COMMUNITY di UraniaMania

 
 
Urania Mania - Torna alla HomePage Home di UraniaMania Benvenuto Visitatore. Per favore Login oppure Registrati. 19 Aprile 2024, 06:57:38
Indice del ForumCercaLoginRegistrati
Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Urania Mondadori | Discussione: I Libri di Maxpullo 2010 «prec succ»
Pagine: 1 ... 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 [19] 20 Rispondi
  Autore  Discussione: I Libri di Maxpullo 2010  (letto 150687 volte)
Vedi il profilo utente

Membro del Club: La Tana del TrifideGran Maestro Alieno di III Classe

Responsabile Area DB

*

Responsabile area:
Libri
Visualizza collane curate
Offline  Post:4621 
1760 ₵rUM 



Papà mi dai libbo l'ulania?
  
Profilo E-Mail
Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #270 data: 19 Ottobre 2010, 13:08:41 »
Cita

Nicolas Eymerich forever - parte 2

Ma se da una lato Evangelisti, nelle sue storie, ci appare impegnato in una sorta di crociata per razionalizzare l’elemento magico, coinvolto in una sorta di lotta contro una scienza ottusa, involuta e chiusa su se stessa che preferisce ignorare e negare piuttosto che scoprire, da un altro lato il suo personaggio, Nicolas Eymerich da Gerona, Inquisitore della Chiesa di Roma, si batte per una causa differente: a lui non interessa razionalizzare, nè comprendere, nè scoprire; tutto ciò che lui vuole con ogni mezzo ed ogni sua energia è il predominio della Fede Cattolica e, pur nell’erronea convinzione che ogni tipo di “magia” sia l’effetto delle trame del maligno, pur nella “miope” e limitata visione del mondo che la sua fede gli consente, egli riesce sempre e comunque a trionfare ed a sventare le trappole più tremende.
A volte la sua vittoria è limpida e geniale, altre volte rocambolesca o fortuita, ma essa rimane pur sempre una vittoria, destinata a lasciare tracce imperiture nel tempo e nello spazio di questo universo pregno di magia e di meraviglie.
E’ divertente, infine, osservare come le vicende dell’Eymerich storico (che potete trovare come giusto tributo al personaggio sul sito di Valerio Evangelisti al seguente indirizzo “http://www.eymerich.com/eymerich/eym7.htm”) non siano certamente meno avventurose o rocambolesche di quelle del suo alter-ego letterario. Sebbene, infatti, nella sua biografia manchi quasi del tutto l’elemento magico (ma potrebbe benissimo essere una omissione degli storici che si sono occupati della sua stesura), non si può non rimanere stupiti dalla tenacia con cui il domenicano perseguì i suoi fini e dall’ostinazione con cui difese strenuamente la sua causa fino alla fine, dimostrando un acume, un coraggio ma anche e soprattutto una crudeltà forse anche superiori a quelli attribuiti da Evangelisti al suo personaggio.

Secondo la biografia ufficiale, Nicolas Eymerich nacque a Gerona nel 1320, figlio unico di dona Luz e Mossen Ramon Eymerich, appartenenti alla piccola nobiltà locale. All'età di quattordici anni, nel 1334, egli, spinto probabilmente da una intensa vocazione entrò nel locale convento dei domenicani, dove seguì, durante il noviziato, i corsi di teologia tenuti da frate Dalmau Moner (1291-1341). Di questo periodo non abbiamo quasi alcuna traccia nei romanzi del ciclo e possiamo quindi senza dubbio assumere che questi riferimenti storici valgano anche per il suo alter-ego letterario, ma, a parte questo, è praticamente impossibile proseguire un parallelo tra la vicenda storica e quella romanzesca, anche perché, come detto, la biografia ufficiale di Eymerich ignora (o finge di ignorare) episodi e circostanze su cui Valerio Evangelisti sembra invece informatissimo.

(... continua ...)
Loggato
Un tempo questo forum era tutta campagna...
dhr


Visitatore


 

E-Mail
Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #271 data: 20 Ottobre 2010, 19:35:13 »
Cita

Hey, merich,

leave the kids alone!!!



Loggato
Vedi il profilo utente

Membro del Club: La Tana del TrifideGran Maestro Alieno di III Classe

Responsabile Area DB

*

Responsabile area:
Libri
Visualizza collane curate
Offline  Post:4621 
1760 ₵rUM 



Papà mi dai libbo l'ulania?
  
Profilo E-Mail
Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #272 data: 20 Ottobre 2010, 22:04:21 »
Cita

Nicolas Eymerich forever - parte 3

Le avventure dell’Eymerich letterario hanno inizio nel 1341, anno in cui nei Pirenei ha luogo un massacro di eretici catari. Il giovane domenicano vi assiste, restando vivamente impressionato dall'uccisione di una bambina, e dalla bambola di questa, che brucia nell'erba. Notando il suo turbamento, il suo maestro, l'inquisitore Dalmau, lo esorta all'impassibilità rivolgendogli le seguenti parole: “Cerca di abituarti a scene come questa Nicolas. Qualcosa mi dice che in vita tua ne vedrai altre simili”.
Ed è proprio con queste parole profetiche, pronunciate in una tavola del fumetto illustrato “La furia di Eymerich” e pubblicato nella collana Mondadori “Strade blu”, che la strada dell’inquisitore appare tracciata e che la sua saga può avere inizio.
Entrato giovanissimo a far parte del Tribunale dell’Inquisizione, egli, già nel 1345 istituì l’importante processo contro lo spiritualista Juan de Pera Tallada condannato, grazie al suo intervento, alla reclusione a vita.

