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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Autori di Fantascienza | Discussione: Howard Phillips Lovecraft «prec succ»
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  Autore  Discussione: Howard Phillips Lovecraft  (letto 2120 volte)
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Howard Phillips Lovecraft
« data: 13 Giugno 2011, 23:10:08 »
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Come tutti i grandi genii visionari Lovecraft non ebbe mai la stima e la considerazione dei suoi contemporanei: leggere la storia dei suoi racconti così come traspare dall'introduzione agli stessi, raccolti nella grande antologia in quattro volumi edita da Mondadori, è un po' come leggere la storia di tanti altri autori di fantascienza, pionieri di un genere non sempre compreso.
Quello che manca alla sua storia, però, è il lieto fine, perchè se i vari Asimov, Brown e Simak ottennero alla fine il giusto riconoscimento da parte degli editori, Lovecraft morì solo, povero e dimenticato, nonostante sia stato tra i primi a concepire un universo dotato di molteplici dimensioni e sia stato l'unico ad ideare un intero pantheon di divinità tale da far impallidire qualunque religione politeista.
La fortuna di Lovecraft ebbe inizio solo dopo la sua tragica scomparsa, merito non soltanto del mutare dei tempi, ma anche e soprattutto dell'immensa influenza che i suoi scritti e le sue idee ebbero su intere generazioni di autori successivi tra cui Fritz Leiber, Robert Bloch e Robert Howard.
E se ho fatto fatica ad apprezzare autori come Ballard, Dick e Zelazny, la mia ammirazione per Lovecraft è stata invece subitanea ed incondizionata, ispirata dalla lettura de "Le montagne della follia" nell'edizione Longanesi, un libro che non ho mai dimenticato e che ogni tanto amo rileggere: non a caso proprio a Lovecraft ho dedicato la prima scheda multipla delle mie recensioni che trovate qui, salvata in questa breve introduzione per non esser mai più perduta nei meandri del forum.
Quasi tutta la produzione lovecraftiana merita una menzione, ma alcuni racconti rappresentano vere e proprie punte di eccellenza. Tra questi mi piace citare "Il colore venuto dallo spazio" per la capacità di Lovecraft di esser riuscito ad immaginare una creatura davvero fuori dagli standard, "La dichiarazione di Randolph Carter", semplicemente sconvolgente per il suo orrendo finale, "La stella polare", mirabile esempio di sogno che diventa poesia, "La casa delle streghe" per le intelligenti considerazioni sul rapporto tra la matematica, magia e multidimensionalità, "Il richiamo di Chtulhu" e "Dagon" per la loro forza evocativa e per le sconvolgenti visioni oniriche che ne costituiscono l'essenza.
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Re:Howard Phillips Lovecraft
« Rispondi #1 data: 14 Giugno 2011, 18:20:49 »
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Fino a stamattina il mio unico approccio con Lovecraft è stato quelo avuto mediante Moebius...
...splendide le sue tavole (che non hanno bisogno di parole) ispirate al ciclo di Chtuluh !! Correte a "leggerle" se non lo avete gia fattto !
Poi, proprio oggi, ho iniziato la lettura de "Le montagne della follia"...ho letto ancora poche pagine e non sono ancora entrato nel vivo...eppure... che dire... mi ha preso quella eccitazione, quella meraviglia, quella totale simbiosi con la storia narrata che ho provato solo con pochi determinati autori in passato (chiaramente mi viene in mente Poe.. e Verne !!).
10-15 pagine mi hanno lasciato coll'ansia di continuare e con un "timido e reverenziale stupore".

Potro' dire di piu quando proseguiro' la lettura e la sua conoscenza.
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Re:Howard Phillips Lovecraft
« Rispondi #2 data: 14 Giugno 2011, 19:01:13 »
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Ho riletto di recente il monumentale dittico L'anello di Caronte/La sfera spezzata di Roger McBride Allen forse la migliore space-opera moderna, quasi mille pagine di avventura spaziale in un futuro supertecnologico. Che c'entra con Lovecraft direte voi? Ebbene, in certi passaggi del romanzo, dove l'autore descrive i semi-organici Carontiani e le loro dimore sotterranee si avverte (anche se un po' alla lontana) l'eco di certe descrizioni lovecraftiane. Una curiosa nota quasi-horror in un contesto di tutt'altro genere.
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Re:Howard Phillips Lovecraft
« Rispondi #3 data: 14 Giugno 2011, 21:20:24 »
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Citazione da: marben il 14 Giugno 2011, 19:01:13

Ho riletto di recente il monumentale dittico L'anello di Caronte/La sfera spezzata di Roger McBride Allen forse la migliore space-opera moderna, quasi mille pagine di avventura spaziale in un futuro supertecnologico. Che c'entra con Lovecraft direte voi? Ebbene, in certi passaggi del romanzo, dove l'autore descrive i semi-organici Carontiani e le loro dimore sotterranee si avverte (anche se un po' alla lontana) l'eco di certe descrizioni lovecraftiane. Una curiosa nota quasi-horror in un contesto di tutt'altro genere.



