicuramente e, possibilmente anche da parte dei nuovi e questo atteggiamento a volte trascende il riconoscimento della logica commerciale che è l'unica possibile per Mondadori per trasformarsi in critiche a volte pretestuose, a volte infantili, a volte arroganti e questo sicuramente è un grosso sbaglio.

Però...

Chi ora pubblica Urania non sono le stesse persone che l'hanno portata avanti per decenni e questo lo si vede dal nuovo tipo di politica editoriale portata avanti che comunque è figlia della crisi di vendite.

Detto questo, si critica per la scarsa considerazione nei confronti dei lettori di vecchia data che spesso sono abbonati (io lo ero) e che ritengo siano ancora uno zoccolo duro della rivista.

Personalmente mi ha irritato il fatto che si cercasse di vendere vecchio materiale assieme ad autori italiani "poco costosi" come se fosse l'oro del Reno. La sensazione, e correggetemi se sbaglio, è quella di essere preso un po' in giro.

Questo, unito al fatto che, a mio avviso, siano stati pubblicati romanzi scadenti, romanzi tagliati, serie non concluse, "spezzatini" per incassare il più possibile da alcune serie ha portato ad una delusione tale da non farmi rinnovare l'abbonamento.
Aggiungi che da parte di editori più piccoli si vedono sforzi maggiori in termini qualitativi.

Certuni magari hanno altri motivi ma ti assicuro che la soluzione di continuità tra la gestione di qualche anno fa e quella attuale è netta.

Ricordo i primi tempi che è arrivato Lippi (anche se la conduzione di Montanari per me è stata la migliore) e la qualità era ben diversa.

Indubitabilmente la sf di oggi sta peggiorando perché ci sono pochissimi autori interessanti (anche tra quelli di "media caratura" o "mestieranti"), pochi che sanno scrivere e pochissime idee stimolanti.  
« Ultima modifica: 15 Aprile 2016, 13:43:39 di Impossibili » Loggato
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Re:LETTERA APERTA A FANUCCI EDITORE PER IL RILANCIO DI URANIA
« Rispondi #23 data: 15 Aprile 2016, 13:45:57 »
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Citazione da: mishita il 13 Aprile 2016, 11:07:44


Citazione da: Lucky il 12 Aprile 2016, 11:40:24


... e, perché no, anche in francese e tedesco
Gian


E perchè no? Il potere sta nella conoscenza
E la conoscenza rende indipendenti
Da parte mia basta l'inglese, anzi, basta l'italiano. Ho circa 800 volumi da leggere, ne avrò per almeno una decina di anni.
Poi si vedrà. Alcune saghe le sto leggendo in inglese, ad es. quelle di cui in Italia hanno solo pubblicato il primo o i primi due volumi di un ciclo e poi interrotto (penso a Daniel Abraham, Pier Anthony o a Dave Duncan).
Chi può, legga in lingua originale.
Chi non può... si lamenti con gli editori
Senza polemica.

saluti
Mish


Sono d'accordo con quanto scrivi e non ho mai capito perché abbiano abbandonato Piers Anthony che per me scrive bene e non è mai banale.
Mah!
« Ultima modifica: 15 Aprile 2016, 13:47:44 di Impossibili » Loggato
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Re:LETTERA APERTA A FANUCCI EDITORE PER IL RILANCIO DI URANIA
« Rispondi #24 data: 16 Aprile 2016, 01:32:59 »
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Citazione:
L'intervento è comprensibile visto che parti dalla posizione di nuovo lettore e gli argomenti che usi sono condivisibili, probabilmente fossi al posto tuo direi le stesse cose.

Se sintetizziamo il nocciolo della questione è tutto lì.
I neofiti acquistano tutto, ristampe comprese, e questo permette alla collana di realizzare gli introiti ed i risparmi necessari per proporre gli occasionali inediti più onerosi sotto il profilo dei diritti.
I collezionisti di lungo corso o sono costretti ad acquistare doppioni su doppioni per ragioni di continuità, oppure spesso e volentieri soprassiedono mese dopo mese finendo per perdere la pazienza.
Le critiche fioccano e tra queste rimangono impresse quelle più odiose ed ingiustificate (ne ho lette a josa sul blog ufficiale) così finisce che la redazione adotti la soluzione più estrema, cioè smettere di rispondere senza fare distinzioni.
La provocazione di chi ha iniziato questo topic non tiene conto che chiunque sia l'editore che pubblica la collana, piccolo o grande che sia, deve far vivere la testata dei proventi di sé stessa.
Non credo ci sia nessuno che sia disposto a pubblicare in perdita proponendo solo inediti.
La triste realtà nostrana è che probabilmente non esiste una platea di lettori sufficientemente numerosa per coprire i costi di un'iniziativa editoriale di questo tipo.
Ora stiamo a vedere dato che si è scelto di aumentare il prezzo di vendita cercando di limitare le ristampe quale sarà la risposta del pubblico.
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Re:LETTERA APERTA A FANUCCI EDITORE PER IL RILANCIO DI URANIA
« Rispondi #25 data: 16 Aprile 2016, 09:33:45 »
Cita


Citazione da: galions il 16 Aprile 2016, 01:32:59


Citazione:
L'intervento è comprensibile visto che parti dalla posizione di nuovo lettore e gli argomenti che usi sono condivisibili, probabilmente fossi al posto tuo direi le stesse cose.

