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Discussione: I libri di Maxpullo (letto 37155 volte) |
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Re:I libri di Maxpullo « Rispondi #240 data: 10 Dicembre 2014, 11:53:07 » |
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Re:I libri di Maxpullo « Rispondi #242 data: 12 Dicembre 2014, 21:43:47 » |
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Citazione da: AgenteD il 10 Dicembre 2014, 08:42:28
Ah, ah... L'ultimo Urania horror... L'ho appena finito... Sono molto curioso delle tue impressioni! Nel libro vi sono però due romanzi, spero che tu legga anche quello di Di Marino!
| Beh, veramente anche io ero curioso di conoscere le tue di impressioni comunque potrai sempre ribattere alle mie In verità non ho letto la storia di Di Marino e non credo di volerla leggere, almeno non adesso, perchè... perchè... perchè ho perduto un po' della mia fiducia negli scrittori di horror e continuo a pensare che, salvo pochi grandi, il genere sia meritatamente annoverato tra le produzioni minori: purtroppo ogni lettura è quasi una conferma... Ma veniamo a " Dagon". Dunque. Nonostante il titolo e la trama sul retro del volume, qui Lovecraft c'entra ben poco: il dio-pesce Dagon, protagonista di uno dei racconti più controversi di HPL, ha un ruolo abbastanza "defilato" nella vicenda, mentre la frase "Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn" ("Nella sua dimora a R'lyeh, il morto Chtulhu attende sognando"), presa di peso da "The call of Chtulhu", se l'è invece sognata il tizio della redazione che ha scritto la quarta di copertina... Accertato che Lovecraft non c'entra nulla e che alla redazione hanno provato a inventarsi un collegamento con il grande di Providence, non rimane altro da fare che recensire il romanzo per quello che è: la cronaca della vicenda di un tipo che, per cause tutte da accertare ed a me rimaste incomprensibili dopo la lettura, improvvisamente impazzisce dopo aver ereditato una casa (che abbia immaginato le rate dell'IMU?) ed esterna questa sua follia dapprima con atti di violenza contro gli altri e poi con un masochismo estremo che lo porta alla distruzione completa. Oscure presenze? Voci nella testa? Demoni? Nulla di tutto ciò compare nel testo, e questo semplice fatto mi ha lasciato un senso di profonda insoddisfazione prima, durante e dopo la lettura. Ammetto che Chappell sa scrivere bene e che il libro scorre con un buon ritmo, ma tutto ciò non è sufficiente a nascondere del tutto la totale assenza di una trama vera e propria. Leggibile ma senza aspettarsi nulla. E' proprio questa mancanza di idee e di trame, a mio modesto avviso, il maggior problema che affligge non solo questo libro, ma quasi tutta la produzione horror, i cui capolavori rimangono confinati al lavoro di pochi grandi che, oltre a saper raccontare bene, hanno avuto la capacità di immaginare storie anche semplici, ma basate su idee e non sul nulla. Pochi, pochissimi sembrano capaci di comprendere il sentimento della "paura" e di riuscire a suscitarlo nel lettore e soprattutto, per la maggior parte, gli autori finiscono per confondere l'horror con il noir, o con lo splatter oppure a contaminarlo irrimediabilmente con elementi romantici, dando il via a cataste di libercoli su vampiri affascinanti o su serial killer che trucidano le vittime senza che ci venga risparmiato un solo goccio di sangue. Speriamo che qualcuno se ne renda conto perchè altrimenti proseguire questa collana è - imho - un inutile stillicidio...