   Nel 1348 Nicolas Eymerich si ammala di peste, ma riesce a sopravvivere alla malattia grazie soprattutto ad una straordinaria forza di volontà. Nel 1352, padre Agustin Torreles, Inquisitore Generale del regno di Aragona, in punto di morte, sceglie di designarlo come suo successore alla carica. E’ forse il momento peggiore per acquisire quest’incarico perché i rapporti del regno di Aragona con l’Inquisizione e con il papato sono molto tesi, ma Eymerich si dimostra pienamente all’altezza della situazione e con estrema abilità riesce non solo a destreggiarsi tra i poteri di re Pietro IV il cerimonioso e del justicia de corte, Mossen, il conte di Urrea, ma anche a sventare la pericolosissima insidia di un redivivo culto pagano votato alla dea Diana.
Questa avventura, descritta nel primo libro del ciclo, “Nicolas Eymerich, Inquisitore”, Urania 1241, è forse quella che meglio di tutte le altre mette in evidenza quella che è la più grande capacità del personaggio: quella di saper volgere a proprio vantaggio situazioni apparentemente senza uscita e di riuscire a sconfiggere i propri avversari ritorcendogli contro le loro stesse armi.
Le colossali apparizioni della dea Diana, gli inspiegabili eventi di “bilocazione” e di spostamento degli oggetti, il mistero dei mostruosi neonati bifronte non bastano ad intimorire l’inquisitore che, lungi dall’approfondire la realtà scientifica dei fenomeni, si limita a considerarli elementi di una trama del maligno ed a contrastarli con la sola forza della sua fede, in modo fortunoso forse, ma anche efficace.
E, mentre l’inquisitore combatte la sua battaglia, gli effetti delle sue azioni saranno avvertiti ad anni luce di distanza dall’equipaggio dell’astronave “Malpertius”, salpata nel 2194 e approdata su un remoto pianeta, opportunamente ribattezzato col nome di  “Olympus”.

Il collegamento tra le magie di cui Eymerich è testimone e lo sconvolgente apocalittico epilogo della missione dell’astronave Malpertius, è qui rappresentato dalla straordinaria, sconvolgente, teoria fisica del professor Marcus Frullifer, basata sull’esistenza degli “Psitroni”, particelle simili a neutrini ed in grado di eccitarsi con l’attività cerebrale umana.
La capacità degli psitroni di viaggiare a velocità superiori a quelle della luce, trasportando le immagini mentali dei cervelli con cui sono venute a contatto e di assumere la forma di queste, anche se per un breve periodo, rappresenta l’affascinante spiegazione che Valerio Evangelisti, attraverso le parole del professor Frullifer, fornisce per gran parte dei fenomeni occulti e costituisce il primo significativo esempio di quella sua eccezionale capacità di “razionalizzazione della magia” cui si accennava in apertura.


Nelle foto sopra a sinistra c'è una statua della dea Diana. al centro una foto del castello dell'Aljaferia, a Saragozza che evidenzia la torre quadrata che ospitava l'Inquisizione, a destra il cortile interno del castello.

(... continua ...)
Loggato
Un tempo questo forum era tutta campagna...
Vedi il profilo utente

Membro del Club: La Tana del TrifideGran Maestro Alieno di III Classe

Responsabile Area DB

*

Responsabile area:
Libri
Visualizza collane curate
Offline  Post:4621 
1760 ₵rUM 



Papà mi dai libbo l'ulania?
  
Profilo E-Mail
Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #273 data: 24 Ottobre 2010, 21:14:10 »
Cita

Nicholas Eymerich forever - parte 4

  Nel 1353, la posizione di Eymerich presso la corte di Pietro IV viene rafforzata allorquando l’inquisitore riesce a sventare un mostruoso complotto contro la corona ordito dal sinistro demonolatra  Astruch De Biena.

La storia, narrata nel racconto “Venom” contenuto nella raccolta “Metallo Urlante”, Urania 1378, ha la sua importanza perché ricollega l’inchiesta dell’inquisitore alla terribile infezione che, combinando le potenzialità del virus dell’HIV con il terribile virus Malburg, è la principale responsabile della necessità di innesti di “metallo” nel corpo umano in un prossimo futuro.
La sorprendente “condanna” del demonolatra e del suo ambiguo pupillo, infatti, hanno, secondo Eymerich, lo scopo di punire coloro i quali in futuro si macchieranno dell’infame colpa della sodomia, ma sfortunatamente la punzione si estenderà anche al resto dell’umanità.
Per la prima volta abbiamo uno scorcio del tremendo futuro che attende l’umanità: le protesi di metallo attivo in sostituzione degli organi umani e l’immane conflitto tra la RACHE e l’Euroforce, qui appena accennato, sono solo alcuni degli orrori che ci attendono.

Nonostante la sua brevità, il racconto “Venom” riveste una grande importanza all’interno del ciclo di Eymerich, proprio perché rappresenta un legame fondamentale tra le storie dell’Inquisitore e le altre “storie” di Valerio Evangelisti, quali “Metallica”, “Sepultura” e “Pantera”, racconti apparentemente senza un legame tra di loro, ma che in realtà sono tanti tasselli fondamentali nella costituzione della “continuity” tra i vari cicli dell’autore, utili a raffigurare lo sconvolgente quadro del futuro dell’umanità.

(... continua ...)
Loggato
Un tempo questo forum era tutta campagna...
Vedi il profilo utente

Membro del Club: La Tana del TrifideGran Maestro Alieno di III Classe

Responsabile Area DB

*

Responsabile area:
Libri
Visualizza collane curate
Offline  Post:4621 
1760 ₵rUM 



Papà mi dai libbo l'ulania?
  