Se sintetizziamo il nocciolo della questione è tutto lì.
I neofiti acquistano tutto, ristampe comprese, e questo permette alla collana di realizzare gli introiti ed i risparmi necessari per proporre gli occasionali inediti più onerosi sotto il profilo dei diritti.
I collezionisti di lungo corso o sono costretti ad acquistare doppioni su doppioni per ragioni di continuità, oppure spesso e volentieri soprassiedono mese dopo mese finendo per perdere la pazienza.
Le critiche fioccano e tra queste rimangono impresse quelle più odiose ed ingiustificate (ne ho lette a josa sul blog ufficiale) così finisce che la redazione adotti la soluzione più estrema, cioè smettere di rispondere senza fare distinzioni.
La provocazione di chi ha iniziato questo topic non tiene conto che chiunque sia l'editore che pubblica la collana, piccolo o grande che sia, deve far vivere la testata dei proventi di sé stessa.
Non credo ci sia nessuno che sia disposto a pubblicare in perdita proponendo solo inediti.
La triste realtà nostrana è che probabilmente non esiste una platea di lettori sufficientemente numerosa per coprire i costi di un'iniziativa editoriale di questo tipo.
Ora stiamo a vedere dato che si è scelto di aumentare il prezzo di vendita cercando di limitare le ristampe quale sarà la risposta del pubblico.

Non si è neofiti per sempre, prima o poi svilupperai anche tu un gusto e delle preferenze precise e inevitabilmente ti vedrai costretto a giudicare con un metro diverso quello che leggerai mese per mese, è naturale che sia così, ragion per cui il dilemma a quel punto riguarderà anche te.
Quello che non mi convince del tuo ragionamento è che una collana che pubblica solo inediti debba necessariamente finire in perdita.
Datemi una Urania che pubblica ogni mese Reynolds, Baxter, Egan, P.F.Hamilton,Stross, Swanwick, Bacigalupi ecc. ecc. ed io corro ad abbonarmi lunedì mattina, anche ad 8 euro a volume .
Dici che non si può fare? E perchè no ? Pensi forse che non venderebbero? Che il mercato non li assorbirebbe?
Io pernso invece che il primo effetto di una simile politica sarebbe quello di una pioggia di nuovi abbonamenti, con in prima fila i lettori storici che hanno mollato Urania per disaffezione negli ultimi anni.
Stiamo parlando di 12 albi all'anno, tenendo conto del ritardo del nostro mercato rispetto all'estero, si potrebbe comodamente andare avanti così per sempre.
Per le ristampe ci sarebbe UC, se poi tu editore riduci la tiratura e dichiari papale papale:"Cari lettori, i libri che usciranno da oggi in poi non saranno più ristampati e saranno disponibili da qui a tot anni solo in formato digitale"scommetto che tireresti su vendite come ai bei tempi che furono.
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« Rispondi #26 data: 16 Aprile 2016, 10:52:01 »
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Citazione da: tehom il 16 Aprile 2016, 09:33:45


Citazione da: galions il 16 Aprile 2016, 01:32:59


Citazione:
L'intervento è comprensibile visto che parti dalla posizione di nuovo lettore e gli argomenti che usi sono condivisibili, probabilmente fossi al posto tuo direi le stesse cose.

Se sintetizziamo il nocciolo della questione è tutto lì.
I neofiti acquistano tutto, ristampe comprese, e questo permette alla collana di realizzare gli introiti ed i risparmi necessari per proporre gli occasionali inediti più onerosi sotto il profilo dei diritti.
I collezionisti di lungo corso o sono costretti ad acquistare doppioni su doppioni per ragioni di continuità, oppure spesso e volentieri soprassiedono mese dopo mese finendo per perdere la pazienza.
Le critiche fioccano e tra queste rimangono impresse quelle più odiose ed ingiustificate (ne ho lette a josa sul blog ufficiale) così finisce che la redazione adotti la soluzione più estrema, cioè smettere di rispondere senza fare distinzioni.
La provocazione di chi ha iniziato questo topic non tiene conto che chiunque sia l'editore che pubblica la collana, piccolo o grande che sia, deve far vivere la testata dei proventi di sé stessa.
Non credo ci sia nessuno che sia disposto a pubblicare in perdita proponendo solo inediti.
La triste realtà nostrana è che probabilmente non esiste una platea di lettori sufficientemente numerosa per coprire i costi di un'iniziativa editoriale di questo tipo.
Ora stiamo a vedere dato che si è scelto di aumentare il prezzo di vendita cercando di limitare le ristampe quale sarà la risposta del pubblico.