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« Ultima modifica: 12 Dicembre 2014, 21:44:40 di maxpullo » |
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Re:I libri di Maxpullo « Rispondi #243 data: 12 Dicembre 2014, 23:07:01 » |
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Però…, io mi considero un lettore veloce ma tu, caro Max, mi batti proprio!! Detto ciò, ti confesso che quel "Ah, ah" che avevo messo all'inizio del precedente post stava per "Povero Maxpullo, non sai che cosa (=boiata) ti aspetta, forse dovrei dirti di lasciar perdere e leggere qualcos'altro" . Essendo però io del tutto inesperto di horror non volevo dire stupidaggini… Evidentemente sono del tutto d'accordo con te e, in particolare nella seconda parte del libro, l'autore mi è sembrato LUI, sotto l'effetto dell'alcool… Una lettura diciamo così, evitabile… Il comune affetto però per tutto quello che porta in copertina il nome "Urania" mi spinge ad attendere con speranza la prossima uscita di "Urania Horror", del resto se cerchiamo i brividi…
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Re:I libri di Maxpullo « Rispondi #244 data: 02 Gennaio 2015, 00:22:20 » |
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L'anno di sospensione
Personalmente considero l'anno appena concluso come un anno di sospensione: un anno cioè abbastanza tranquillo che vive nell'attesa di cambiamenti che al momento appaiono tanto inevitabili quanto nebulosi (nel caso migliore) o forieri di sgradevoli novità in quello peggiore. Il 2014 è stato un anno che molti hanno vissuto all'insegna di quella "crisi" che fino a qualche anno fa i nostri illuminati governanti si affrettavano a negare, mentre alcuni più fortunati, come me, hanno vissuto rimanendo alla finestra, con il fiato sospeso, vedendo da lontano l'ondata (non di acqua certamente) in arrivo e non sapendo decidersi se scappare via subito oppure sperare che la marea finisca per defluire prima di abbattersi anche su di loro. E se il futuro appare oggi nebuloso o buio, il rifugio nella lettura diventa sempre più sinonimo di evasione, anche se le circostanze contingenti non consentono quel generale rilassamento che è la condizione necessaria per poter leggere. In questo anno di sospensione ho letto relativamente poco, una trentina di libri, e, a posteriori, riesco a spiegare questo "rallentamento" un po' con la naturale stanchezza dovuta al periodo di forte stress (più di una volta ho chiuso il libro prima che mi si chiudessero gli occhi) ed un po' con i "fattori al contorno" che si possono facilmente immaginare quando si ha a che fare con due diavoletti ormai quattrenni che assorbono ogni istante di tempo libero con le loro richieste di attenzione e gioco. Ma, nonostante la scarsa "quantità", la qualità delle letture è stata senza dubbio molto buona con una sorpresa assai gradita: la "scoperta" di uno ZELAZNY maiuscolo che proprio non mi aspettavo. Eh si: dopo anni di idiosincrasia allo stato puro, i racconti dell'antologia "La montagna dell'infinito" mi hanno convinto a spostare il buon Roger dalla zona "fredda" del mio personale termometro a quella tra tiepido e caldino! Non sono mancate poi le delusioni: Jack Vance in primis, che, dopo la delusione della trilogia di Durdane, mi ha rifilato il mediocre "L'odissea di Glystra", noioso e privo di mordente senza alcuna attenuante. Il buon Jack conserva un posto "al caldo", ma per il futuro dovrà difenderlo con più convinzione. Chi invece rimane al freddo glaciale del punto più basso della mia scala è Ian Watson che, dopo l'assurdo "Creatura del fuoco", si riconferma "il peggiore dell'anno" con il confusissimo e pretenzioso "La doppia faccia degli UFO". Si scalda un pochetto invece anche la Le Guin, che con il suo "I reietti dell'altro pianeta" mi ha annoiato nuovamente, ma non tanto quanto aveva fatto in precedenza con "La mano sinistra delle tenebre", finendo così per guadagnarsi un posticino un po' meno freddo sulla scala... Ma, bando alle ciance, ecco qui l'elenco delle mie letture per il 2014 appena trascorso; in grassetto i migliori, in rosso i peggiori.
Le ali nere del tempo - Saberhagen 7 Ragnatela - Wyndham 7,5 Ombre sulla Luna - Clarke 7,5 Appuntamento su un mondo perduto - A.B. Chandler - 7 La signorina Trevor suppongo? - E.C. Tubb - 6,5 Chi passeggiava con gli astronauti - W. Brown - 5,5 L'odissea di Glystra - Vance - 6 (di stima) Rollback - Sawyer - 8 (se evitava i draghetti nel finale era meglio) La corsa del manichino - E.C. Tubb - 8 (un po' severo) Le città che ci aspettano - AA.VV. - 7 Crepuscolo sulla città - Platt - 7,5 Se il cielo brucia - H. Ellison - 7 Tra gli orrori del 2000 - Yarbro - 8 Fossa d'isolamento - Laurence - 7 Galassia maledetta - Carsac - 6 Ilium - Simmons - 9 Olympos - Simmons - 7,5 (di stima) I reietti dell'altro pianeta - Le Guin - 6,5 (si, ma che sonno!) La doppia faccia degli UFO - Watson - 4,5 Un milione di domani - Shaw - 6,5 I super-alieni di Lemuria - Goulart - 6,5 La velocità del buio - Moon - 8 La montagna dell'infinito - Zelazny - 9 Storie di lupi mannari - AA.VV. - 7 Wormhole - S.M. Barbacetto - 7 Il bicchiere della staffa - Brown - 7 Icehenge - Robinson - 8 La notte del drive-in 3 - Lansdale - 8 (un po' severo, meriterebbe forse anche di più) La guerra dei mondi di Sherlock Holmes - Wellman & Wellman - 7 Dagon - F. Chappel - 5
E su queste immagini si chiude (con poco più di un giorno di ritardo) il 2014!