Profilo E-Mail
Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #274 data: 25 Ottobre 2010, 22:06:37 »
Cita

Nicolas Eymerich forever - parte 5

Nel 1354, re Pietro IV chiede ad Eymerich di accompagnarlo in una spedizione in Sardegna contro Mariano, giudice di Arborea, reo di essersi ribellato alla corona aragonese. Nonostante le perplessità iniziali circa il suo coinvolgimento nella spedizione, l’operato di Nicolas Eymerich si rivelerà fondamentale per capitolazione della città di Alghero e nella cancellazione del culto del “Sardus Pater” (o Sid Potente Baby) praticato nella grotta di Nettuno.

  L’avventura, magistralmente narrata nel libro “Il mistero dell’inquisitore Eymerich”, Urania 1316, rappresenta un tassello fondamentale all’interno del ciclo, sia per gli accenni all’infanzia dell’inquisitore ed alla gelida figura materna, sia perché per la prima volta viene ad essere in qualche modo affrescata la storia futura dell’umanità ed in particolare del riassetto politico degli Stati Uniti d’America.
La missione di Eymerich, le sue scoperte sul culto del Sardus Pater e della mostruosa Tanit, sono, infatti, sorprendentemente legate alle rivoluzionarie scoperte scientifiche dello scienziato tedesco Wilhelm Reich e la tremenda maledizione che Eymerich scaglia contro le divinità pagane dell’isola italiana è destinata ad abbattersi su alcuni incauti ragazzi americani deportati nell’isola.
La vicenda di Reich, psicologo tedesco realmente esistito, è descritta nel libro da due angolazioni diverse: alcuni capitoli hanno come titoli gli anni in cui si svolgono e riferimenti ai saggi dello psicologo (ad esempio "La funzione dell'orgasmo"), e seguono la storia della sua vita, più o meno romanzata, a partire dal 1934. Altri capitoli, invece, vengono indicati come "sedute" e sono apparentemente privi di riferimenti temporali. Questi brani sono ambientati in una cella, in cui Reich è rinchiuso, che, periodicamente, si trasforma in un luogo onirico popolato da apparizioni mostruose (il Cherudek?): in queste occasioni Reich incontra Nicolas Eymerich, che si presenta a lui come un paziente affetto da una presunta schizofrenia; nel dialogo che si instaura tra i due, il rapporto medico-paziente si inverte, e l'inquisitore riesce a tirar fuori da Reich tutto il suo passato, le sue paure, i suoi dolori.
Alla fine del libro le due narrazioni convergeranno: negli anni Cinquanta Reich (rifugiatosi prima in Norvegia e poi negli Stati Uniti per sfuggire alle persecuzioni naziste), viene arrestato e rinchiuso in prigione. Qui diventa una cavia per la sperimentazione farmacologica della metionina, un alcaloide comune, ma che in forti dosi provoca allucinazioni simili al delirio schizofrenico, principale artefice dei suoi "incontri" con lo spirito disincarnato di Eymerich durante il sonno dell’inquisitore.

La figura di Reich, al pari di quella di Marcus Frullifer, incarna lo stereotipo dello scienziato incompreso dai suoi contemporanei, ma, mentre le teorie di Frullifer sono destinate al successo, gli studi di Reich, per il loro contenuto “scandaloso” sono destinati a rimanere nell’oblio. Dopo gli “psitroni” di Frullifer, quindi, i “Bioni” ed i “Bacilli T” di Reich, misteriose e sfuggenti particelle alla base dei principi della vita, della creazione e della morte, fanno la loro comparsa nel rutilante palcoscenico scientifico allestito da Valerio Evangelisti e l’universo si arricchisce di una nuova misteriosa forma di energia, quella “orgonica”, in grado di sanare le malattie e di restituire la salute ai corpi.

(... continua ...)
Loggato
Un tempo questo forum era tutta campagna...
Vedi il profilo utente

Membro del Club: La Tana del TrifideGran Maestro Alieno di III Classe

Responsabile Area DB

*

Responsabile area:
Libri
Visualizza collane curate
Offline  Post:4621 
1760 ₵rUM 



Papà mi dai libbo l'ulania?
  
Profilo E-Mail
Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #275 data: 26 Ottobre 2010, 18:35:11 »
Cita

Nicolas Eymerich forever - parte 6

Ma l’importanza di questo romanzo (Il mistero dell'inquisitore Eymerich) non si esaurisce nell’avventura di Eymerich e nella teoria di Reich, ma anche per le anticipazioni di storia futura che poi saranno meglio sviluppate nei romanzi successivi.
La terza sottotrama del romanzo, infatti, quella ambientata in un futuro imprecisato, segue le vicende di tre giovani liceali, ognuno dei quali vive in una delle tre diverse federazioni in cui sono divisi gli ex-Stati Uniti. La Nuova Federazione Americana (fondata sull'industria), la Confederazione della Libera America (basata su una economia commerciale e rurale) e l’Unione degli Stati Americani (dominata dal capitale finanziario) nascono sulle ceneri di un’America devastata da malattie terribili e, pur essendo diversissime politicamente e culturalmente, condividono l’utilizzo di una ferrea e spietata disciplina per evitare il contatto tra i due diversi sessi: chi non obbedisce alle regole viene deportato nel misterioso “Lazzaretto”, luogo di malattia e sofferenza.
Solo alla fine del romanzo si scoprirà che questo luogo è proprio la Sardegna, che, dopo molti secoli, senza l'energia orgonica imprigionata da Eymerich, è diventata un luogo di malattie e decadimento. Qui i tre ragazzi, dopo esser sfuggiti dalle mani di un ex combattente dell’Euroforce, Phil Tanner, incontrano un vecchio pazzo che ritiene di poter curare tutti i malati dell'isola: i quattro scendono in una grotta e inavvertitamente liberano l'energia orgonica. Ma così facendo liberano anche la mostruosa Tanit, che li risucchia.
Un romanzo fondamentale per tenere le fila dell’universo in cui opera Eymerich e che è probabilmente la più straordinaria testimonianza dell’impressionante capacità di Evangelisti nel riuscire a rielaborare in modo perfetto e coerente vicende realmente accadute e personaggi realmente esistiti.