Leggetevi anche Novilunio: il brano in cui il pilota viene catturato ed edotto sulla storia degli occupanti del "vagabondo".
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Re:Howard Phillips Lovecraft
« Rispondi #4 data: 14 Giugno 2011, 22:09:13 »
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Citazione da: maxpullo il 14 Giugno 2011, 21:20:24


Citazione da: marben il 14 Giugno 2011, 19:01:13

Ho riletto di recente il monumentale dittico L'anello di Caronte/La sfera spezzata di Roger McBride Allen forse la migliore space-opera moderna, quasi mille pagine di avventura spaziale in un futuro supertecnologico. Che c'entra con Lovecraft direte voi? Ebbene, in certi passaggi del romanzo, dove l'autore descrive i semi-organici Carontiani e le loro dimore sotterranee si avverte (anche se un po' alla lontana) l'eco di certe descrizioni lovecraftiane. Una curiosa nota quasi-horror in un contesto di tutt'altro genere.



Leggetevi anche Novilunio: il brano in cui il pilota viene catturato ed edotto sulla storia degli occupanti del "vagabondo".
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In Leiber non stupisce più di tanto, era un suo amico e l'influenza di HPL si avverte spesso nei suoi racconti, anche se filtrata da una personalità eclettica e molto più smaliziata dal punto di vista letterario quale era Fritz Reuter Leiber jr. Curioso invece trovare una sia pur vaga eco lovecraftiana in un campione della moderna space opera super tecnologica come McBride Allen.
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Re:Howard Phillips Lovecraft
« Rispondi #5 data: 14 Giugno 2011, 22:47:41 »
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E non dimentichiamo Henry Kuttner. I suoi primi racconti, in particolare il primo pubblicato I ratti del cimitero (poi scopiazzato da Stephen King), erano Lovecraft allo stato puro. Kuttner è stato riconosciuto come proprio maestro e ispiratore da autori diversissimi tra loro, quali Bradbury, Matheson e perfino Zelazny. Insomma HPL, tramite i suoi più diretti discepoili, ha esercitato un'influenza indiritta su moltissimi scrittori fino ai nostri giorni.
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Re:Howard Phillips Lovecraft
« Rispondi #6 data: 19 Giugno 2011, 17:27:29 »
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Lo so, è un OT, ma finalmente ho trovato qualcuno che parla bene di Roger McBride Allen! Ho letto (divorato) "L'uomo modulare", la sua trilogia "di Asimov" e "L'anello di Caronte", mentre posseggo ma non ancora letto, "La sfera spezzata", e dopo tanti anni, li dovrò leggere tutti e due in sequenza. L'autore mi ha sempre impressionato e, per me, è fra i primi tre scrittori più grandi in attività...
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Re:Howard Phillips Lovecraft
« Rispondi #7 data: 19 Giugno 2011, 17:43:11 »
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Citazione da: AgenteD il 19 Giugno 2011, 17:27:29

Lo so, è un OT, ma finalmente ho trovato qualcuno che parla bene di Roger McBride Allen! Ho letto (divorato) "L'uomo modulare", la sua trilogia "di Asimov" e "L'anello di Caronte", mentre posseggo ma non ancora letto, "La sfera spezzata", e dopo tanti anni, li dovrò leggere tutti e due in sequenza. L'autore mi ha sempre impressionato e, per me, è fra i primi tre scrittori più grandi in attività...


Rispondo al tuo OT con un OT ancora più grosso: ho appena scritto il commento per tutti e due volumi del dittico e ho notato che non sono l'unico a considerare Allen il massimo dell'hard sf. Almeno un 'altro utente ha dato il mio stesso voto: 10. Secondo me è il più grande autore di fs "classica" dopo Arthur C. Clarke..non so se mi spiego..
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Re:Howard Phillips Lovecraft
« Rispondi #8 data: 06 Giugno 2012, 17:46:34 »
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Cos'ho che non va?


Citazione:
Era una delle solite calde giornate estive, studiavo la filogenesi del sistema immune (davvero). D'improvviso un lampo di genio squarcia le nubi delle cataratte che si erano formate sugli occhi: la maledizione dell'uomo è il proprio intelletto. Dove l'ho già letta 'sta frase? Sicuramente non è frutto delle mie sinapsi. La risposta non è dentro di te, ma è su google. Una frase del genere era stata pronunciata da Lovecraft, autore che conoscevo solo di fama, ma di cui ero già deciso a leggere qualcosa.
Beh, gli darò un'altra chance perchè la prima è stata un fallimento.

L'idea nel '31 credo sia stata molto originale, la trama rimane accattivante anche ai giorni nostri, ma c'è un "ma" grosso quanto le montagne della follia: se un romanzo breve che dalle premesse sarebbe dovuto essere abbastanza orrorifico, o suscitare comunque delle emozioni forti, ti annoia a tal punto da preferire imparare un paio di formule di statistica piuttosto che continuare la lettura, quel romanzo non vale granchè.