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Re:I libri di Maxpullo « Rispondi #252 data: 08 Gennaio 2015, 21:35:16 » |
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Eh no? Il tempo passa svelto svelto. Sembra ieri che gattonavano per casa dandoci il lardello... adesso corrono per casa dandoci il lardello. PS Sto leggendo proprio le avventure della tua omonima: Gretana. PPS Forse è il caso che rimetta di nuovo in pari le letture con la rubrica
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Re:I libri di Maxpullo « Rispondi #253 data: 08 Gennaio 2015, 21:48:54 » |
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Vampiri: un "pasticcio" virtuosoL'ho scritto anche nella firma: è stato un inesplicabile impulso mentale che mi ha spinto a desiderare intensamente di leggere " Londra invisibile" di Brian M. Stableford, libro che mi aveva vagamente incuriosito in più di una occasione per la parola "vampiri" presente in quarta di copertina. E poi lo devo ammettere: il cognome Stableford mi piace, mi suscita emozioni che hanno un sapore di antico e di cose dimenticate da riscoprire, di vecchie soffitte un po' polverose in cui ci si può imbattere in tesori della propria infanzia... e, pure se tutto questo vi potrà sembrare infantile, mi incuriosiva leggere un libro scritto da un autore con questo cognome... ma questa è un'altra storia. Brian M. Stableford fa qualcosa di molto simile a quello che avevano già fatto i due Wellman con " La guerra dei mondi di Sherlock Holmes": mescolare, cioè, personaggi storici e letterari inserendoli in una trama per fargli vivere una avventura in una ipotetica realtà romanzesca. I due Wellman, padre e figlio, tuttavia, si "limitano" a far vivere ai personaggi di Conan Doyle l'avventura descritta ne " La guerra dei mondi" narrata da H.G. Wells, senza mettere troppa carne al fuoco e limitando al minimo la commistione tra personaggi reali (credo vi sia il solo Wells che compare peraltro solo nel ruolo di cronista "disinformato" dei fatti) e personaggi letterari. Stableford, invece, si spinge ben oltre chiamando in causa da un lato Bram Stoker, H.G. Wells, Nikola Tesla, William Crookes, Oscar Wilde e da un altro due personaggi facilmente identificabili con il conte Dracula e Sherlock Holmes, per fargli vivere una trama molto alla Agatha Christie (del tipo "invito una serie di personaggi degni di nota, gli racconto una storia interessante e poi, prima di terminarla, muoio in circostanze misteriose costringendoli ad indagare"); una trama, cioè, da giallo, incentrata su un racconto assai simile alla storia de " La macchina del tempo" di Wells. Ne viene fuori un pasticcio letterario assai ardito ed interessante che purtroppo, a mio modesto avviso, scorre troppo lento nella parte iniziale e troppo velocemente nella parte conclusiva, arrivando ad un finale convulso che, pur non lasciandomi pienamente soddisfatto, mi è parso assai adeguato alla storia e l'unico in effetti possibile. La postfazione dell'autore è una lettura indispensabile per comprendere appieno la portata del suo "esperimento" e fornisce numerose ed importanti "coordinate" per poter meglio afferrare tutti i risvolti di questa sua complessa ucronia, identificando puntualmente personaggi storici e quelli che l'autore definisce "espedienti letterari". Leggendo il romanzo si ha quasi la sensazione di vivere un sogno, un sogno nebbioso e particolarmente suggestivo, animato da personaggi credibili e ben delineati: un romanzo che, se curato in modo migliore, poteva diventare uno dei massimi capolavori del genere. L'universo parallelo evocato da Stableford ha la stessa vividezza e la stessa potenza di quello creato da Dick per il suo " La svastica sul sole" e, almeno per quanto mi riguarda, ciò non è poco. Tutto sommato lo valuto discretamente e credo che rappresenti un buon modo per iniziare il nuovo anno di letture.
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