A sinistra una foto della Grotta di Nettuno ad Alghero, a destra i bastioni della città.

(... continua ...)
Loggato
Un tempo questo forum era tutta campagna...
Vedi il profilo utente

Membro del Club: La Tana del TrifideGran Maestro Alieno di III Classe

Responsabile Area DB

*

Responsabile area:
Libri
Visualizza collane curate
Offline  Post:4621 
1760 ₵rUM 



Papà mi dai libbo l'ulania?
  
Profilo E-Mail
Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #276 data: 27 Ottobre 2010, 21:41:00 »
Cita

Nicolas Eymerich forever - parte 7

Rientrato in patria dopo la missione in Sardegna, Eymerich continua a svolgere la sua funzione con una tale spietata energia da guadagnarsi l’ammirazione di padre Arnaud de Sancy, priore dell’inquisizione di Carcassonne. E’ proprio padre Arnaud nel 1358 a spedire Eymerich in missione nella città di Castres, teatro di raccapriccianti casi di vampirismo. In questa avventura, Eymerich incontra per la prima volta padre Jacinto Corona, anch’egli inquisitore e destinato, per qualche anno, ad essere il suo più stretto collaboratore.

   La missione di Eymerich a Castres, narrata nel romanzo “Il corpo e il sangue di Eymerich”, Urania 1281, è forse una delle storie più crude di tutto il ciclo, certamente tale da non poter essere dimenticata facilmente. Egli, infatti, dando prova di tutta l’abilità che lo contraddistingue riuscirà non solo a destreggiarsi tra i potenti ed i nobili di Castres, ristabilendo il rispetto per la Chiesa cattolica, ma riuscirà anche ad estirpare, nel modo più completo e crudele possibile, ben due diversi ceppi di eresia: quella dei Catari e quella ben più antica e pericolosa dei Naasseni.
Le azioni di Eymerich in questa circostanza saranno talmente lucide e spietate da fruttargli l’appellativo di “San Malvagio”, etichetta beffarda che allude alla sua natura duplice e che ritornerà come un tormentone nei romanzi successivi.
E se da un lato, sconvolge e lascia senza fiato l’immagine dell’incredibile autodafè voluto da Eymerich per punire la città di Castres, da lui accumunata alle bibliche Sodoma e Gomorra, dall’altro non si può non rimanere sconcertati di fronte alla sua perversa macchinazione per colpire gli infedeli in terra santa, destinata a dare i suoi più spaventosi frutti in un non meglio precisato futuro.
La degenerazione del sangue che è alla base del culto eretico dei sanguinari “masc” su cui Eymerich è chiamato ad indagare, sembrerebbe, infatti, all’origine della cosidetta anemia falciforme, malattia genetica latente che affligge, nel mondo moderno, una certa percentuale di uomini di colore.
La malattia, scoperta e studiata dallo scienziato americano Lycurgus Pinks, viene dapprima proposta come arma selettiva da consegnare ai regimi xenofobi, poi, per la follia e l’imperizia dello stesso Pinks si trasforma in una tremenda malattia virale, in grado di colpire indiscriminatamente bianchi e neri. L’immane, orribile epidemia globale, scatenata da Pinks è quindi destinata a stravolgere in modo definitivo l’assetto mondiale, mutando gli equilibri di forza e l’assetto geo-politico del pianeta.

Interessanti al proposito i riferimenti al dottor Mureles, un nome che ritornerà in altri scritti del ciclo, ed all’organizzazione neonazista RACHE, destinata a prendere il sopravvento nei balcani ed a giocare un ruolo chiave nel prossimo futuro.
Il paragrafo finale del romanzo, che descrive le fasi conclusive dell’infezione negli Stati Uniti d’America, è, di fatto, un tributo ad Edgar Allan Poe ed è narrato parafrasando abbastanza fedelmente (si rasenta il plagio) il suo celebre racconto “La maschera della Morte Rossa”.
Sebbene assolutamente privo di elementi magici e soprannaturali, questo romanzo rappresenta un momento essenziale nell’economia dell’intero ciclo, una tappa importante per la costituzione di quella continuity cui si accennava in precedenza ed un tassello imprescindibile nella mappa del mondo futuro immaginato da Evangelisti.


In foto, la fortezza di Carcassonne, centro nevralgico dell’Inquisizione medioevale.

(... continua ...)
Loggato
Un tempo questo forum era tutta campagna...
Vedi il profilo utente

Membro del Club: La Tana del TrifideGran Maestro Alieno di III Classe

Responsabile Area DB

*

Responsabile area:
Libri
Visualizza collane curate
Offline  Post:4621 
1760 ₵rUM 



Papà mi dai libbo l'ulania?
  
Profilo E-Mail
Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #277 data: 01 Novembre 2010, 22:07:02 »
Cita

Nicolas Eymerich forever - parte 8

Nel 1360, Eymerich, assieme a Padre Corona, viene spedito da papa Innocenzo VI nella città di Figeac, per indagare sugli orribili fenomeni di magia che minacciano di far fallire la stipula del trattato di Brétigny, destinato, almeno nelle intenzioni, a concludere quella che poi diverrà la Guerra dei Cent’anni.