Non si è neofiti per sempre, prima o poi svilupperai anche tu un gusto e delle preferenze precise e inevitabilmente ti vedrai costretto a giudicare con un metro diverso quello che leggerai mese per mese, è naturale che sia così, ragion per cui il dilemma a quel punto riguarderà anche te.
Quello che non mi convince del tuo ragionamento è che una collana che pubblica solo inediti debba necessariamente finire in perdita.
Datemi una Urania che pubblica ogni mese Reynolds, Baxter, Egan, P.F.Hamilton,Stross, Swanwick, Bacigalupi ecc. ecc. ed io corro ad abbonarmi lunedì mattina, anche ad 8 euro a volume .
Dici che non si può fare? E perchè no ? Pensi forse che non venderebbero? Che il mercato non li assorbirebbe?
Io pernso invece che il primo effetto di una simile politica sarebbe quello di una pioggia di nuovi abbonamenti, con in prima fila i lettori storici che hanno mollato Urania per disaffezione negli ultimi anni.
Stiamo parlando di 12 albi all'anno, tenendo conto del ritardo del nostro mercato rispetto all'estero, si potrebbe comodamente andare avanti così per sempre.
Per le ristampe ci sarebbe UC, se poi tu editore riduci la tiratura e dichiari papale papale:"Cari lettori, i libri che usciranno da oggi in poi non saranno più ristampati e saranno disponibili da qui a tot anni solo in formato digitale"scommetto che tireresti su vendite come ai bei tempi che furono.


  STRAQUOTISSIMO!!!!!!!!!!!

lo vedete, basta soltanto una semplice dichiarazione di intenti da parte della redazione e il morale si risolleva immediatamente, sono sicuro che chi stava pensando di disdire l'abbonamento adesso ci stìa ripensando alla grande..

E poi volevo dire: basta con i sentimentalismi di alcuni degli utenti più integralisti! stiamo combattendo una battaglia contro quella politica editoriale suicida e che a quanto pare sta portando dei frutti:  ma pensate davvero che la redazione di Urania non abbiano tenuto conto (e non si siano preoccupati) di tutte le discussioni avviate su Uraniamania, in merito, da un anno in qua?

Continuiamo così! e soprattutto non spaventiamoci degli aumenti di prezzo, in cambio di edizioni di qualità e novità!


  
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« Rispondi #27 data: 16 Aprile 2016, 14:08:17 »
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Sono d'accordo con tutti per un verso o per l'altro.
Se la Mondadori la capisse...
Basterebbe provare ad interloquire con chi legge.
Sembra che abbiano paura di perdere autorevolezza o prestigio quando il desiderio dei lettori è solo quello di avere qualità (io pagherei di più per averla).
Chiedere ai lettori cosa vogliono, nel rispetto dei reciproci ruoli, sarebbe così drammatico?
Per motivi a me ignoti invece si sono ritirati nella loro torre d'avorio suscitando così un crescendo di disaffezione e irritazione.

Guardate quello che sta facendo Zona 42: vanno in giro per librerie, presentano i libri, hanno cercato di fare crowdfunding, vanno a cercare il loro pubblico!
E sono solo in due e in più mi risulta che vivono del loro lavoro!

Perché mai in Mondadori non devono provare a "coltivare" i propri clienti?
Forse non sono rappresentativo ma se in un negozio mi trattano bene, io ci torno anche a costo di fare più strada e spendere qualcosa di più.
Scusate la retorica, ma non sarebbe bello finalmente tornare a provare piacere quando ti trovi un'Urania nella cassetta della posta e ad aspettare con lo stesso piacere il numero successivo?

Sicuramente comprerò i prossimi titoli e vedo che anche altri hanno detto la stessa cosa.
« Ultima modifica: 16 Aprile 2016, 14:32:18 di Impossibili » Loggato
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« Rispondi #28 data: 16 Aprile 2016, 18:44:34 »
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Non voglio convincere nessuno della correttezza della mia tesi.
Temo che la nicchia della SF sia sempre più piccola e che nessuno conosca la formula vincente per restare a galla.

Tehom, Tario1 e Impossibili, incrociamo le dita e speriamo che le ultime promesse della redazione permettano alla collana di vivere altri 60 anni.
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« Rispondi #29 data: 16 Aprile 2016, 19:51:57 »
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Citazione da: galions il 16 Aprile 2016, 18:44:34

Non voglio convincere nessuno della correttezza della mia tesi.
Temo che la nicchia della SF sia sempre più piccola e che nessuno conosca la formula vincente per restare a galla.

Tehom, Tario1 e Impossibili, incrociamo le dita e speriamo che le ultime promesse della redazione permettano alla collana di vivere altri 60 anni.


Speriamo, e speriamo che la sf trovi nuovi grandi autori.
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