Il ritmo della narrazione viaggia alla velocità di Massa che guida una Peugeot 206CC.
Non contento della lentezza narrativa, HPL inserisce valanghe inutili di descrizioni (oltretutto ho una specie di idiosincrasia per le descrizioni). Inutili perchè non si limita a definire "spaventosamente enorme" una finestra, no, la deve descrivere come una feritoia 24mx30mx15m di profondità al cui interno si nota una torta appena uscita dal forno dopo 15 minuti di cottura a 150° C preparata con 75gr di zucchero, 100 gr di mele ecc. Degli Antichi mi è rimasta solo una vaga impressione di stella e una domanda sugli organi genitali.

Spero che HPL si risollevi nelle mie preferenze dopo la lettura dei racconti di Cthulhu, perchè le premesse affinchè sia un autore da ricordare ci sono.
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Re:Howard Phillips Lovecraft
« Rispondi #9 data: 06 Giugno 2012, 19:11:19 »
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Citazione da: Andy Dufresne il 06 Giugno 2012, 17:46:34


Cos'ho che non va?


Citazione:
Era una delle solite calde giornate estive, studiavo la filogenesi del sistema immune (davvero). D'improvviso un lampo di genio squarcia le nubi delle cataratte che si erano formate sugli occhi: la maledizione dell'uomo è il proprio intelletto. Dove l'ho già letta 'sta frase? Sicuramente non è frutto delle mie sinapsi. La risposta non è dentro di te, ma è su google. Una frase del genere era stata pronunciata da Lovecraft, autore che conoscevo solo di fama, ma di cui ero già deciso a leggere qualcosa.
Beh, gli darò un'altra chance perchè la prima è stata un fallimento.

L'idea nel '31 credo sia stata molto originale, la trama rimane accattivante anche ai giorni nostri, ma c'è un "ma" grosso quanto le montagne della follia: se un romanzo breve che dalle premesse sarebbe dovuto essere abbastanza orrorifico, o suscitare comunque delle emozioni forti, ti annoia a tal punto da preferire imparare un paio di formule di statistica piuttosto che continuare la lettura, quel romanzo non vale granchè.

Il ritmo della narrazione viaggia alla velocità di Massa che guida una Peugeot 206CC.
Non contento della lentezza narrativa, HPL inserisce valanghe inutili di descrizioni (oltretutto ho una specie di idiosincrasia per le descrizioni). Inutili perchè non si limita a definire "spaventosamente enorme" una finestra, no, la deve descrivere come una feritoia 24mx30mx15m di profondità al cui interno si nota una torta appena uscita dal forno dopo 15 minuti di cottura a 150° C preparata con 75gr di zucchero, 100 gr di mele ecc. Degli Antichi mi è rimasta solo una vaga impressione di stella e una domanda sugli organi genitali.

Spero che HPL si risollevi nelle mie preferenze dopo la lettura dei racconti di Cthulhu, perchè le premesse affinchè sia un autore da ricordare ci sono.




A cosa si riferisce la citazione ? e chi l'ha scritta ?
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Re:Howard Phillips Lovecraft
« Rispondi #10 data: 06 Giugno 2012, 19:15:14 »
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Citazione da: Arne Saknussemm il 06 Giugno 2012, 19:11:19


Citazione da: Andy Dufresne il 06 Giugno 2012, 17:46:34


Cos'ho che non va?


Citazione:
Era una delle solite calde giornate estive, studiavo la filogenesi del sistema immune (davvero). D'improvviso un lampo di genio squarcia le nubi delle cataratte che si erano formate sugli occhi: la maledizione dell'uomo è il proprio intelletto. Dove l'ho già letta 'sta frase? Sicuramente non è frutto delle mie sinapsi. La risposta non è dentro di te, ma è su google. Una frase del genere era stata pronunciata da Lovecraft, autore che conoscevo solo di fama, ma di cui ero già deciso a leggere qualcosa.
Beh, gli darò un'altra chance perchè la prima è stata un fallimento.

L'idea nel '31 credo sia stata molto originale, la trama rimane accattivante anche ai giorni nostri, ma c'è un "ma" grosso quanto le montagne della follia: se un romanzo breve che dalle premesse sarebbe dovuto essere abbastanza orrorifico, o suscitare comunque delle emozioni forti, ti annoia a tal punto da preferire imparare un paio di formule di statistica piuttosto che continuare la lettura, quel romanzo non vale granchè.

Il ritmo della narrazione viaggia alla velocità di Massa che guida una Peugeot 206CC.
Non contento della lentezza narrativa, HPL inserisce valanghe inutili di descrizioni (oltretutto ho una specie di idiosincrasia per le descrizioni). Inutili perchè non si limita a definire "spaventosamente enorme" una finestra, no, la deve descrivere come una feritoia 24mx30mx15m di profondità al cui interno si nota una torta appena uscita dal forno dopo 15 minuti di cottura a 150° C preparata con 75gr di zucchero, 100 gr di mele ecc. Degli Antichi mi è rimasta solo una vaga impressione di stella e una domanda sugli organi genitali.

Spero che HPL si risollevi nelle mie preferenze dopo la lettura dei racconti di Cthulhu, perchè le premesse affinchè sia un autore da ricordare ci sono.




A cosa si riferisce la citazione ? e chi l'ha scritta ?


Ho capito solo adesso ...

  
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