    Questa nuova avventura di Eymerich, narrata nel romanzo “Cherudek”, Urania 1342, sin dalle prime battute lascia intuire che stavolta ci sia in ballo ben di più che una semplice eresia da combattere.
Stavolta, infatti, l’inquisitore sarà costretto dall’astuzia del suo nemico a confrontarsi con se stesso ed a condurre una sconcertante e dolorosa introspezione in un luogo misterioso e fuori dal tempo, il Cherudek, per qualche verso identificabile con il Purgatorio cristiano (più precisamente una anticamera dell’Inferno), il cui nome, probabilmente derivante da una erronea trascrizione di “Acheronte”, è preso dal vangelo apocrifo di San Bartolomeo.
L’impressione che si ha leggendo il romanzo è che stavolta Evangelisti, più che portare avanti l’affresco del mondo futuro che si va delineando attraverso i suoi libri, voglia invece spostare l’attenzione principalmente sul suo personaggio. Sebbene, infatti, non manchi un breve accenno ad un importante trattato tra RACHE, Euroforce e Federazioni americane per trasformare la Sardegna in un ospedale dove radunare i malati di anemia falciforme, l’intero libro verte su altri argomenti e sembra concepito proprio per indagare approfonditamente nell’animo di Eymerich e nelle sue lacerazioni.
Il romanzo, come di consueto, è articolato su più trame apparentemente prive di una connessione tra loro e destinate ad intrecciarsi, ma, a differenza degli altri libri, appare subito evidente l’intenzione dell’autore di costruire un’atmosfera volutamente surreale ed allucinatoria.
Il libro si apre, infatti, con il monologo di un misterioso e non meglio identificato narratore che dichiara: “E’ ormai da secoli, forse da millenni, che mi trovo imprigionato tra queste pareti di bronzo”. L’incertezza sulla durata della sua prigionia è già il primo indizio di una trama assolutamente sui generis, in cui i confini di realtà ed incubo si fanno assai labili ed indistinti ed in cui il lettore viene catapultato in un universo dove il tempo cessa di scorrere nel modo in cui è normalmente percepito e, ripiegandosi su se stesso all’infinito, da origine ad un mondo governato da leggi completamente nuove.

Il misterioso narratore, la cui identità verrà rivelata solo alla fine del romanzo, ha proprio lo scopo di illustrare e tentare di spiegare le inconcepibili leggi fisiche che governano il suo “luogo” di prigionia e che, di fatto, sembrerebbero anche delineare una teoria in grado di spiegare tanto l’inconscio collettivo quanto l’universo di spazio scorrevole e tempo fisso che si ipotizza si trovi al di là dei buchi neri.

(... continua ...)
« Ultima modifica: 01 Novembre 2010, 22:07:27 di maxpullo » Loggato
Un tempo questo forum era tutta campagna...
Vedi il profilo utente

Membro del Club: La Tana del TrifideGran Maestro Alieno di III Classe

Responsabile Area DB

*

Responsabile area:
Libri
Visualizza collane curate
Offline  Post:4621 
1760 ₵rUM 



Papà mi dai libbo l'ulania?
  
Profilo E-Mail
Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #278 data: 02 Novembre 2010, 21:20:22 »
Cita

Nicolas Eymerich forever - parte 9

Dalla sua prigione di bronzo questo personaggio può solo vedere ed ascoltare i sogni altrui e trasmettere (in modo assai “lovecraftiano”) queste visioni sperando che qualcuno possa raccogliere i suoi messaggi. Ed è proprio grazie a questa sua straordinaria facoltà se riusciamo ad essere introdotti nella seconda e più sconcertante delle tre trame in cui la storia è articolata: quella che descrive la misteriosa indagine di tre padri gesuiti, Corona, Celeste e Clemente, ambientata in una tenebrosa città italiana.
La città, perennemente avvolta nella nebbia, sembra costruita sulla base di un oscuro simbolismo tanto criptico quanto ripetitivo mentre i suoi abitanti appaiono davvero strani ed inquietanti sia come aspetto che come comportamento. Le loro movenze a tratti ricordano quelle degli insetti e se li si guarda con la coda dell’occhio o si osserva la loro immagine riflessa li si può vedere deformi in maniera orribile, mentre i loro discorsi sono a volte rappresentati da citazioni prese da libri del vecchio testamento.
Completano l’allucinante quadro negozi che vendono oggetti assurdi, locande il cui menu appare stranamente mutevole, insetti che lasciano scie di sangue, misteriose inquietanti apparizioni e la grottesca chiesa che custodisce la reliquia e l’effige del santo patrono del paese, San Malvasio.
La missione dei tre padri gesuiti è quella di svelare i misteri della città e ritrovare il loro compagno Frederich Von Spee, misteriosamente sparito in una precedente indagine, ma per farlo essi dovranno rintracciare tre ragazze di razze diverse ma stranamente somiglianti, incarnazioni della dea Ecate e che custodiscono una misteriosa bambina.
Questa vicenda, ricca di elementi onirici al punto da sembrare la fedele trascrizione di un incubo è, come si scoprirà solo al termine del romanzo, intimamente connessa con la missione di Eymerich che rappresenta la terza ed ultima delle trame che compongono il libro.
L’indagine dell’inquisitore, condotta tra eserciti di morti viventi e straordinari prodigi, porterà Eymerich ed il suo seguito a confrontarsi con un suo vecchio nemico, Johannes de Rupescissa (alias Juan De Pera Tallada), fine alchimista e scopritore della quint’essenza, la cui diabolica trama è volta a rovesciare per sempre l’ordine costituito nonché la Chiesa.
Prigioniero di Rupescissa, Eymerich sarà costretto, suo malgrado, ad un inquietante viaggio interiore, permettendoci di indagare in profondità, come mai prima, nelle pulsioni che muovono la sua complessa personalità, perennemente scissa tra una componente violenta, aggressiva e razionale (quella maschile), ed una più umana e compassionevole, perennemente sottomessa alla prima (quella femminile). E’ proprio in questo viaggio nell’animo dell’inquisitore che si scopre finalmente la vera essenza del “Cherudek” e, in una delle pagine più belle di tutto il ciclo, trovano finalmente la loro spiegazione tutti i misteri accumulati nel corso del romanzo.
E sarà solo dopo aver combattuto una tremenda battaglia interiore che alla fine, Eymerich, aiutato dal fedele Padre Corona, compagno di avventure e di incubi, riuscirà a trovare l’energia per cancellare (temporaneamente?) il suo Purgatorio personale e ritorcere contro Rupescissa la sua stessa arma.
E’ importante aggiungere che nel finale della storia Eymerich fa la conoscenza con il re di Castiglia “Pietro il Crudele” e, nonostante la terribile prova appena superata, troverà comunque le energie per contrastare il monarca, rifiutando la sua offerta di alleanza, dando origine ad una pericolosa inimicizia. Completano ed arricchiscono la storia i riferimenti all’Anticristo ripresi dall’apocalisse, i riferimenti ai Templari e quelli alla dea Ecate che simbolicamente rappresenta il “principio femminile”, da sempre negato da Eymerich.
Splendido il finale, che ciclicamente richiama l’inzio del libro e lascia intuire che le avventure di Eymerich sono praticamente destinate a non terminare con la fine della sua vita terrena.

(... continua ...)
Loggato
Un tempo questo forum era tutta campagna...
Vedi il profilo utente

Membro del Club: La Tana del TrifideGran Maestro Alieno di III Classe

Responsabile Area DB

*

Responsabile area:
Libri
Visualizza collane curate
Offline  Post:4621 
1760 ₵rUM 



Papà mi dai libbo l'ulania?
  
Profilo E-Mail
Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #279 data: 02 Novembre 2010, 21:54:46 »
Cita

Piccola nota sul Cherudek e su due capolavori di Philip K. Dick

Avendo letto da poco sia "Ubik" che "Le tre stimmate di Palmer Eldritch", mi trovo a dover constatare che questo "Cherudek" (che, a mio avviso, è il miglior libro del ciclo di Eymerich in termini assoluti) deve forse moltissimo ai due celebri romanzi di Dick.
L'atmosfera onirica della città italiana regno di San Malvasio ha infatti la stessa sfuggevolezza e gli stessi contorni indistinti del mondo allucinatorio dove Joe Chip si trova a vivere gran parte della sua avventura, mentre la quintessenza di Rupescissa ha moltissime similitudini ed analogie con il Chew-Z, essendo in grado di "trasportare" la coscienza di chi lo assume in una dimensione in cui il tempo perde di significato ed in cui si può trascorrere l'eternità in un battito di ciglia.
Il misterioso "tempo zero" del narratore è l'eterno presente in cui la sua coscienza si trova imprigionata, trasfusa in un oggetto materiale (la campana di bronzo) ed è impossibile non notare l'analogia del suo dramma con la vicenda di Barney Mayerson che ad un certo punto immagina di poter trascorrere l'eternità trasfuso in una cornice o in una pietra.
Insomma, a mio avviso, questo terribile "Cherudek", regno di sola materia e privo di tempo, sorto dalla mente di Eymerich per assicurare la sua immortalità, sembra quasi una sorta di "tributo" di Evangelisti ai felicissimi spunti elaborati da Dick in questi due celebri capolavori.
Ma mentre Joe Chip, Leo Bulero, Barney Mayerson, Glen Runciter e gli altri personaggi Dickiani finiscono sempre per "perdersi" in questo misterioso tempo zero, smarrendo le coordinate della realtà e relegandosi al ruolo di "vittime" come accade allo stesso Rupescissa, Nicolas Eymerich sembra, invece, trovarsi proprio nel suo elemento, quasi una sorta di evoluzione di Palmer Eldritch, che non ha affatto bisogno di utilizzare il miracoloso Ubik per assoggettare la realtà al suo volere e che non ha bisogno di altro che di se stesso per poter perpetuare la sua funzione di inquisitore per tutta l'eternità.
Ed a questo punto, non è affatto difficile immaginare il terribile domenicano che, fissandoci con un sorriso sardonico e niente affatto cordiale, ci dice: "Io sono vivo, voi siete morti".
Loggato
Un tempo questo forum era tutta campagna...
Vedi il profilo utente

Membro del Club: La Tana del TrifideGran Maestro Alieno di III Classe

Responsabile Area DB

*

Responsabile area:
Libri
Visualizza collane curate
Offline  Post:4621 
1760 ₵rUM 



Papà mi dai libbo l'ulania?
  
Profilo E-Mail
Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #280 data: 07 Novembre 2010, 21:05:07 »
Cita

Nicolas Eymerich forever - parte 10

Condotta a termine la missione e tornato a Saragozza, Eymerich non ha, tuttavia, modo di riposarsi a lungo. La crescente ostilità di re Pietro IV d’Aragona, il suo simpatizzare per gli ordini francescani, ma soprattutto la sua tolleranza verso i culti ebrei e musulmani, rendono il clima della città insopportabile all’inquisitore.

  Ma ben altri sono i pericoli attendono Eymerich: pare infatti che nella città e nell’intero regno siano all’opera forze occulte, legate ad una oscura magia islamica, il cui scopo è quello di rovesciare i regni della cristianità e di istituire un nuovo ordine di potere; al centro di questo tremendo compolotto, sembrerebbero esservi le formule magiche presenti in un abominevole grimorio denominato “Picatix”, libro già condannato dalla chiesa, ma ancora circolante.
La nuova avventura di Eymerich, ambientata nell’anno 1360, narrata in “Picatrix, la scala per l’inferno”, Urania 1330, ha inizio con le oscure parole di un presunto indemoniato che profetizza la prossima fine dell’era cristiana “tra teste di cane e alberi di sangue” e prosegue poi per le strade di Saragozza insanguinate da atroci delitti legati al possesso del libro incriminato.
Chiunque possegga una copia del Picatix, infatti, viene orribilmente ucciso da mostri dalla testa di cane, mentre nel cielo fanno la loro apparizione smisurati dischi luminosi.
L’indagine di Eymerich lo porta quindi ad addentrarsi nel regno arabo di Granada dove dovrà, suo malgrado, intervenire nella contesa tra due regnanti: l’emiro “usurpatore” Abu Said, appoggiato dal re Aragonese Pietro IV il Cerimonioso e quello legittimo Muhammad V, appoggiato dal re Castigliano Pietro il Crudele. Ma l’intervento di Eymerich sarà dovuto solo in parte alla sua malcelata insofferenza verso Pietro IV e la sua politica: il vero scopo del suo intervento sarà quello di proteggere la cristianità dalla terribile minaccia che Abu Said vuole scatenare sul mondo intero.
Seguendo oscuri indizi astronomici ma soprattutto il suo fenomenale intuito, Eymerich si farà condurre nella lontana isola di Benahoare, la moderna isola di “La Palma” appartenente al moderno arcipelago delle Canarie, e lì, con un espediente davvero degno della sua astuzia, riuscirà a ritorcere contro i suoi avversari la loro stessa “magia” arrestando sul nascere l’evocazione dell’abominevole e lovecraftiano dio Abota.

Questa volta la narrazione è suggestivamente articolata in quattro sottotrame: in una di queste assistiamo ad una “quaestio”, una sessione di interrogatorio e tortura dell’inquisizione, condotta dallo stesso Eymerich e che rappresenta, di fatto, l’epilogo ed il completamento della sua missione ed ha l’unico scopo di introdurre un ambiguo personaggio, assai importante nell’economia del ciclo e che verrà poi riproposto in romanzi successivi, quello dell’ebrea convertita Myriam.

(... continua ...)
Loggato
Un tempo questo forum era tutta campagna...
Vedi il profilo utente

Membro del Club: La Tana del TrifideGran Maestro Alieno di III Classe

Responsabile Area DB

*

Responsabile area:
Libri
Visualizza collane curate
Offline  Post:4621 
1760 ₵rUM 



Papà mi dai libbo l'ulania?
  
Profilo E-Mail
Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #281 data: 10 Novembre 2010, 10:00:41 »
Cita

Nicolas Eymerich forever - parte 11

Le altre due sottotrame costituiscono, invece, il consueto raccordo tra le azioni di Eymerich ed il mondo futuro che Evangelisti va costruendo romanzo dopo romanzo.
In una ritroviamo il professor Marcus Frullifer, alle prese con un mistero curioso che vede coinvolti i pazienti di una clinica psichiatrica di “La Palma” nelle isole Canarie, nell’altra, invece, ambientata come di consueto in un futuro prossimo, possiamo seguire le attività delle due potenze mondiali RACHE ed Euroforce, provvisoriamente alleate ed impegnate in una misteriosa campagna in terra d’Africa. Gli orrori della guerra africana, combattuta da bambini, elefanti e stregoni, saranno tali che due militari, Seelmur della RACHE e Tanner dell’Euroforce, non riusciranno a sopportarli e tenteranno una sorta di ribellione, finendo per essere deportati a “Lazzaretto”.
Le due vicende, come si scoprirà nelle pagine finali, sono intimamente correlate con l’indagine dell’inquisitore grazie alla teoria degli “psitroni” di Frullifer in grado di spiegare tanto il comportamento dei pazienti che sembrano abbaiare mentre in realtà ripetono formule magiche in una lingua dimenticata, quanto i tremendi fenomeni capaci di far rabbrividire i veterani di RACHE ed Euroforce (abituati certamente a ben altri orrori) in terra d’Africa.
Lo sconvolgente epilogo delle tre sottotrame principali è destinato poi a fornire una gustosa e suggestiva “spiegazione” circa le origini della cosidetta Sfinge di Marte.

  
          
  

A sinistra in alto una foto della "Sfinge di Marte", a destra una pagina del Picatrix; in basso a sinistra una foto dell’Alhambra di Grenada, uno dei teatri di “Picatrix la scala per l’inferno”; a destra la “stanza delle Due Sorelle”.

(... continua ...)

Nota
Molte delle immagini presentate in questa presentazione del ciclo di Eymerich sono riprese dal sito di Valerio Evangelisti, dalla sezione "I luoghi di Eymerich" a questo indirizzo: http://www.eymerich.com/eymerich/eym8.htm. Altre invece non hanno una fonte ben definita ed escono fuori da ricerche su google
« Ultima modifica: 10 Novembre 2010, 10:03:44 di maxpullo » Loggato
Un tempo questo forum era tutta campagna...
dhr


Visitatore


 

E-Mail
Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #282 data: 10 Novembre 2010, 13:29:26 »
Cita


Citazione da: maxpullo il 10 Novembre 2010, 10:00:41

Lo sconvolgente epilogo delle tre sottotrame principali è destinato poi a fornire una gustosa e suggestiva “spiegazione” circa le origini della cosidetta Sfinge di Marte.


spezzandomi il cuore, è stato dimostrato che la Sfinge di Marte era una bufala (solo un effetto delle luci e ombre).
Loggato
Vedi il profilo utente

Membro del Club: La Tana del TrifideGran Maestro Alieno di III Classe

Responsabile Area DB

*

Responsabile area:
Libri
Visualizza collane curate
Offline  Post:4621 
1760 ₵rUM 



Papà mi dai libbo l'ulania?
  
Profilo E-Mail
Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #283 data: 12 Novembre 2010, 00:04:09 »
Cita

Nicolas Eymerich forever - parte 12

Ma le vittoriose missioni di Eymerich a Figeac contro Rupescissa ed in terra di Granada contro la magia islamica, conseguite a rischio della sua stessa incolumità, anziché procurargli una sempiterna gratitudine di tutto il mondo cristiano per lo scampato pericolo, non riescono a cancellare agli occhi dei vertici ecclesiastici la “scomoda” e crescente antipatia di re Pietro IV di Aragona nei suoi confronti e l’altrettanto scomoda posizione assunta da Eymerich nei confronti dell’ordine dei francescani e soprattutto della filosofia di Raimondo Lullo.

   Papa Innocenzo VI, quindi, per motivi di convenienza, lo sostituisce dalla carica di Inquisitore Generale del regno di Aragona, preferendogli il più giovane ed accondiscendente padre Bernat Ermenegaudi ed una assemblea ostile dell’ordine dei predicatori, tenutasi a Ferrara nel giorno di Pasqua del 1362, lo destituisce anche dalla carica di vicario dei frati predicatori aragonesi.
Deluso ed amareggiato, Eymerich sceglie di ritirarsi nel convento domenicano Gerona ed è lì che lo troviamo il giorno 11 Giugno 1362, data di inizio della sua nuova affascinante avventura, narrata in “Mater Terribilis”, pubblicata nell’Urania 1472.
E’ lo stesso papa Innocenzo a commissionargli una nuova missione, ordinandogli di recarsi a Cahors, nella Francia sotto il dominio inglese, per investigare sulla misteriosa morte di due confratelli. Accompagnato dal sagace e ironico confratello Pedro Bagueny e da uno spento e irriconoscibile padre Jacinto Corona, Eymerich si ritroverà a confrontarsi con una setta eretica misteriosa e praticamente dimenticata, quella dei “Luciferiani”.
L’obiettivo dei Luciferiani è quello di colpire la Chiesa cattolica di Roma, proprio in uno dei suoi dogmi fondamentali, sostituendo la Trinità composta da Padre, Figlio e Spirito Santo, con una “Quaternità” in grado di recuperare tanto il valore del perdono, quanto quel “principio femminile” che la Chiesa avrebbe volutamente negato ed escuso dalle gerarchie celesti.
Secondo i Luciferiani, infatti, Dio avrebbe perdonato Satana e, dopo averlo redento, lo avrebbe ammesso a sedere alla sua destra; a completamento della quaternità ci sarebbero poi lo Spirito Santo e la “Sapientia”. Quest’ultima, derivante dalla congiunzione del principio fecondante/creativo femminile (Mater Bona) e di quello distruttivo maschile (Mater Terribilis), prenderebbe quindi il posto del Cristo, o meglio ne sarebbe un completamento.
Ma per poter realizzare concretamente la loro “quaternità” i Luciferiani, hanno bisogno proprio dell’aiuto di Eymerich, che si troverà quindi intrappolato in una trama tanto bizzarra quanto malefica da cui riuscirà a liberarsi solo facendo appello a tutta la sua astuzia ed alla sua incrollabile fede in Dio.

I terribili prodigi cui Eymerich assiste nel convento di Les Junies, trasformato in una vera e propria anticamera dell’Inferno, apparentemente governati da una malvagia volontà sovrannaturale, non solo non saranno sufficienti a fiaccare la sua volontà, ma addirittura troveranno alla fine una spiegazione razionale anche abbastanza semplice, basata sulle proprietà allucinatorie delle pietre che circondano il convento stesso.
Nonostante le ferite subite nello scontro con Rupescissa non siano ancora del tutto guarite e nonostante Padre Jacinto Corona gli sia questa volta davvero di scarso aiuto, Eymerich riuscirà non solo a sventare la trama dei suoi avversari, ma riuscirà anche a provocare il fallimento del loro futuro tentavivo settant’anni dopo e che vede protagoniste le figure storiche di Giovanna d’Arco e Gilles de Rais.
L’intervento di Eymerich, inoltre, avrà conseguenze anche sull’incontro tra il Principe Nero e Papa Innocenzo e finirà per provocare la prematura dipartita di quest’ultimo, reo di non voler restituire ad Eymerich le sue prerogative di Inquisitore.
Il modo in cui Evangelisti riesce a riscrivere ed a romanzare le vicende della Pulzella d’Orleans e del tenebroso barone francese, collegandole con l’avventura di Eymerich e con le trame dei Luciferiani, ha davvero del sensazionale ed aggiunge un motivo di fascino in più per apprezzare questo capolavoro.

(... continua ...)
Loggato
Un tempo questo forum era tutta campagna...
dhr


Visitatore


 

E-Mail
Re:I Libri di Maxpullo 2010
« Rispondi #284 data: 12 Novembre 2010, 07:48:02 »
Cita

L’obiettivo dei Luciferiani è quello di colpire la Chiesa cattolica di Roma, proprio in uno dei suoi dogmi fondamentali, sostituendo la Trinità composta da Padre, Figlio e Spirito Santo, con una “Quaternità” in grado di recuperare (...) quel “principio femminile”

Allora, ce l'hanno fatta.
Loggato
Pagine: 1 ... 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 [19] 20 Page Top RispondiAbilita Notifica
Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Urania Mondadori | Discussione: I Libri di Maxpullo 2010 «prec succ»
Vai in:


Login con username, password e durata della sessione